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Per la creazione dei test percettivi, tanto di discriminazione come di identificazione, ci si è avvalsi di un apposito corpus di voci native, creato ex novo per la presente ricerca.

356 Si veda il § 2.4.4.

357 Le ragioni di questa affermazione sono state esposte nello stesso § 2.4.4. 358 Si vedano il § 2.4.5.

161 Metodo di elicitazione

Il task adoperato rimanda ad una delle classiche tecniche di elicitazione di materiale linguistico, ovvero la lettura di frasi cornice, contenenti parole e segmenti oggetto di indagine. Cerrato (2006) suddivide le tecniche di elicitazione del parlato in due tipologie, quelle non linguistiche e quelle linguistiche. Anche in questo caso, la scelta metodologica dipende dal tipo di dati e di analisi da trattare. Le tecniche non linguistiche, pur mantenendo il controllo del tema assunto, sono mirate all’estrapolazione di materiale di tipo semi-spontaneo, riducendo la rigidità del locutore, che viene guidato alla produzione dialogica per mezzo di map-task o situazioni-gioco359. Il vantaggio di questo tipo di tecniche è quello di ottenere materiale

più autentico, evitando il controllo dei parlanti sulle proprie produzioni, distraendoli dalla presenza di microfoni o registratori, a favore di un parlato meno formale, ipoarticolato e più naturale o spontaneo; lo svantaggio delle stesse può risiedere, per il grado di ‘libertà’ concesso ai locutori, nel mancato raggiungimento del target d’analisi. Le tecniche linguistiche consistono in task di lettura, variando dalla lista di parole, alla lista di frasi, la lettura e la riproduzione di brani. Più il task è ristretto, minore è la libertà concessa al locutore, che è quindi ‘forzato’ e indotto alla realizzazione di specifici fenomeni o segmenti, il che rappresenta uno dei principali vantaggi legati a tali tecniche. Lo svantaggio, di contro, è che esse non aiutano a ottenere un parlato spontaneo, né scevro dal controllo e l’attenzione metalinguistica del locutore, che risulta, quindi, meno autentico. Alla luce dei target d’analisi della presente ricerca, si è pertanto reso necessario utilizzare delle tecniche di elicitazione di tipo linguistico: le analisi si fondano sul confronto di specifici segmenti, ne deriva l’indispensabile presenza di materiale elicitato che contenga distintamente e chiaramente i suoni in

359 Le situazioni-gioco più comunemente utilizzate si svolgono in coppia e sono l’indovina-chi (uso di yes-no questions, particolarmente indicato per analisi di tipo intonativo), la ricostruzione di frasi (le parole che compongono una frase guida vengono isolate e riprodotte su vari cartoncini, distribuiti poi a due parlanti; il loro compito sarà quello, dialogando fra essi senza potersi guardare, di riuscire a ricostruire la frase iniziale, sommando e riordinando le parole assegnate a ciascuno di essi. Può ritenersi utile per analisi su fenomeni segmentali), racconti a confronto (gli interlocutori raccontano quanto letto in un brano, i loro racconti vengono trascritti e fatti rileggere agli stessi locutori), gioco delle differenze. Il map-task consiste nel narrare un racconto in coppia, seguendo la linea guida di alcune immagini disposte in sequenza prestabilita.

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oggetto. Uno dei modi inequivocabili di ottenere il suddetto materiale è la produzione guidata, quindi la lettura. Le stesse tecniche vengono utilizzate anche nell’elicitazione di parlato in italiano L2, su parlanti stranieri, che verrà esaminata nel dettaglio al §7.1.2.

Materiali

Le frasi cornice del task di lettura contengono parole guida all’interno delle quali si inseriscono i segmenti target oggetto di indagine (§4.3). I segmenti vocalici in opposizione includono sia vocali anteriori che posteriori, entrambe in posizione media e alta (/i-e/, /o-u/): sono state inserite in contesto foneticamente bilanciato per attenuare i fenomeni di transizione coarticolatoria, quindi posposti a suoni occlusivi sordi, singoli e in cluster, i cui loci360 si stanzino sulle frequenze più vicine a quelle delle vocali analizzate361. La frase cornice è, alternativamente, Dico X rapidamente/con calma, in cui X rappresenta la parola guida. Vengono utilizzate parole reali e non-

parole362 (si veda la Tabella 12).

OPPOSIZIONE /i e/ OPPOSIZIONE /u o/

Dico X rapidamente Dico X con calma

MUTI MUTE ECU ECO

RUPI RUPE CATECU CATECO

ACUTI ACUTE VITACU VITACO

ARRANCATI ARRANCATE COCU COCO

ARATI ARATE PATACU PATACO

AMATI AMATE TACU TACO

CUPI CUPE TATACU TATACO

ASSETATI ASSETATE ARACU ARACO

360 Per la teoria dei loci si rimanda al § 2.2.2.2.

361 Le vocali atone finali anteriori sono state affiancate alle occlusive alveolare /t/ e bilabiale /p/, quelle

posteriori sono sempre posposte a suoni velari (/k/).

362 La scelta delle non-parole è dettata dalla necessità di mantenere costanti i contesti allofonici e

163

SERPI SERPE ORCU ORCO

MOLTI MOLTE TESCU TESCO

SCIOLTI SCIOLTE ARCU ARCO

VAMPI VAMPE LOSCU LOSCO

STAMPI STAMPE MOSCU MOSCO

TURPI TURPE PIRCU PIRCO

PORTI PORTE MARCU MARCO

Tabella 12 – Frasi cornice e parole guida utilizzate per l’elicitazione di stimoli sonori vocalici, prodotti da nativi italiani.

