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Alcune considerazioni sui disegni campionari, sui metodi e sulle tecnologie adottate nei principali inventari forestali nazionali europe

PER IL NUOVO INVENTARIO FORESTALE NAZIONALE

5.1 I disegni di campionamento nei principali inventari forestali nazionali in Europa

5.1.10 Alcune considerazioni sui disegni campionari, sui metodi e sulle tecnologie adottate nei principali inventari forestali nazionali europe

Circa le problematiche metodologiche evidenziate al paragrafo 5.1, di seguito vengono riportate alcune osservazioni conclusive che sembrano emergere dall’analisi effettuata nei precedenti paragrafi sui principali disegni inventariali forestali nazionali europei.

a) Inventari forestali nazionali e telerilevamento.

Accanto a molti inventari interamente realizzati al suolo, esiste un certo numero di pro- getti ove l’aerofotogrammetria assume un notevole peso. In questi casi, con l’eccezione francese, nessun Paese realizza peraltro coperture appositamente dedicate all’inventario, ma si sfruttano riprese esistenti, in genere effettuate ai fini dell’approntamento delle carto- grafie topografiche nazionali. Ciò comporta spesso la necessità di “adattamenti” sia sul piano della qualità dell’informazione ritraibile da immagini a scale quasi sempre non otti- mali (11:30/40.000) che per quanto riguarda il riferimento temporale, spesso sfalsato tra epoca delle riprese e momento dell’inventario.

Quasi mai viene effettuata una fotointerpretazione “classica” per poligoni omogenei mappati ma, nel caso di adozione di uno schema bifasico di campionamento, vengono uti- lizzati consistenti campioni di fotopunti che surrogano una stratificazione a priori vera e propria. L’approccio, molto più percorribile in termini di costi, non consente la realizzazione contestuale di carte forestali, ma permette di contenere l’errore di stima dell’ampiezza degli strati nei quali viene suddivisa la superficie forestale e la “propagazione” di quest’ultimo con l’errore di campionamento al suolo delle variabili forestali riferite all’unità di superficie. In conclusione, circa il telerilevamento fotografico, avendo la necessità di disporre di coper- ture estese a tutto il territorio nazionale, si fa affidamento su riprese esistenti e si rinuncia

quindi alle migliori potenzialità offerte da emulsioni fotografiche più adatte nella discrimina- zione della vegetazione (quali l’infrarosso a colori falsati – IRFC) e all’impiego di riprese a grande scala (1:10/15.000), la cui realizzazione “a tappeto” comporta notevoli costi.

Per quanto riguarda l’impiego del telerilevamento digitale spaziale (da satellite), esiste un’area “scandinava” di interesse (Finlandia, Norvegia, Svezia) che ha nella Finlandia l’esperienza di punta (già operativa, pur se come progetto integrativo all’inventario tradizio- nale) e negli altri due Paesi due “osservatori interessati” in vista di eventuali futuri impieghi del metodo finlandese. Si tratta peraltro di applicazioni piuttosto prudenti, che, in Paesi ad elevata omogeneità forestale ed orografica, non si pongono nemmeno l’obiettivo di indivi- duare, tramite le immagini satellitari, le aree forestali, ma soltanto di correlare le informa- zioni raccolte nei punti forestali rilevati al suolo con le risposte spettrali degli stessi fornite dai sensori multispettrali satellitari e di estendere poi tali informazioni a tutti i punti (pixel) spettralmente affini in contesti territoriali e orografici omogenei. Da notare che, a tal fine, non si può comunque prescindere dalla disponibilità di un modello digitale del terreno (nazionale) senza il quale non si ritiene possibile depurare l’informazione spettrale dal “rumore” introdotto dalla variabilità orografica dei territorio.

Se una impressione si può trarre, la “via finlandese” all’impiego del telerilevamento spa- ziale nell’inventario forestale nazionale, vista soprattutto, ma non solamente, nei suoi esiti cartografici, assume una certa connotazione di “virtualità”. Come già sottolineato, nem- meno in questo caso si pretende comunque di individuare le aree forestali attraverso il tele- rilevamento da satellite e nemmeno si tenta di pervenire, tramite tale supporto informativo, a stratificazioni tipologiche, anche se elementari. In tema di telerilevamento digitale spaziale si dichiarano interessi ad implementazioni future in qualche altro Paese europeo, peraltro in assenza di ipotesi sicure.

Sempre a proposito dell’impiego di tale tecnologia e come già ricordato, appare emble- matico il caso francese, ove il Paese proprietario del satellite da telerilevamento a più alta risoluzione geometrica esistente (SPOT) non ritiene di impiegarlo ai fini della realizzazione dei proprio IFN.

b) Inventari e disarticolazione regionali dei dati nazionali.

