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5 ANALISI DEL CORPUS

1. INTERLINGUE PRE-BASICHE

1.1 CORPUS FILIPPINO

I corpora descritti in questa sezione sono parte dei dati di tre soggetti Abby, Chaira e Marta Grace.

Si tratta di tre adulti rispettivamente di 17, 26 e 36 anni che a livello di istruzione risultano essere rispettivamente studentessa liceale, ingegnere civile e diplomata. Nessuna delle tre risulta avere un impiego.

Tutte dichiarano essere di lingua madre Tagalog con una buona conoscenza dell‟inglese, anch‟essa lingua ufficiale nelle Filippine.

Prima di passare all‟analisi sintattica degli enunciati, vorrei fare un breve excursus su alcune problematiche che riguardano aspetti pragmatici della conversazione perché spesso sono proprio gli elementi extralinguistici ad entrare in gioco per sopperire a bisogni linguistici.

Durante l‟interazione infatti, entrano in gioco numerosi processi che mirano al raggiungimento della mutua comprensione (che risulta molto spesso parziale) e che ci forniscono un materiale molto utile per studiare i meccanismi soggiacenti all‟acquisizione di una L2.

A livello pragmatico di conversazione si possono osservare strategie universali di semplificazione volte a instaurare una negoziazione del significato tra il parlante nativo e l‟apprendente nel caso di mancata comprensione, fenomeno che, come abbiamo detto, Perdue denomina: non understanding (NU) e al quale farò costante riferimento nell‟analisi di tutte le interlingue.40

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Una di queste è Il ricorso alla comunicazione non verbale, che è avvenuta raramente, per soccombere all‟incompletezza del sistema lessicale dell‟intervistato o per elicitare una risposta:

[cha-a_1]

I: Guarda come sei brava in termini medici e per esempio da racconta dimmi spiegami qualcosa il sistema respiratorio?

CHA: Sistema respiratorio non lo so in italiano I: Per esempio respirare si usa? (indicando il naso) CHA: Il naso

I: Il naso E? (indicando la bocca) CHA: Il bocca

Negli esempi successivi il soggetto si limita a non rispondere (strategia che Perdue ha denominato: lack of uptake). Lunghe pause, andamento lento, e silenzio sono tutti indici che rivelano un vero e proprio problema di comprensione che costringe l‟intervistatore a riformulare la domanda con mezzi espressivi più semplici, facendo attenzione a scandire ogni parola con precisione:

[ab-a_1]

I: Ok. E di quale… da quale paese vieni? A: +++

I: Di quale nazionalità sei? A: Ah Di filippine

Tr: sono filippina

[ab-a_1]

A: Sono arrivata 3 anni fa I: 3 anni fa ok, come mai? A: +++

I: Come mai, Per quale motivo? A: Per vivere con mio marito

[cha-a_1]

I: ok dimmi cosa fai in Italia?

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CHA: +++

I: cosa fai + in Italia? Studi? lavori? CHA: Studi + vado a scuola

Tr: studio e vado a scuola

Vediamo adesso esempi di un ritmo lento e insicuro che rallentano la comunicazione, rendendola in parte meno naturale:

[ab-a_1]

A: (Ride) Ok +++ primo faccio ++ bollire l‟acqua

[cha-a_1]

I: Ecco cosa fai al computer?

CHA: E +++ cerca su facebook ++ cerca qualcosa Tr: vado su facebook, cerco qualcosa…

E‟ evidente una certa insicurezza e instabilità nell‟andamento del processo comunicativo durante il quale il soggetto si limita spesso alla sola risposta positiva o negativa, senza continuare a parlare dell‟argomento trattato (sempre secondo la classificazione di Perdue in Adult Language Acquisition: minimal feedback): [ab-a_1]

I: Come me bravissima. Sei fidanzata? A: Sono sposata I: Sei sposata? A: Si sono sposata I: Hai figli? A: No ancora no (ride) [ma-a_1] I: Ok e sei sposata?

MA: Si mio marito nome xx Tr: si mio marito si chiama xx I: Ok E hai figli?

