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CONSERVAZIONE DELLE STRUTTURE MURARIE IN ELEVATO

Come prevedibile la realizzazione di nuovi interventi di scavo metterà in luce numerose strutture murarie in elevato. A tale proposito è necessario prevedere una serie di interventi atti a consolidare e restaurare queste evidenze134.

Fig. 23 Un settore delle mura del castello di Lignana nell’area 1000.

Da un’analisi parziale delle strutture murarie visibili si osserva che alcune murature si presentano come realizzate con bozzette legate da una malta dura e giallastra, disposte in filari orizzontali e paralleli (settore 2000) mentre le mura del castello sono realizzate con bozze di arenaria più irregolare con tendenza a formare filari suborizzontali e paralleli legati con poca malta giallastra, dura e aderente con inclusi di origine fluviale (Fig. 23).

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Vedi MARINO L., Restauro dei monumenti e siti, in Dizionario di archeologia: temi, concetti e

La porta di accesso al castello (US 1300) presenta bozze di arenaria ben rifinite che formano filari orizzontali e paralleli, legate da una buona malta bianca (Fig. 24). Le strutture domestiche sono costruite con le bozzette e conci ricavate dallo sbancamento del monte, disposte a formare filari suborizontali, legati da terra (Fig. 25).

Fig. 24 Particolare della muratura della porta occidentale di Lignana.

Non potendo confermare che eventuali altre emergenze mantengano la stesse caratteristiche è necessario stilare un elenco di eventuali forme di degrado che si possono riscontrare:

1-presenza di vegetazione ( per le strutture interrate presenza di apparati radicali) 2-assenza di paramento murario con conseguente esposizione del sacco della muratura

ad agenti atmosferici e conseguenti fenomeni erosivi 3-formazione di colonie di licheni

4-patine e muffe

5-dilavamento delle malte di giunzione delle pietreincoerenza delle pietre costituenti le creste dei muri

Fig. 25 Resti di un’abitazione del castello (area 3000).

Tecniche di restauro

Rimozione della vegetazione. Tutte le strutture ad oggi emergenti nel sito verranno bonificate dalla vegetazione infestante ruderale. In primo luogo si interverrà ad irrorare la vegetazione ( in periodo vegetativo), per via fogliaria, di un prodotto sistemico a base di Glifosate additivato con concime ammoniacale, procedimento che verrà ripetuto fino alla totale essiccazione di tutte le specie. In un secondo momento si procederà alla rimozione della vegetazione essiccata, facendo attenzione a non danneggiare le strutture, per evitare eventuali crolli o perdita di materiali dovuti ad eventuali apparati radicali immessi all’interno del sacco delle strutture. In questa situazione si provvederà ad asportare solo la parte aerea delle piante, bloccando con stuccature le pietre smosse e estirpando solo in seguito gli apparati radicali135.

Stuccature del paramento murario

Nel caso in cui i paramenti presentino cavità generate da dilavamento, le cui dimensioni siano tali da costituire un elemento di instabilità fra le pietre, si procederà con la stuccatura dei giunti, realizzata con una miscela di calce idraulica naturale e inerte136, con colorazione analoga a quella usata nella muratura originaria ma posta solo nel fondo della cavità al fine di rimanere al di sotto del livello del paramento murario. Per i dilavamenti di

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CATIZONE P., TIBILETTI E., MIRAVALLE R., CORALLO F., Gestione della vegetazione nei siti

archeologici: le esperienze di Pompei e Selinunte, in Archeologia, recupero e consolidamento: La conservazione e il restauro oggi, BITELLI L. M., Firenze, 1993, pp. 185-197.

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AMOROSO G. G., Trattato di scienze della conservazione dei monumenti: etica della conservazione,

carattere superficiale dei giunti di malta, che non abbiano intaccato la stabilità generale della struttura, non si ritiene necessaria una nuova stuccatura137. Non si prevede alcun intervento nei casi in cui il dilavamento abbia asportato la porzione superficiale della malta presente fra le connessioni, se non una periodica pulizia del paramento murario e la rimozione della vegetazione che può crescere laddove manchi la malta.

Patine e colonie di licheni

Non si prevede alcun trattamento.

