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CREDITI COMMERCIALI 2.271 RICCHEZZA NETTA 293

Fonte: Governare la situazione economica e patrimoniale: lo Stato Patrimoniale, Guida all’Educazione Finanziaria, Megale G., Sorgi S., Gruppo24Ore, Milano, 2010, pp. 90-91.

altre famiglie. La differenza tra attività e passività rappresenta la ricchezza netta.

Lo stato patrimoniale esprime la traduzione economica degli obiettivi di vita che si rag- giungono nel tempo.

La funzione dello stato patrimoniale è quella di mantenere sotto controllo l’equilibrio fi- nanziario e patrimoniale della famiglia, governare gli eventuali aggiustamenti futuri nonché quantificare le attività finanziarie disponibili per la pianificazione.

Il Financial Planner dovrebbe produrre e fornire al consumatore, in modo chiaro e logi- co, una valutazione della situazione che identifichi aree di forza e di vulnerabilità. Ciò risponde a un obbligo di legge, che discende ad esempio dalla normativa MiFID, e co- stituisce un importante requisito di qualità della consulenza prestata dall’operatore. La valutazione dovrebbe essere effettuata utilizzando criteri oggettivi e processi di tipo “multivariato”, ossia considerando congiuntamente le voci del conto economico e dello stato patrimoniale, in relazione alle variabili socio-demografiche rilevanti del consuma- tore. Inoltre, l’analisi della situazione deve essere effettuata mediante opportuni indici quantitativi, calcolati sulle voci elementari del conto economico e dello stato patrimo- niale.

L’elaborazione degli indici deve essere effettuata mediante un set di regole razionali (formalmente corrette e con alta coerenza interna), obiettive (per garantire l’indipenden- za del giudizio e quindi non in conflitto di interesse) e trasparenti (documentabili, co- municabili e prive di ambiguità lessicali).

Tutte queste qualità possono essere soddisfatte dall’utilizzo di indicatori che sono larga- mente utilizzati nella più qualificata letteratura internazionale della pianificazione finan- ziaria. Gli otto indici per il check up17 della stabilità della situazione economico-patri-

moniale sono i seguenti:

1. L’indice di liquidità (depositi/consumi totali): misura l’adeguatezza sugli asset privi del rischio di liquidità per la copertura dei consumi in seguito a eventi che possono comportare una riduzione e/o una perdita dei redditi dell’unità familia- re. Esprime il grado di far fronte a spese impreviste.

2. L’indice di copertura (depositi + altre attività finanziarie x 0,50)/ consumi totali: misura l’adeguatezza delle attività finanziarie per poter far fronte a eventi impre- vedibili che necessitano di una certa quantità di risorse per poter essere sopporta- ti in maniera da non generare una situazione complessiva di default. Esprime il grado di autonomia finanziaria.

3. L’indice di solvibilità (attività finanziarie – passività) / (attività finanziarie + passività): misura l’adeguatezza delle attività finanziarie per poter far fronte al rimborso dei debiti. Esprime il grado di utilizzo efficiente del finanziamento e

17 Liera Marco, Finanza Personale: Le dieci decisioni chiave pe pianificare le finanze di famiglia senza contare sul-

l’esposizione ai rischi connessi al rimborso dei debiti in caso di eventi imprevisti e dannosi.

4. Indice di gestione della situazione debitoria (passività/reddito disponibile netto) misura l’adeguatezza dei redditi totali per poter far fronte al rimborso dei debiti intesi nella loro interezza. A differenza dell’indice di solvibilità, tale indice valu- ta la capacità del rimborso totale dei debiti contando sulle entrate annuali e defi- nisce il “merito del credito”.

5. L’indice di liquidabilità patrimoniale (attività finanziarie/ricchezza netta): misu- ra il grado di smobilizzo della ricchezza netta e dunque la capacità finanziaria di rispondere prontamente a difficoltà generate da eventi che richiederebbero l’uti- lizzo immediato delle risorse.

6. L’indice di concentrazione dei redditi (redditi da lavoro del capofamiglia/reddito disponibile netto): misura il grado di rischio relativo alla diversificazione econo- mica delle fonti di reddito che sostengono i consumi e il grado di dipendenza economica dai redditi del capofamiglia.

7. L’indice di risparmio (risparmio effettivamente disponibile/reddito disponibile netto): misura il grado di cambiamento della situazione finanziaria in seguito a una eventuale variazione della ricchezza netta generata dal risparmio stesso ed esprime una condizione di stabilità/instabilità economica in chiave prospettica. 8. L’indice di capacità di risparmio (risparmio effettivamente disponibile / ricchez-

za netta): misura la capacità di proteggere il proprio patrimonio dalla dinamica inflattiva grazie alla contribuzione economica del risparmio. Esprime la capacità di incrementare la ricchezza netta nel tempo.

In termini generali, a valori maggiori degli indici corrisponde una migliore valutazione di stabilità economico-patrimoniale.

Per gli indici di “gestione della situazione debitoria” e “concentrazione dei redditi” vale l’indicazione contraria, ossia a minori valori corrisponde una migliore valutazione. La valutazione del conto economico e dello stato patrimoniale del consumatore ha tre importanti esiti, quali:

 La quantificazione obiettiva della “capacità di rischio finanziario” oggettivamen- te sopportabile dal consumatore. In altre parole, il consulente deve individuare la quantità massima delle attività finanziarie che possono essere esposte al rischio.

Ad esempio, ciò si determina individuando l’ammontare ideale delle risorse da allocare in attività “libere da rischio” negli obiettivi qualitativi di liquidità mone- taria e riserva finanziaria. Una volta soddisfatti gli obiettivi di liquidità e riserva, è assicurata la stabilità patrimoniale attuale e futura, sarà possibile identificare la quantità di risorse rimanenti che possono essere esposte al rischio. Naturalmente la decisione finale relativa al grado di rischio da assumere è funzione dell’attitu- dine soggettiva al rischio del consumatore;

 L’individuazione delle differenze dell’assetto economico e patrimoniale rispetto a una situazione ideale di stabilità e quindi una diagnosi circa i punti di forza e di debolezza della situazione;

 La definizione di eventuali provvedimenti per migliorare le condizioni economi- co-patrimoniali (“counseling finanziario”) mediante la proposizione di modifi- che dei valori di conto economico e stato patrimoniale.

Sicuramente, la costruzione di un bilancio come quello finora descritto richiede molto tempo e molte informazioni, per non parlare dei continui aggiornamenti e dell’attività di monitoraggio. Tuttavia, lo sforzo è pienamente ripagato dagli effetti benefici che rica- dranno sull’individuo e la sua famiglia. Saranno poi la costanza e il metodo a rendere di volta in volta più semplice la costruzione del bilancio familiare.

Ricordiamoci inoltre che l’approccio appena trattato rappresenta il massimo impegno che un individuo possa prestare in favore del proprio progetto di pianificazione finan- ziaria. Esistono infatti anche approcci più “soft” che, seppur rappresentino la situazione patrimoniale e reddituale in modo estremamente semplice, costituiscono un valido pun- to di partenza, assolutamente preferibile alla completa “non curanza” del progetto.

CAPITOLO III