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Il progetto Bioitaly e altre iniziative dei Ministero dell’Ambiente

INIZIATIVE INTERNAZIONALI E NAZIONAL

2.4 Le iniziative nazional

2.4.2 Il progetto Bioitaly e altre iniziative dei Ministero dell’Ambiente

Il Progetto Bioitaly viene realizzato in Italia nel triennio 1995-97 in attuazione di quanto previsto dalla Direttiva Habitat e dal Progetto Natura 2000. Si trattava di censire i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e di raccogliere i relativi dati, necessari alla Commissione Europea per l’esame delle candidature alla costituzione della rete europea di aree protette Rete Natura 2000 (par. 2.3.2).

Al progetto, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’ENEA, hanno partecipato le principali società scientifiche italiane (Società Botanica Italiana, Unione Zoologica Italiana e Società Italiana di Ecologia) e tutte le Regioni e le Province autonome d’Italia, le quali hanno fornito i dati direttamente o attraverso la collaborazione con università, musei e col- laboratori esperti dei diversi settori.

Il Progetto Bioitaly prevedeva, oltre all’adempimento degli obblighi comunitari, anche l’inviduazione di altre due categorie di siti di rango inferiore, i Siti di Importanza Nazionale (SIN) e i Siti di Importanza Regionale (SIR). In totale i siti censiti sono circa 2500.

Il database Bioitaly è stato progettato in maniera tale da consentire in futuro l’integra- zione di tale banca dati con informazioni non richieste dalla UE ma importanti ai fini di una migliore conoscenza dei valori naturalistici nazionali.

Lo stesso database contiene già allo stato attuale molte informazioni che sono riferibili al dominio di un inventario forestale nazionale. Molti dei siti selezionati si trovano infatti in aree boscate e sono caratterizzati da habitat di tipo forestale.

Al fine di impiegare utilmente i dati Bioitaly quali informazioni ausiliarie per il futuro IFN, sarebbe opportuno segnalare il caso in cui un punto di campionamento dell’inventario ricada in uno dei siti Bioitaly. A tal fine si ricorda che per ciascuno di essi sono note le coordinate del centro ed esiste una deiimitazione di massima riportata su cartografia IGM o su cartografia tecnica regionale. In molti casi i confini dei siti sono stati anche digitalizzati.

A differenza di altre banche dati non correttamente georiferite, per esempio il database CORINE, le possibilità di incrocio dei dati sono quindi reali essendo nota l’esatta localizza- zione dei siti. Occorre precisare però che per le operazioni di delimitazione e digitalizza- zione dei confini non sono state adottate procedure omogenee su tutto il territorio nazionale.

Le basi cartografiche utilizzate per la prima delimitazione dei siti sono infatti molto dif- formi in quanto a scala di rappresentazione (da 1: 10.000 a 1: 100.000), qualità e supporto (cartaceo o digitale). Alcune Regioni inoltre non hanno presentato tutte le cartografie o addirittura non hanno presentato l’elenco dei siti, come accaduto per l’Alto Adige e per la Regione Sicilia, mentre altre regioni hanno persino cartografato gli habitat all’interno dei siti. Le cartografie sono comunque in tutti i casi frutto di delimitazioni realizzate a mano su carte topografiche, non essendo previsti nel Progetto Bioitaly rilievi specifici.

Per la scelta dei siti, la codificazione delle informazioni e la valutazione della qualità ambien- tale si sono seguiti i criteri stabiliti dalla Direttiva Habitat (Consiglio delle Comunità Europee, 1992) e dai successivi documenti interpretativi (Commissione Europea, 1994 e 1996).

La direttiva stabiliva di individuare come Siti di Importanza Comunitaria tutte quelle aree che soddisfacessero una delle seguenti condizioni (allegato III della direttiva):

– ospitare habitat o specie prioritarie secondo gli allegati I e Il della direttiva;

– ospitare habitat o specie non prioritarie ma comunque incluse negli allegati I e Il della direttiva, purchè il sito sia di notevole importanza per la nazione oppure sia in posizione strategica per le rotte migratorie o ancora sia notevolmente esteso; il sito è ritenuto di importanza comunitaria anche se ospita un numero elevato di specie o habitat tra quelli elencati dalla direttiva o infine se è di elevato valore ecologico globale.

La qualità di ciascun sito, attributo che servirà ad orientare le scelte della Commissione Europea nella costituzione della Rete Natura 2000, viene stabilita ancora secondo i criteri dall’allegato III della direttiva:

– per gli habitat rappresentatività sul sito, superficie, grado di conservazione;

– per le specie dimensione e densità della popolazione, grado di conservazione dell’habi- tat, grado di isolamento della popolazione, valore del sito per la conservazione della specie.

In aggiunta ai criteri sopra specificati il Comitato Scientifico del Progetto Bioitaly ha con- sigliato alle regioni/province autonome di includere nell’elenco complessivo dei siti propo- sti per l’Italia (siti comunitari, nazionali e regionali) le seguenti categorie di aree:

– aree protette, – Biotopi CORINE,

– aree segnalate dalla Società Botanica Italiana,

– aree in cui sono presenti habitat o specie proposti per l’integrazione della direttiva.

Quest’ultimo criterio si è reso necessario in quanto, a giudizio della commissione, gli allegati della Direttiva 92/43 risultavano carenti soprattutto nei riguardi dell’ambiente medi- terraneo.

