5 ANALISI DEL CORPUS
1. INTERLINGUE PRE-BASICHE
1.2 CORPUS ALBANESE
Nel corpus albanese incontriamo, al livello di interlingua pre-basico, solo, una ragazza di nome Matilde di 22 anni, disoccupata, arrivata da soli 6 mesi in Italia (al momento dell‟intervista) per raggiungere il marito albanese, da 15 anni in nel nostro paese.
Il soggetto di madrelingua albanese dichiara di avere una minima conoscenza della lingua inglese e di imparare l‟italiano tramite l‟ausilio della televisione e di un corso per immigrati.
Dopo circa 7mesi in Italia, il soggetto cerca di esprimersi con i pochi mezzi espressivi a disposizione, strutturando la comunicazione nel modo più efficace possibile.
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Una delle prime caratteristiche che si evince dall‟analisi del corpus è il fatto che il soggetto ha spesso una notevole difficoltà a capire le domande poste dall‟intervistatore il quale si rende subito conto di dover parlare lentamente semplificando la struttura della lingua (Perdue: lack of uptake):
[mt-a_1]
I1: sei sposata con un Albanese mi hai detto MT: sì {sì sì}
I1: e: lavora lui? MT: sì sì I1: cosa fa?
MT: + + [ə]h: fabrica di: do[R]mire Tr: in una fabbrica di letti
I1: + + [ə]h di letti? MT: sì
I1: ah! + e: mi hai detto sei arrivata da qui: da: da aprile MA: no (ride) + da: + quindici: anni quindi[tʃ] anni I1: sei in Italia? lui?
MT: sì
I1: ah! e te sei arrivata qui [1 dopo:= 1] MT: sì sì
I1: [1 =da aprile 1] MT: sì sì
I1: e: l‟hai seguito + + hai seguito tuo marito + + sei venuta per tuo marito qua MT: sì sì
In questo estratto di conversazione, Matilde non aveva capito che l‟intervistatrice le stava chiedendo da quanto tempo fosse arrivata lei e non il marito, a ciò si aggiungono brevi e incomplete risposte che l‟intervistatore deve riformulare per accertarsi dell‟informazione trasmessa.
Allo stesso tempo si può notare come il soggetto ha difficoltà a gestire la comunicazione limitandosi molto spesso a rispondere con un semplice “si” o “no” alle domande ciò che Perdue definisce minimal feedback.
[mt-a_1]
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MT: sì
I1: cosa gli prepari di solito? MT: la pasta: ehm: + + dolce I1: cibi italiani o albanesi? MT: italiani
I1: sì? albanesi no?
MT: sì [ə]h: albaneso italiano Tr: sia albanesi che italiani
[mt-a_1]
I1: stasera è venerdì uscite? MT: no
I1: non esci la sera? MT: no
I1: un aperitivo: MT: no no
In altri casi, la risposta consiste in una semplice parola, ripresa dalla domanda, dove il soggetto non aggiunge ulteriori informazioni e blocca il flusso comunicativo quasi ad evitare complicazioni linguistiche che la possano mettere in ulteriore difficoltà:
[mt-a_1]
I1: e: ma: stai a Pistoia in centro o fuori? MT: centro
I1: e ora quando noi ci lasciamo per l‟intervista dove vai di bello? MT: a casa
[mt-a_1]
I1: ah! dove andate di bello? MT: mah! (ride) {a} gi[R]o I1: sì: per Pistoia: o: ? MT: Pistoia Firenze boh!
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Come per i filippini, si verifica anche con gli albanesi del livello pre-basico quella che Perdue denomina la reprise of the trouble source, cioè come abbiamo detto, la ripetizione di alcuni elementi presenti nella domanda per accertarsi di aver capito o fare in modo da avere ulteriori spiegazioni:
[mt-a_1]
I1: [ə]h: + qualcosa di tipico che si mangia in Albania MT: mangia Albania? mh:
Il tono basso degli enunciati spesso intervallati da lunghe pause o richieste di conferma di quanto appena detto o forse compreso della domanda evidenziano insicurezza (Perdue: hypothesis forming):
[mt-a_1]
I1: tipo un piatto? tipo un piatto come si chiama: boh non lo so (ride) + il nome di un piatto
MT: il nome di un piatto? eh: + Albanes- si: pa[R]la (xx) non non lo so come si dice
[mt-a_1]
I1: cosa gli prepari di solito? MT: la pasta: ehm: + + dolce
[mt-a_1]
I1: da quindi[tʃ] anni mi hai detto + ora cosa pensi di: fare di trovar lavoro? MT:{ sì}
I1: stai cercando? MT: {no}
[mt-a_1]
I1: a vederla a visitarla? MT: {sì}
I1: e ti è piaciuta? + + ci torneresti? MT: + + no {no non capito}
Come vediamo dall‟ultimo esempio, anche dopo un breve periodo di permanenza in Italia, l‟intervistato è in grado di ripetere formule fisse come:
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[mt-a_1]
MT: il nome di un piatto? eh: + Albanes- si: pa[R]la (xx) non non lo so come si
dice
[mt-a_1]
I1: cosa ti piacerebbe fare?
MT: casalingua + + + eh: {non lo so}
[mt-a_1]
I1: dimmi dimmi ti aiuto ti aiuto il corso MT: il corso: + + + {non mi viene}
[mt-a_1]
Mt: + + Italia Albania Albania Italia due: + come si dice I1: eh: due: mh: due ore? tempo?
Mt: sì sì
Nella descrizione delle immagini e nella narrazione delle vignette, gli enunciati di Matilde risultano strettamente legati al contesto dell‟enunciazione per la presenza del “qui” che sostituisce riferimenti spaziali più precisi:
[mt-c1_2]
MT:+ e p[R]endi la giacca eh: + + p[R]endi la: + ombrella e qui + c‟è c‟è una qua- una cane
Tr: prende la giacca, prende l‟ombrello e qui c‟è un cane
[mt-c8_2]
MT: c‟è due cestino e una penello e qui: c‟è una finestra + è: il mu[r]atore è stanco èh deve p[R]eparar- da mangia[R]e da mezzogio[r]no e qui eh: mangia una panino
Tr: ci sono due cestini e un pennello e qui c‟è una finestra ed il muratore è stanco e deve preparare da mangiare, è mezzogiorno e qui mangia un panino
Si possono inoltre trovare esempi di aggettivi possessivi troncati che rimandano alla parlata tipica toscana della quale il soggetto sembra essersi già appropriata, a dimostrazione di un apprendimento spontaneo:
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[mt-a_1]
MT: sì a a Milano + con mi ma[R]ito mi so[R]ella mi cognato
Per quanto riguarda il ricorso a parole straniere ed in particolare alla lingua inglese, abbiamo solo un esempio:
[mt-a_1]
MT: eh: di Pisa con + + + ae[R]opo[R]to sì Tr: si a Pisa all‟aeroporto
I1: sì
MT: sì a[R]ivo con ai[R]plan*
Tr: si arrivo con l‟airplane (con l‟aereo)
Sono necessari continui interventi e interpretazioni dell‟intervistatore per capire quello che l‟informatore voglia dire, in un caso Matilde sembra quasi imbarazzata e tanto che preferisce evitare di continuare a parlare o comunque sia cambiare argomento, anche questo è un segno di incomprensione (Perdue NU: non
understanding):
[mt-a_1]
MT: vengo e: + uscita in Albania + vengo qui + eh: + + due: I1: dimmi dimmi cerca io cerco di capire cosa: mi vuoi dire MT: {non mi ricordo}
I1: cioè vieni qua con il passaporto poi ritorni in Albania MT: sì
GIUSTAPPOSIZIONI
Abbastanza numerosi sono gli esempi di giustapposizioni, che come abbiamo osservato nel caso del corpus filippino, sono enunciati semplificati senza elementi di connessione:
[mt-a_1]
MT: io sono Matilde vengo da Albania + ho ventidu anni sono sposata [ə]h: + + + Tr: si sono Matilde e vengo dall‟Albania, ho ventidue anni e sono sposata
[mt-a_1]
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MT: tuti giorni a casa: puli[R]e + + vado a: a me[R]cato pe[R] fa[R]e la spesa (pausa luna perché le arriva un sms e prende il telefono per rispondere)
Tr: tutti i giorni pulisco la casa e vado al mercato a fare la spesa
[mt-a_1]
I1: fai la spesa mi dicevi + e: poi cosa fai?
MT: poi: eh: + inizia italiano + gua[R]da la tv italiano + tr: inizio a fare italiano e guardo la tv in italiano
[mt-a_1]
MT: mio mio babbo mia mamma mia sorella tre mie sorelle Tr: mio babbo, mia mamma, mia sorella e le mie tre sorelle
L‟omissione riguarda un connettore considerato di base nella strutturazione degli enunciati, cioè la copulativa positiva, al posto della quale si trovano delle pause più o meno lunghe che spezzano l‟andamento del discorso e ogni enunciato risulta un pezzo isolato dagli altri che compongono la frase
In conclusione vorrei far notare come sia difficile trovare enunciati che legano più frasi insieme in quanto la maggior parte dei dati di questa intervistata è costituito da risposte molto brevi, strutturate secondo un semplice accostamento di parole che formano al massimo una frase.
Questa caratteristica è dovuta al fatto che stiamo analizzando un corpus di dati parlati e non scritti, dove la nozione di frase cambia radicalmente in quanto a livello parlato, essa si caratterizza per una maggior flessibilità di regole con maggior libertà di disposizione dei costituenti e minor dipendenza dalle relazioni sintattiche.
Secondo Berruto49, si può infatti parlare di grammatica del parlato e quindi analizzare frasi di dati elicitati oralmente significa prendere in considerazione parametri non solo sintattici ma anche pragmatici come interruzioni, pause, esitazioni e riprese che rendono difficile delimitare i confini tra le frasi.
49 Berruto G., (1985), Dislocazione a sinistra e grammatica dell‟italiano parlato, in A Franchi De
Bellis, L.M. Savoia (a cura di), Sintassi e morfologia della lingua italiana d‟uso: teorie ed
applicazioni descrittive. Atti del xxvi Congressso Internazionale di studi della società di linguistica
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COORDINAZIONE
Per quanto riguarda la coordinazione, la struttura della frase risulta essere molto elementare e quanto alle congiunzioni coordinati presenti, si rilevano solo pochi esempi con la COPULATIVA e tra cui:
[mt-a_1]
I1: rimani qua e non: eh: MT: e to[R]no agosto:
La totale assenza di altri esempi di connettori coordinanti ci porta a concludere che si tratta di un‟interlingua estremamente povera e semplificata dove la trasmissione del messaggio è affidata per lo più alla giustapposizione di lessico o ricorso al contesto dell‟enunciazione
[mt-c8_2]
MT: c‟è due cestino e una penello e qui: c‟è una finestra + è: il mu[R]atore è stanco èh deve p[R]eparar- da mangia[R]e da mezzogio[R]no e qui eh: mangia una panino
Tr: ci sono due cestini e un pennello e qui c‟è una finestra ed il muratore è stanco e deve preparare da mangiare, è mezzogiorno e qui mangia un panino
Presente inoltre la congiunzione coordinante poi: [mt-a_1]
I1: fai la spesa mi dicevi + e: poi cosa fai?
MT: poi: eh: + inizia italiano + gua[R]da la tv italiano +
[mt-a_1]
MT: e poi rito[R]no Albania
Questo risultato ci porta inoltre a ritenere come in queste prime fasi dell‟apprendimento, prevalgano principi di natura pragmatica che regolano la connessione dei costituenti nella frase.
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SUBORDINAZIONE
La presenza di un solo soggetto da analizzare limita ovviamente gli esempi di subordinazione che si trovano ridotti all‟espressione della causa mediante il subordinatore perché e a quella del fine attraverso per + infinito.
Al contrario del corpus filippino, non si riscontrano in questo caso temporali.
ESPRESSIONE DELLO SCOPO DI UN‟AZIONE Subordinazione finale: 4 occorrenze:
La subordinazione finale è realizzata nei primi due esempi tramite la struttura per
+ sostantivo:
[mt-a_1]
MT: il corso: + + + {non mi viene} I1: per la lingua?
MT: sì pe[R] la lingua Italiana I1: è
MT: mi interessa pe[R] documenti
I1: ah! ti interessa perché devi fare i documenti: per la cittadinanza? MA: sì
Tr: il corso per studiare la lingua italiana mi interessa per avere i documenti
Alla struttura non standard per + sostantivo si alterna quella corretta di per +
infinito:
[mt-a_1]
MT: tuti giorni a casa: puli[R]e + + vado a: a me[R]cato pe[R] fa[R]e la spesa Tr: tutti i giorni pulisco e vado al mercato per fare la spesa
[mt-a_1]
I1: e poi cosa fai?
MT: poi: + pe[R] mangia[R]e di + sera Tr. poi cucino per preparare la cena
Come abbiamo già visto nel corpus filippino, anche in quello albanese si riscontra questa doppia realizzazione della subordinata finale alla quale cercheremo di dare
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una spiegazione a conclusione di questo primo stadio di interlingua nel confronto finale.
ESPRESSIONE DELLA CAUSA DI UN‟AZIONE
Subordinazione causale: 3 occorrenze [mt-a_1]
I1: ah:! vive a Milano e come mai invece hai scelto Pistoia? + + + perché c‟hai tuo marito
MT: sì perché mi ma[R]ito qui
[mt-a_1]
I1: eh: mh: torni spesso in Albania?
MT: eh: + no pe[R]chè vengo qui con: passapo[R]te tre mesi Tr: no perché vengo qui con il passaporto che dura tre mesi
In questo esempi si può supporre la presenza di una relativa dove il pronome in questione viene omesso tramite la giustapposizione degli elementi che seguono. [mt-a_1]
I1: non esci la sera? MT: no
I1: un aperitivo: MT: no no I1: non ti piace ?
MT: pe[R]chè tuti gio[R]ni lavo[R]o mi ma[R]ito è stanco è Tr: perché mio marito lavora tutti i giorni ed è stanco
Nonostante la scarsità di connettori subordinanti, nell‟analizzare gli enunciati di Matilde troviamo delle RELATIVE, un fatto piuttosto inatteso visto che gli studi ci dicono che generalmente queste tendono a comparire a stadi di interlingua più avanzati.
L‟esempio che segue è tratto dalla narrazione di vignette ed il pronome relativo si riferisce sempre al medesimo soggetto: il bambino.
[mt-b1_2]
MT: un bambino che apre la cestino + un bambino che chiude la cestino e fa male dito + un bambino che: piange + un bambino che + + + ce[R]otto
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Tr: un bambino che apre il cestino, un bambino che chiude il cestino e si fa male al dito, un bambino che piange e un bambino che si mette il cerotto
L‟enunciato appena riportato è costituito da una mera giustapposizione di frasi, senza alcun elemento linguistico che indichi la realizzazione di una sequenza narrativa. Il compito infatti sarebbe stato quello di raccontare una storia basandosi sulle immagine a lei mostrate cercando di realizzare una sequenza più o meno coerente. Il risultato ottenuto è al contrario una descrizione di più immagini scollegate una dall‟altra senza alcun andamento narrativo.
La presenza di ben tre relative, che contrasta con il basso livello di competenza, può essere dovuto al fatto che l‟intervistata frequenta un corso di italiano dove ha potuto apprendere questa struttura o in caso contrario può trattarsi di un‟eccezione a quella che è una tendenza generale del processo di acquisizione dell‟italiano e non una sequenza così rigida o fissa.
In ogni modo la presenza di questo tipo di relative non deve sorprendere in quanto sembrano svolgere una funzione aggettivale dove il NP è soggetto ed anche il pronome relativo è soggetto (senza incassatura). Questa struttura è infatti la prima ad emergere secondo la scala di accessibilità di Edward L. Keenan and Bernard Comrie (1977).50
CONCLUSIONI
Concludiamo analizzando il corpus albanesi di interlingua pre-basica dal punto di vista fonologico, morfologico e sintattico.
A livello fonologico, rileviamo immediatamente quanto questo l‟aspetto risenta dell‟interferenza della L1. Oltre alle tipiche difficoltà di molti stranieri nel pronunciare i nessi consonantici, la laterale palatale sonora è realizzata come una laterale alveolare sonora in figlia > filia. Si nota immediatamente che la realizzazione della polivibrante alveolare sonora /r/ risulta al contrario come una erre uvulare, rappresentata con il simbolo [ R ] nell'alfabeto fonetico
50 Edward L. Keenan and Bernard Comrie (1977), Noun Phrase Accessibility and Universal
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internazionale IPA. In italiano tale fono non è presente, ma può trovarsi come un allofono dell'alveolare /r/.
A livello di morfologia nominale, si individuano alcuni errori nell‟ assegnazione della categoria del genere la cestin, una cane, una penello, una panino, la
ombrella
A livello di morfologia verbale mancano le forme ausiliari del verbo essere poi
ritorno in Albania (poi sono tornata in Albania), l‟infinito è usato soprattutto al
posto dell‟indicativo presente io pulire. Da segnalare infine la presenza di un solo modale devo uscire con mia cognata.
A livello sintattico troviamo le copulative positive e, poi ed abbiamo un ulteriore esempio di come la subordinazione causale e finale siano tra le prime ad apparire mentre è da notare la mancata presenza di congiunzioni subordinative temporali. Le subordinate relative appaiono generalmente con un livello di competenza intermedio e quelle dove il pronome ha valore di soggetto, sono le prime ad emergere. La presenza di questo tipo di relative a livello pre-basico, può rappresentare un‟eccezione alla regola spiegabile con i frequenti contatti dell‟informante con madrelingua nel contesto scolastico di corsi di italiano a stranieri.