Creste dei muri

L’instabilità di molte pietre delle creste dei muri, provocata dal dilavamento che ne ha esposto il sacco, necessita di un intervento accurato con una prima pulizia da effettuarsi con la spatola, raschietto e spazzola con setole morbide, un successivo lavaggio delle superfici con acqua a pressione di rete, una stuccatura delle pietre mobili con malta a base di calce idraulica naturale ed inerte analogo per dimensioni, colore e granulometria a quello originario. Solo in un secondo momento verrà stesa una malta fluida, costituita da calce idraulica naturale, con le medesime caratteristiche suddette, e del brecciolino di cava. Una volta avvenuta la presa del legante e prima della completa asciugatura, la superficie della malta varrà trattata con spugnature in modo da rendere evidente la colorazione del brecciolino138.

Lacune nel paramento murario

Se si dovessero riscontrare lacune nel paramento murario si interverrà eseguendo una pulizia del sacco della muratura con spatola, raschietto e spazzola con setole morbide seguito da un lavaggio mediante acqua a pressione di rete. Eliminati gli accumuli terrosi e le pietre instabili si procederà alla ricostruzione del paramento murario tramite la costruzione di guide, modine e sagome, che consentiranno di seguire il profilo della compagine muraria, rimanendo arretrata dalla struttura originaria di circa 3 cm; con tali accorgimenti si procederà con la posa di regolari piani di posa. Le pietre utilizzate dovranno essere recuperate in sito e saranno

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AMOROSO G. G., Trattato di scienze della conservazione dei monumenti: etica della conservazione,

degrado dei monumenti, interventi conservativi, consolidanti e protettivi, Firenze, 2002, p. 292.

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MARINO L., La conservazione di manufatti edili ridotti allo stato di rudere: protezione delle creste e

integrazione delle lacune, in Archeologia, recupero e consolidamento: La conservazione e il restauro oggi,

disposte secondo filari regolari che rispettino in altezza la muratura originaria, in parte poste longitudinalmente favorendo l’ammorsatura tra la vecchia e la nuova muratura. Le pietre saranno legate con malta a base di calce idraulica naturale ed inerte analogo per dimensioni, colore e granulometria a quello originario139.

VALORIZZAZIONE

Vista la posizione territoriale e panoramica del Castello di Lignana sarà possibile realizzare un parco archeologico turistico-didattico-naturalistico. L’accesso al sito da parte dei visitatori potrà avvenire già durante i primi interventi di scavo. Questa possibilità di visitare il sito durante i lavori stimolerà i visitatori a tornare sul castello per scoprire quello che i lavori di scavo porteranno gradualmente alla luce. Il parco del castello di Lignana si inserirà in un più ampio sistema museale che prevederà la sistemazione dei reperti provenienti dallo scavo nel già esistente museo di Pescia e la creazione di un parco archeologico diffuso che comprenda l’intera Valdinievole.

Parco archeologico (e parco archeologico in progress)

La visita al sito di Lignana permetterà di immergersi in alcune pagine della storia della Valdinievole, sarà quindi importante organizzare dei percorsi attrezzati con un’adeguata pannellistica, che spieghino sia i resti che il visitatore sta osservando, sia il momento storico che tramite l’osservazione si sta rivivendo, rendendo chiare le dinamiche storiche, politiche e sociali che lo caratterizzano. Ma mano che lo scavo stratigrafico verrà portato a termine si potranno organizzare e completare i vari percorsi di visita. Una pannellistica di carattere generale, che sarà aggiornata periodicamente, verrà sistemata nel Museo di Pescia e all’inizio del sentiero che porta al sito, con lo scopo di fornire un quadro complessivo sulla storia del sito e contemporaneamente fornire un aggiornamento sullo stato dei lavori. L’accesso al sito avverrà dal lato Sud del monte Lignana. Sarà organizzato un servizio di navetta che porterà gruppi di massimo venti persone fino al parcheggio dell’agriturismo Montaione e da qui il gruppo proseguirà a piedi lungo il sentiero che porta al sito. Una volta giunti nel sito i percorsi

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di visita, durante la fase di scavo, saranno organizza in modo da non intralciare le operazioni di scavo e quindi in moda da rispettare le norme di sicurezza del cantiere di scavo.

