CONTENUTO INFORMATIVO E METODI DI RILEVAMENTO
H) RISORSE NON LEGNOSE E ALTRI SERVIG
4. significato ecologico: capacità di fornire informazioni su unità fondate ecologica mente, cioè con specifiche interazioni strutturali e funzionali al loro interno; ad ognuna d
3.4.3.3 Livelli I e lI: un’ipotesi alternativa
In alternativa all’impostazione descritta nel precedente paragrafo potrebbe essere pro- posto un diverso criterio di distinzione tipologica di primo e secondo livello che, pur se non completamente aderente ai criteri di ripartizione FRA 2000, ne contiene determinate “esa- sperazioni” e tiene in maggior conto alcune esigenze di riduzione dei costi di rilievo.
I criteri di FRA 2000 appaiono infatti decisamente dilatatori del dominio inventariale lad- dove implicano la considerazione delle alberature in terreno agricolo e su pascolo o prate- ria (cat. 23 e 24) e anche ove includono tra le altre terre boscate superfici più estese di 0.5 ha con copertura arborea compresa tra i 15 e i 110% (cat. 12).
L’intento di FRA2000 è chiaramente quello di allargare l’informazione inventariale alla considerazione di superfici non forestali ma comunque interessate dalla presenza di sog- getti arborei isolati o in filari per giungere ad una valutazione della presenza di produzioni (o comunque di biomasse) legnose estranee al contesto forestale vero e proprio. Per molti aspetti può apparire innanzitutto incongruente non considerare allora in questo ambito
anche le consistenti biomasse legnose concentrate ad esempio nei frutteti, negli agrumeti e soprattutto negli oliveti, oppure il rilevante sviluppo di alberature stradali. Sotto un altro profilo occorre anche considerare che, probabilmente, la gran parte del territorio agricolo è di fatto caratterizzata dalla presenza di alberature “accessorie” in misura più o meno rile- vante. Una semplice stima delle superfici interessate da tale presenza non appare dato di grande rilevanza in sè, mentre una valutazione quantitativa più concreta comporterebbe un notevole appesantimento dei rilievi al suolo e presumibilmente la necessità di sviluppare tecniche di campionamento e modelli biometrici di stima dedicati. Tali valutazioni appari- rebbero peraltro di pertinenza di un processo di inventariazione di contesto agricolo più che forestale.
In ogni caso anche la semplice considerazione di tali situazioni ai soli fini di una stima delle superfici coinvolte, comporta conseguenze notevoli soprattutto a livello del primo e del terzo disegno di campionamento che verranno illustrati nel capitolo 5. Nel primo caso infatti, occorre sottolineare che il riconoscimento delle superfici di interesse inventariale avviene esclusivamente al suolo e quindi la considerazione delle “superfici con alberi fuori foresta” comporterà la necessità di ampliare notevolmente il lavoro di campagna. Nel secondo caso (terzo disegno) occorrerebbe ridurre di molto l’intensificazione della disposi- zione dei grappoli nelle aree a maggiore tasso di forestazione, in ciò limitando l’efficienza del disegno, aspetto che ne contraddistingue la notevole razionalità.
Occorre quindi chiedersi se, alla luce di queste considerazioni, il disallineamento dalle prescrizioni FRA2000 nel senso di non considerare nel dominio inventariale le superfici con alberi fuori foresta sia opportunità da valutare concretamente, magari ipotizzando una rile- vazione extrainventariale dedicata.
In tal caso sembrerebbe peraltro comunque necessario mantenere nell’ambito del dominio IFN superfici che FRA2000 ascrive all’arborato extraforestale in quanto, pur se dotate di soprassuolo arboreo spontaneo continuo, non raggiungono l’estensione minima di 0,5 ha per rientrare nella categoria dei boschi (10). Tali aree, identificabili sommaria- mente col termine “boschetti”, dovrebbero comunque essere caratterizzate da una soglia minima di estensione sotto la quale non si ritengono identificabili come tali; anche per sal- vaguardare opportune corrispondenze con gli standard tipologici IFN’85 si ritiene che tale soglia dovrebbe essere posta a 0,2 ha. Tali situazioni andrebbero ascritte alle “altre terre boscate” (12), assieme agli arbusteti, dal momento che appare poco razionale mantenere la categoria dell’arborato extraforestale soltanto per ascrivervi tale casistica.
Proseguendo in una ipotesi di razionalizzazione degli standard FRA2000 si potrebbe anche procedere ad una modifica più formale che sostanziale non facendo assumere alle “superfici temporaneamente prive di soprassuolo” (10) la dignità di categoria a sè stante, ma includendole come modalità particolare nella classe “boschi” (11).
Riassumendo e circostanziando le definizioni, la ripartizione tipologica di secondo livello dovrebbe assumere, in questa ipotesi, la veste che segue (cfr. figura 3.2).
Categorie d’uso forestale
(ripartizione tipologica di secondo livello delle “aree forestali”, ipotesi alternativa):
10 Boschi
Superfici interessate dalla presenza di alberi che con la loro chioma determinano una coper- tura del suolo almeno pari al 10% e che investono estensioni di almeno 0,5 ha, aventi anche larghezza minima superiore a 20 m qualora risultino prevalentemente sviluppate secondo una sola direzione e cioè evidenzino un rapporto lunghezza/larghezza > 2.
