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Convenzioni e stipule di contratti con i Comun

Un altro aspetto fondamentale da curare all’interno dell’Associazione è il rapporto con i Comuni e con gli Enti invianti i minori.

È fondamentale saper comunicare efficacemente prassi e modalità di presa in carico dell’Associazione in modo che i rapporti, anche tra amministrazioni, siano chiari e trasparenti.

Uno degli aspetti emblematici riguardanti l’affido è la mancanza, nella maggior parte dei casi, di convenzioni soprattutto nei Comuni più piccoli. L’Associazione Cometa, negli anni, ha sviluppato convenzioni di vario genere o direttamente con i comuni interessati oppure costruendo un ”patto di affido” specifico sul minore, nel quale venivano rendicontati i diversi interventi messi in atto. Ultimamente, invece, si sta sviluppando una tipologia di contratto molto dettagliata e articolata che espliciti la metodologia dell’Associazione, i servizi erogati e le quote economiche scorporate.

116 Tale lavoro, al momento, è in fase di elaborazione e rappresenta l’attuale frontiera per comunicare efficacemente la qualità e l’entità dell’offerta specifica che l’Associazione rappresenta nell’ambito dell’affido famigliare nel contesto di un welfare plurale in continua trasformazione.

Anche tale aspetto rientra nel metodo dell’Associazione, che non lascia nulla di intentato per stare al passo con le esigenze del contesto sociale in cui si muove e per trovare nuove soluzioni al bisogno incontrato.

Di seguito sono descritti nel dettaglio gli elementi fondamentali che l’équipe ha individuato per illustrare la modalità e le caratteristiche dell’Associazione Cometa ai fini della costruzione del documento.

Macro-Attività E Interventi Specifici

Il metodo di intervento sperimentato e proposto, è attuato tramite azioni di accompagnamento poste in essere dall’équipe che riguardano tutto il percorso dell’affido sino alla sua conclusione garantendo la continuità degli affetti.

Sulla base del bisogno emerso è possibile attivare moduli prestazionali aggiuntivi dettagliati nel prosieguo della trattazione, e che prevedono counseling e spazio d’ascolto, percorsi di accompagnamento educativo e di accompagnamento all'adozione.

Conoscenza – Progettazione e Pre-inserimento

A. Sensibilizzazione all'accoglienza: si tratta di incontri mensili per promuovere l’accoglienza e creare momenti di confronto e mutuo scambio di esperienze tra famiglie oltre che per creare quel capitale relazionale premessa per l’apertura all’affido;

B. Colloquio conoscitivo famiglia affidataria: le famiglie che sono interessate ad approfondire le tematiche inerenti l’affido vengono incontrate per un colloquio conoscitivo con l’ equipe dell’Associazione;

117 C. Percorso motivazionale e delle aspettative familiari: le famiglie incontrano una figura specializzata in campo psicologico per un percorso motivazionale e delle aspettative familiari della durata di 5 incontri circa. D. Inquadramento giuridico dell’affido: un consulente legale che supporta l’Associazione fornisce la cornice giuridica dell’affido.

E. Elaborazione scheda raccolta dati e registrazione del percorso di conoscenza degli affidatari: tali attività completano l’iter di conoscenza della famiglia affidataria anamnestica, l’adesione alla privacy, la presa visione del regolamento associativo;

F. Presentazione della richiesta alla famiglia affidataria: a seguito della disponibilità di una famiglia a una specifica segnalazione pervenuta dai Servizi Sociali, viene svolto un incontro di approfondimento del caso con l’equipe affido;

G. Presentazione della famiglia al Servizio Sociale che valuta l'idoneità della stessa in relazione al minore da collocare; l’equipe affido cura l’organizzazione dell’incontro tra la famiglia affidataria e il Servizio Sociale. Nel caso in cui si tratti di Pronto Intervento, il momento di conoscenza della famiglia da parte del Servizio Sociale, può avvenire in un secondo momento; H. Progettazione e definizione macro obiettivi sul minore, modalità e durata con Servizio Sociale: definizione del progetto sul minore, programmando le tipologie di inserimento, la durata e gli obiettivi macro del percorso e le modalità di incontro con la famiglia naturale. Tale intervento prevede l’incontro tra il Servizio Sociale di competenza e l’equipe affido dell’Associazione Cometa;

I. Prima conoscenza tra minore e famiglia affidataria e inserimento: l’equipe affido accompagna la famiglia affidataria nei vari momenti di conoscenza e avvicinamento del minore e si occupa di procurare il necessario per poter accogliere il minore.

