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NOPLAT medio

4.9 Considerazioni sul campione di aziende

Nelle pagine seguenti vengono messi a confronto i risultati ottenuti dalle aziende analizzate nei precedenti paragrafi al fine di interpretare le dinamiche competitive presenti nel settore e valutare quali delle aziende studiate attuano le strategie migliori. Ai fini dunque della seguente analisi verranno messi a confronto tramite un primo istogramma (fig. 4.16) il ROI ed il ROS delle aziende nel 2014; in un secondo istogramma (fig. 4.17) invece, verranno confrontati i risultati ottenuti dalle aziende in termini di capacità delle stesse di creare valore (EVA®).

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Figura 4.16 Confronto ROS e ROI nel 2014 del campione toscano

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Il primo grafico evidenzia nel 2014 un ROI medio pari a 9,16% ed un ROS medio pari a 9,25%.

Da sottolineare quindi i risultati ottenuti da Acque Industriali (ROI 19,41%; ROS 9,79%) ed Aquapur (ROI 28,35%; ROS 29,04%) che godono di performance superiori alla media delle aziende prese in considerazione. A queste due società si aggiunge Integra che ottiene un ROI pari a 8,77% ed un ROS pari a 14,73%.

Dal secondo grafico poi, si nota come anche i risultati ottenuti mediante il calcolo dell’EVA® confermano che sono queste, le aziende del campione preso in analisi, che più di tutte sono in grado di creare valore anche se i risultati di Integra sono più contenuti rispetto Acque Industriali ed Aquapur.

Acque Industriali come visto gode di ottimi risultati nel periodo di riferimento e diverse possono essere le motivazioni alla base. La società come già scritto, dal 2010 opera nel libero mercato59 e questo le permette di poter fissare liberamente i prezzi per i servizi offerti. Inoltre l’azienda svolge molteplici attività ed ha avviato una serie di relazioni commerciali con altre imprese della zona al fine di costituire delle partnership di vario tipo60. La società gode anche di contatti commerciali con gestori di impianti di pretrattamento e di stoccaggio intermedio che le garantiscono un flusso di rifiuti in ingresso continuo61. Infatti la stagionalità e le condizioni metereologiche sono fattori che possono determinare una diminuzione della domanda di smaltimento di rifiuti liquidi.

A questo si aggiunge l’ottenimento della categoria 9 C dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali62. Tale risultato permetterà ad Acque Industriali di acquisire maggiore visibilità sul mercato e conseguenti nuove partnership con altre aziende, utili ad accresce il proprio know-how.

59 Par. 4.4.2.

60 Come si evince dalla relazione sulla gestione del 2014 solo in quest’anno sono stati stipulati accordi

con importanti realtà come Officine Maccaferri SpA di Bologna, Publiambiente, SEA Viareggio e Aquaser.

61 Come di evince della relazione sulla del 2014 infatti diversi sono stati partner per i quali Acque

Industriali ha lavorato. In particolare nel 2014 si è concretizzato il contratto commerciale con la società SAI di Ravenna del gruppo Veolia, chiuso nel dicembre 2013, per il trattamento sia delle acque di estrazione del metano delle piattaforme petrolifere del gruppo Eni in Mare Adriatico che le acque di raffineria degli impianti di Faenza, Ravenna e Livorno oltre alle acque provenienti dagli impianti pump&stock della rete dei distributori Eni sul territorio nazionale. Durante l’anno è continuato il trattamento dei reflui provenienti dal sewage del cantiere delle opere per la rimessa in galleggiamento della nave Costa Concordia fino al suo trasferimento nel porto di Genova. Inoltre merita ricordare l’accordo commerciale chiuso con Teseco SpA per lo smaltimento dei reflui provenienti dall’impianto di trattamento di Ospedaletto (PI) dopo una attenta valutazione tecnico legale e finanziaria.

62L'Albo gestori ambientali è l'Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti ed è

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Aquapur Multiservizi S.p.A. è l’azienda che ha il ROI ed il ROS più alto e così come Acque industriali è svincolata dal SII. L’azienda si distingue per un accorta politica di gestione dei costi, infatti gli ottimi risultati in termini di reddito operativo sono dovuti a costi della produzione molto contenuti. In quest’ottica di contenimento dei costi rientra l’investimento compiuto dall’azienda per l’installazione di due centrifughe63 che permetterà di ridurre la quantità di fanghi di risulta, che dovendo essere smaltiti a caro prezzo, rappresentano una delle più gravose voci di costo del conto economico della società.

Così come Acque Industriali inoltre, Aquapur opera nel libero mercato e questo le permette di godere di ampi vantaggi in termini tariffari.

Tra le aziende con interessanti possibilità di crescita è stata inserita anche Integra. L’impresa ha conseguito dei risultati negativi dal 2010 al 2012 per poi rilanciarsi negli anni seguenti.

Come le altre aziende del campione la Integra è operante anche nel settore energetico, in particolare quello per la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici ma la crescita degli indici di redditività è stata possibile grazie ad una strategia volta ad una maggiore attenzione al business della depurazione dei rifiuti liquidi svolta nell’impianto di Terrarossa. Negli anni infatti la società ha investito molto su questo business ed i risultati in crescita sono frutto di questa strategia. Come si evince infatti dai dati di bilancio, i risultati sono tornati ad essere positivi solo nel 2013 ovvero in concomitanza dell’avvio a pieno regime della Concessione di Orbetello e Monte Argentario.

Tra le aziende analizzate in grado di creare valore c’è anche COGER che è un consorzio privato e che è stato costituito nel 2010. In virtù quindi della sua giovane età le valutazioni in merito possono essere affrettate ma si deve evidenziare come la società, dopo le perdite fisiologiche dei primi esercizi, sia riuscita ad chiudere il bilancio in utile già nel 2012 con un valore pari a 5.279 € continuando a conseguire utili anche nel 2013 (24.804 €) e nel 2014 (72.602 €). La società è ancora quindi in una fase immatura dello sviluppo e la necessità di estendere la quota di mercato la porta ad investire importanti risorse nel business della depurazione aumentando ad esempio le quantità gestite di oltre il 60% (50.000 tonnellate annue a fronte di 80.000 autorizzate). A questi investimenti si aggiunge l’ottenimento dell’autorizzazione al trattamento dei rifiuti pericolosi liquidi e solidi in particolare percolati.

63 Par. 4.3.1

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Le restanti tre società, Valdera Biodepur e BIO-ECOLOGIA, si denotano per essere quelle in maggiore difficoltà nel periodo di riferimento. Queste aziende ottengono tutte un ROI ed un ROS di gran lunga più basso rispetto la media delle aziende del campione ottenendo anche risultati negativi in termini di EVA® sintomo di una strategia che le porta a distruggere valore.

Per quanto riguarda BIO-ECOLOGIA i risultati negativi ed altalenanti evidenziati sono frutto della forte dipendenza dell’azienda alle attività di depurazione industriale e di intermediazione del percolato. Entrambi i business infatti non possono garantire entrate sicure poiché il primo dipende dall’andamento dei distretti industriali ed il secondo dalle condizioni metereologiche che determinano la produzioni di percolato, per cui il ridotto numero di clienti serviti e le connotazioni tecnologiche di un impianto non permettono di ottenere risultati di successo.