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Critiche e riflessioni: intervista al team StarsUp

CAPITOLO 4 IL CASO AZIENDALE: STARS-UP

4.6 Critiche e riflessioni: intervista al team StarsUp

Una delle maggiori difficoltà, incontrate da StarsUp, soprattutto nei primi anni di attività, è stata la ricerca del crowd, cioè la folla di individui pronti ad investire in un nuovo strumento finanziario. Il connubio tra la domanda e l’offerta di investimento, molte volte, purtroppo, non è stato realizzato, facendo terminare molte campagne della piattaforma, senza il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Uno dei tre fondatori di StarsUp, Matteo Piras, sostiene che per trovare utenti, disposti ad investire, è necessario educare i risparmiatori italiani a questa nuova forma di finanziamento, affermando che "è un problema culturale,

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nel nostro Paese, e l'attitudine all'investimento è scarsa". La prima campagna che ha riscosso successo, è stata “Cantiere Savona”, start up innovativa creata nel 2010 da un gruppo di giovani sardi, con esperienze diverse in ambito nautico ai massimi livelli, accomunati dalla passione per il mare, la navigazione e la Green Economy. L’obiettivo strategico è quello di ideare, progettare, produrre e diffondere un concetto innovativo di yacht, combinando tradizione e tecnologia: scienziati che collaborano con artigiani per costruire un prodotto di design, con le mani e con il cuore. Cantiere Savona, costantemente impegnata nello studio di tecnologie innovative, soluzioni operative e processi di miglioramento legati all’energia solare applicata alla nautica, è riuscita a raccogliere 380 mila euro grazie alla partecipazione di due imprenditori che, non avevano mai investito in start up. Piras afferma che: “Non basta mettersi online per trovare capitali, bisogna organizzare una campagna di comunicazione capillare", e sostiene che la rete di imprenditori è ancora molto valida e decisiva.

Altra problematica riscontrata da StarsUp, è stata la raccolta fondi per start up software, infatti quando hanno pubblicato l’offerta di Face4Job, azienda per la ricerca di personale qualificato, essa non è riuscita neanche ad arrivare al 10% dell’obiettivo prefissato, arrivando a far concludere al CdA che, poiché: "Le start up software risultano più difficili da capire, punteremo su aziende che innovano in settori tradizionali, come mobilità e turismo". Ed è proprio su ciò che si sono concentrati, inserendo offerte più attraenti, per un pubblico, ancora radicato al tradizionalismo.

Per venir meno alla problematica degli investitori, StarsUp ha avuto una brillante idea: realizzare una “All Start Game”, cioè una competizione per nuove imprese impegnate nella raccolta fondi online, in cambio di quote societarie, la prima vera equity crowdfunding competition per start-up innovative. Quattro sono state le società concorrenti alla competizione tra startup innovative: Inoxsail, Insono, Nanosilical Devices, e Solosale; tre di area biotech e una appartenente al mondo nautico. Nel dicembre 2014, data di inizio del progetto, le società sono state

selezionate attraverso una partnership con il network di PniCube53 e con Apsti 54, due entità a capo di una sessantina di poli tecnologici. Ogni polo scientifico, poteva candidare fino ad un massimo di 3 start up entro la fine di gennaio del 2015.

La “business competition” si poneva l’obiettivo di promuovere non solo buone idee d’impresa, ma di diffondere, presso il grande pubblico, l’equity crowdfunding come forma di finanziamento, con l’obiettivo di:

dare visibilità ad imprese innovative ad alto potenziale di crescita;

dotare queste imprese innovative delle risorse finanziarie ritenute determinanti per l’attuazione dei loro piani di sviluppo;

monitorare, promuovere e valorizzare i risultati ottenuti dai sistemi di incubazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici e delle Università;

dare impulso allo sviluppo economico e sociale del Paese; creare occupazione e generare opportunità di lavoro;

promuovere, attraverso strumenti innovativi di raccolta del capitale di rischio, una nuova cultura imprenditoriale55.

Dopo la fase preparatoria, dal 3 aprile 2015 fino al 13 luglio 2015, si aprì la fase di raccolta, in cui i concorrenti dovevano gestire la campagna di equity

crowdfunding secondo i propri obiettivi. Alla fase di raccolta, hanno partecipato

aziende di vario genere provenienti da poli di tutta l’Italia, dalla Toscana alla Calabria alla Lombardia.

Per determinare la classifica finale si fece riferimento ad un punteggio, dato dall’ammontare di capitale raccolto, dal numero di investitori, dalla durata della raccolta, dalla diffusione territoriale degli investitori e anche dal voto della giuria,e quello del pubblico.

La raccolta del capitale fu effettuata unicamente attraverso portali on-line di StarsUp.

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Associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane 54

Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani 55

https://www.impresamia.com/startup-start-game-le-quattro-concorrenti-alla-prima-equity- crowdfunding-competition/

La scadenza fu fissata per il 13 luglio 2015, e la vincitrice ottenne, come premio, la possibilità di pubblicare il proprio progetto senza pagare le spese alla piattaforma ospitante, il secondo classificato uno sconto del 50% e il terzo del 25%. “Abbiamo voluto introdurre meccaniche di gioco in un contesto come

l’investimento, che può apparire solo un’arida operazione speculativa, per far avvicinare sempre più persone a questa realtà” queste le parole dei tre fondatori

di StarsUp i quali lanciano questa nuova sfida, sostenendo che possa essere

“innovativa sotto molti aspetti e pioneristica a livello internazionale” volendosi

sempre mantenere all’avanguardia oltre che per la legislazione, ma anche per i processi di supporto all’innovazione. I fondatori e il team StarsUp, ideatori della competizione affermano che “Noi pensiamo che il passaggio principale per far

radicare l’equity crowdfunding nel nostro Paese sia lavorare sul fattore ‘cultura’, sia dal lato investitori sia dal lato startup. C’è bisogno di buone pratiche. Dal lato imprese serve prepararsi alla trasparenza, imparare ad accogliere un largo numero di nuovi soci, aprire il Cda agli investitori: non sono passaggi facili. Dal lato investitori, gli italiani non sono preparati a investire sulle startup. Per questo abbiamo voluto introdurre meccaniche di gioco in un contesto come l’investimento: per contribuire alla diffusione della cultura dell’equity crowdfunding”.

Ciò che invece, è stato molto agevole, dichiara il team StarsUp è stato ottenere l’iscrizione al registro Consob, dicendo che “non è stato particolarmente difficile

ottenere l’approvazione. Abbiamo fatto domanda in agosto e in settembre ci hanno comunicato di aver iniziato il procedimento di istruttoria. Da allora hanno rispettato i tempi previsti dalla legge. Ci siamo stupiti di essere stati gli unici a proporci all’apertura del registro”.