L’équipe affido e gli educatori coinvolti nel percorso sia all’interno delle comunità famigliari sia nelle famiglie affidatarie lavorano in un continua modalità di condivisione e confronto.
Ciascun operatore, infatti, lavora in sinergia con i colleghi, nella convinzione che la professionalità vada innanzitutto confrontata e condivisa alla luce della complessità della materia che si tratta; nessuno, anche il più preparato tra gli operatori, può ritenere di agire in autonomia.
Pertanto il metodo primo è l’osservazione, la formulazione di una ipotesi e il confronto in équipe, da cui deriva l’azione congiunta e condivisa.
Questa metodologia permette una continua correzione reciproca e una costante taratura dell’azione.
Similarmente al metodo pedagogico adottato dalle famiglie, che genera una comunità educante unita e sinergica nell’educazione delle giovani generazione, l’équipe affido si muove condividendo tale prospettiva e
98 assumendola come aspetto primario e necessario anche per l’azione professionale.
Aspetto fondamentale della metodologia dell’équipe affido è senz’altro il ricorso alla supervisione esterna su ciascuna situazione a frequenza settimanale. Le supervisioni sono a carattere educativo-psicologico e giuridico-legale. Il confronto esterno è essenziale per monitorare i singoli progetti sui bambini e analizzare, comparandole, le singole situazioni famigliari in modo da porre in essere efficaci risposte e prevenire l’insorgere di situazioni o problematiche.
Frequente è anche il raccordo con gli psicoterapeuti dei minori, che possono dare indicazioni preziose sulla situazione del bambino.
Per quanto riguarda la formazione ci sono essenzialmente due tipologie di corsi che vengono seguiti dall’équipe e dagli educatori di conseguenza: uno interno e uno esterno.
Internamente l’équipe segue la formazione delle famiglie con gli psicoterapeuti, attraverso corsi di approfondimento a livello educativo, psicologico e giuridico da parte di specialisti aventi lo scopo di sostenere il lavoro degli operatori e approfondendo le tematiche che quotidianamente si incontrano.
Allo stesso modo gli operatori cercano di seguire corsi e convegni esterni organizzati dai poli di studio universitari, piuttosto che dalla Provincia e da varie associazioni pubbliche e private e centri di ricerca che si occupano di affido, per rimanere il più possibile in dialogo e contatto con modalità e prassi diverse di lavoro.
Ciò va a costituire una varietà di informazioni e di stratificazioni di saperi utili a considerare ciascuna situazione nel modo più completo possibile, con un unico obiettivo: il benessere del minore.
Tenendo saldo il fine dell’intervento ogni specialista e ciascun punto di osservazione vanno a costituire un elemento importante per valutare l’oggetto di interesse.
99 5. L’ attività nazionale e sovra nazionale dell’Associazione Cometa
L’attività dell’Associazione è negli ultimi anni sia a livello nazionale sia sovra nazionale con l’estensione dell’area dell’intervento al di la dei confini del territorio regionale lombardo e attraverso la partecipazione alla “rete” dell’associazione di famiglie residenti in altre provincie e regioni italiane (Emilia Romagna, Abruzzo etc.).
Inoltre, nel corso degli anni, l’esperienza dell’affido vissuta all’interno dell’Associazione ha consentito la nascita di un gruppo formato da specialisti, psicologi, magistrati, assistenti sociali, docenti, impegnati sulle tematiche nazionali, regionali e locali in tema di affido.
In particolare si evidenziano le seguenti attività e Tavoli:
Anni 2010-2012: Partecipazione attiva al Progetto di gemellaggio con il Brasile “Accogliere per Educare”
Anni 2011 /2012: Audizione Commissione Giustizia Legge Affido;
Anno 2012: Contributo tecnico alla Cabina di regia del progetto “Un percorso nell’affido”- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Coordinamento nazionale servizi affido per Linee Guida Affido Nazionali.
