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LA LOTTA PER LA SACRALIZZAZIONE DI FRANCO

1.3 I contrasti tra la Falange e la Chiesa

1.3.2 Il giornale El Debate e la rivista Pelayos

Per quanto riguarda le controversie sulla preminenza della stampa “na- zionale” due fatti sono utili per illustrare le posizioni cattoliche e falangiste. Il di- battito sul giornale cattolico El Debate e la rivista infantile Pelayos. Il giornale El Debate fu accusato, nel giugno 1937, di complottare contro lo Stato. Il primo so- spettato fu il fondatore del giornale, Ángel Herrera:

Il 7 settembre 1937, mediante una missiva, il cardinale Gomá informò il cardinale Pacelli della campagna contro El Debate e l’Azione Cattolica. Si so- steneva che il personale di Azione Cattolica aveva collaborato con la società di El Debate – Ángel Herrera (fondatore del giornale), Martín Artajo, Martín Sán- chez, Alfredo López ecc. –, di favorire un partito politico e perciò si erano inne- scate forti campagne della stampa di destra (ABC, Siglo Futuro, Época, Infor- maciones, fra gli altri. Sfruttando il consenso di alcuni azionisti e con l’apposi- zione di una persona vicina a Franco si ottenne un provvedimento per il quale si attribuiva la proprietà di El Debate a un gruppo di scrittori con il pretesto di crea- re un giornale “cattolico e nazionale” sulla stessa linea di quelli che lo avevano duramente criticato.

Proprio il fratello del fondatore del giornale, Francisco Herrera, ne fu il principale promotore insieme con Sáinz Rodríguez, Juan José Pradera (figlio di Víctor Pradera) e Francisco Hernández. Contro il decreto di Franco vi fu un ri- corso per conto dell’Editoriale Cattolica, di Francisco de Luis, direttore di El De- bate. Gomá affermò che in una conversazione con Franco gli era stato assicu- rato che El Debate sarebbe stato proprietà degli azionisti di maggioranza. Gomá sostenne che sia El Debate sia l’Azione Cattolica erano state vittime di alcuni dirigenti. Francisco de Luis aveva ottenuto una posizione di fiducia nella Delegazione Nazionale di Stampa e Propaganda, così poté fornire informazioni a Gomá e al presidente dell’Associazione Cattolica di Propaganda, Martín Sán- chez. Fra queste informazioni si trova la conversazione di Sangroniz riguardan- te “altas cosas y personas de la Iglesia” e le relazioni dello Stato spagnolo con il Vaticano. Gomá era convinto che gli elementi di Renovación Española in collu- sione con Sangroniz, avessero determinato un’indagine poliziesca sui docu-

menti di proprietà di Martín Sánchez.

C’erano copiosi riferimenti, forniti da Francisco de Luis attraverso Martín Sánchez, a Ángel Herrera, allora a Friburgo. La conclusione di questo caso pro- dusse: 1° la rimozione di Francisco de Luis dall’ufficio della Delegazione di Stampa, con la conseguente impossibilità di difendere, da una posizione ufficia- le, gli interessi di El Debate; 2° la redazione di un lungo allegato allo scopo di attaccare l'Azione Cattolica o almeno di rimuoverne i dirigenti, assestando con- temporaneamente un duro colpo a El Debate, presentandoli come nemici del Movimento e quindi della Spagna. Gomá concluse ricordando che queste azioni furono il pretesto per allontanare i politici della CEDA dalla politica dello “Stato Nuovo” e il tentativo di screditare i leaders di Azione Cattolica142.

Il secondo dibattito ruotò intorno alla rivista infantile cattolica Pelayos143;

in questo caso, l’attacco falangista fu più evidente e travolgente, dovuto, in par- te, alla condanna delle posizioni filo-naziste e anticristiane da parte della Chie- sa. Una lettera del 25 ottobre 1937, del direttore della rivista, il canonico Maria- no Vilaseca al cardinale Gomá, denunciava il tentativo di fondere in modo coer- citivo la rivistina per i bambini della Falange, Flecha, con quella cattolica Pe- layos

Bien sabe V.E. la lucha entablada hoy entre ideología cristiana (tradicional de España) y en la ideología naturista y pagana (importada del extranjero, sobre todo de Alemania). Esta lucha sin duda se decidirá desgraciadamente a favor de la segunda por medio de las estatificación de la prensa, (que se está llevando ya a la práctica), si las altas Autoridades de la Iglesia no toman rápidamente posiciones. Uno de los episodios de esta lucha es el monopolio o las estatificación de la prensa infantil cristiana [...] Ante esa absorción que F.E.T. está realizando en la prensa, me temo que nosotros seremos una víctima, a pesar de que “Pelayos” es una empresa puramente particular, que no debe su existencia a ninguna incautación verificada por el Estado sobre alguna Revista que antes se publicaba. Y el Generalísimo ha proclamado siempre que respetaría la propiedad privada144

Il mese successivo, il 6 novembre, il vescovo di Gerona scriveva al cardi- nale Gomá:

142 Idem, T.7, (doc.n°7-346), p.373.

143 Pelayos era una rivista spagnola per bambini, pubblicata da San Sebastián tra il 1936 e il

1938. Fu pubblicata dal Consiglio nazionale Carlista di guerra e i suoi dirigenti furono: il religio- so Mariano Vilaseca, nella sezione editoriale, e Mosén Rosell, nella sezione amministrativa. Cfr. MARTÍN MARTÍNEZ, Antonio, Apuntes para una historia de los tebeos III. Tiempos heroicos del

tebeo español (1936-1946), Revista de Educación, 196, Madrid, 1968.

El asunto y caso de González-Vilaseca podría ser el mismo pero no lo es. El asunto González es que han de poder publicarse periódicos de carácter puramente religioso y no político. Bajo este aspecto la Iglesia puede defenderlo como un derecho propio [...] En el caso Vilaseca o de “Pelayos” es otro porque el semanario tiende a una formación político- religiosa. Una parte trabaja para invadir y la otra busca un amparo en el equívoco […] la causa y bien común perderá siempre145

Da parte sua, il cardinale Gomá confermò al cardinale Segura:

Estoy asimismo debatiéndome para salvar la vida del simpático semanario Pelayos [...] La injerencia de clérigos y frailes que se me meten de refilón donde no les toca, haciendo la partida de la parte adversa, nos causa daño enorme, en varios sectores [...]”146.

Finalmente, la risoluzione sulla rivista Pelayos, arrivò al Primate attraver- so una missiva inviata da Serrano Súñer:

Guiado por ese mismo interés, acabo de decidir la formación del periódico infantil “Flechas y Pelayos”, que, para que, en ningún momento, pueda ni siquiera lejanamente rozar a nuestra ortodoxia, ha de ser dirigida por un religioso: el padre Justo Pérez de Urbel147. He querido

también respetar los intereses de la antigua empresa, que, aunque basada en un nombre que no le pertenecía, puesto que era única y exclusiva propiedad del Partido [...] A éstos propietarios se les entrega el 35% de los beneficios que puedan obtenerse con nuestra revista 148.