118 1) Redazione della cartella personalizzata e del Progetto Educativo Individualizzato del minore dopo una prima fase di osservazione e con aggiornamenti trimestrali;

2) Attivazione Servizio di Spazio Neutro in base alle finalità definite dal Servizio sociale e con la presenza di un operatore specializzato. I servizi comprendono: colloqui di ambientamento, visita protetta in spazi attrezzati, stesura relazioni e supervisione.

3) Monitoraggio progetto affido con Servizio Sociale: nel corso del progetto di affido, l’equipe dell’Associazione Cometa partecipa ad incontri di monitoraggio e verifica con i Servizi Sociali e i diversi attori implicati; 4) Incontri con altri enti implicati nel progetto: nel corso del progetto di affido sono diversi i soggetti con i quali l’equipe mantiene relazioni continue attraverso, a titolo esemplificativo, la partecipazione degli operatori a incontri di verifica sull’andamento scolastico, incontri di verifica presso U.O.N.P.I.A. e consultori;

5) Supervisione Equipe affido: discussione e confronto dei progetti educativi e analisi problematiche emergenti con la supervisione di figure esperte;

6) Quotidianità di rapporti con la Famiglia affidataria: si tratta di incontri e momenti di confronto informali con famiglie affidatarie e volti alla verifica di eventuali problematiche insorte. Accompagnamento nel disbrigo delle pratiche amministrative (dote scuola, ASL, vaccinazioni, ecc.). Punto informativo su novità e approfondimenti in materia di affido .

7) Sostegno famiglia affidataria - colloqui con psicologo: si tratta di incontri periodici che, a seconda del momento, variano da cadenza bimestrale a cadenza quindicinale. In tali incontri vengono affrontate e discusse le difficoltà che le famiglie riscontrano nel quotidiano;

8) Sostegno famiglia affidataria - colloqui con equipe affido e/o visite domiciliari: le famiglie affidatarie possono rivolgersi all’equipe affido per confrontarsi su questioni educative e problematiche che emergono; in ogni

119 caso l’equipe affido richiede colloqui periodici alle famiglie affidatarie e svolge visite domiciliari;

9) Sostegno famiglia affidataria - incontri tra famiglie: le famiglie coadiuvate dall’equipe si incontrano una volta al mese per uno scambio di esperienze e confronto sulle difficoltà che emergono quotidianamente;

10) Sostegno famiglia affidataria - incontri formativi La famiglia partecipa inoltre ad incontri formativi serali, tenuti da psicoterapeuti, rivolti alle famiglie affidatarie dove vengono trattate tematiche inerenti l’affido partendo da esperienze concrete; tali incontri sono circa 8 in un anno.

11) Facilitazione rapporti famiglia naturale e famiglia affidataria: si tratta di incontri di conoscenza tra le famiglie, condivisione del percorso di crescita e compartecipazione a momenti particolarmente significativi della vita dei minori affidati, in presenza dell’equipe.

12) Il pronto intervento rappresenta quelle situazione eventuale di urgenza determinata dalla indifferibilità delle richieste di collocamento dal parte del Servizio Sociale. Si tratta di situazioni in cui si richiede di attivare immediatamente le procedura ordinarie di collocamento del minore e la reperibilità di una famiglia. Ciò richiede un potenziamento sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo delle azioni con un aumento dei costi nel primo mese di inserimento.

120 Moduli prestazionali integrativi funzionali al bisogno