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Lunga 60 miglia dalla sponda del lago Pontchartrain alle spiagge nel Golfo del Messico, con baie, swamps, marshes60, cheniers e isole, la Jefferson Parish61

presenta uno spettro completo sulle caratteristiche geologiche di uno dei più grandi sistemi deltizi, quello rappresentato dal fiume Mississippi. La lunga e stretta Jefferson si costruisce sui sedimenti del delta creando un paesaggio unico ed in continua trasformazione. Prima dell’arrivo degli europei questa parrocchia era formata principalmente da swamp di cipresso, foreste e argini naturali, quelle che oggi sono aree urbanizzate prima erano marsh, il loro

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Dall’intervista con Lois del 26 novembre 2012.

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Marsh e swamp sono ambienti tipici della zona umida, entrambi sono caratterizzati dalla presenza di piante erbacee e piccoli arbusti (graminacee, giunchi, canne), questo tipo di vegetazione è possibile ritrovarla alle sponde dei laghi e dei corsi d’acqua e funge da luogo di transizione tra gli ecosistemi acquatici e quelli terrestri. Ciò che differenzia le swamps dalle marsh è la presenza di mangrovie e cipressi che crescono sopra i depositi di torba e dalla maggiore profondità dell’acqua.

61 Lo Stato della Louisiana è l’unico negli Stati Uniti ad aver mantenuto l’originaria spartizione

territoriale su schema coloniale delle parrocchie. Il nome Jefferson Parish identifica una di queste suddivisioni amministrative presenti in Louisiana.

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insediamento ha bloccato la naturale formazione degli argini elevati del Mississippi, i quali sono gradualmente collassati all’interno delle swamp.

Fig. 21. Sezione topografica della Jefferson Parish pria dell’arrivo degli europei62.

È probabile che molte zone a fine Ottocento siano state bonificate per la costruzione dei canali di drenaggio, una tecnica iniziata dai primi pionieri che potrebbero aver trovato alcune zone secche lungo il fiume. I primi abitanti, inoltre, disboscarono parti consistenti delle foreste di querce che rivestivano un ruolo importante per l’economia e la difesa del territorio della Louisiana, il successivo degrado degli argini li vide costretti ad una costruzione artificiale. Compresa tra la parrocchia di Jefferson e quella di Plaquemines, Barataria Bay fu teatro delle rappresaglie del pirata Jean Lafitte, tuttavia oggi rappresenta uno degli ambienti più produttivi di tutti gli Stati Uniti e del mondo intero nonostante popolarmente venga definito come wasteland; si stima che ogni

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ETSY SWANSON, Historic Jefferson Parish. From shore to shore. Gretna, Pelican Publishing

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anno la produzione organica è quattro volte maggiore rispetto ad un campo a coltivazione mais, perciò tutta l’economia del sud Louisiana deriva dalle marsh del Golfo, il lavoro della natura rappresenta la produzione e il sostentamento primari in termini economici. Il sud Louisiana possiede la più grande palude di acqua dolce e il bacino idrografico maggiore di tutti gli Stati Uniti, con un’ampiezza di circa trenta miglia di zone paludose che s’affacciano sul Golfo del Messico, per queste ragioni non è sorprendente scoprire che questo luogo rappresenta la sede di un’immensa varietà acquatica e marina (Fry e Posner, 1999: 41). La ricchezza dell’ecosistema offre a questo ambiente una grande diversità biologica che ha permesso alla popolazione di stanziarsi in queste terre per generazioni, e ancora oggi molte persone vivono qui grazie alla pesca.

