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LA LOTTA PER LA SACRALIZZAZIONE DI FRANCO

1.3 I contrasti tra la Falange e la Chiesa

1.3.1 La cooptazione falangista

La propaganda, sebbene rimanesse sottomessa all’autorità del Comando Generale di Franco, fu manipolata in modo significativo da Serrano Súñer che, a partire da aprile 1937, tentò di controllarla, anche se indirettamente, per raf- forzare la sua ascesa politica. Per questo si avvalse della collaborazione dei “falangisti laici” che erano il nucleo più resistente al potere della Chiesa -e di Franco- alcuni presenti nel gruppo del sacerdote Yzurdiaga e che mantennero stretto rapporto con Pilar Primo de Rivera120. Conservarono una certa “indipen-

denza pericolosa” per la Chiesa cattolica, e sono furono più restii alla perdita di indipendenza e di libertà d’azione in favore di Franco. Il caso del sacerdote Yzurdiaga è quello più noto per la sua influenza all’interno della macchina falan- gista. Dopo l’Unificazione politica, Franco lo chiamò per gestire la Delegazione Nazionale di Stampa e Propaganda del FET-JONS. Yzurdiaga fu il fondatore e il direttore del giornale falangista Arriba España, all’inizio di agosto 1936, e della rivista culturale falangista Jerarquía che ebbe vita breve, tra il 1937 e il 1938121.

Un esempio dello stile del discorso di Yzurdiaga:

Ahora, en el dolor y en la gloria de esta guerra de España, el Cuerpo de la Falange – carne gloriosa del amigo muerto, de todos mis Hermanos en las Escuadras Eternas incontables –

120 SEVILLANO CALERO Francisco, op. cit., pp.19-23.

121 ANDRÉS-GALLEGO, José, ¿Fascismo o estado católico?... op.cit. pp.43 e 47. Inoltre

consultare: MARTÍNEZ SÁNCHEZ Santiago, Las tensiones político-eclesiásticas en torno a

se ha levantado sobre la tierra rota para juntar todas las cosas en alto destino. La unidad de las Españas. Dos Imperios. Dos Espadas. Dios y el César. Y, en medio, la Falange, la Guer- ra y Jerarquía122

Yzurdiaga, sacerdote e fanatico falangista, creò una situazione ancora più contraddittoria quando decise di dedicare tutte le sue forze alla Falange. Può osservarsi in lui la condizione di critico della sua Chiesa attraverso alcune circolari pubblicate dalla Delegazione Nazionale di Stampa e Propaganda de FET-JONS. Nelle pasquinate del V° Editoriale si trova la circolare n°. 47 del 1937, dove si legge:

la religión non (sic) puede ser ya en España instrumento de perturbación en manos de populistas, de masones y de anormales [...] Ya es hora de que tengamos una religión de apóstoles, no una religión de Abates [...] No concebimos una diplomacia de la Iglesia sino esta sostenida por esta única cosa: la buena fe123.

Come ci si aspettava, le proteste dei suoi superiori ecclesiastici caddero come fulmini. Fra le altre cose, gli rimproverarono un eccessivo coinvolgimento nelle “sfere secolari” che non faceva altro che provocare confusione tra il cattoli- cesimo e la politica. Si scagliò contro due pubblicazioni cattoliche: il settimanale infantile Pelayos e il giornale La Voz de España di San Sebastián, insinuando la possibilità di assorbire il giornale La Gaceta del Norte124. Questi atteggiamenti

ostili verso la Chiesa arrivarono a conoscenza del cardinale Pacelli attraverso il delegato della Santa Sede in Spagna, monsignor Antoniutti, nei seguenti termi- ni:

Avevo con me il testo di una circolare diramata dalla Delegazione Nazionale della Stampa e Propaganda a tutti i giornali, con le norme per la celebrazione di un “novenario” di sapore squisitamente nazista […] Ysurdiaga [...] non può continuare nell’ufficio che gli hanno dato, perche non rappresenta degnamente il clero spagnolo...non permettere che si crei un equi- voco con la presenza nei ranghi ufficiali della Falange, di un sacerdote , che viene chiamato semplicemente “camerata” e che si presta a diffondere teorie e notizie contrastanti con le di- rettive dei superiori e in opposizione con i principi della chiese (sic)125.

Si ritrova il problema suscitato da Yzurdiaga anche nella prolifica corri-

122 YZURDIAGA Fermín, Esquema de una misión, 1, (1936), Jerarquía, p.48. 123 A.S.V., Nunziatura de Madrid, núm.968, fasc. 4, ff. 362-363.

