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L’ALBANIA SOGGETT

7. TRASCRIZIONE DAT

Dopo la registrazione degli incontri, la trascrizione delle conversazioni costituisce un momento di fondamentale importanza per la ricerca stessa in quanto l‟analisi degli enunciati si baserà proprio sulla trascrizione scritta e non sull‟ascolto dei dialoghi20.

Trascrivere significa in qualche modo manipolare il testo originale, costituito da

files audio e cambiare il canale di trasmissione del messaggio. Questo

procedimento comporta non poche conseguenze, per esempio la scrittura elimina tutte quelle componenti extralinguistiche tipiche del linguaggio orale, dalla prosodia, alle pause al ritmo all‟intonazione. Gli incontri faccia a faccia inoltre

20 Orletti F, Testa R, (2009), La trascrizione di un corpus di interlingua: aspetti teorici e

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arricchiscono lo scambio comunicativo di elementi come la gestualità, che si perdono nella trascrizione scritta, ma di cui il ricercatore ha bisogno per indagare a fondo i meccanismi stessi dell‟acquisizione che comprendono anche le competenze extralinguistiche.

La trascrizione dei dati deve quindi riuscire ad integrare i fenomeni verbali con quelli paralinguistici la cui importanza deve essere valutata dal ricercatore stesso in base alla funzione che questi elementi hanno nel trasmettere il significato.21 I criteri adottati per la trascrizione hanno il fine di facilitare la comprensibilità degli enunciati e di garantire la leggibilità evitando codifiche e simboli che si allontanano troppo dalle normali norme ortografiche, infine la semplicità, per rendere cioè la trascrizione fruibile in ogni momento.

Il metodo di trascrizione adottato in questo lavoro si basa sull‟alfabeto latino, talvolta modificato con dei segni aggiuntivi, nei casi in cui è stato ritenuto necessario specificare la peculiarità di alcune pronunce.

Per quanto riguarda l‟uso di varietà diverse da quella standard, l‟ortografia convenzionale è stata adattata alla forma pronunciata:

[rak-a_1]

RAK: Si sono esposata ho cinque fili e un nipotino che è nato da poco

[rak-a_1]

RAK: Ho cinquanta ani

Il simbolo fonetico della vocale centralizzata (ə), ripreso con lo stesso valore dal sistema di trascrizione fonetica dell'IPA, e stato usato nei casi in cui e stato difficile distinguere la vocale utilizzata, come nei frequenti casi di esitazione, in modo da lasciare un‟interpretazione neutra:

[al-a_1]

I1: si parte bene sai cosa farai domani c'hai qualcosa A: + io in casa

I1: nie- stai a casa

A: stai a casa che fai? tut[ə] giorni a casa eh I1: [ə]h ho capito

21 I simboli, presi ed adattati al nostro scopo, sono stati rielaborati, al fine di rendere il più intuitiva

possibile e meno pesante la lettura del corpus, a partire dai testi di E. Banfi, L'altra Europa

linguistica, cit. p. 77. e M. Berretta, ≪Morfologia in italiano lingua seconda≫, in E. Banfi, P.

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A: tut[ə] giorni a casa

Per le informanti albanesi è stato inserito il simbolo della polivibrante alveolare (R) per segnalarne l‟uso anomalo che ne fanno in italiano, un fatto probabilmente derivato da un‟interferenza dalla lingua madre in cui questo fenomeno è presente anche a inizio di parola:

[ch-a_1]

C: mh in questo ma[R]te: > ma[R]tedi I1: ah + allora tanti auguri in anticipo (ride) C: g[R]azie (ride)

I1: e tuo marito che fa?

C: eh: mio ma[R]ito lavo[R]a mh +++ come +++ mh ++ non e non + non viene o[R]a (fa gesto con le mani e indica dei palazzi)

L'allungamento delle vocali è segnalato dai due punti (:), come dettato dalla convenzione internazionale:

[ma-a_1]

M: no (ride) + da: + quindici: anni quindi[tʃ] anni

L'asterisco (*) ha la funzione di evidenziare l‟uso delle parole straniere; è stato usato in merito ad argomenti come la cucina, a nomi di particolari tradizioni dei paesi degli informanti o per il ricorso all‟inglese, quest‟ultimo soprattutto con i filippini:

[in-a_1]

IN: l‟ambiente un po‟ sporchi anche perchè *pollution

Il simbolo grafico (>) e stato adottato per segnalare un'autocorrezione da parte dell'informante stessa, sia che avesse un valore morfologico-lessicale, sia che indicasse un cambiamento nella strutturazione del discorso:

[ch-a_1]

C: ah bella è bella + pe[R]ché Albania tutti: le casa + [ə:] mh: più cento pe[R] cento + > ottanta cento + mh: > ottanta: pe[R] cento delle case nuove

Il simbolo (xx) e stato usato per indicare una sequenza incomprensibile: [jon-a_1]

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JON: perché questo gioco numero uno prima chiama (xx) è numero uno tutto il mondo si

Il punto interrogativo (?) è stato utilizzato per indicare un‟intonazione ascendente in una domanda come prevede la norma e lo stesso vale per il punto esclamativo (!) in contesto di esclamazione o sorpresa:

[al-a_1]

I1: mm va bene e: in genere durante la giornata che cosa fate voi [1 cosa 1] A: [1 giornata? 1]

I1: si

A: e giocare: + a casa

I1: mm ho capito e:m da quanto tempo sei arrivata in Italia A: io? eh: ++ cinque: ani

[in-a_1]

I: quando eri più giovane? IN: si anche ++ pal palavolo? I: si

Altro elemento fondamentale di cui tener assolutamente conto in una buona trascrizione è quello di rilevare il ruolo di pause e silenzi nella registrazione. Il silenzio può avere infatti molteplici interpretazioni, da una semplice pausa per prendere fiato, come una strategia per prendere tempo e pensare o un‟esitazione, un‟insicurezza, una mancanza di comprensione, tutte caratteristiche non trascurabili in un‟analisi acquisizonale.

La durata del silenzio è stata codificata dal segno + se di breve durata, dal segno ++ o +++ se di lunga durata, a discrezione del giudizio del trascrittore:

[jen-a_1]

I: cosa non ti piace dell‟Italia? JEN: cosa +++ non pulire I: lo sporco?

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[roc-c_1]

ROC: la bocca rosso ++ e capeli bia marone poi la fascia è come si chiama +++ fascia de bambino e non lo so poi bambini è + è smile non lo so

Altri tipi di silenzi sono costituiti dalle pause piene, ovvero emissioni più o meno prolungate di suoni vocalici o consonantici che non hanno significato semantico ma che caratterizzano il parlato e possono nascondere ancora una volta fenomeni di vario tipo come incertezza, riflessione ecc…

Per segnalare queste pause particolari, la vocale o la consonante è stata affiancata da una h.

[ma-a_1]

I1: cosa gli prepari di solito? M: la pasta: ehm: + + dolce I1: cibi italiani o albanesi? M: italiani

I1: sì? albanesi no?

M: sì [ə]h: albaneso italiano

[ma-a_1]

I1: [ə]h: + qualcosa di tipico che si mangia in Albania M: mangia Albania? mh: + + +

Altro elemento tipico della conversazione è la sovrapposizione degli interlocutori mentre parlano. Nella trascrizione, delle parentesi quadre racchiudono le parole sovrapposte e dei numeri progressivi ne indicano la successione.

[alv-a_1]

I: Ok sono, siete molto tutti religiosi? [1 tutti cristiani? 1] ALV: [1 Si 1]

I: 4 fratelli ok

ALV: 4 fratelli, Si ho una sorela I: [2Più grande? 2]

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Le parentesi tonde invece, contengono dei commenti che talvolta sono stati inseriti per fornire spiegazioni in merito al contesto della conversazione o ad aspetti non verbali:

[ch-a_1]

C: eh: mio ma[R]ito lavo[R]a mh +++ come +++ mh ++ non è non + non viene o[R]a (fa gesto con le mani e indica dei palazzi)

Le parentesi graffe rivelano invece un abbassamento di voce dovuto ad incertezze o elementi di scarsa rilevanza:

[de-a_1]

D: ma: la mia giornata: ++ inizia: alle nove alle dieci + {perché} + mi piace dormire (ride)

[de-a_1]

D: eh così (ride) i nostri matrimoni sono un po‟ + e si spende un po‟: > {un sacco di soldi}

Infine i turni sono indicati da una “I” o “I1” per l‟intervistatore, e le iniziali del nome per gli intervistati:

[al-a_1]

I: Ciao come ti chiami? AL: Io sono + Loris Alan

Per concludere questo capitolo, vorrei aggiungere che le trascrizioni sono state fatte utilizzando Microsoft Word come software di scrittura mentre il formato audio è salvato in formato VLC media file (amr).

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