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Tr: si ho un figlio di nome xx

[cha-a_1]

I: E cena sempre il riso? CHA: Si sempre riso

[cha-a_1]

I: No non esci, la sera a casa? CHA: Si a casa

Tr: si resto a casa

Lo sforzo dell‟intervistatore è dunque quello di stimolare l‟andamento della conversazione instaurando un rapporto di empatia, mostrando curiosità con continue domande e facendo attenzione a possibili argomenti ai quali il soggetto mostra un certo interesse a parlare:

[cha-a_1]

I: E cosa fai a casa? CHA: Computer

I: Computer oppure televisione? CHA: Si

I: Cosa fai? come si dice? CHA: Guarda la tv

Tr: guardo la tv

[ma-a_1]

I: Ok e ti piace l‟Italia?

MA: Si si però piace mio paese

Tr: si si però mi piace di più il mio paese I: Ci sono tante differenze?

MA: Si certo!

I: Raccontami qualcosa del tuo paese

MA: Il Mio paese c‟è tanti per andare per divertimenti Tr: nel mio paese ci sono tanti posti dove andare a divertirsi

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[ab-a_1]

I: E ti piace l‟Italia? A: Si molto (ride)

I: È diversa dalle Filippine? A: Si molto diversa

I: Raccontami delle differenze

A: Il cibo, (ride) il cibo si molto molto differente I: Qual è il tuo cibo italiano preferito?

A: Ah Tanto mi piacciono +++ il pane (ride) pasta, spaghetti I: Sai cucinare?

A: Un po‟ si si

I: Raccontami una ricetta

Allo stesso modo l‟intervistatore ha spesso ripetuto o riformulato la domanda in modo che il significato risultasse più esplicito ed immediato, per facilitare la comprensione e indurre il soggetto a continuare a parlare.

In questo primo esempio il soggetto ripete la parte di domanda che ha capito, strategia che Perdue ha denominato: reprise of the trouble source:

[ab-a_1]

I: Quando sei nata? A: +++ Quando

I: La data quando sei nata? A: Ok io nato maggio diciannove Tr: sono nata il diciannove maggio

In questo ulteriore estratto vediamo come il soggetto intervistato riprenda il verbo della domanda (segno di difficoltà di comprensione) al quale segue una semplice risposta negativa che interrompe di nuovo l‟interazione:

[cha-a_1]

I: poi la sera esci? CHA: Esci no Tr: no, non esco

75

Qualche volta gli enunciati presentano un andamento piuttosto lento con pause e richieste di conferma per quanto appena detto o per accertarsi di aver compreso bene la domanda (per Perdue: hypothesis forming):

[cha-a_1]

I: Ho capito e cosa studi? Scientifico, quali materie studi? CHA: +++ dirigente di comunità no?

[cha-a_1]

CHA: Io i miei amici nelle filippine +++ vado no? I: Andiamo

In questo caso l‟intervistato chiede esplicitamente cosa intenda sapere l‟interlocutore:

[cha-a_1]

I: E Quando hai cominciato a studiare?

CHA: Quando +++ questo lezione italiano o +++ superiore?

Tr: quando ho cominciato queste lezioni di italiano o quando ho cominciato le scuole superiori?

Si evince una costante tendenza al ricorso alla lingua inglese ogni volta che si presenta la necessità di supplire ad una mancata competenza lessicale:

[cha-a_1]

I: ok e tuo padre lavora?

CHA: No mio padre è retired air-force*

Tr: no mio padre è un pensionato dell‟aeronautica

[cha-a_1]

CHA: Si mi piace perché Italia + Italia è bella bella paese I: Paese vai dimmi

CHA: Però ++ in terms of* I: In italiano in italiano! CHA: Non lo so in italiano I: è uguale in termini di CHA: In termini di happiness*

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I: In Italiano com‟è happiness? CHA: Felice

[cha-a_1]

I: Qui non hai amici?