124 ANDRÉS-GALLEGO José, ¿Fascismo o estado católico?..., op.cit. p.50. 125 A.S.V., Nunziatura de Madrid, núm.968, fasc. 6, ff.574-575-576.

spondenza del cardinale Gomá. Il 27 ottobre 1937 in una lettera a monsignor Antoniutti, dimostrò preoccupazione:

me he enterado con pena que dicho Sr. sacerdote ha sido nombrado Consejero Nacional, entre los cincuenta prohombres elegidos para este importantísimo cargo. Son de lamentar fondo y forma en este desgraciado negocio: lo primero, porque no llega ni con mucho a // la medida requerida para éstas altas funciones, y luego, porque ni al Sr. Obispo de Pamplona, su Ordinario, ni a mí, se ha dicho una sola palabra para un nombramiento esencialmente de carácter político [...]126.

Due giorni prima Gomá aveva scritto una missiva a José Cartañá, lamen- tandosi delle dichiarazioni ingiuste della stampa falangista:

El periódico de Toledo, Imperio, falangista, ha reproducido en recuadros las frases estrepitosas relativas a religión, aunque ha tenido mejor sentido que el sacerdote autor (probablemente Izurdiaga), no insertando la última, de la diplomacia de la buena fe, especie de blasfemia múltiple [...] ¿Y la censura? ¿Y las disposiciones canónicas? ¿Y el mandato de la conferencia de Metropolitanos?127.

Il 22 novembre 1937, Sangroniz vide con sospetto l’attività di Yzurdiaga e dell’Ufficio di Censura dello Stato, i quali:

usan a veces medidas no conformes con el Derecho Canónico con relación a ciertos artículos de carácter eclesiástico y religioso […] me atrevería a sugerir que en las diversas Oficinas de Censura se designaran, para censurar artículos de carácter religioso, o eclesiásticos128

Quando monsignor Antoniutti iniziò la sua missione in Spagna, si scatenò una campagna contro Yzurdiaga, la lettera al vescovo di Pamplona del 17 gen- naio 1938 dimostra il malcontento e l’agitazione della Santa Sede per gli atteg- giamenti politici di Yzurdiaga:

è necessario, infatti, che l’autorità ecclesiastica vigili attentamente e proceda, se necessario, con tutto il rigore, onde impedire a tempo il diffondersi di principi e dottrine contrastanti con gli insegnamenti della Chiesa e compromettenti la disciplina del Clero [...]129.

Quando Gomá seppe dell’atteggiamento di monsignor Antoniutti, lo rin- graziò scrivendo, il 19 gennaio 1938 per ribadire, un’altra volta, la sua posizio-

126 ANDRÉS-GALLEGO José e PAZOS Antón, op.cit, T.8, (doc.n°8-176), p.199. 127 Idem, (doc.n°8-160), p. 182.

128 A.S.V., Nunziatura de Madrid, núm.968, fasc 4, ff.354.

ne:

Ha producido en España escándalo, y tal vez no poco quebranto a la Iglesia, la actuación de D. Fermín Izurdiaga […] deben cohibirse sus actividades de orden político, primero para salvaguardar las disposiciones de la disciplina eclesiástica, y luego para evitar un mal ejemplo que podría ser contagioso, dada la excesiva afición que a las actividades políticas, especialmente las de cierta clase hoy en boga, han manifestado muchos sacerdotes [...]”130

Yzurdiaga è il più importante caso di cooptazione falangista, ma non l’u- nico, molti altri religiosi furono influenzati dalla Falange. Il caso riportato dal ve- scovo di Palma de Mallorca, José Miralles, al cardinale Gomá il 26 agosto 1937, denunciava un sacerdote che indossava abiti falangisti e che si mescola- va pericolosamente alle questioni politiche:

El Capellán camarada Sagesse, que le sigue en el uso de la palabra, dice que estamos haciendo y haremos una revolución […] una Revolución Nacional al estilo de España. Termina con los gritos de Franco, Franco, Franco, Arriba España! 131.

Il capo provinciale cappellano di FET-JONS di Burgos, Ángeles Labrador Barrio, il 16 ottobre 1937 difese la posizione falangista affermando la sua catto- licità e assicurando che:

en la Cuaresma del pasado año se dieron para los falangistas cuatro tandas de ejercicios espirituales con gran fervor por parte de los ejercitantes que llenaron las iglesias respectivas; lo que prueba que por lo menos aquí no se puede dudar de la verdadera religiosidad de estos mis amados falangistas132

Molti religiosi approvarono la posizione di Labrador, la quale derivava da una particolare concezione falangista del dogma cattolico già criticata dalle ge- rarchie religiose spagnole e da quelle vaticane:

debemos ir a los locales de Falange persuadidos de que allí nos esperan solamente unas almas necesitadas de nuestra predicación evangélica y de nuestra dirección espiritual. Y sólo para nuestra interior satisfacción y estímulo pensaremos que aquellos hermanos nuestros llevan la prestigiosa camisa azul de la Falange, o el yugo y las flechas de los destinos imperiales. La pura intención de nuestro apostolado sin mezcla alguna de influencia e intervención política dentro de Falange, será la mayor garantía de respeto para nuestra persona y actuación y de eficacia para toda nuestra labor ministerial133