La disarticolazione regionale dei dati nazionali viene effettuata quasi esclusivamente nei casi in cui l’impianto inventariale è strutturato in partenza per cicli di rilievo regionale perio- dico (Francia, Spagna). In tali situazioni, occorre notare che, o si realizzano (come in Fran- cia), contestualmente all’inventario, carte forestali (anche se magari solo in riferimento a suddivisioni tipologiche molto generali), o tali carte preesistono (Spagna). In entrambe le situazioni, solo in presenza di stime delle superfici forestali regionali (e delle loro grandi ripartizioni) derivanti da vere e proprie mappature basate sulla fotointerpretazione “a tap- peto” del territorio si può ridurre a dimensioni accettabili il numero di punti di campiona- mento da individuare al suolo nell’ambito di ciascuna regione. I punti di campionamento in questo tipo di inventari hanno infatti più la funzione di stimatori delle ripartizioni tipologiche di dettaglio delle superfici forestali, le cui entità complessive sono note appunto per altra via (misurazione di superfici mappate).

Si può quindi concludere rispetto a questo aspetto che la situazione più comune in ambito europeo prevede un disegno inventariale che fornisce le informazioni necessarie, alle attendibilità previste, al solo livello nazionale. Le amministrazioni regionali o gli eventuali stati federati sono poi lasciati liberi di procedere con iniziative inventariali indipendenti.

c) Gli inventari forestali nazionali e l’approntamento di carte forestali.

Il processo di realizzazione di carte forestali nazionali sia in sede inventariale o al di fuori di essa risulta a tutt’oggi una realizzazione molto onerosa e, nel panorama europeo, circo- stanza assai poco frequente.

Questo stesso gruppo di lavoro, nel corso della preparazione dei presente studio, a par- tire da una impostazione iniziale “ possibilista”, ha progressivamente maturato significative perplessità circa la percorribilità di impostazioni metodologiche che contemplino tra gli obiettivi inventariali una realizzazione contestuale e coordinata di una carta forestale nazio- nale. Infatti, pur tenendo inizialmente conto delle indicazioni in tale direzione provenienti dal panel di specialisti di FRA 2000 – Kotka III, la precedente analisi della attuale realtà dei principali inventari forestali nazionali europei e un parallelo esame delle reali potenzialità offerte dal telerilevamento, con particolare riferimento a quello da satellite, non hanno offerto riscontri particolarmente positivi nei confronti della praticabilità di tale obiettivo. Si fa specifico riferimento al telerilevamento in quanto appare ovvio che la realizzazione di una carta forestale nazionale (o comunque di un prodotto cartografico preliminare al campiona- mento inventariale al suolo, finalizzato alla suddivisione della popolazione in strati omoge- nei) passerebbe necessariamente per l’impiego di tale tecnologia. Mentre si rinvia al capitolo 4 per una analisi più approfondita di questo aspetto metodologico, si desidera qui ribadire che l’impiego del telerilevamento da satellite pone forti perplessità circa le sue reali capacità discriminative delle aree forestali da alcuni altri usi dei suolo e, a maggior ragione, delle loro ripartizioni tipologiche, tenendo conto anche di una “definizione di bosco” piutto- sto complessa e articolata come quella che si dovrà adottare per il prossimo IFN (cfr. par. 3.2.1). D’altra parte sembra al momento proibitivo (soprattutto in termini di costi) ipotizzare la realizzazione di riprese aerofotografiche idonee e “dedicate” che investano contempora- neamente l’intero territorio nazionale, come sarebbe richiesto nel caso dell’approntamento di una carta forestale. Anche in Francia, ove le risorse dedicate all’IFN sono decisamente rilevanti, il problema dei costi è stato “risolto” effettuando le riprese di aggiornamento per sessioni annuali che investono periodicamente solo un sottoinsieme di dipartimenti, non potendo quindi mai contare su un riferimento temporale univoco dei dati inventariali nazio- nali e delle cartografie. Infine, avvalersi delle riprese esistenti, compresa l’ortofotocarta rea- lizzata dall’AIMA nel ’96/’97 (di cui al capitolo 4 e nel prosieguo di questo capitolo) non appare proponibile ai fini della realizzazione di una carta forestale con significato effettiva- mente operativo, anche se, come si vedrà, l’ortofoto potrà risultare molto utile se impiegata al solo scopo di migliorare le stime della superficie forestale nazionale che scaturiranno dal processo di campionamento.

Senza volersi addentrare in argomentazioni che attengono alla sfera della scelta politica piuttosto che tecnico-metodologica, occorre però sottolineare che gli obiettivi degli inven- tari forestali nazionali si concretizzano da sempre nella definizione e nel periodico aggiorna- mento di un quadro informativo dettagliato sulla consistenza delle risorse forestali di un Paese, obiettivo che viene senza dubbio raggiunto adeguatamente anche in assenza di una realizzazione cartografica. Non si vuole con ciò negare l’utilità di una simile realizza- zione, ma occorre anche dire che, con le attuali tecnologie, l’approntamento di una carta forestale – a costi accettabili – difficilmente potrebbe portare ad un prodotto effettiva- mente operativo.

5.2 Il nuovo inventario forestale nazionale italiano: