• Non ci sono risultati.

I bisogni di consulenza nel mercato italiano

Assicurazione per danni provocati a terzi Assicurazione sulla vita caso morte

3. I bisogni di consulenza nel mercato italiano

L’innalzamento della cultura e dell’educazione finanziaria dei risparmiatori è un fattore di crescita, ma non nell’auspicio che ciascuno diventi il consulente finanziario di se stesso, bensì nella prospettiva di una più ampia consapevolezza sui propri doveri e re- sponsabilità.

Come quando ci sentiamo poco bene è necessario rivolgersi a un medico, così le neces- sità di stabilità economica connesse al ciclo di vita richiedono un consulente, intenden- do con tale definizione un operatore che svolge come attività la pianificazione finanzia- ria, economica, patrimoniale e personale.

Ciò è fondamentale per due motivi: sia per la complessità del mondo della vita econo- mica, che evidenzia sempre più chiaramente l’impossibilità di essere esperti di ogni ma- teria; sia per l’emotività delle nostre scelte, che condizionerebbe le decisioni e i risultati, spesso in senso negativo.

Quindi, è importante fare educazione finanziaria associata alla consulenza; in altri ter- mini, è necessario diffondere una cultura finanziaria all'interno del nostro Paese e dotar- lo, al tempo stesso, di una categoria di professionisti in grado di operare secondo gli standard qualitativi previsti dalla norma ISO 22222.

Approfondiamo ora le peculiarità della situazione italiana per individuare i tratti caratte- ristici della domanda e dell’offerta di consulenza, al fine di comprendere meglio l’attua- le scenario di mercato e le nuove tendenze che si stanno delineando.

Ecco alcune importanti considerazioni sulle quali è opportuno riflettere:

1. in Italia, oggi, l’offerta domina la domanda e, in genere, il prodotto e lo strumen- to finanziario migliore e più efficiente non è quello più acquistato dagli investi- tori;

2. i gestori del risparmio degli italiani, in primis le istituzioni bancarie, utilizzano gli strumenti finanziari più vantaggiosi nell’allocazione delle proprie risorse, ma raramente consigliano tali strumenti ai propri clienti, generando così un insana- bile conflitto d’interesse;

3. l’investitore italiano dedica tempo, ad esempio, all’analisi della scelta della pro- pria automobile o del proprio abbigliamento, ma non ha il tempo necessario da dedicare per approfondire argomenti che potrebbero essere utili per gestire il proprio denaro.

Gli ultimi dieci anni hanno visto sia l’emergere della sfiducia dei risparmiatori verso gli intermediari finanziari, per i comportamenti che hanno condotto ai recenti scandali fi- nanziari, sia notevoli sforzi di cambiamento e perfezionamento dei servizi finanziari, so- prattutto per ciò che concerne la trasparenza e il taglio dei costi inutili.

L’ultima crisi, che sta tuttora interessando il nostro Paese, ha incrementato il distacco e la sfiducia delle famiglie italiane nei confronti delle banche e di tutti gli operatori, in generale, del settore finanziario-assicurativo.

La crisi può essere dunque l’occasione per ricollocare il sistema dell’offerta su un livello più alto. In questa situazione c’è un grande spazio per la “buona consulenza”, come quella descritta dalla norma UNI ISO 22222.

Ma quali sono i bisogni di consulenza finanziaria della famiglia italiana14?

Sulla base dei dati esposti durante il Forum internazionale della consulenza

finanziaria, riferiti ad un campione di intervistati nell'anno 2008, si può riscontrare che:

 Il 33% ha bisogno di servizi di base;  il 14% cerca un approccio semplice;

 il 20% vuole servizi di consulenza attiva, suggerimenti;  il 18% ha bisogno di supporto a piccoli progetti individuali;  il 15% infine cerca un servizio personalizzato e specializzato.

Concentrandosi sul segmento più qualificato, dall’indagine emerge che a fronte di un’offerta di consulenza fondata sui principi della UNI ISO 22222, 80% circa degli intervistati si dichiara interessato o molto interessato al servizio: in parte si tratta di potenziali clienti che sono già investitori e vogliono migliorare le prestazioni, ma ci sono anche dei “non investitori” che vogliono avviare il circolo virtuoso rispamio- investimento-ricchezza che non hanno mai considerato.

