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INQUADRAMENTO STORICO ARCHEOLOGICO DEL SITO

Il castello di Lignana è situato nella parte montana del comune di Pescia, sul versante meridionale dell’omonimo Monte Lignana a 863 m s.l.m.. Il versante del monte è terrazzato ed è occupato da un bosco di castagni. Le fonti documentarie relative al castello sono scarse.

Il toponimo è menzionato per la prima volta in un contratto di livello in cui il Vescovo di Lucca, nell’anno 879, concede diversi beni che confinavano con la «terra che dicitur Lignanise» e con il «Colle, che dicitur Lignanise»117. Da queste menzioni si può dedurre che

117

BARSOCCHINI D., Memorie e documenti per servire all’istoria del ducato di Lucca, Lucca, 1841, doc. n. 893.

nel IX secolo il sito di Lignana non era ancora abitato, infatti, il toponimo è usato per identificare una terra e un colle. Il riferimento a Lignana come villa compare per la prima volta nell’ultimo ventennio del X secolo nei documenti di «livelli» della pieve di San Tommaso apostolo e San Giovanni Battista di Arriana, concessi dal Vescovo di Lucca alla famiglia da Maona negli anni 988, 998 e 1019118. In questi documenti sono elencati i villaggi che sono soggetti alle decime della pieve, tra i quali troviamo la villa di Lignana, senza però specificare il suo carattere di villaggio o castello.

Una nuova citazione di Lignana in un documento scritto compare dopo l’attacco dei pistoiesi contro i villaggi lucchesi. Nell’anno 1227 il vicario imperiale di Federico II stabilì un risarcimento per gli abitanti colpiti dall’attacco e tra i villaggi elencati troviamo anche Lignana119.

Le prime citazioni della chiesa di San Jacopo di Lignana le troviamo intorno al 1257 e nel 1308, in questi documenti Lignana non compare più come comune autonomo ma sottoposto a Sorana.120

In una cronaca, scritta dal prete M. Sansoni nel XVIII secolo, si parla della storia del castello nel XIV a partire dagli ultimi decenni che hanno preceduto la distruzione e il definitivo abbandono di Lignana121. Il Sansoni ci riferisce che a seguito della conquista fiorentina, Lucca perse Lignana. Nel 1309 il villaggio è presente in un elenco di comuni rurali del vicariato di Valleriana e, successivamente a questa data, entra a far parte del territorio fiorentino122. Secondo la suddetta cronaca del Sansoni i fiorentini costruirono, nel 1314123, una torre sulla cima del monte Lignana in opposizione alle fortezze di Lucca e specialmente al Castello di Lucchio, prendendo il nome di Mazza di Lucchio, odierno Mazzalucchio. L’ubicazione di Lignana lungo il confine tra Firenze e Lucca ne favorì la temporanea

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QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del

potere nei secoli X-XII, “Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia”, 5, 1999, Pisa, pp. 91-92.

119

SANTOLI Q., Liber Censuum Comunis Pistorii, Pistoia, 1915, pp. 196-7.

120

QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del

potere nei secoli X-XII, “Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia”, 5, 1999, Pisa, pp. 92.

121

SANSONI M., Memorie istoriche antiche e moderne del Castello di Sorana, Biblioteca Comunale di Pescia, sec. XVII.

122

MILANESE M., BALDASSARRI M., L’archeologia del XIV secolo in Valdinievole, in «Atti del convegno La Valdinievole nel secolo XIV», Buggiano, 2000, p.224; PESCAGLINI MONTI R., Le vicende del

castello di Collodi dalle origini alla metà del XIII secolo, in Atti del convegno su I castelli in Valdinievole,

(Buggiano Castello giugno 1989), Buggiano, 1990, pp. 48-50; ORONI A. M., Terre murate della Val di Torbola

nel XIV secolo, in Atti del convegno su I castelli in Valdinievole, (Buggiano Castello giugno 1989), Buggiano,

1990, p. 91.

