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4.10 Vulnerabilità dell’infrastruttura alla sollecitazione sismica

4.10.2 Danni indiretti

4.10.2.1 Pendii – ostruzioni da frane sismoindotte

Nei paragrafi precedenti sono state descritte le tipologie di instabilità che possono verificarsi su un pendio a seguito di una sollecitazione sismica. Nel caso delle infrastrutture di trasporto le instabilità dei versanti si possono interferire con la funzionalità della stessa per esempio a causa di

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ostruzione della sede stradale causata da crolli di rocce o da movimenti franosi che si possono riattivare o attivare per la prima volta a seguito di un evento sismico. La valutazione della vulnerabilità dell’infrastruttura stradale non può quindi prescindere dalla valutazione della vulnerabilità dei versanti con cui l’infrastruttura stessa interferisce. Tali situazioni sono ancora più evidenti nel territorio italiano in cui gran parte delle infrastrutture stradali sono collocati su versante. In letteratura il problema viene approcciato in termini di valutazione della suscettibilità da frana con livelli di approfondimento cresescente in funzione del livello di dettaglio del quadro conoscitivo di cui si può disporre. Ai fini della vulnerabilità delle infrastrutture viarie bisogna innanzitutto distinguere le varie tipologie di frane descritte nel capitolo 3 che possono attivarsi o riattivarsi con l’evento sismico. Infatti l’impatto sulla funzionalità e sui tempi di ripristino della strada sono funzione della tipologia di frana e dall’estensione della frana. Una seconda differenziazione va operata tra la riattivazione di vecchie frane per effetto dell’azione sismica e le frane di prima attivazione. Nel primo caso le frane sono già note e molto spesso monitorate ed il sisma è una delle possibili cause di riattivazione. In questo caso l’analisi viene effettuata attraverso servono modelli ad hoc. Nel secondo caso invece si parla di analisi di suscettibilità che serve ad individuare le aree con potenziale pericolo di frana di natura sismoindotte interferenti con l’infrastruttura stradale. Si può parlare di spostamenti permanenti del pendio che possono travolgere l’infrastruttura o possono ostruire la strada nel caso in cui l’instabilità riguardi il solo versante di monte rispetto alla strada. Oppure si può parlare di crolli di materiale da pareti rocciose che si trovano sul lato di monte della strada che a causa della sollecitazione sismica si distacca invadendo la strada. In questo caso si possono adottare modelli empirici per stimare la probabilità di interruzione della funzionalità stradale ad esempio utilizzando il metodo degli spostamenti.

4.10.2.2 Trincee - ostruzioni per franamenti o cedimenti

Le trincee sono un componente delle infrastrutture viarie che viene realizzato ogni volta che la quota di progetto è inferiore alla quota del terreno. La sede stradale non presenta una particolare vulnerabilità sismica, se non quella legata alle possibili deformazioni della pavimentazione ed del sottofondo. Mentre la trincea può divenire, in alcuni casi, vulnerabile se si considera la stabilità in condizioni sismiche del pendio e delle eventuali opere di contenimento. A seguito di un evento sismico infatti si potrebbero verificare, come fenomeni indotti, frane o smottamenti di grandi quantità di terreno sulla sede propria dell’infrastruttura viaria che diventerebbe impraticabile. Lo stesso effetto, ma verosimilmente con minori volumi di terreno coinvolti si avrebbe a seguito del cedimento di una delle opere di contenimento che spesso vengono realizzate nei tratti in trincea: muri di controripa, paratie, gabbionate, tiranti per la terra armata, ecc.. Cafiso at alii (2006) definiscono gli elementi che ritengono importanti per la valutazione di vulnerabilità di un pendio o di una generica opera di contenimento del terreno propongono la scheda riportata in figura 49 per la valutazione qualitativa della vulnerabilità di trincee pendii e opere di contenimento.

Pag. 106 a 249 Figura 49 Scheda di valutazione della vulnerabilità di una trincea Cafiso at alii 2006

Nell’ambito del progetto SYNER-G viene proposta una metodologia per la valutazione quantitativa del livello di danneggiamento di una trincea sottoposta all’azione sismica senza prendere in considerazione eventuali opere di contenimento. Le curve di fragilità vengono derivate analiticamente seguendo lo stesso approccio utilizzato per i rilevati. Nella figura 50 sono state riportate le curve di fragilità per due tipologie di suolo e diverse altezze della trincea nonché i parametri utilizzati per la costruzione.

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Le trincee così come le opere minori che possono essere collocate in prossimità delle sede stradale possono subire danneggiamenti sia per effetto della accelerazione sismica come descritto per le opere maggiori (viadotti e gallerie) sia per effetto delle deformazioni permanenti indotti dal sisma. L’entità del danneggiamento dipende dall’entità degli spostamenti permanenti che dipendono dalle caratteristiche della sollecitazione simica (accelerazione, contenuto in frequenza, durata ecc.), dalle caratteristiche stratigrafiche e morfologiche del sito e dalle caratteristiche meccaniche dell’ammasso roccioso o terreno su cui è stata realizzata la trincea.

4.10.2.3 Crolli degli edifici prospicenti

Le macerie derivanti dal crollo degli edifici possono ostruire parzialmente o interamente la sede stradale rendendola, di fatto, inutilizzabile soprattutto per l’intervento dei soccorsi. Questa problematica è più evidente negli ambiti urbani ed è fortemente dipendente dalla vulnerabilità degli edifici e di ciò bisogna tener conto nella predisposizione dei piani di emergenza. Tuttavia anche in ambito extraurbano soprattutto per strade secondarie può capitare che in adiacenza alla sede stradale siano presenti edifici isolati o piccoli agglomerati urbani di poche case. Anche in questo caso per valutare la vulnerabilità dell’arco stradale su cui insiste l’edificio o è necessario valutare la possibilità di interruzione della strada. Nei successivi paragrafi verranno presentate alcune metodologie proposte in letteratura che fanno riferimento a valutazioni di tipo geometrico svincolandosi quindi dalla valutazione della vulnerabilità degli edifici.