Ogni anno il comitato di prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (CPT65) decide quante visite periodiche effettuare negli stati europei durante l’anno e in quali paesi andare. 66Il comitato visita prigioni, stazioni di polizia, ospedali psichiatrici, centri d’immigrazione ed inoltre raccoglie informazioni dalle autorità locali, dai media e dai singoli individui (sia vittime che avvocati). Uno dei compiti fondamentali è ravvisare le violazioni dell’articolo 3 della CEDU. Queste violazioni possono essere sia fisiche che psicologiche. Il CPT considera la tortura una forma di violenza inferta per estrapolare informazioni, o generalmente indirizzata a impaurire o umiliare il soggetto. S’intende poi tortura quando vengono usate tecniche particolari come tenere sospesa la vittima, oppure farle indossare un oggetto metallico in testa per poi batterci sopra fino a stordirla, o ancora praticare elettroshock. 67Quindi è considerata tortura
qualsiasi atto premeditato che fa patire sofferenze e che è perpetrato al fine di ottenere informazioni. Per quanto riguarda invece i trattamenti inumani o degradanti s’intendere un’area meno grave rispetto alla 65 European Committe prevencting torture ad other inhuman or degrading treatment or punishment. 66 Il Comitato è formato da membri eletti per 4 anni e rappresentati da avvocati, medici psichiatri o psicologi , esperti in materia criminologica ed alcuni civili. 67 The CPT has reserved the word torturefor what are perhaps best describes as a specialised, or exotic forms of violence, purposefully employed to gain a confession or information, or generally intended to intimidate or umiliated….For example evidence has been found of the use of specialised techniques such as the suspection of the victims, the palcing of a metal bucket on the head and then strinking it with metal or wooden instrumentes… R.MORGAN e R. EVANS, Combacting torture in Europe, Strasburgo,
tortura, fatta di negligenza, e disorganizzazione durante il periodo detentivo. La commissione vigila poi il rispetto dei diritti dei detenuti, sancendo il divieto di infliggere pene corporali e sanzioni crudeli o inumane. Tra i diritti più importanti che vengono garanti per un detenuto si segnalano l’avere un avvocato, fin dal primo momento in cui si è sottoposti a custodia (moreover a lawyer is well placed to take appropriate action if ill-treatment actually occours)68, il godere di assistenza medica (the CPT recomends that specific legal provisions be adopted on the subjet of the right of persons in police custody to have access to a doctor), l’essere sottoposti ad un normale interrogatorio (il CPT invita a effettuare riproduzioni audio e video), il vivere in normali condizioni di detenzione (nello specifico devono essere garantite celle pulite, abbastanza grandi, illuminate e ventilate)69. Molto importante è che sia garantita la punizione degli agenti che maltrattano i detenuti durante un interrogatorio. E’ molto importante infatti che gli ufficiali che maltrattano un detenuto sappiano che la loro condotta non rimarrà impunita. Tra le principali mancanze degli stati si segnalano quelle relative alla misura della celle (lo standard ormai adeguato è di circa 6 mq a cella), alla mancanza di igiene personale (costringere infatti un detenuto a fare i proprio bisogni di fronte ad altri soggetti è considerato un trattamento degradante),70 alla mancanza di luce ed areazione nelle celle (si pensi che nel Novembre del 1995 il Carcere di Spoleto fu considerato inadeguato proprio per una violazione di questi requisiti minimi di detenzione). Inoltre la Commissione vigila che siano garantiti i pasti, in particolar modo questi devono essere equilibrati,
68 R.Morgan E M.EVANS, Combacting torture in Europe, Strasburgo, Council of Europe, 2001. 69 Police cells should be cleans, reasonable for the number of the persons they are used to accomodate, and have adeguate lighting and ventilation. 70 Tra l’altro il CPT chiede che ai detenuti siano distribuiti
sostanziosi e distribuiti nei giusti orari, 71 che ci siano contatti con l’esterno (sono previste fino a otto ore quotidiane, anche per favorire un futuro rientro del detenuto nella società) e che si abbiamo adeguate cure mediche, in particolar modo sono controllati anche i detenuti in isolamento, garantendo loro incontri trimestrali affinché sia scongiurato lo sconfinamento in un trattamento inumano degradante. Si è già accennato dell’importanza della selezione del personale carcerario, ma è bene che si rimarchi questo punto, in quanto gli agenti devono garantire il più alto rispetto nei confronti dei detenuti; gli interrogatori devono perciò essere registrati e i detenuti possono presentare reclami ogni volta in cui vedano lesi i propri diritti da parte delle guardie penitenziarie. Particolare attenzione è poi rivolta alle detenute donne, le quali, oltre ad essere separate dagli uomini (come del resto avviene per i minori di età) non possono subire discriminazioni e devono poter usufruire delle solite attività di cui beneficiano gli uomini, senza contare i maggiori controlli sanitari, specialmente per le detenute madri. Sicuro è che madre e bambino non possano essere separati nell’imminenza della nascita, e il distacco madre/figlio vada studiato attentamente e caso per caso. Lo stesso trattamento di particolare attenzione è riservato per i giovani (soprattutto per curare eventuali condizioni morbose psicologiche che potrebbero sopraggiungere a seguito del trattamento detentivo) che devono rimanere separati dagli adulti; inoltre il personale addetto alla loro custodia deve essere particolarmente preparato ed attento ad ogni esigenza, proprio per favorire uno sviluppo psicologico il più possibile vicino alla normalità. Nel caso dei minori devono essere garantiti lo studio, le attività sportive, ricreative e i contatti col mondo esterno. Infine è molto importante il trattamento che il CPT chiede che venga usato nei confronti di detenuti affetti da patologie psicologiche o
psichiatriche, ai quali non solo devono essere garantite le normali cure, anche in appositi centri con medici ed infermieri specializzati, ma soprattutto devono essere supervisionati nei momenti di crisi perché si eviti che il loro stato depressivo sfoci in atti suicidari72. Il CPT inoltre ravvisa molta importanza nel lavoro che i detenuti devono svolgere, proprio perché il lavoro è considerato come uno dei principali mezzi di rieducazione e di reinserimento del reo nella società.
Gli stati europei accettano all’unanimità questi principi, tuttavia molto spesso questi si ritrovano ad incorrere in sanzioni, in quanto tali principi non vengono ancora messi in pratica.