130 Idem, (doc.n°9-76), pp.122 e 123. 131 Idem, T.7, (Anexo doc.n°7-246), p.266. 132 Idem, T.8, (doc.n°8-113), p.134.

Nelle istruzioni del 1° marzo dell’Ispezione Provinciale di Educazione Re- ligiosa e Assistenza Religiosa di FET-JONS di Tenerife inviate ai sacerdoti re- sponsabili dei servizi spirituali delle organizzazioni di servizi spirituali si legge:

Es de sumo interés que desde el primer momento sepamos deslindar los campos y situarnos en el nuestro que es el de lo espiritual y religioso, el de la Iglesia y de Cristo que deja al César lo que es del César y reclama para sí lo que es de Dios. Todo lo político es campo propio de la Falange; nosotros, como sacerdotes, conocida la orientación francamente católica del Movimiento Nacional, nada tenemos que hacer en él [...]”.

Un’altra famosa “cooptazione” della Falange fu quella del sacerdote Juan Tusquets134. Il 13 febbraio 1938, Serrano Súñer informò il cardinale Gomá della

sua nomina per la diffusione delle informazioni religiose135. Gomá rispose, cau-

tamente, il 22 febbraio affermando che il nuovo ufficio sarebbe stato molto effi- cace per la causa della Chiesa e della Spagna, così come per diffondere lo spi- rito cattolico e spagnolo nella stampa spagnola136. Tusquets il 14 febbraio 1938,

un giorno dopo della sua designazione, scrisse al cardinale Gomá indicando quale sarebbe il suo nuovo compito:

El actual Ministro del Interior... me ha encargado organizar dentro de la SECCIÓN DE PRENSA un despacho para que las actividades, documentos y normas de la Iglesia Católica, y especialmente las producidas en España y las relativas a nuestra Patria, sean más y más difundidas en la Prensa Nacional...Creo que esta labor no me impedirá, antes al contrario, proseguir mi modesta campaña catequística y antisectaria. Estan imprimiéndose varios libritos, cuyos títulos son: “Como asesinó la Masonería a Calvo Sotelo” […] “El Judaísmo masónico”; “La Masonería y la pérdida de nuestro imperio colonial”; “El terror rojo en Andalucía” y “La Masonería durante la Segunda República137

133 Idem, T.9, (Anexo doc.n°9-319), pp.503 e 504.

134 C'è una discreta letteratura su questo sacerdote e la sua opera: MANENT Albert, Tusque- ts i Terrats Joan en Gran Enciclopèdia Catalana, vol.14, Barcelona, 1980, p.806; MORA Antoni, Joan Tusquets, en els 90 anys d'un home d'estudi i de combat en Anuari 1990-1991 de la So- cietat d'Estudies d'Història Eclesiàstica Moderna i Contemporània de Catalunya, Institut d'Estu-

dis Tarraconenses Ramon Berenguer IV Diputació de Tarragona, Tarragona, 1992, pp.231-242; CANAL Jordi, Las campañas antisectarias de Juan Tusquets (1927-1939): Una aproximación a

los orígenes del contubernio judeo-masónico-comunista en España in FERRER BENIMELI, J.

A. (Coord.), La masonería en la España del siglo XX, 2 vols., Universidad de Castilla-La Man- cha, Toledo, 1996, pp.1193-1214; SUBIÀ Joan, Capellans en temps de Franco, Històries de 12

ancians que han fet història, Mediterrània, Barcelona, 1996; VALLS Ramona e VILANOU Con-

rad, Joan Tusquets (1901-1998), Intel-lectual i pensador comparatista, Revista Catalana de Teologia, XXVII-1, 2002, pp.107-122; CANAL Jordi, Banderas blancas, boinas rojas. Una histo-

ria política del carlismo, 1876-1939, Marcial Pons, Madrid, 2006, pp.295-304. 135 ANDRÉS-GALLEGO José e PAZOS Antón, op.cit., T.9, (doc.n°9-198), p. 303. 136 Idem, (doc.n°9-248), pp. 365 e 366.