Il museo

Il parco archeologico di Lignana, e gli eventuali altri parchi della Valdinievole, avranno bisogno di una struttura museale. Questa struttura potrebbe essere il già esistente Museo Civico di Scienze Naturali ed Archeologia della Valdinievole di Pescia. Il museo avrà il ruolo di raccogliere e rielaborare le informazioni che saranno raccolte durante lo scavo trasformandole sia in materiale divulgativo che in conoscenza scientifica. Un ulteriore ruolo al quale dovrà assolvere il museo sarà quello di essere punto di partenza e di arrivo del parco archeologico di Lignana e della Valdinievole medievale. Il museo sarà così parte integrante del sistema museale della Valdinievole, nel museo stesso si potrà prevedere, durante i lavori di scavo, la collocazione di pannelli esplicativi, aggiornati periodicamente, che renderanno visibile, anche a chi non avrà l’opportunità di raggiungere il sito di scavo, il progredire dei lavori sul cantiere archeologico.

Il museo dovrà quindi assolvere varie funzioni diventando un museo-laboratorio che esponga i reperti, e che allo stesso tempo interagisca con il territorio, collaborando con le realtà locali, con il mondo della scuola e, più in generale, con il mondo della formazione.

I reperti non esposti verranno immagazzinati nei locali di deposito del suddetto Museo di Pescia.

L’attività di studio e l’individuazione di particolari tematiche di approfondimento servirà a fornire materiali sia all’attività di ricerca, sia a quella didattica e turistica. I risultati provenienti dalle attività svolte in laboratorio verranno immediatamente resi pubblici, sul sito e nel museo, attraverso l’aggiornamento della pannellistica sopra indicata, e attraverso la pubblicazione di un sito internet anch’esso aggiornato periodicamente. Alla fine, i risultati di questi studi, concorreranno alla creazione di filoni espositivi all’interno del museo e alla creazione di materiali didattici e divulgativi.

Il progetto di scavo prevederà anche la realizzazione di un GIS di scavo. Attraverso questo strumento sarà possibile effettuare una gestione integrale di tutti i dati di acquisiti durante l’intervento stratigrafico. Il GIS sarà realizzato partendo dai dati relativi al rilievo strutturale del castello, e verrà progressivamente implementato con i nuovi dati provenienti sia dallo scavo sia da quelli provenienti dal laboratorio sui reperti mobili. Il GIS di Lignana potrà

servire come modello per un futuro ampliamento dell’indagine storico-archeologica dell’intera Valdinievole che porterà alla realizzazione di un GIS che comprenda tutto il territorio interessato dalla ricerca.

L’attività espositiva del museo sarà strettamente collegata con quella del laboratorio sui reperti mobili. Attraverso lo studio e il restauro dei reperti permetterà di decidere se esporre totalmente o parzialmente i reperti significativi restituiti dal sito fornendo la possibilità di organizzare percorsi espositivi sia sulla storia del sito nella sua integrità, sia su momenti tematici specifici. I reperti mobili saranno solo una parte di un percorso espositivo che prevederà anche l’uso di pannello espositivi ed eventuali modelli ricostruttivi.

Nel museo si potranno prevedere percorsi didattici, sviluppando filoni tematici sia sul sito di Lignana, sia sul lavoro dell’archeologo e dello storico. Si potranno realizzare attività ludico-didattiche, percorsi di archeologia sperimentale indirizzati alle scuole primarie e secondarie che permettano agli scolari di entrare direttamente in contatto con l’attrezzatura e la metodologia usata dall’archeologo, evidenziando l’importanza della fonte archeologica per l’apprendimento della storia. Queste attività svolte dal museo saranno integrate con la produzione di materiale didattico come: cd-rom, brochure, depliant, schede didattiche, pubblicazioni tematiche e una specifica sezione del sito internet dedicata alla didattica.

I risultati di tutta l’attività di ricerca sul castello di Lignana, scavo archeologico, studio dei reperti mobili, ecc., saranno resi fruibili mediante la redazione di un’esaustiva pubblicazione scientifica.

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