Inoltre, gli intervistati dimostrano un interesse crescente all’aumentare della completezza (e quindi complessità ma anche del valore) del servizio di consulenza 14 Forum internazionale della consulenza finanziaria: situazione e prospettive, Le tendenze e lo scenario della domanda in Italia, Gfk Eurisko, Direttore Generale Fabrizio Fornezza, gennaio 2010.

preposto, raggiungendo la punta massima per un servizio che comprenda anche il monitoraggio degli investimenti attuati.

In conclusione: interessa un servizio basato su un processo di pianificazione finanziaria e c’è disponibilità a pagare per esso. Se da una parte c’è una domanda forte di consulenza, dall’altra c’è necessità di creare o rivedere una categoria di professionisti che, lavorando secondo le modalità richieste, potrà aprire le porte di una nuova epoca nella storia finanziaria del nostro Paese.

CONCLUSIONI

Da quanto emerge dalla tesi trattata, il tema della pianificazione finanziaria, nonostante il suo forte impatto a livello socio-economico, è ancora agli albori in Italia e ha ancora molta strada da fare.

Tra i principali fattori che limitano il suo sviluppo troviamo:

 le abitudini e le paure delle famiglie destinatarie determinano la procrastinazione delle loro scelte di pianificazione finanziaria e il mantenimento dello status quo;  la scarsa legislazione, a livello sia internazionale che nazionale, distoglie

l’importanza dal fenomeno, che dovrebbe essere invece maggiormente approfondito, soprattutto nelle sue specifiche tecniche;

 il conservatorismo degli intermediari finanziari e assicurativi provoca l’ancoraggio delle loro offerte alla mera vendita di prodotti, con scarsa propensione alla personalizzazione del servizio.

Per superare tali ostacoli, alcune delle soluzioni risiedono, dal lato della domanda, nella diffusione delle conoscenze derivanti dall’educazione finanziaria, in modo da responsabilizzare i cittadini e renderli attivi nella pianificazione delle loro scelte di vita. Cittadini maggiormente consapevoli, si mostreranno più reattivi di fronte alle offerte degli intermediari e dei loro collaboratori, sia perché comprenderanno meglio l’utilità dei servizi proposti, sia perché saranno in grado di selezionare le migliori offerte presenti su mercato.

Ovviamente, è fondamentale che, anche dal lato dell’offerta, ci sia un miglioramento, in termini di maggior diversificazione e innovazione dei prodotti e dei servizi, ma anche di maggiori competenze degli operatori.

Infatti, per assumere il ruolo di Personal Financial Planner occorrono dei consulenti preparati a seguito di specifici corsi di approfondimento e aggiornamento professionale, disposti a prestare il servizio di consulenza finanziaria globale nel rispetto di requisiti di correttezza, trasparenza e professionalità.

Il focus sulla situazione in Italia, circa la diffusione dell’approccio alla pianificazione finanziaria, evidenzia ancora molte lacune, sebbene il nostro Paese, nonostante la crisi, mantenga un’elevata propensione al risparmio da parte delle famiglie.

La tradizione italiana ha infatti mantenuto l’abitudine per i suoi cittadini di accantonare risorse per il futuro, per la casa, per i figli. Ciò costituisce una valida base di partenza per diffondere la “nuova abitudine” alla pianificazione finanziaria.

Infatti se le esigenze di risparmio rimangono, nel tempo occorre allocare meglio la distribuzione delle risorse finanziarie che ne derivano, puntando soprattutto sui settori legati alla previdenza e alla protezione che, in virtù dell’allungamento della vita media e delle sempre più misere casse statali, provocheranno brutte sorprese a tutti coloro che avranno ricorso ai dovuti rimedi.

In Italia questi rimangono settori ancora poco esplorati, lasciando, invece, più spazio al settore degli investimenti e degli accantonamenti di liquidità, che dovrebbero essere maggiormente diversificati e strutturati in modo da rispondere alle varie esigenze di pianificazione del bilancio familiare.

Tirando le somme, potremo confermare la sufficienza alle scelte degli italiani sulla pianificazione finanziaria, con ampi margini di miglioramento per il futuro.

BIBLIOGRAFIA

Alemanni B., Decisioni di investimento, assicurative e previdenziali, Il Mulino, Bologna, 2012.

Arcelli M., L’economia monetaria e la politica monetaria dell’unione europea,

Dalla domanda di moneta Keynesiana alla teoria delle scelte di portafoglio, Cedam,

Padova, 2002.