Anno 2014: componente del tavolo Nazionale affido
L’Associazione, inoltre, ha partecipato stabilmente ai seguenti tavoli istituzionali:
Contributo per la stesura del nuovo Patto per il welfare lombardo – 2012; Membro della Consulta Regionale delle Associazioni di solidarietà
familiare ex l.r. 23/99 dal 2001 al 2010;
Componente del Tavolo Permanente del Terzo Settore sull’Area famiglia minori dal 2004 al 2010;
Partecipazione attiva al percorso che ha portato alla stesura della l.r. 34/2004 “Politiche regionali per i minori”;
100 Componente del Gruppo di lavoro per la predisposizione di linee d’indirizzo regionale sul tema maltrattamento e abuso in danno di minori che ha portato alla stesura delle Linee guida per la presa in carico di minori vittime di violenza adottate con d.g.r. 20100/2004;
Componente dell’Osservatorio Minori della Regione Lombardia dal 2004- 2010;
Coinvolgimento attivo nel Progetto di ricerca ministeriale “La famiglia davanti all’autismo” 2005-2008;
Componente del Gruppo di Approfondimento Tecnico per la definizione di linee operative comuni per l’affidamento di minori in stato di abbandono o allontanati dalla famiglia d’origine di Regione Lombardia che ha portato alla stesura delle Linee guida per l’affidamento familiare adottate con d.g.r. 1772/2011.
5.2. Il Tavolo Nazionale affido
L’Associazione Cometa è membro dal 2014 del Tavolo nazionale affido che rappresenta uno "spazio stabile" di lavoro e confronto tra le associazioni nazionali e le reti nazionali e regionali di famiglie affidatarie, già impegnate da anni in percorsi di riflessione comune sulla tutela del diritto dei minori alla famiglia.
La "base comune" di riferimento è costituita dal documento "10 punti per rilanciare l'affidamento familiare in Italia" elaborato nell'autunno 2010 e presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia svoltasi a Milano nei giorni 8-10 novembre 2010. Tale "base comune" si inserisce nel solco della riflessione e dei documenti maturati nel pluriennale confronto delle Associazioni/Reti con il CNSA (Coordinamento Nazionale dei servizi affidi pubblici) e ha come punto di riferimento l'analisi condivisa con altri organismi del terzo settore in seno al Gruppo CRC (Gruppo di lavoro per la Convenzione
101 sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza) come esposta nel 2° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite del novembre 2009.
Gli obiettivi del Tavolo sono individuabili a tre livelli:
a. Livello Nazionale: sviluppare riflessioni condivise su questioni di rilevanza nazionale in materia di affidamento familiare e tutela del diritto dei minori alla famiglia; condividere e valorizzare le buone prassi maturate dai partecipanti o da altri enti; favorire percorsi di raccordo e di azione comune, specie nel dialogo con le varie istituzioni nazionali (CNSA, Conferenza Regioni, Cabina di Regia del progetto Nazionale Affido, …);
b. Livello Regionale: approfondire il dialogo ed il confronto con le singole Regioni circa i processi di regolamentazione e di promozione delle politiche in materia di affidamento familiare;
c. Livello "di base": favorire percorsi di incontro, confronto, condivisione e visibilità per tutte le associazioni e le reti di famiglie affidatarie d'Italia, ivi comprese le organizzazioni sub-regionali e locali. Favorire altresì l'accesso alle informazioni, notizie, riflessioni, buone prassi, … da parte di tutte le reti/associazioni locali d'Italia.
Il Tavolo si configura come "raccordo leggero" tra le associazioni/reti, le quali custodiscono la piena autonomia e la propria specificità.
102 Capitolo V
Le metodologie e le strumentazioni adottate in associazione Cometa
Sommario: 1. Breve nota metodologica –2. La predisposizione della cartella personalizzata
per ciascun minore - 2.1 la fascicolazione della cartella personalizzata: i contenuti e gli indici -