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Costituzione, funzione ed organizzazione degli Uffici di Piano per la gestione associata dei servizi alla persona

3 Verso nuovi modelli di welfare

4. La Regione Sardegna e l’implementazione territoriale dei servizi socio-sanitar

4.3 Lo stato dell’opera dei Plus

4.3.2 Costituzione, funzione ed organizzazione degli Uffici di Piano per la gestione associata dei servizi alla persona

L’ultima azione finora attuata all’interno del percorso di implementazione dei Plus riguarda la costituzione dei cosiddetti Uffici di Piano per la gestione

associata dei servizi alla persona275. Il compito e la funzione primari dell’Ufficio di Piano riguardano il supporto all’organo politico nei momenti decisionali ed attuativi degli interventi di politica sociale previsti nei Plus.

Difatti, l’attuazione dei principi e delle funzioni sociali, sociosanitarie e sanitarie in forma associata rende indispensabile una maggiore stabilità delle forme organizzative degli ambiti territoriali sia per gli aspetti programmatori sia per quelli gestionali per promuovere una maggiore integrazione tra le istituzioni, e tra queste e i soggetti sociali del territorio, così da superare efficacemente le problematiche e le criticità finora riscontrate.

I processi di integrazione territoriale rendono necessario un costante impegno verso i particolari organizzativi, funzioni queste che vengono prese in carico concretamente dagli Uffici di Piano i quali garantirebbero, attraverso le professionalità in esso strutturate, adeguate competenze in differenti settori di programmazione e gestione amministrativa dei servizi. Le aree supervisionate oppure gestite dagli Uffici di Piano sarebbero principalmente due.

La prima area riguarda i compiti di programmazione sociale e sociosanitaria, la promozione e lo sviluppo di comunità, gli interventi di monitoraggio e di valutazione. Questi interventi sono orientati fondamentalmente alla predisposizione del Plus e di altri documenti di programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria integrata dell’ambito distrettuale; all’integrazione delle azioni contenute nel Plus con le attività dei singoli Comuni, della Provincia e dell’ASL; alla definizione di modelli operativi e protocolli comuni condivisi da tutte le istituzioni e tutti i soggetti del privato sociali coinvolti; alla gestione della segreteria della Conferenza di servizi; alla predisposizione e alla realizzazione di progetti interni ai Plus e volti al conseguimento di specifici obiettivi; alla

275 Le linee guida che disciplinano la costituzione e il finanziamento degli Uffici di Piano sono

contenute nella deliberazione della Giunta Regionale n. 27/44 del 17 luglio 2007, Linee di

indirizzo per la costituzione e il finanziamento degli Uffici per la programmazione e la gestione associata dei servizi alla persona.

promozione dei processi di governance territoriale; alla raccolta, elaborazione, trasmissione e diffusione dei dati inerenti al sistema informativo sociale; al raccordo con gli Osservatori provinciali delle politiche sociali. In merito a tali competenze, l’Ufficio opera in stretto contatto con i Comuni dell’ambito, le Provincia e l’Azienda Sanitaria Locale.

Sono riconducibili all’altro ambito degli Uffici di Piano tutte le funzioni amministrative, economico finanziarie, riferibili alla gestione amministrativa delle attività e dei servizi programmati nel Plus e di altri servizi ed interventi affidati alla programmazione e alla gestione associata; alla gestione degli appalti e delle procedura ad evidenza pubblica; alla gestione economico finanziaria delle risorse utilizzate in forma associata; alla promozione di livelli uniformi delle prestazioni. In riferimento a queste competenze, l’Ufficio di Piano lega la propria operatività all’ente gestore dei servizi associati che, nella quasi totalità dei casi, corrisponde ad uno dei Comuni dell’ambito.

Sostanzialmente, il compito degli Uffici di Piano riguarda la realizzazione dei principi operativi dei processi dell’integrazione gestionale. Questa è di fondamentale importanza per il perseguimento e la completa realizzazione di un sistema integrato dei servizi alla persona. L’integrazione gestionale si colloca a livello di struttura operativa in modo unitario nel distretto e in modo specifico nel diversi servizi che lo compongono. La sua implementazione in ambito territoriale, attraverso le attività di sostegno, organizzazione e amministrazione degli Uffici di Piano, accompagna immancabilmente l’azione dei progetti di Plus, individuando configurazioni organizzative e meccanismi di coordinamento atti a garantire l’efficace svolgimento delle attività, dei processi e delle prestazioni.