Babbel D.F. and Merril C.B., Rational decumulation, Warthon Financial institution centre, working paper, 2006.

Baek E.and DeVaney S.A., Human Capital, bequest motives, risk, and the pur-

chase of life insurance, in Journal of Personal Finance, 2005.

Banca d'Italia, I Bilanci delle famiglie italiane nel 2012, Supplementi al bollettino

statistico – Indagini campionarie, Roma, 27 gennaio 2014.

Banca d'Italia, I bilanci delle famiglie nel 2008 - Le scelte previdenziali

nell'indagine delle famiglie della Banca d'Italia, Roma, dicembre 2010.c

Barber B.M. and Odean T., Trading is Hazardous to Your Wealth: the common

stock investment performance of individual investors, in The Journal of Finance, 2000.

Barber, B.M. and Odean, T., Boys Will be Boys: Gender, Overconfidence, and

Common Stock Investment, in “The Quarterly Journal of Economics”, 2001.

Barberis, N. and Thaler, R.H., A Survey of Behavioural Finance, a cura di G.M. Constantinides, M. Harris, R. Stultz, Amsterdam, Elsevier Science, 2003.

Benarzti S. and Thaler R., Save more tomorrow: using bahavioural economics to

increase employee saving, in Journal of Political Economy, 2004.

Bond M.H. and Smith P.B., Cross-cultural social and organizational psychology, in Annual Review of Psychology, 1996.

Brandolini A., Magri S., Smeeding T. M., Indicatori di povertà basati sulla ric-

checca, Banca d’Italia Working Papers n. 755, 2010.

Brown J. and Poterba J., Joint life annuities and annuity demand by married

couples, in Journal of Public Economics, 2000.

Brown J., Life annuities and uncertain lifetime, NBER reporter, Spring, 2004. Cannari L., D’Alessio G. e Paiella M., La ricchezza delle famiglie Italiane:

Caparvi R., Il mercato mobiliare italiano, strutture e tendenze evolutive, Gli

strumenti finanziari e il relativo trattamento fiscale, di FrancoAngeli, Milano, 2003.

Casarosa C., Manuale di macroeconomia, La nuova Italia scientifica, Roma, 1996. Censis, Educare alla pianificazione finanziaria. Gli Italiani e la crisi, Rapporto settembre 2009, Roma, 2009.

Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, Indagine sul Risparmio e sul-

le scelte finanziarie degli italiani, Risparmiatori e risparmiatrici: primi segnali di fidu- cia, 2013.

Clotfelter, C. and Cook, P., The Peculiar Scale Economies of Lotto, in “American

Economic Review”, 1993.

Covip, Relazione annuale 2012 - La situazione della previdenza complementare in Italia, giugno 2013.

Cozzi T., Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Torino, UTET, 2006.

D’Apice V. e Ferri G., L’Instabilità Finanziaria: dalla Crisi Asiatica ai Mutui

Subprime, Carrocci Editore, Roma, 2009.

Fabris G., La società post-crescita. Consumi e stili di vita, EGEA, Milano, 2010. Forum internazionale della consulenza finanziaria: situazione e prospettive, Le

tendenze e lo scenario della domanda in Italia, Gfk Eurisko, Direttore Generale Fabri-

zio Fornezza, gennaio 2010.

Franzosini G., Franzosini S., Finanza comportamentale:psicologia delle scelte, Libreria Universitaria, 2010.

Gabaix, X. and Laibson, D., A Boundedly Rational Decision Algorithm, in “Amer-

ican Economic Review”, 2000.

Gandolfi A.S. and Miners L., Gender-based differences in life insurance owner-

ship, in The Journal of Risk and Insurance, 1996, .

Gerace M., C’era una volta il Welfare. Lo Stato Sociale dopo l’era del maschio-o-

peraio e della famiglia monoreddito, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009.

Giubboni S., La previdenza complementare tra libertà individuale ed interesse

collettivo, Cacucci, Bari, 2009.

Hawkins S.A. and Hastie R., Hindsight: biases judgements of past events after the

Heath C. and Tversky A., Preference and belief: ambiguity and competence in

choice under uncertainty, in Journal of Risk and Uncertainty, 1991.