Il Progetto Bioitaly è stato quindi anche l’occasione per avanzare alla Commissione Europea proposte per l’integrazione delle liste degli habitat e delle specie della direttiva. L’esame delle liste integrative presentate dai vari stati ha portato alla revisione degli allegati e all’approvazione della Direttiva 97/62/CE che sostituisce la precedente appunto nella parte relativa alle liste degli habitat e delle specie tutelati.

La chiave principale per l’inviduazione e la successiva descrizione dei siti è quindi la pre- senza di uno o più habitat tra quelli elencati nella versione più aggiornata della direttiva e descritti nel manuale di interpretazione (Commissione Europea, 1996). La figura 2.6 rap- presenta lo schema di classificazione degli habitat adottato dall’allegato I della Direttiva 92/ 43/CEE, aggiornato dalla 97/62/ CE, ed evidenzia gli habitat forestali segnalati nei siti Bioi- taly (numero riportato tra parentesi). In totale, 36 dei 59 habitat inclusi nella categoria “Foreste” sono presenti in Italia, 9 di questi sono prioritari. Altri habitat della tipologia Natura 2000 rientrano inoltre nel dominio del futuro IFN. Si tratta principalmente di habitat inseriti nelle categorie “Lande e arbusteti temperati” e “Macchie e boscaglie di sclerofille”.

La descrizione del sito avveniva inoltre attraverso la stima della percentuale di superficie occupata dalle diverse forme di copertura del suolo classificate secondo una tipologia semplificata che prevede 23 tipi:

– mare, bracci di mare;

– fiumi ed estuari, melme e banchi di sabbia, lagune; – stagni salmastri, prati salini, steppe saline;

– dune litoranee, spiagge sabbiose, machair; – spiagge ghiaiose, scogliere marine, isolotti; – corpi d’acqua interni;

– torbiere, stagni, paludi;

– brughiere, boscaglie, macchia, gariga, friganee; – praterie aride, steppe;

– praterie umide, praterie di mesofite; – praterie alpine e subalpine;

– colture cerealicole estensive; – risaie;

– praterie migliorate; – altri terreni agricoli; – foreste di caducifoglie; – foreste di conifere; – foreste di sempreverdi; – foreste miste;

– impianti forestali a monocoltura; – arboreti (inclusi frutteti, vivai, vigneti);

– habitat rocciosi, detriti di falda, aree sabbiose, nevi e ghiacciai perenni; – altri (centri abitati, strade, discariche, miniere, aree industriali).

La tabella 2.4 sintetizza i contenuti dei database Bioitaly, strutturato nei criteri generali secondo quanto previsto dal Formulario Standard Natura 2000 (Commissione Europea, 1994).

I dati effettivamente disponibili non sono però gli stessi per tutte le categorie di siti e in tutte le regioni d’Italia. Le informazioni richieste dalla Commissione Europea per i siti di importanza comunitaria sono state fornite dalle regioni, qualora disponibili, nella maggior parte dei casi. I dati relativi ai SIN e SIR, le cui schede sono state compilate in maniera più frettolosa, e le informazioni integrative previste specificatamente per l’Italia dal progetto Bioitaly non sono invece disponibili per tutto il territorio nazionale. Le lacune informative riguardano in particolare la localizzazione all’interno dei siti dei singoli tipi di habitat, la qua- lità dei sito e degli habitat, l’entità delle popolazioni delle specie vegetali e animali, la pre- senza di altre specie importanti non incluse negli allegati.

Il Progetto Bioitaly prevedeva nella sua terza fase anche la redazione di una Carta Eco-

logica d’Italia in scala 1:250.000. Nel progetto ora prevista l’acquisizione della versione

definitiva della CORINE Land Cover previa una trasformazione di scala che garantisse la leggibilità della carta fino al 30 livello della tipologia di uso del suolo (v. par. 2.3.2). Sulla base cartografica così ottenuta dovevano essere riportati i limiti di tutte le aree protette, le

emergenze naturalistiche nonchè i siti di importanza comunitaria, nazionale e regionale individuati con il Progetto Bioitaly. A questa prima fase doveva seguire una valutazione qualitativa delle tipologie d’uso sulla base di una serie di classi e indici di qualità ambientale che, nella versione aggiornata al gennaio 1998, prevedeva di inserire i boschi naturali e semi-naturali nel 2° livello di qualità (livello B) degli 8 previsti. L’interesse di questa carta ai fini dei futuro IFN è quindi molto limitato causa la scala prevista e lo scarso dettaglio della tipologia proposta.

Concluso almeno nelle sue parti essenziali il Progetto Bioitaly, il Ministero dell’Ambiente ha avviato recentemente una serie di progetti per il completamento delle conoscenze rela- tive alle risorse naturali su scala nazionale. Tali attività intendono soddisfare le esigenze informative definite nel loro complesso come “Carta della Natura” dalla Legge quadro sulle aree protette n. 394 del 13 dicembre 1991 ed attuare quanto previsto dal Disegno di Legge approvato dalla Camera il 31/7/97 sulla predisposizione dell’Inventario Nazionale

delle Risorse Naturali. I vari progetti esecutivi, alcuni dei quali riguardano nello specifico le

aree boscate, si trovano attualmente in fase iniziale o sono addirittura ancora allo studio. Non è possibile pertanto purtoppo un loro attento esame ai fini del presente lavoro.