A tal fine, l’Ufficio per la programmazione e la gestione associata è istituito in ogni ambito territoriale, può essere unico per l’intero distretto oppure può comprendere più distretti, e costituisce un organismo che opera a supporto della Conferenza dei servizi, operando in stretto raccordo con i soggetti politici (Comuni, Province, ASL) e ponendosi come supporto per l’assunzione delle decisioni strategiche e per la definizione degli indirizzi.

La composizione delle professionalità operanti nell’Ufficio di Piano è stata stabilita nelle linee guida che ne indicano la composizione e l’organizzazione

interna. Il numero dei componenti deve essere compreso tra un minimo di tre e un massimo di sette operatori con comprovate competenze specifiche, individuati congiuntamente dai Comuni, dalla ASL e dalla Provincia all’interno della Conferenza dei servizi prioritariamente tra i propri dipendenti e con particolare riguardo ad eventuali ruoli rivestiti dagli operatori all’interno dei Gruppi Tecnici. Come si può facilmente notare, la composizione dei ruoli dell’Ufficio di Piano richiama in toto quella che caratterizzava i Gruppi Tecnici di Piano. Difatti, gli Uffici di Piano sono la pratica evoluzione dei Gruppi Tecnici di Piano in un organismo dotato di maggiore stabilità.

Per quanto riguarda, infine, la figura del Coordinatore dell’Ufficio di Piano, è previsto che questa venga individuata dalla Conferenza dei servizi tra gli stessi componenti dell’Ufficio. Il Coordinatore rappresenta l’Ufficio nei suoi rapporti con gli altri enti e orienta il lavoro di redazione del Plus. Inoltre, egli si raccorda in stretto rapporto con l’ente gestore per l’amministrazione dei progetti in forma associata e coordina il processo di monitoraggio e valutazione dei Piani Locali.

Nell’ambito territoriale regionale si è assistito a differenti modalità implementative degli Uffici di Piano in termini di organizzazione interna, cosicché il panorama venutosi a delineare sia caratterizzato da una grande eterogeneità. Nello specifico, alcuni Uffici risultano essere composti esclusivamente da personale proveniente dai Comuni, dalle Aziende Sanitarie Locali e dalla Provincia, altri comprendono solamente personale esterno (con l’eccezione della figura del coordinatore), altri ancora presentano una struttura mista che include sia membri interni alle amministrazioni coinvolte, sia personale selezionato esternamente.

Il ritardo con cui sono stati attivati i percorsi e gli strumenti (legali, economici ed amministrativi) per l’istituzione degli Uffici di Piano ha inevitabilmente condizionato l’attivazione di questi. Tuttavia, riguardo ciò possiamo citare alcune esperienze significative che riguardano alcuni distretti sanitari della Sardegna che hanno attivato concretamente gli Uffici di Piano ancor prima che venissero emanate le linee guida regionali per la loro predisposizione.

I distretti di Quartu S. Elena, Settimo S. Pietro (PLUS 21), Sanluri e Siniscola hanno trasformato i propri Gruppi Tecnici di Plus in Uffici di Piano

nella prima metà del 2007, mentre le linee guida risalgono al luglio della stesso anno, cosicché fu possibile costituire i servizi previsti nelle azioni di Plus nei tempi stabiliti dalla normativa regionale 23/2005.

Questo appena presentato è un chiaro esempio di come una effettiva ed efficace integrazione tra istituzioni all’interno del Plus possa portare alla realizzazione degli obiettivi prefissati, aldilà degli impedimenti od ostacoli burocratici ed amministrativi che si possono incontrare lungo il proprio cammino realizzativo.

In questo senso è quindi possibile affermare che i Piani Locali Unitari dei Servizi alla Persona sono essi stessi strumenti flessibili e dinamici per una programmazione integrata e che creano a loro volta strumenti e modalità elastiche, malleabili ed integrate per la realizzazione di interventi in ambito sociale, sanitario e sociosanitario, con il coinvolgimento e l’attivazione dei soggetti sociali ed istituzionali, e delle differenti formazioni del privato sociale.

5. Le politiche sociali nei percorsi di