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Il Mississippi venne scoperto nel 1541 da De Soto6, ma solo un centinaio

d’anni dopo l’esploratore francese Cavelier de La Salle partì dalla regione dei Grandi Laghi e discese il fiume fino ad arrivare al suo delta nel Golfo del Messico. Il 9 aprile del 1682 conquistò tutto il territorio lungo le rive del fiume al quale scelse il nome di Louisiane in onore del re Luigi XIV di Francia. Il Re Sole considerava la conquista come un inutile sforzo, nonostante ciò decise di tenerla al solo scopo di poter contrastare l’imperialismo inglese attraverso la costruzione delle fortificazioni lungo le sponde del Mississippi. Nel 1697 Pierre Le Moyne d’Iberville venne spedito oltreoceano per colonizzare la Lousiana, purtroppo la sua vita fu breve e della sua grande impresa riuscì solo a fondare la città di Biloxi, oggi appartenente allo stato del Mississippi. New Orleans venne fondata dal fratello Sieur de Bienville nel 1718.

I colonizzatori si stanziarono lungo il Mississippi sulle colline di Baton Rouge, nel delta chiamato Pointe Coupée, vicino alla congiunzione dei fiumi Mississippi, Red River e Atchafalaya. Il sud della Louisiana non era che un luogo selvaggio diviso da una rete di canali, baie, fiumi, laghi, torrenti e

bayous7. Tutte le popolazioni nella prima Louisiana si fermarono lungo i corsi

d’acqua, in quanto era l’unico mezzo di trasporto possibile e garantiva un sicuro sostentamento alimentare, facilitando le coltivazioni.

6 Navigatore e conquistatore spagnolo.

7 Con il termine bayous si indica il flusso di un fiume che scorre in un altro corpo d’acqua. Questo

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Con la fondazione della “Compagnia delle Indie” da parte di John Law, la Louisiana divenne il nuovo Eden: considerato uno dei luoghi più ricchi del Nuovo Mondo venne sfruttato da francesi, svizzeri e tedeschi; per questo motivo l’effetto che ne conseguì fu chiamato Mississippi Bubble dove enormi fortune si alternavano a consistenti perdite.

La presenza europea era costituita dalla nobiltà, abbastanza ricca da poter comprare intere piantagioni e schiavi per dare inizio a un nuovo commercio, e dai Gesuiti che si erano insediati nelle colonie per salvare le anime degli schiavi peccatori. La gente che viveva lungo le strade di Parigi fu spedita, assieme agli schiavi della Guinea, oltreoceano come forza lavoro per i campi di cotone, indaco e canna da zucchero. I più forti sopravvissero mentre i più deboli morirono (Saxon, 1989: 51-53). L’era delle piantagioni conobbe il suo periodo di maggiore intensità dal XVIII secolo fino all’inizio della Guerra Civile: con la liberazione degli schiavi e la distruzione delle terre la Louisiana passò dall’essere uno degli Stati più ricchi del nord America a uno dei più poveri. In seguito ci fu solo una seconda fioritura che si basò sul recupero delle vecchie piantagioni, ma la lenta migrazione verso nord degli schiavi pose fine a questo secondo periodo nel giro di dieci anni e la Louisiana ritornò nel periodo buio che pensava d’aver abbandonato.

La terza fase di splendore che conobbe la Louisiana arrivò con la scoperta di una nuova ricchezza presente nel sottosuolo di cui tratterò nel capitolo successivo.

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3. «Me I’m Creole… That other fellow, he’s Cajun»

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Fig. 4. Regione Cajun nel sud Louisiana.9

Con il termine Cajun (‘ka:-j@n) s’intende un discendente Franco-Canadese nato o semplicemente cresciuto tra le paludi del sud Louisiana. Il termine iniziò a diffondersi nel Diciannovesimo secolo, quando gli acadiani arrivarono nelle nuove terre. La parola deriva da un’incorretta pronuncia del francese les

Acadiens, facendo cadere il suono della lettera “A” le ‘Cadiens.

Successivamente, con l’arrivo degli americani di origine inglese, la parola

‘Cadiens si modificò nuovamente a causa della difficoltà nel mantenere il

corretto accento francese, fu così che nacque la parola Cajun. L’autrice del

8 Espressione ripresa dal libro di Carolyn R

AMSEY, Cajuns on the bayous, S. J. Reginald Saunders, Toronto,1957, p.15.