Gomá, questa volta, rispose a Tusquets il 24 febbraio in modo laconico: Ignoro el alcance y la finalidad de la función que se le encomienda. Y no deja de ser algo extraño que en cuestión que tan vivamente puede interesar a la Santa Iglesia no se hayan entablado las cosas en el plano que reclama la “convivencia” [...] Es preciso que pongamos todos toda la carne en el asador, que el enemigo no deja de atisbar y son grandes los males que han de curarse138

Si può valutare la posizione di Gomá, come motivata dalla diffidenza che provava verso la Falange e soprattutto per Serrano Súñer, e anche per la ne- cessità di mantenere il delicato equilibrio Chiesa-Partito-Capo di Stato. Eppure, nonostante il tono conciliante che Gomá profuse per Falange, gli attacchi contro la stampa cattolica non cessarono. Un nuovo problema sorse quando, il 30 giu- gno 1938, il capo provinciale del Servizio Nazionale di Stampa di Vizcaya, Bu- reba Muro, inviò una nota al direttore del giornale La Gaceta del Norte chieden- do, in tono burocratico e intimidatorio, che tutte le notizie religiose passassero al Servizio Nazionale di Stampa:

Interpretando órdenes recibidas de la Superioridad […] a partir de hoy, en lo sucesivo deberá enviar a esta Jefatura todo comunicado de carácter religioso que reciba y se proponga publicar, para que desde aquí se haga el reparto a los demás periódicos139.

Tuttavia, il cardinale Gomá assieme ai vescovi e ai direttori della stampa cattolica difese la sua posizione attaccando quella legislazione dannosa per gli interessi della Chiesa, come si può capire dall’allegato III della lettera che Gomá scrisse a monsignor Cicognani il 5 ottobre 1938 una missiva che poi ser- vì per la difesa della stampa cattolica:

“PREÁMBULO.- Manifestaciones Obispos y directores de Prensa. Unos y otros expresan la necesidad de intervenir en defensa de la Prensa Católica [...]

3°.- Derecho de la Iglesia a tener su Prensa en cuando es sociedad perfecta. Reconocida como tal. En cuanto a sociedad perfecta, amén de sus medios de instrucción religiosa, tiene derecho a todos aquellos que considere necesarios a fin de hacer llegar al pueblo fiel la verdadera doctrina.

4°.- La realidad de estos últimos años ha demostrado la fuerza de esta prensa en la que ha de tener el Gobierno plena confianza, ya que ella está bajo la autoridad de la Iglesia que ha de defender y amparar siempre todo lo que sea ordenado a la defensa de Dios y de la

137 Idem, (doc.n°9-207), p.310. 138 Idem, (doc.n°9-254), p.374.

139 Idem, T.10, (doc.n°10-223), p.380. Vedere l'ordine di pubblicazione e vendita di giornali,

Patria.

5°.- La declaración de católico debe darla quien tenga autoridad para ello; como la condena de loa que no sea católico también pertenece a la misma autoridad.

6°.- La actual legislación mata toda esa prensa. Necesidad de darse cuenta de cómo esta Prensa trabajó y trabaja: a base de los sacrificios de cuantos en ella colaboran. Diferencia con otros países [...]”.

Gomá protesse la posizione della Chiesa attaccando la legislazione sof- focante imposta dalla Legge poiché non ne capiva il perché, dato che la Chiesa aveva attivamente collaborato con il governo e quindi meritava uno spazio. Concluse:

EPÍLOGO.- Ofrecimientos amplios de la Jerarquía en el sentido de que, así como ella ha apoyado siempre el Movimiento por tener éste como base y como esencia los grandes principios de Dios y de Patria, así también ha de de velar para que la Prensa católica nunca sea un obstáculo, todo lo contrario, para que el gobierno que siga y sigue aquellos principios. De ello cuidará la Jerarquía que pruebas tiene dadas de su lealtad y de su apoyo. Si alguno sale de camino”140.

Un passo avanti fece Gomá con la lettera a Gómez Jordana, Vice presi- dente del Governo, il 5 ottobre 1938, in cui evidenziava la difficile situazione della stampa cattolica:

mientras maneje e interprete la Ley quien la promulgó, pero es de temer que por sus mismas características podrá ser un instrumento de coacción para la prensa periódica y, de rechazo, de deformación de la conciencia social, si en este fenómeno de mutabilidad de gobernantes, tan característica de los tiempos modernos, cupiera el turno de su aplicación a quien no tuviera el alto sentido de religión y patriotismo en que se procura inspirar sus resoluciones este Gobierno […] Me ocupo sólo de […] lo que podríamos llamar proyección social de los efectos de las Leyes141 .

Gomá metteva in guardia Gómez Jordana sulla “proiezione sociale” della Legge, vale a dire, sulla completa falangizzazione del tessuto sociale. Peggio ancora per la Chiesa fu l'avvicinamento di alcuni ecclesiastici alla Falange i quali considerarono Falange e cattolicesimo compatibili nei loro interessi, contri- buendo all’affermazione di un NC nella versione più estrema, ma anche aiutan- do a consolidare le pretese “paganeggiante” della Falange.

140 Idem, T.12, (Anexo 3 a doc.n°12-12), 2009, p. 32. 141 Idem, T.12, (doc.n°12-13), p. 34.