Al di là delle marsh e della baia di Barataria giace l’isola di Grand Isle, una barriera naturale che separa il Golfo del Messico dall’entroterra, le sue mangrovie e il bosco Chênière (bosco di querce) offrono rifugio e sostentamento agli uccelli e ai pesci (Swanson, 2004). Principalmente luogo di pescatori e turisti, l’isola si presenta come un luogo felice dove crescono oleandro, mirto, ibscus, palma, quercia, etc., la lunga spiaggia selvaggia è attraversata da una moltitudine di animali: granchi, piovanelli, gabbiani… è la cornice che circonda chi passeggia sul lungomare mentre si osserva il Golfo immaginando da dove arrivino tutti quei pellicani che lo sorvolano, quanti gamberi sia

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riuscito a pescare quel trawl63 in lontananza, da quanto tempo brucia la

fiaccola sopra la piattaforma finché il rumore assordante dell’elicottero che giornalmente sorvola i cieli del Golfo interrompe brutalmente qualsiasi osservazione riflessiva sul territorio. Nel suo libro Betsy Swanson riporta la descrizione che Hearn fa dell’isola:

…with its imposing groves of oak, its golden wealth of orange-trees, its odorous lanes of oleander, its broad grazing meadows yellow-starred with wild chamomile, Grand Isle remains the prettiest island on the Gulf; and its loveliness is exceptional…. On the Gulf side of these islands you may observe that the trees – when there are any trees – all bend away from the sea; and, even of bright, hot days when the wind sleeps, there is something grotesquely pathetic in their look of agonized terror. A group of oaks at Grand Isle I remember as especially suggestive: five stooping silhouettes in line against the horizon, like fleeing women with streaming garments and wind-blown hair, – bowing grievously and thrusting out arms desperately northward as to save themselves from falling (Swanson, 2004: 20).

Grand Isle è delimitata ad est dal Barataria Pass, ad ovest da Caminada

Pass, a nord da Barataria Bay e a sud dal Golfo del Messico; presenta sette

miglia di spiaggia pubblica lungo la quale le costruzioni di abitazioni e camp64

sono aumentate grazie alla richiesta del turismo e al crescente prestigio della

63 È un termine designato per un particolare tipo di pesca, viene inoltre utilizzato per indicare in

maniera più generica, le imbarcazioni che praticano il lancio di grandi reti nel fondo del mare, pescando grosse quantità di pesce.

64 Abbreviazione di camping. In Louisiana fa riferimento anche ad un’abitazione esterna fissa di

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casa con vista fronte mare. Nell’Ottocento i primi coloni si stanziarono con le piantagioni di cotone e di canna da zucchero utilizzando gli schiavi deportati dall’Africa per coltivare i campi dei proprietari terrieri, tuttavia presto le spiagge di sabbia e la ricca vegetazione selvaggia attirarono i vacanzieri estivi che volevano scappare dal caos delle città già grandi per rifugiarsi in un posto tranquillo dove poter godere della natura, questo fenomeno diede il via alla costruzione di strutture ricettive per i villeggianti aprendo l’isola ad un nuovo mercato, quello del turismo. Già nei primi anni del Novecento, prima della costruzione delle strade e della più importante Highway 1 nel 1930, vennero predisposti dei mezzi di trasporto65 che attraversavano l’isola da nord a sud

permettendo ai bagnanti di raggiungere facilmente il mare dai loro alloggi estivi. Purtroppo oggi non è possibile vedere i segni di queste strutture turistiche e delle piantagioni di epoca coloniale, tutto venne raso al suolo da due uragani di forte intensità che colpirono l’isola nel 1893 e nel 1915, ciò che ne rimase furono le abitazioni dei pescatori e dei contadini costruite in luoghi ben difesi dalle forti tempeste, nascoste nella fitta vegetazione delle querce che li proteggeva dalle violenti intemperie.

Oggi la popolazione si compone di circa 1500 residenti fissi impiegati principalmente nell’industria petrolifera, nella pesca e nel turismo – ogni anno si contano circa 300.000 visitatori attratti dalla biodiversità che l’isola offre e

65 Nell’isola vennero costruiti i mule drawn train e le one mule cart, dei mezzi di locomozione

antecedenti ai treni a motore simili a delle carrozze le quali correvano su delle rotaie grazie al traino esercitato dai muli e dai cavalli.

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dalle numerose opportunità di pesca sportiva, grazie ai diversi fishing rodeos organizzati in un periodo compreso tra la primavera e l’autunno, quando il Golfo è al culmine della sua produttività66.