Sono compresi in questa categoria:
– i popolamenti specializzati a produzione primaria non legnosa (come castagne, altri frutti eduli, sughero, manna);
– gli imboschimenti (o “rimboschimenti”) identificabili quali piantagioni di specie arboree non aventi le finalità di cui alla successiva categoria 12, purché prive di rinnovazione e/o ade- guato sviluppo di vegetazione di sottobosco che ne faccia presumere una evoluzione secondaria all’intervento costitutivo;
– le aree boschive temporaneamente prive di soprassuolo le quali risultano tali solo per cause evidentemente transitorie (utilizzazione, incendio, altre calamità) e sempre nell’eventualità che superino le soglie dimensionali minime citate in precedenza e che non evidenzino una copertura di soggetti arborei superstiti o rilasciati superiore al 10% e cioè tale da farle rientrare comunque tra i boschi al di là della loro condizione di aree tempora- neamente prive di soprassuolo.
11 Altre terre boscate
– “Boschetti” e cioè superfici dotate di soprassuolo arboreo continuo ma non rispondenti alle soglie dimensionali minime richieste per rientrare nella categoria precedente e comunque estese per almeno 0,2 ha;
– arbusteti e cespuglieti e cioè superfici interessate dalla presenza di arbusti o di cespugli che determinano una copertura del suolo almeno pari al 10% e che superano le soglie dimensionali minime di cui sopra; in presenza di copertura arborea questa non deve superare il 10%; nel caso, superfici di questo tipo, anche se caratterizzate da una preva- lente presenza di arbusti o cespugli, vanno assegnate alla categoria 10. Qualora si tratti di aree arbustate non superanti le soglie dimensionali minime, agli effetti inventariali que- ste ultime non vanno considerate tra le aree forestali.
12 Coltivazioni arboree da legno
Estensioni superanti le soglie dimensionali minime e chiaramente ascrivibili a interventi di arboricoltura da legno e cioè costituite e gestite con finalità di coltivazione forestale a carat- tere intensivo, frequentemente in contesto agricolo. In assenza di soprassuolo a seguito di utilizzazione o calamità, agli effetti inventariali, tali superfici non vanno considerate tra le aree forestali. Analogamente si procederà in presenza di aree di questo tipo che non superino le dimensioni minime per avere rilevanza inventariale. In questa categoria rientrano i pioppeti e le altre coltivazioni arboree intensive, mentre rimangono esclusi (in quanto rientranti nella categoria 10) gli imboschimenti (“rimboschimenti”) con finalità di forestazione a carattere estensivo.
Sempre nell’ottica di riconfigurazione e adattamento della tipologia FRA2000 propria della seconda parte di questo paragrafo, apparirebbe opportuno ritoccare anche il primo livello di ripartizione tipologica nel senso evidenziato ancora una volta dalla figura 3.2.
L’intento è in questo caso quello di pervenire con l’inventario alla stima di superfici di tipi che pur non rientrando nelle aree forestali in senso stretto (le sole che in questa ipotesi vengono sottoposte ad un secondo e ad un terzo livello di classificazione) appaiono comunque rilevanti sotto il profilo inventariale, almeno per quanto riguarda la stima della loro estensione.
In questa ottica, il territorio nazionale, visto ai fini inventariali, sarebbe suddiviso in aree aventi interesse inventariale e in altre aree (classe d’uso del suolo 5). Le prime sarebbero a loro volta suddivise in aree forestali (classe d’uso del suolo 1) in senso stretto (che vanno a costituire la superficie forestale nazionale) e in:
2 Aree di pertinenza o servizio forestale
Superfici che assumono tale connotazione se appartengono alla casistica di seguito elen- cata ma solo se riscontrate nell’ambito di aree forestali (appaiono cioè incluse in quanto confinanti con aree forestali per almeno 2/3 del loro perimetro) e solo qualora superino le soglie dimensionali minime (con particolare riguardo a quella di larghezza):
– radure, incolti, coltivi abbandonati
– piste da sci, viali parafuoco, percorsi di valanga o frana, tracce di impianti – vivai forestali, piazzali d’imposto, aie carbonili
– torbiere e zone umide
3 Pascoli e praterie
– Pascoli: aree interessate da copertura erbacea e destinate ad attività di pascolamento estensivo, normalmente con carattere stagionale, eventualmente con copertura arborea o arbustiva non superiore al 10% e solo qualora superino le soglie dimensionali minime più volte citate in precedenza. Non sono comprese in tale categoria (ma vanno assegnate alle superfici di cui alla classe 5) i pascoli intensivi permanenti a carattere intensivo e i prati falciati di qualsiasi tipo.
– Praterie: aree a copertura erbacea prive di destinazione a pascolo, normalmente di alta quota, eventualmente anche se interessate dall’utilizzo invernale per la pratica dello sci.
4 Verde urbano
Aree pubbliche o private, destinate a parco o giardino, normalmente in contesto urbano o di pertinenza di infrastrutture, interessate dalla presenza di alberi e/o cespugli e/o arbusti che diano luogo ad una copertura complessiva del suolo superiore al 10% e solo qualora supe- rino le soglie dimensionali minime. Non sono comprese le superfici destinate a verde spor- tivo.
Per altre aree (5) (non aventi interesse inventariale) si intendono evidentemente tutte quelle non classificabili tra le classi d’uso del suolo 1, 2, 3, 4, eventualmente suddivise in tipi. È opportuno sottolineare che le classi 2, 3, 4 rientrano nel processo inventariale ai soli fini di stima delle rispettive superfici e non vengono sottoposte ad alcun rilievo che neces- siti dell’individuazione di aree di saggio.
È anche opportuno ricordare che per mantenere la regolarità delle stime di estensione della superficie forestale nazionale, qualsiasi tipo di classe d’uso del suolo diversa dalla 1 e in essa inclusa (confinante per almeno 2/3 del perimetro) non interrompe la continuità se non più estesa delle soglie dimensionali minime di rilevanza inventariale.