123

Secondo alcuni la torre fu costruita nel 1329, vedi QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel

medioevo. “Incastellamento” e archeologia del potere nei secoli X-XII, “Quaderni della Biblioteca Capitolare di

occupazione, nel 1346, da parte di quest’ultima124 per poi tornare, dopo pochi anni, sotto il controllo di Firenze. Nel 1360 esplode un contrasto tra i comuni lucchesi di Pontito e Lignana e quelli fiorentini di Castelvecchio e Vellano. In seguito a questo contrasto Lucca (in questo periodo soggetta a Pisa) costruì una fortezza a Spicchio (località non identificata) con lo scopo di controllare il passo di Lignana. Dal 1360 in poi le lotte si fanno più aspre. I pisani, nel 1362, durante le lotte tra Pisa e Firenze, distruggono il castello di Lignana. Nel 1364 Firenze lo riconquista ma viene considerato non conveniente ricostruirlo. A questo punto Lignana viene abbandonata e il castello viene raso al suolo, i pochi abitanti si disperdono nei vicini castelli di Castelvecchio, Lanciole e, soprattutto, a Sorana. A Sorana gli esiliati formano un quartiere, denominato Paradiso, subito fuori dalle mura del lato meridionale del castello.

Fig. 19 Rilievo altimetrico del sito di Lignana.

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QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del

Le prime notizie di recuperi archeologici a Lignana risalgono al 1722 quando furono rinvenuti reperti ceramici, ossa e monete. Questi reperti furono datati al periodo etrusco125 ma l’attendibilità di questa attribuzione è stata messa in dubbio126. Nel 1973 e nel 1978 furono effettuati alcuni saggi da parte del Gruppo Archeologico di Pistoia127 (ancora inediti). Nel 1977 il Museo Archeologico di Pescia realizzò una planimetria del sito e sempre in questo periodo il GARS di Pescia realizzò ricognizioni non sistematiche. Il sito ha subito numerosi interventi clandestini128. Nel 1991 la Sopraintendenza Archeologica della Toscana condusse, sotto la direzione di M. Milanese, una breve campagna di test stratigrafici (Fig. 20).

Gli scavi sono stati condotti in 3 zone diverse: in una casa situata sulla terza terrazza del borgo; nella rocca superiore; all’esterno delle mura del settore occidentale.

Il primo sondaggio è stato realizzato nella terza terrazza del borgo sotto la chiesa di San Jacopo di Lignana (settore 3000). Attualmente sono visibili i muri perimetrali (US 3002) che delimitano l’ambiante, risulta impossibile realizzare l’analisi della sequenza di occupazione. Lo spazio dell’abitazione ha dei muri costruiti in blocchi di arenaria appena lavorati legati con terra con tendenza a formare filari sub orizzontali. La struttura presente una morfologia trapezoidale, i lati lunghi sono di 5-4,3 m e i lati corti misurano 2-1,96 m. Nel lato NE dell’edificio è presente una struttura, interpretata come focolare (US 3003). Questa piccola struttura in pietra misura 110 x 50 cm ed è rialzata di alcune decine di centimetri sul fondo della casa.

Il secondo sondaggio è stato effettuato nella rocca situata sulla cima del castello (settore 2000). Dallo scavo sono affiorati i resti dei muri perimetrali di una torre rettangolare di 7,5 x 6 m. La torre presenta murature spesse 1.5 m (US 2002, 2003, 2004, 2005) poco conservate in elevato. Le murature sono state realizzate con bozze di piccole dimensioni che formano filari orizzontali e paralleli. All’interno della torre è stato parzialmente scavato un livello di occupazione che poggia direttamente sulla roccia (US 2013) nel quale sono stati

125

CANTINI L., Lettere e diversi illustri soggetti sopra alcune terre e castelli di Toscana, 1808, Firenze, p. 338.

126

PASQUINUCCI M., Alcune considerazioni sul popolamento antico e medievale della Valdinievole, in «Pescia e la Valdinievole nell’età dei Comuni», VIOLANTE C., SPICCIANI A. (a cura di), 1995, Pisa, p. 28 e ancora QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del potere

nei secoli X-XII, “Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia”, 5, 1999, Pisa, p. 91.

127

La Valdinievole nel medioevo. “Incastellamento” e archeologia del potere nei secoli X-XII,

“Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia”, 5, 1999, Pisa, p. 91 e ancora MILANESE M., BALDASSARRI M, L’archeologia del XIV secolo in Valdinievole, in «Atti del convegno La Valdinievole nel secolo XIV», Buggiano, 2000, p. 224.

128

MILANESE M., BALDASSARRI M, L’archeologia del XIV secolo in Valdinievole, in «Atti del convegno La Valdinievole nel secolo XIV», Buggiano, 2000, pp. 224-225.

rinvenuti frammenti vitrei con frammenti di ceramica smaltata e depurata che permettono di datare e il suo interno alla metà del XIV secolo. Inoltre gli scavi hanno evidenziato che dopo il crollo della struttura (US 2009=2008) e il suo abbandono (US 2014) l’area è stata interessata da numerosi rimaneggiamenti che hanno alterato la stratigrafia. Nonostante questi rimaneggiamenti è stato possibile recuperare alcuni riempimenti e un focolare (US 2006, 2011, 2012) con abbondanti materiali in giacitura secondaria.

Fig. 20 Ubicazione dei saggi di scavo del 1991 nel castello di Lignana.

In fine sono stati condotti alcuni sondaggi all’esterno delle mura, in prossimità della porta d’accesso al castello (settore 1000). Il primo di questi sondaggi (settore 1100) misurava 4 m² ed era situato a c. a. 25 a N della suddetta porta. La stratigrafia del settore era composta da strati di dilavamento dei depositi interni del castello relativi alla sua fase di abbandono. Al di sotto dell’humus (US 1101, sottobosco di castagni) si succedono 5 livelli di dilavamento (US 1102, 1103, 1105, 1106, 1107). Questo sondaggio ha messo in luce un tratto delle mura (US 1104) che era rimasto coperto dopo l’abbandono del sito. La muratura è composta da bozze e pietre spaccate, lavorate in maniera sommaria, legate con malta povera e disposte in modo da formare filari sub orizzontali.

Un sondaggio di dimensioni più limitate (settore 1200), 2 m², ha restituito una sequenza analoga al settore 1100. Sotto uno strato di humus (US 1201) è stato individuato uno strato di colore giallastro (US 1202) formato dall’erosione dei depositi interni del castello. Anche questo sondaggio ha esposto parte delle mura del castello (US 1203), ca. 1 m, realizzato

con bozze di arenaria appena regolarizzate, che formano filari suborizzontali e paralleli. La malta utilizzata è povera, giallastra, dura e aderente con inclusi di origine fluviale129.

La ceramica proveniente da Lignana appartiene principalmente all’ultima fase si occupazione del castello (XIV secolo). Nella rocca è stato però rinvenuto un frammento di “zaffera a rilievo” ed altri frammenti di “graffita a stecca”. Questi frammenti ceramici costituiscono un indizio di continuità di vita nel sito anche nel XV e XVI secolo, facendo ipotizzare che l’abbandono del sito riportato dalle fonti del 1362 non sia stato poi così definitivo. Questo prolungamento di occupazione, a giudicare dal frammento decorato a “zaffera a rilievo” non doveva essere stato un tipo di occupazione precario130.

Nell’ottobre del 2001 è stata effettuata una ricognizione intensiva e un rilievo planimetrico mediante stazione totale del sito nell’ambito del progetto “Archeoval”. Lo scopo principale dell’intervento è stato quello di comprendere meglio l’urbanizzazione del borgo. La ricognizione ha evidenziato che le mura delle abitazioni non sfruttano la cinta fortificata. A S della chiesa di San Jacopo sono stati notati i resti di una struttura (5000-1) con muri ortogonali con andamento N-S E-W caratterizzati da una tecnica costruttiva particolarmente curata rispetto alle abitazioni della stessa area. Il paramento murario della struttura è costituito da pietre squadrate disposte su filari orizzontali paralleli con letti e giunti di malta non eccedenti e ben stilata, la tecnica costruttiva qui usata suggerirebbe l’identificazione della struttura con un edificio privilegiato.

E’ anche stato notato che il circuito murario più esterno (area 1000) è meglio conservato nella porzione sud ed est ( in alcuni tratti l’elevato raggiunge i 3 m). L’analisi dei vari lacerti in elevato ha permesso di individuare interventi di riparazione delle mura caratterizzati da una tecnica costruttiva più approssimativa.

Sono state inoltre riconosciute diverse piazzole sui terrazzi utilizzate per la realizzazione di carbonaie e piccoli rifugi legati alle pratiche agro-silvo-pastorali postmedievali131.

129

Le notizie sugli scavi sono tratte da QUIROS CASTILLO J. A., La Valdinievole nel medioevo.

“Incastellamento” e archeologia del potere nei secoli X-XII, “Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia”, 5,

1999, Pisa, pp. 93-94.

130

MILANESE M., Fonti archeologiche per una storia dei paesaggi rurali della Valdinievole, in «Atti del convegno Immagini della Valdinievole nel tempo», Buggiano, 2003, p. 51.

131

MILANESE M., Fonti archeologiche per una storia dei paesaggi rurali della Valdinievole, in «Atti del convegno Immagini della Valdinievole nel tempo», Buggiano, 2003, pp. 50-57.

Fig. 21 Il sito del castello di Lignana (e ricostruzione ipotetica del percorso della cinta muraria). La pianta è stata

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