Huberman, Familiarity breeds investments, in Review of financial studies, 2001. Jennings, D., Amabile, T.M. e Ross, L.D., Informal Covariation Assessment:

Data-based vs. Theory-based Judgements, in Judgement Under Uncertainty: Heuristic and Biases, a cura di D. Kahneman, P. Slovic, A. Tversky, New York, Cambridge Press,

1982.

Kahneman D, Knetsch J.L. and Thaler R.H., Experimental tests of the endowment

effect and the Coase theorem, in Journal of Political Economy, 1990.

Khaneman, D. and Lovallo, D., Timid choices and bold forecasts: A cognitive per-

spective on risk taking, in “Management Science”, 1993.

Khneman, D. and Tversky, A., Judgment under uncertainty: Heuristics and bi-

ases, in “Science” 1974.

Liera M., Finanza Personale: La copertura del bellissimo rischio di vivere troppo

a lungo, Gruppo24Ore, 2010.

Liera M., Finanza Personale: Le dieci decisioni chiave per pianificare le finanze

di famiglia senza contare sull’aiuto dello Stato, Gruppo Sole 24 Ore, Milano, 2010.

Liera M., La pianificazione finanziaria della famiglia, Il Sole 24 Ore, 2000. Lin Y. and Grace M.F., Household, Life cycle protection: Life insurance holding,

financial vulnerability and portfolio implications, in The Journal of Risk and Insurance,

2007.

Linciano, N., Errori cognitivi e instabilità delle preferenze nelle scelte di investi-

mento. Le indicazioni di policy della finanza comportamentale dei risparmiatori retail,

in “Quaderni di finanza Consob”, 2010.

Maraschi E., Come redigere un budget, Il Sole 24 ore, Milano, 2013.

McFadden, D., Rationality for Economists, in “Journal of risk and uncertainty”, 1999.

Megale G. e Sorgi S., Welfare tradizionale e Welfare partecipativo: il ruolo dello

Stato e quello dei cittadini, in Guida all’educazione finanziaria, Gruppo24Ore, Milano,

2010.

Megale G. e Sorgi S. Guida all’educazione finanziaria, Le aree di pianificazione:

Mitchell O.S. and Utkus S., Company stock and retirement plan diversification in

the pension challenge, Oxford University Press, Oxford, 2003.

Modigliani F., Avventure di un economista. La mia vita, le mie idee, la nostra epo-

ca, Roma, Editore Laterza, 2001.

Pagani P.L., Piccolo lessico Adleriano, Scuola Adleriana di Psicoterapia dell'Isti- tuto Alfred Adler, Milano, 2002.

Prechter R., Unconcious Hearding Behavior as the Psychological Basic of Finan-

cial Market Trends and Patterns, in Journal of Bahavioral Finance, 2001.

Quirici M.C., Il mercato mobiliare: l'evoluzione strutturale e normativa, Franco Angeli, Milano, 2010.

Rabin, M., Inference by believers in the law of small numbers, in “Quarterly

Journal of Economics”, 2002.

Reber, R. and Schwarz, N., Effects of perceptual fluency on judgements of truth, in “Consciousness and Cognition”, 1999.

Resolution Foundation, A National Dividend: The economic impact of financial

advise, September 2006.

Ritov I. and Baron J., Reclutance to vaccinate: omission bias and ambiguity, in Journal of Behavioral Decision Making, 1990.

Shiller R., Human behavior and the efficiency of the financial system, in Hand- book of Macroeconomics,1999.

Shotter A., Microeconomia, Torino, Giappichelli editore, 2009.

Sinclair S.H. and Smetters K.A., Health shocks and the demand for annuities, Congressional Budget Office Technical Paper Series, 2004.

Sorgi S., Il ciclo di vita e i potenziali cambiamenti futuri dell’unità familiare: fasi

di vita, eventi, situazioni, in Guida all’educazione finanziaria, Megale G. e Sorgi S.,

Gruppo Sole24Ore, Milano, 2010.

Thaler R. and Johnson E., Gambling with the house money and trying to break

even: the effects of prior outcomes on risky choice, in Management Science, 1990.

The European House-Ambrosetti, L’educazione finanziaria in Italia. La prima

misurazione del livello di cultura finanziaria degli italiani, presentazione dell’Indice

Thoresen Review of Generic Financial Advice, Report on the cost-benefit

analysis of providing Generic Financial Advice and assessment of possible industry funding approaches, 20 February 2008.

Zhu Y., One-Period model of individual consumption, life insurance, and invest-