CHA: No ci sono + i miei classmate* I: Compagni di

CHA: Classe compagni di classe

La conoscenza dell‟inglese influenza talvolta anche l‟ordine dei costituenti nella frase o di certe espressioni usate:

[ma-a_1]

I: Ok e dove abiti a Pisa?

MA: Si in via abiti numero trentatre via Sant‟Agostino Tr: si abito in via Sant‟Agostino numero 33

[ma-a_1]

I: Trentasette anni ok e quando sei nata?

MA: Aprile ventinove diciannove settantacinque Tr: sono nata il 29 aprile 1975

Oltre ad esprimere l‟età con il verbo essere, Maria Grace ha difficoltà nella realizzazione delle consonanti doppie:

[ma-a_1]

I: Ok Quanti anni ha? MA: Lui è cinque ani Tr: lui ha 5 anni [cha-a_1]

I: Ballare Vai a ballare?

CHA: Qualche volta non sempre I: Non sempre quando?

CHA: Quando non c‟è la classe Tr: quando non c‟è lezione

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[cha-a_1]

CHA: Biologia e poi ah E poi filippino storia Tr: biologie e poi la storia filippina

Già a questo stadio di interlingua, si sono verificati sporadici episodi di autocorrezione, per esempio in questo caso l‟intervistata cambia l‟espressione del tempo verbale dal presente al passato prossimo anche se omette la copula:

[cha-a_1]

I: brava eh il latte e poi Pane e latte e poi cosa hai fatto?

CHA: Dopo lava + mi sono lavata i miei denti e vado + andata a scuola con

l‟autobus

Tr: dopo che mi sono lavata i denti sono andata a scuola con l‟autobus

Tutti questi esempi sopra elencati, confermano ancora una volta, quanto Perdue ha scritto riguardo i modi per raggiungere la comprensione durante il processo comunicativo: “ understanding is an interactive process that is negotiated

constantly between any two partecipants and not an activity that takes place inside, or is solely determined by, the learner‟s own cognitive processes”.

Concludo ribadendo che nonostante le cause dell‟incomprensione siano varie (problemi di ascolto, carico informativo eccessivo, ambiguità, convenzioni e distanza culturale), gli intervistati si dimostrano in grado di sviluppare strategie che permettono di risolvere in qualche modo i problemi di incomprensione.

LA GIUSTAPPOSIZIONE

Essendo l‟apprendimento della lingua un processo graduale, ne consegue che sia riscontrabile una certa sequenza di acquisizione nella quale si possono individuare dei punti cruciali o stadi.

Poiché il passaggio da uno stadio all‟altro è segnalato dall‟uso produttivo di una nuova struttura, il caso della giustapposizione mette ben in evidenza come non si sia ancora realizzato un tale passaggio nell‟interlingua.

Nel complesso del corpus preso in analisi, si osservano strategie di semplificazione, come la giustapposizione appunto, dove gli enunciati sono prodotti senza alcun utilizzo di indicatori sintattici che introducono una funzione

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sintattica precisa, strategia giustificata dalla necessità di esprimersi con immediatezza e pragmaticità.

Studi effettuati per l‟università di Pavia sull‟apprendimento dell‟italiano come L2 hanno mostrato che si può individuare un andamento generale dei mezzi usati per collegare le proposizioni tra di loro che segue il seguente ordine (Anna Giacalone Ramat 2003)41:

1 giustapposizione di frasi

2 sviluppo di connettori di subordinazione avverbiale (causali, temporali, finale, temporali)

3 sviluppo di proposizioni completive e relative.

Nell‟analisi del corpus di interlingua iniziale si trovano infatti molti esempi di giustapposizioni, in questo caso l‟intervistato omette le congiunzioni coordinanti e ed o e ne consegue così una semplificata organizzazione egli enunciati prodotti che non intacca comunque sia il piano della comprensibilità del messaggio:

[ma-a_1]

MA: In casa pulisci casa + stai con bimbo + guardi computer

Tr: resto a casa a pulire e sto con il mio bambino o guardo il computer

[cha-b_1]

CHA: Un ++ bambino +++ fa + fa la + colazione + bevendo il caffè Tr: un bambino fa la colazione e beve il caffè

[cha-a_1]

CHA: Si secondo me nelle filippine governo è corrotto + il cibo è caro +++ Tr: secondo me nelle Filippine il governo è corrotto ed il cibo è caro

Vengono omessi alcuni connettivi coordinativi avversativi: [ma-a_1]

MA: Si certo + si + perché di là c‟è mio parenti qui io non sono non c‟è parenti

qua

41

Giacalone Ramat A. (2003), Verso l‟italiano. Percorsi di strategie ed acquisizione, Roma, Carocci Editore.