Sara: So it’s one of the most important industries? Fred: Oh yes. In Louisiana is…

Jane: Louisiana is the biggest State for export of shrimp. Fred: Seafood.67

La Louisiana produce un terzo del commercio nazionale della pesca grazie alle numerose quantità di gamberi, granchi, menadi, ostriche e aragoste presenti e pescate in maniera intensiva, per questo motivo viene considerata una vera e propria industria; inoltre è sede di quasi un quarto della pesca ricreativa degli Stati Uniti (grazie anche all’istituzione di numerosi rodeo di pesca), dove sono presenti le specie preferite dagli sportivi: scorfano, dentice, sgombro, trota macchiata, platessa. Questo sport ebbe inizio nel 1928 quando venticinque pescatori decisero di istituire il Tarpon Rodeo a Grand Isle, ovvero il primo rodeo di pesca nato in tutti gli Stati Uniti, un evento che vide il successo di anno in anno, quando le iscrizioni raddoppiarono continuamente i propri numeri; ancora oggi gode di una fama internazionale per gli

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RIENDS OF GRAND ISLE: < http://www.friendsofgrandisle.org/#!about-grand-isle/aboutPage>. Data ultima consultazione: 25.05.2013.

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appassionati di questo sport che si riversano nell’isola sempre più numerosi nell’ultima settimana di luglio68. Oltre allo sport, la pesca è uno stile di vita che

si tramanda di generazione in generazione tra i Cajun ed è considerata l’industria più pittoresca dello Stato. Le case costruite vicino alla baia permettono ai pescatori di raggiungere facilmente le proprie imbarcazioni che vengono considerate come delle seconde abitazioni data l’affettività, la passione e il tempo trascorso all’interno di esse. La loro abilità nell’essere indipendenti si riflette anche nell’autosufficienza della costruzione e riparazione delle trappole per pesci visibili nei giardini laboriosi o tra le fondamenta rialzate delle case di cipresso, dov’è possibile osservare questa sorta di officina a cielo aperto spesso accompagnata da un comodo dondolo difeso dal sole delle giornate afose, donando al pescatore un riposo all’ombra. Le lunghe giornate passate in mare ripagano sempre con delle consistenti quantità di pesce da rivendere al mercato o ai più grandi distributori, e nel caso la giornata non sia stata abbastanza produttiva il pasto è sempre garantito da dell’ottima jambalaya69, o del buon gumbo70 nei mesi più freddi.

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GRAND ISLE TARPON RODEO: <http://www.tarponrodeo.org/GITR/Info.html>. Data ultima consultazione: 25.05.2013.

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Tipico piatto creolo della Louisiana, originario dei Caraibi trova questo particolare miscuglio di ingredienti grazie alle influenze francesi, spagnole, africane e amerindiane. Esistono tre varianti per la preparazione di questo piatto, quella più comune a Grand Isle è la Cajun dove il riso e le verdure incontrano sia la carne che i gamberetti.

70 Si tratta di uno stufato di riso Cajun arricchito dai gamberi e dai granchi. È interessante sapere

che l’ingrediente essenziale di questo piatto è l’ocra, pianta originaria dell’Africa tropicale, la parola gumbo deriva, infatti, dal termine Bantu “gombo” utilizzato per definire l’ocra.

158 Jane: It’s expensive here to live, but this has been our home forever.

[…]

Jane: You know, you’re born and raised, it’s your heritage. You know, our grandparents did this, and their grandparents before them, it’s… it’s our only way of life that we know.

[…]

Jane: You know.

Fred: ‘Cos we made a living out of… fishing, and we ate out of our fishing, you know, so everything we did was… you don’t know how much money I saved by…eating seafood, you know?71

L’intera società si è costruita nel corso degli anni intorno al proprio ambiente, cercando di vivere di quello che la natura aveva da offrire, facendo fruttare al meglio ciò che proveniva dal sottosuolo e, in particolar modo, dal mare. Benché l’amore per la propria terra sia fortemente sentito nell’isola, il perseguimento dell’obiettivo è sfuggito di mano ai residenti e il problema dell’overfishing72 si sovrappone ad altre difficoltà che questo ecosistema

mutevole si ritrova a dover affrontare.

71 Dall’intervista con Fred e Jane del 28 novembre 2012.

72 Tradotto in italiano con il termine di sovrapesca, indica lo sfruttamento delle acque dato da

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