• Non ci sono risultati.

Vantaggi e Svantaggi dell’adozione del Crowdfunding

CAPITOLO 2 Il Crowdfunding

2.4 Vantaggi e Svantaggi dell’adozione del Crowdfunding

I benefici che derivano dall’adozione di questi modelli finanziari sono molteplici e all’interno di questo capitolo abbiamo già sottinteso parte di essi. In un convegno alla Commissione Europea, Christian Saublens25 esamina i principali

25Direttore dell’EURADA (European Association of Development Agencies), convegno giugno 2013. La società europea è disciplinata dal Regolamento UE n. 2157 del 8 ottobre 2001.

21

I progetti di tipo reward-based mostrano invece un tasso di crescita dell'84% con un volume finanziato di 1,33 miliardi di dollari (di cui il 92% solo negli Stati Uniti, che ospita le maggiori piattaforme reward-based come Kickstarter, Indiegogo e GoFundMe).

I progetti equity-based con una tasso di crescita annuale del 182% hanno raggiunto un volume pari a 1,11 miliardi di dollari, quasi triplicato rispetto al 2013. Analizzando le singole regioni, il Nord America è ancora il più performante con un incremento annuale dei volumi del 301% e 787 milioni di dollari; l'Europa si conferma la seconda regione con una crescita annuale del 145% e 177 milioni transati. Nonostante l'equity crowdfunding sia una modalità di finanziamento ancora poco diffusa, in considerazione anche del fattore regolamentazione che pone ancora delle limitazioni al pieno sviluppo di questo modello di crowdfunding, risulta essere comunque uno strumento in rapida crescita. E' stato stimato che il volume dell'equity crowdfunding possa passare da 1,11 miliardi di dollari del 2014 a 2,56 miliardi nel 2015. Infine è importante rilevare una crescita dei volumi di raccolta verso i modelli ibridi o Royalty-Based.

Figura 3

Tassi di crescita per modello

Fonte: Massolution (2015), 2015CF Crowdfunding Industry Report

Un'ulteriore analisi sul fenomeno del crowdfunding può essere fatta osservando quali siano le categorie maggiormente interessate al fenomeno.

vantaggi derivanti dall’applicazione di tale modello sia per le imprese, sia per gli investitori.

Per le imprese:

Una forma di finanziamento aperta al mercato dove non sono presenti asimmetrie informative e un pubblico più ampio;

Danno la possibilità alle imprese di finanziarsi perché non potrebbero accedere ai tradizionali mercati di finanziamento a causa del loro alto grado di rischio.

Minori costi di transazione rispetto ai modelli tradizionali in quanto c’è un numero più elevato di investitori;

Le imprese hanno feedback sul prodotto o servizio e questi vengono modificati tramite lo scambio di pareri dei soggetti creators.

Per gli investitori:

Essi si identificano con gli obiettivi dell’impresa e del suo team;

È utile per coloro che vogliono investire piccole somme, diversificando il portafoglio investimenti sia per settori che per piattaforme;

Opportunità di essere un investitore “attivo” che può fornire commenti e input durante la campagna.

2.4.2 Svantaggi

I rischi connessi all’equity-based crowdfunding sono anch’essi suddivisibili tra gli investitori e l’impresa. Verranno analizzati i principali fattori che influiscono sui soggetti (Mollick, 2013).

Per gli investitori:

Fattori di rischio per la tipologia d’impresa: le imprese richiedenti il finanziamento sono start-up o PMI e quindi i relativi business plan sono il risultato di stime e simulazioni in quanto non ci sono grandi dati storici e

non c’è certezza sulla riuscita del progetto.

Fattori di rischio relativi al settore di operatività e al tipo di attività svolta: le imprese crowdfunder operano in settori innovativi ad alto contenuto tecnologico, che portano con sé un elevato rischio rispetto ad aziende in settori tradizionali. Le campagne di crowdfunding devono segnalare agli investitori i possibili rischi, come i tempi più lunghi di quelli ipotizzati per realizzare il progetto ed eventuali rischi imprenditoriali di mala gestione causati dall’inesperienza dell’imprenditore.

Fattori di rischio relativi alle quote sottoscritte: le quote che vengono sottoscritte non possono essere cedute in quanto non esiste ancora un mercato e vengono considerati investimenti di tipo illiquido, ma non si esclude che la società si possa quotare in un secondo tempo in un mercato regolamentato.

Per le imprese:

Il rischio legato a una nuova tipologia di investimento: questa forma d’investimento risulta essere nuova e ancora poco utilizzata nonostante i casi di successo. L’impresa che decide di aderire alla campagna di

crowdfunding, nel definire il suo progetto, la promozione e il rapporto con

gli investitori, troverà delle difficoltà in quanto non vi sono molti esempi precedenti da cui prendere spunto. Oltre a ciò le imprese, soprattutto nel nostro paese, devono mostrarsi solide ed investire il massimo impegno per abbattere la barriera culturale verso il nuovo fenomeno.

Il rischio reputazione: questo rischio può avvenire a seguito dell’insuccesso di una campagna di equity-crowdfunding, quando l’obiettivo di raccolta non viene raggiunto. Il timore che avvertono le imprese è quello di non presentarsi più attrattive in un secondo tempo pregiudicando le iniziative di investimento. La reputazione è però fortemente legata alla proposta che viene pubblicata; essa deve essere coerente tra quanto promesso e quanto reso al pubblico.

aziendali sono intrinsecamente collegati a costi sostenuti e a mancati ricavi. Nel caso di una mancata riuscita della campagna, l’azienda si trova a fronteggiare costi relativi alle risorse umane investite che hanno provveduto a creare il progetto con video illustrativi e slide, a cui si sommano i costi di promozione e marketing.

Il rischio di un’elevata diluizione delle quote: il crowdfunding prevede che, per raggiungere un alto ammontare di equity, venga emesso un elevato numero di quote. Questo, se da un lato porta alla riuscita della campagna, dall’altro può compromettere eventuali e successivi finanziamenti con mezzi tradizionali, che prediligano aziende con un numero inferiore di soci.

Il rischio di plagio: il business plan e il progetto vengono pubblicati in modo dettagliato sulla piattaforma. È possibile che l’idea venga copiata e attuata da un soggetto prima che la campagna si chiuda. Per proteggere l’idea è necessario avere un brevetto e depositi legali.

Il rischio di frode e riciclaggio di denaro: la richiesta di quote deve essere analizzata e l’ordine di investimento rimane in sospeso per un periodo necessario a verificare il soggetto investitore e la provenienza del denaro, che talvolta è derivante da profitti illeciti.

Il rischio della mancata sottoscrizione dell’investitore professionale: il successo della campagna è legato sensibilmente alla presenza o meno di investitori professionisti, quali banche e incubatori. La nostra legislazione prevede che il 5% di sottoscrizione delle quote sia da parte di un investitore professionale, in assenza del quale la campagna fallisce nonostante sia stato raggiunto l’obiettivo della raccolta. È importante che l’impresa stimoli e coinvolga questi soggetti ad aderire.