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Tr: si certo perché nelle Filippine ci sono i miei parenti invece qui no

[cha-a_1]

I: L‟università Ma qui a Pisa? O in Italia? CHA: Altra scuola si per ora non lo so

Tr: in un‟altra scuola si ma per ora non lo so ancora

Nonostante qualche caso di omissione di elementi coordinanti la maggior parte delle omissioni di connettori riguarda le marche di subordinazione.

Nell‟esempio seguente vi è una giustapposizione della frase principale seguita da una subordinata causale la quale però non è introdotta dalla marca che esprime tale funzione: Perché

[cha-a_1]

I: È corrotto quindi è difficile vivere nelle filippine? cioè sono belle ma è difficile vivere nelle filippine

CHA: Si è difficile +++ il il cibo nelle filippine è più ++ tan tan expensive* Tr: si è difficile perché il cibo nelle filippine è più caro

Un esempio di omissione del connettore che introduce la subordinata temporale: [ma-a_1]

I: Sette anni sette anni come mai?

MA: Perché sposato + mio marito + io sto in pilippine + poi mio marito quando

sposate prende e porta io

Tr: perché sono sposata, quando stavo nelle Filippine con mio marito e ci siamo sposati lui mi ha portata con lui qui

Nel prossimo estratto, l‟omissione riguarda il connettore che introduce la subordinata avversativa che si contrappone alla frase principale nel confronto tra i due paesi:

[ma-a_1]

MA: Qui no perché perché qui perché qui è come provincia + in pilippine c‟è

80

Tr: qui no perché qui è come una provincia mentre nelle filippine ci sono tante

cose da vedere e posti dove andare

Infine, gli esempi seguenti riguardano le frasi relative introdotte da che e la cui realizzazione si dimostra ancora una volta non essere presente negli stadi iniziali. La strategia tipica adottata dai soggetti è per esempio quella dell‟omissione del pronome stesso, si tratta di una mancanza transitoria mentre l‟ interpretazione è suggerita dal contesto:

[ab-b_1]

A: Ok vedo + un bambino + fa colazione + beve ++ un caffe forse +++ (ride) e Tr: vedo un bambino che fa colazione e forse beve un caffè

[ab-c_1]

A: Ok ci sono quattro amici, guardano la televisione, guardano il calcio forse Tr: ci sono quattro amici che guardano la televisione e forse guardano il calcio

[ma-c_1]

MA: C‟è una bambina + fare computer + penso Tr: c‟è una bambina che usa il computer penso

[ma-b_1]

MA: C‟è una bimba + fare colazione+ bere + cioccolato e mangia + pane Tr: c‟è una bambina che fa colazione, beve la cioccolata e mangia il pane

La giustapposizione ci permette di capire come il costituirsi della competenza linguistica in una lingua straniera richieda tempo e dedizione da parte dell‟apprendente.

La sequenza di acquisizione è infatti basata su processi psicologici e cognitivi che influiscono sull‟elaborazione del linguaggio.

La giustapposizione è sicuramente una delle caratteristiche principali dell‟interlingua iniziale e rappresenta comunque sia un tentativo di costruire quella che poi diventerà una coordinata o una subordinata non appena verranno acquisiti i mezzi espressivi adeguati.

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LA COORDINAZIONE

Per quanto riguarda la combinazione di più frasi insieme, sappiamo che la lingua italiana presenta due meccanismi: la coordinazione e la subordinazione. In queste prime frasi la coordinazione prevale ma in parte si riscontrano strutture gerarchiche di subordinazione.