9 Macon F

RY and Julie POSNER, Cajun country guide, 1999, Pelican Publishing Company, Louisiana, p. 14.

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libro Cajun on the bayous, riporta che durante gli anni Cinquanta il termine Cajun aveva perso il suo significato razziale, assumendo delle connotazioni sociali che identificano una cultura appartenente alla classe bassa e poco istruita.

The city dweller refers to his country cousin as “a simple Cajun”. The country farmer refers to a neighbor as a “down-the-bayou Cajun” and even the swamper speaks of “dem damn Cajuns in de back” – by which he means the water dwellers in deep interior swamp country. Occasionally a flippant sophisticate refers to himself as a Cajun, but when a stranger speaks of him in the same way the stranger must smile, and smile broadly (Ramsey, 1957: 15-16).

La regione Cajun è definita dalla sua stessa gente: il cibo, la musica e il loro linguaggio la rendono un posto unico rispetto al resto degli Stati Uniti. Le barriere geografiche e la mancanza di infrastrutture che collegassero il Sud Louisiana ai loro connazionali, hanno sviluppato un senso d’indipendenza e autosufficienza da parte dei loro abitanti. Nonostante ciò la loro fama si è diffusa al di là dei confini: la loro abilità innata nel passare il tempo libero è ben nota. La joie de vivre è un vero e proprio stile di vita, mentre cucinano, bevono o suonano, questo loro carattere di leggera felicità è spesso rimarcato ed è ciò che li differenzia in maniera evidente dai vicini del nord, oltre alle diverse fedi religiose10

10Nell’area del Sud Louisiana, infatti, la Chiesa Cattolica predomina rispetto a quella Protestante,

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È questo forse il principale motivo per il quale le bayous diventano uno dei luoghi d’eccellenza per una fuga dal lavoro e dal denaro.

L’isolamento del Sud Louisiana ha permesso alla cultura Cajun di svilupparsi in maniera quasi virale in tutta la zona, assorbendo, con il loro particolare stile di vita, anche gli altri gruppi etnici presenti. Solamente all’inizio del XX secolo i confini iniziarono ad aprirsi grazie alle ferrovie, la radio e l’automobile.

Parallelamente a un’apertura verso l’esterno, la cultura Cajun iniziò a subire dei cambiamenti. Nel 1916 fu introdotto l’obbligo dell’istruzione pubblica e quando i primi ragazzi iniziarono ad andare a scuola si ritrovarono a dover confrontarsi con una politica che gli proibiva di parlare la lingua francese. Questa depravazione ebbe come conseguenza il quasi totale sradicamento del French Cajun. Tuttavia il primo grande precursore del cambiamento fu la scoperta dell’oro nero a Jennings nel 1901, ma bisognerà attendere i primi anni Cinquanta con il boom del petrolio in mare aperto per vedere in atto le grandi trasformazioni nella Louisiana del sud. I Cajun dovettero confrontarsi con migliaia di nuove persone che arrivavano da ogni angolo degli Stati Uniti i quali li fecero sentire in una posizione di inferiorità; il termine Cajun iniziò ad assumere il significato, quasi dispregiativo, di biasimo, gli acadiani cominciarono a vergognarsi delle loro radici e della loro stessa cultura (Ramsey, 1957).

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Il numero delle persone Cajun presenti oggi è incerto e varia dai due ai cinque milioni distribuiti lungo la costa del Golfo del Messico, dalla Louisiana al Texas. Non c’è altro luogo negli Stati Uniti in cui un gruppo etnico sia riuscito a resistere alla scomparsa delle sue radici e contemporaneamente a diffondere la propria cultura agli altri, per questo oggi è frequente trovare persone Cajun con cognomi inglesi, tedeschi, spagnoli, etc. Ci sono voluti molti anni per ritrovare una propria dignità, ma finalmente negli ultimi anni hanno riacquisito completamente la fierezza del loro essere Cajun. Questo processo è stato favorito anche dai folcloristi dei primi anni Sessanta, i quali hanno dato vita al Development of French in Louisiana e alla Cajun French Music

Association grazie a loro il ricco patrimonio culturale non è andato perduto e

costituisce un nuovo motivo d’orgoglio.

La Louisiana oggi è un luogo di meltin’ pot culturale dove i Cajun convivono con i nativi Chitimacha, Creoli discendenti dei primi francesi e spagnoli, Vietnamiti e rifugiati da Santo Domingo.