Le opposizioni consonantiche si inseriscono nella stessa frase cornice Dico X

rapidamente. Esse sono realizzate da parlanti nativi italiani di varietà settentrionale e

meridionale (dettagliati al §6.1.3). Entrambi i gruppi registrano l’opposizione fra affricate alveolari sorde e sonore /ʦ ʣ/, producendo la variazione di sonorità per ciascuna parola proposta (Tabella 13), sotto indicazione dell’operatore e avvalendosi del supporto della trascrizione fonetica.

Tabella 13 - Parole guida utilizzate per l’elicitazione di segmenti di modo affricato, prodotti da nativi italiani.

In relazione alle ulteriori opposizioni consonantiche, il gruppo di varietà settentrionale elicita il contrasto /b v/, i cui relativi stimoli sono utilizzati nella realizzazione del test

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pilota di identificazione, sottoposto a nativi galiziani, studenti di italiano L2363. Il gruppo di parlanti meridionali realizza invece l’opposizione /b p/ oggetto di indagine nei test definitivi (cfr. Tabella 14).

Test percettivi in Italia prova pilota

Dico X rapidamente

RIBÌ RIPÌ RIVÌ

RABAT RAPAT RAVAT

SABÀ SAPÀ SAVÀ

LABACCO LAPACCO LAVACCO

SETTABARE SETTAPARE SETTAVARE

TABATTA TAPATTA TAVATTA

MIRABATE MIRAPATE MIRAVATE

DABALLO DAPALLO DAVALLO

SIBINO SIPINO SIVINO

TABARRO TAPARRO TAVARRO

PIBISTO PIPISTO PIVISTO

CHIBIRE CHIPIRE CHIVIRE

LIBITO LIPITO LIVITO

BIBINO BIPINO BIVINO

TIBITICO TIPITICO TIVITICO

Tabella 14 - Frasi cornice e parole guida utilizzate per l’elicitazione di stimoli sonori consonantici, prodotti da nativi italiani.

363 L’ opposizione include un fonema condiviso dai due sistemi di riferimento (galiziano e italiano), /b/,

sebbene in galiziano esso presenti due possibili realizzazioni allofoniche assenti nella lingua italiana, le quali realizzano indistintamente i grafemi b e v. L’occlusiva bilabiale sonora viene analizzata in opposizione al suono fricativo /v/, assente nel sistema galiziano.

Varianti galiziane del fonema /b/: /b/ [b] PRINCIPIO ASSOLUTO vago [‘baɣo]

POST-NASALE un vaso [ˈumˈbaso] POSIZIONE IMPLOSIVA obstruir [obsˈtrwir] [β̞] ALTRI CONTESTI aba[ˈaβ̞a]

(INTERVOCALICA, POST-LIQUIDA,el vaso[ˈelˈβ̞aso] DOPO [s], esvarar[ezβ̞aˈrar]

165 Soggetti

Il corpus è stato ottenuto dalla registrazione di due gruppi di soggetti: il primo gruppo consta di 4 parlanti italiani di varietà centro-settentrionale, 3 donne e 1 uomo, di età compresa fra i 40 e i 51 anni, le cui registrazioni sono state condotte in ambiente insonorizzato, tramite registratore digitale Tascam DR-100MK2 e microfono esterno Sennheiser ME 3-ew, acquisite con frequenza di campionamento a 44.100 Hz, 16 bit, mono; il secondo gruppo è costituito da 5 parlanti nativi meridionali, 3 donne e 2 uomini, di età compresa fra i 26 e i 45 anni, registrati in camera silente Amplifon2x2, con microfono a condensatore Audio Technica AT4033 e scheda audio esterna Edirol UA-25, acquisite tramite software di elaborazione del segnale Sound Forge Pro v. 11, con frequenza di campionamento 44.100 Hz, profondità 16 bit, mono.

Il compito dei soggetti è stato quello di leggere ad alta voce e per due volte 30 frasi per ciascuna opposizione (/i e/, /o u/, /ʦ ʣ/, /b v/ o /b p/) contenenti 15 coppie minime di parole target (per un totale di 270 occorrenze per segmento e 2160 frasi elicitate).

Trattamento degli stimoli

Per ciascun segmento indagato sono state, dunque, realizzate 30 occorrenze; le parole contenenti i suoni target sono state isolate manualmente dal contesto frasale, tramite il software Sound Forge, versioni 7 e Pro 11 e inserite in pause di 500 ms. Laddove necessario, in mancanza di stimoli ideali alla costruzione dei test e solo su parole in seguito scartate dalla sessione di analisi acustiche, sono state apportate ai segnali meno chiari modifiche di miglioria, nello specifico di incremento della durata e dell’intensità (dB), per quelle parole pronunciate in maniera più repentina o a voce più bassa364. Per i test di discriminazione, ove si rendesse necessario utilizzare nella stessa tripletta lo stesso stimolo fisico, sono state eseguite manipolazioni del segnale e di sintesi del

364 Si è ricorso alla manipolazione della durata in soli due casi e per due stimoli fisici differenti (parole cupi e rupe, prodotte dallo stesso locutore). La durata complessiva delle parole è stata prolungata di un tempo totale non superiore ai 20 ms, tramite interpolazione lineare automatica eseguita sul software Sony Sound Forge Pro 11. L’operazione si è rivelata sufficiente al fine di rendere maggiormente intelligibili gli stimoli pur senza comprometterne l’esito percettivo (la soglia di significatività sulle differenze fra suoni percepite in base alla durata è di 10-20 ms in relazione a un singolo fono; cfr. Romito, 1994).

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pitch, allo scopo di creare stimoli diversi, per alterazione della curva tonale. Tali

operazioni sono state tutte eseguite manualmente, per mezzo dei software Sound Forge e PRAAT.