Con la coordinazione gli elementi sono organizzati in rapporti di equivalenza e le marche di coordinazione più usate sono le COPULATIVE POSITIVE (e,) e le AVVERSATIVE (ma, però). Ecco alcuni esempi:

[cha-a_1]

CHA: Mia mama e mio papa

[cha-a_1]

I: Il piatto tipico delle filippine è il riso? CHA: si riso colazione pranzo e poi cena

[cha-a_1]

I: Sei contenta perché ora capisci CHA: Si ma non tutto

[cha-a_1]

I: Gli altri studenti italiani sono bravi o no a inglese? CHA: non tanto ma di loro + try

Tr: non tanto ma loro ci provano

[cha-a_1]

CHA: Mi piace però mi piace più nelle filippine

Tr: mi piace l‟Italia però le Filippine mi piacciono di più

[cha-a_1]

I: Si qui grandi grandi centri commerciali no + a Pisa c‟è il carrefour CHA: Si però no +++ nelle filippine piu grande

Tr: si però nelle Filippine sono più grandi

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I: Sei andata dove?

CHA: La lezione italiano ++ però non qui

Tr: a lezione di italiano però non qui (in questa scuola dove siamo ora)

[ab-a_1]

A: Però si però mmm vivo in Manila Tr: si però vivo a Manila

Nell‟esempio seguente, la congiunzione coordinativa copulativa e viene usata con la funzione di aggiungere una serie di elementi nuovi in una lista anche dove un madrelingua si limiterebbe all‟uso dell‟intonazione per sottolinearne la successione ponendo tale congiunzione solo prima dell‟ultimo elemento:

[ma-a_1]

MA: Si come italiani c‟è il natale novo ano e compleano e pasqua

Tr: si come in Italia, abbiamo il Natale, il capodanno, il compleanno e la Pasqua

In questo caso l‟intervistato usa una copulativa positiva dove risulterebbe essere più appropriata un‟avversativa:

[ab-a_1]

I: Oltre all‟italiano parli anche inglese? Quali lingue parli? a: Italiano poco (ride) e inglese si e filippino

Tr: parlo poco italiano ma parlo inglese e filippino

Nonostante qualche errore, nell‟esempio che segue l‟uso della congiunzione coordinativa avversativa risulta appropriato. Altri numerosi esempi presenti nel corpus permettono di affermare che l‟acquisizione di questo connettore sia praticamente completata:

[ab-a_1]

I: poi butti la pasta?

A: Nono non ancora però preparo la salsa (ride)

[cha-a_1]

I: E com‟è il filippino? Dimmi un po‟ CHA: Però noi abbiamo + ci sono dialetto

83

Tr: però noi abbiamo i dialetti

Al contrario la struttura della frase presenta in alcuni casi ancora molti problemi data la limitatezza dei mezzi espressivi a disposizione:

[cha-a_1]

I: Dialetti cioè come sono? descrivi questi dialetti sono tanti? CHA: Ci sono più + spagnolo si però piccolo

Tr: ci sono tanti dialetti anche lo spagnolo che però è poco parlato/ ma è poco parlato

Infine questo ultimo esempio mostra l‟uso di un‟altra congiunzione coordinante copulativa: anche.

[cha-a_1]

I: E basta ok va bene hai un ragazzo qui un fidanzato italiano o no? CHA: No

I: Niente fidanzato italiano CHA: No anche nelle niente

Tr: non anche nelle Filippine non ho il fidanzato/ neanche nelle Filippine ho il fidanzato

Nei dati filippini troviamo inoltre l‟uso della congiunzione poi: [cha-b_12]

I: Con la sua madre E lui com‟è? Cosa fa? Cosa fa? CHA: Tanto felice + poi va a scuola

Tr: è tanto felice poi va a scuola

[ab-a_1]

A: Ok (ride) +++ primo alzato (ride) Tr: prima mi alzo

I: poi ?

