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LA CVR NELLA RICERCA DELLA VERITA E LA GIUSTIZIA

Nella foto di sopra a destra, Il presidente della Commissione della Verità e Riconciliazione, Salomon Lerner Febres insieme Angelica Mendoza di Ascarza, "Mamma Angelica" fondatrice del ANFASEP (Associazione dei parenti dei desaparecidos nel Perù) donna coraggiosa chi da 32 anni, cerca infaticabilmente il suo figlio Arquimedes Ascarza,uno dei quindici mila desaparecidos.

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di riconciliazione nazionale a partire del chiarimento dei fatti così come il ristabilimento della giustizia. Nei mesi di giugno55

e settembre del 200156

il governo nominò i 12 effettivi della commissione, che fu presieduta da un riconosciuto intellettuale e filosofo, l' ex rettore della Pontificia Universidad Católica del Perù, dottor Salomón Lerner, ed era composta da 12 effettivi principali tra i quali c'erano due avvocati ( Enrique Bernales e Beatriz Alva Hart), un antropologo (Carlos Iván Degregori), due sociologi (Rolando Ames e Sofia Macher), due ingegneri (Alberto Morote Sánchez ,ex-rettore della Universidad San Cristóbal de Huamanga e Humberto Lay pastore evangelico), tre sacerdoti (il vescovo Luis Bambarén, don Jose Antunez de Mayolo e don Gastón Garatea), l'analista politico Carlos Tapia Garcia e un esperto in sicurezza, il Tenente Generale della Forza Aerea Luis Arias Graziani.

L'istallazione della Commissione significò un enorme traguardo raggiunto dal movimento dei diritti umani. Le organizzazioni non governative (ONGs) hanno appoggiato sin dall'inizio il lavoro della CVR consegnando i loro dati raccolti e registrati . La loro esperienza per il lavoro fatto in situ fu di importante aiuto per la CVR, con cui hanno condiviso quelle esperienze e un tessuto di rapporti internazionali, ma soprattutto la fiducia e la solidarietà con le vittime e i loro parenti e con le loro organizzazioni, cosa che fece di loro, le vittime, le vere protagonisti del processo che si apriva. I momenti più intensi furono le udienze pubbliche. L'impatto fu multiple; in primo luogo, fu un momento privilegiato per sentire le vittime . In secondo luogo, nonostante la poca diffusione, fu un momento di ascolto, a volte da restare terrorizzati per il rifiuto della società verso i dimenticati di sempre. In terzo luogo, le udienze hanno rafforzato i effettivi della commissione,i collaboratori e i volontari del processo nel loro compromesso con la verità .

La CVR, che realizzò il suo lavoro tra gli anni 2001 e 2003 facendo visite e udienze pubbliche in diverse città del Perù, ebbe come obiettivo di chiarire le gravi violazioni ai diritti umani commesse tra 1980 e 2000 durante il conflitto armato interno tra il governo e i gruppi sovversivi Movimiento Tupac Amaru e principalmente Sendero Luminoso e il regime condotto da Alberto Fujimori durante gli anni '90 . La CVR concluse che il conflitto armato causò circa di 69.280 vittime fra morti e spariti e che il 75% di loro erano civili, e avevano come lingua materna il quechua e altre lingue indigene. Il rapporto Finale della CVR, causò stupore perché per la prima volta si metteva in risalto il razzismo "dissimulato" e la

55 http://www.cverdad.org.pe/lacomision/cnormas/normas02.php 56 http://www.cverdad.org.pe/lacomision/cnormas/normas03.php

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discriminazione che vive purtroppo ancora la nazione andina dalla sua fondazione come repubblica nel'anno 1821.

La Commissione della Verità e Riconciliazione (CVR) del Perù ebbe una durata di due anni (2001-2003)57

e il suo compito fu di documentare le gravi violazioni ai diritti umani commesse nel conflitto armato interno durante gli ultimi 20 anni del secolo scorso (1980- 2000). La CVR non ebbe poteri giurisdizionali, quindi non sostituiva la magistratura inquirente e giudicante. Sebbene la maggioranza della popolazione era d’accordo con il bisogno di conoscere la verità su quei anni, la CVR ebbe una dura resistenza da parte dei partiti politici che governarono in quei anni come delle l'associazioni di imprenditori e di alcuni militari in pensione che avevano avuto responsabilità diretta nei fatti. Queste persone criticarono la stessa creazione della CVR e dissero che non c’era nulla da investigare perché già si conosceva tutto e che non si doveva rimuovere il passato perché le ferite erano chiuse58. Per non farli riuscire nel loro obiettivo si cercò di togliere legittimazione ai effettivi della commissione nonostante la loro professionalità. Quelle critiche provenivano soprattutto dalle forze militari e dal partito del ex dittatore Fujimori.

Questa Commissione dopo 26 mesi, il 29 agosto 2003, consegnò il suo Rapporto Finale, dove si segnala espressamente che il Perù soffrì un conflitto scatenato dal gruppo sovversivo Sendero Luminoso e in minore intensità dal Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru; la loro barbarie (soprattutto di Sendero Luminoso) provocò una risposta militare smisurata e vertiginosa . Si segnala anche che circa di 69.280 peruviani, la maggioranza dei quali erano umili contadini, esclusi dalla società, abitanti delle zone andine, nei villaggi più poveri del Perù, furono le vittime della violenza e hanno perso la vita ammazzati in questo "cataclisma". Come potevano morire e/o scomparire circa 44.000 peruviani 59

senza che nessuno settore della società peruviana sapesse o si fosse reso conto o avessi notato la loro assenza e provato dispiacere?

La spiegazione è semplice: le vittime erano cittadini invisibili e insignificanti. L'esclusione sociale e la povertà in Perù hanno un volto rurale e contadino. La maggior parte delle vittime si concentrano in questi gruppi sociali e in queste zone geografiche. Il

57 http://www.cverdad.org.pe/lacomision/cnormas/normas05.php

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Le ferite erano chiuse per "loro" ma non per tutti: “Anche Io credo che questi casi riaprono ferite e capisco perché le persone non abbiano voglia di riaprirli, ma alcune ferite non si sono chiuse. Bambini senza genitori, genitori senza figli, famiglie che hanno assistito alla uccisione dei loro cari, quella gente non dimentica. Quella gente ha delle ferite aperte. Quello che inizia a chiuderli è la verità” Terry Karl, esperta in diritti umani . http://archivo.elfaro.net/secciones/noticias/20050321/noticias1_20050321.asp :

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La cifra data della CVR è di 69,280 vittime dei quali sono stati identificati con nome e cognome 23,969 persone ossia un 35% .

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