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LA SUBORDINAZIONE

L‟assenza o la scarsità di subordinazione in queste prime fasi, è stata messa in evidenza negli studi sulla sintassi dell‟italiano come L242, dai quali risulta difficoltoso esprimere i rapporti gerarchici tra le proposizioni che il soggetto preferisce affidare all‟ordine dei costituenti o ad elementi di coordinazione.

L‟acquisizione della competenza sintattica è un processo graduale e la combinazione degli elementi è realizzata in modo diverso a seconda del livello di competenza del soggetto, differenza che si riscontra anche tra l‟italiano scritto e quello orale:

Martina ha studiato molto ed ha passato l‟esame Martina ha passato l‟esame perché ha studiato molto

Nel primo esempio la conoscenza del mondo ci permette di legare le due frasi in un rapporto di causa effetto che è invece direttamente esplicitato nel secondo caso tramite la marca causale perché. La lingua italiana permette quindi diverse possibilità di esprimere il rapporto tra le frasi che non necessariamente implicano la coordinazione o la subordinazione.

Passiamo adesso all‟analisi di dati appartenenti ad uno stadio di interlingua molto iniziale dove le congiunzioni avverbiali di tipo temporale, causale e finale sono quasi sempre espresse.

Subordinazione causale: Abby: 4 occorrenze Maria Grace: 3 occorrenze Chaira: 7 occorrenze

Subordinazione finale: Abby: 3 occorrenze Maria Grace: 6 occorrenze Chaira: 2 occorrenze

42 Giacalone Ramat A. (2003), Verso l‟italiano. Percorsi di strategie ed acquisizione, Roma,

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Subordinazione temporale: Abby: 0 occorrenze Maria Grace: 1 occorrenze Chaira: 3 occorrenze

ESPRESSIONE DELLA CAUSA DI UN‟AZIONE

L‟espressione della causa è una delle funzioni sintattiche ad emergere precocemente e con più alta frequenza, realizzata attraverso l‟indicatore perché. [ab-a_1]

I: ok. Guardi la televisione, vai al cinema cosa fai per imparare l‟italiano?

A:Si guardo televisione (ride) e cinema non tanto perché + non è in inglese solo in italiano per me un po‟ difficile però qualche volta + guardo italiano i film in televisione (ride)

Tr: si guardo la televisione ma il cinema non tanto perché non è in inglese, è solo in italiano e per me è un po‟ difficile però qualche volta guardo film in italiano alla televisione

In relazione alla posizione di tale proposizione, essa appare più frequentemente dopo la principale.

[ab-c_1]

I: Descrivimi la foto

A: Ok ci sono quattro amici, guardano la televisione, guardano il calcio forse (ride) e sono felice perché + il team vince (ride) mangiano i patatine e be bevono Tr: ci sono quattro che guardano la televisione, guardano il calcio forse e sono felice perché la squadra vince, mangiano patatine e bevono

[cha-a_1]

I: Lavoro ho capito, ho capito e qui ti piace l‟Italia parla raccontami CHA: Si mi piace perché Italia + Italia è bella bella paese

Tr: si mi piace l‟Italia perché è un bel paese

[cha-a_1]

I: E quindi per esempio i giovani sono poveri tante persone sono povere però la tua famiglia no

86

Tr: si si siamo fortunati I: Lucky Fortunati

CHA: Ma noi abbiamo fortunati perché nelle filippine mia mamma ha sent us to

private school

Tr: ma noi siamo fortunati perché mia mamma ci ha mandato in una scuola privata

Nell‟esempio seguente oltre all‟omissione della coordinazione con ma, vi è ancora una volta l‟espressione della causa introdotta dall‟indicatore sintattico perché [ab-a_1]

I: E in futuro vorresti tornare nelle filippine o vorresti rimanere qua?

A: (Ride) +++ Certo vorrei no non tornare per vivere li ++ perché io vivo qui con

mio marito però per vacanza

Tr: certo vorrei tornarci ma non per vivere lì perché io vivo qui con mio marito, però in vacanza si

In altri casi invece la causa è espressa prima della principale, secondo Anna

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