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DATA project from A to A

3. Protagonisti e progett

3.5 DATA project from A to A

Peter Haining, oggi Pete Horobin390, è un mail artista scozzese che ha utilizzato moltissimo la Mail Art in un modo, ancora una volta, simile a quello di Cavellini, come strumento di autostoricizzazione che testimoniasse momenti personali della propria vita, il 1 gennaio 1980 comincia il suo progetto DATA (Daily Action Time Archive) in cui indica momenti del suo vivere con giorno ed ora precisi in modo da fornirne una documentazione meticolosa, un diario, in forma di dati

La mostra Pushing the Envelope: Mail Art from the Archives of American Art ha avuto luogo 389

presso la Lawrence Felischman Gallery di Washington DC dal 10 agosto 2018 al 4 gennaio 2019, https://www.aaa.si.edu/exhibitions/pushing-the-envelope (consultato il 31 gennaio 2019).

Tutte le informazioni relative a Pete Haining e i relativi cambi di nome sono riscontrabili 390

tramite gli archivi di Mail Art come quello di Emilio Morandi - Archivio Artestudio, Via San Bernardino, 88, Ponte Nossa, Bergamo - in cui la corrispondenza viene firmata con i relativi e differenti nomi ma stessa grafia, indirizzo e tematica. Il cambio di nome può in un certo senso inserirsi nuovamente nella questione mailartistica legata ai nominativi multipli, anonimi, fasulli che creano una difficoltà ma allo stesso tempo un gioco di ruolo.

specifici391, con questo progetto partecipa ad esibizioni ed eventi in giro per il mondo; nel 1987 partecipa al Festival del Plagiarismo a Londra e segue nel 1988 il Festival della Non-Partecipazione in Scozia, nel 1985 partecipa all’Apartment Festival che si tenne presso Ponte Nossa a Bergamo, dopo aver partecipato l’anno prima a quello precedente a Londra. In questi anni realizza un Portfolio di Fotografie d’Artista a New York, attivamente impegnato nel First European

L’idea di riportare eventi molto spesso futili della propria vita in connessione a dati specifici 391

come la data, l’orario ed il luogo dell’evento, da vita ad un contrasto molto forte fra il preciso numero che indica un giorno ed un’ora e un evento vago da definire poiché di poco conto. Il concetto alla base di questo è esattamente quello alla base di tutta la Mail Art dal momento in cui una busta, una lettera, una cartolina, un foglietto o qualsiasi altra cosa, spedite attraverso un sistema burocratico meticoloso ne registrano la sua esistenza.

Pete Horobin con una valigia piena di documentazione DATA Artpool Archive, Budapest

Training Camp Neoista in Germania e nel 2010 dona buona parte della sua documentazione mailartistica all’Artpool di Budapest392.

Attic, al 37 di Union Street, a Dundee, era un laboratorio artistico esclusivo che collaborava con enti locali e nazionali, oltre che internazionali, è ora stato smembrato e dal 2011 i suoi materiali sono dislocati in diversi luoghi come la Scottish National Gallery of Modern Art e la Dundee University Libraries, ma il più grande nucleo è ora parte dell’archivio ungherese di Galantay.393

Come abbiamo visto Pete Horobin ha documentato la propria vita, o alcuni momenti significativi o meno della propria vita attraverso una nuova forma di autostoricizzazione simile ma al tempo stesso diversa da quella di Guglielmo Achille Cavellini, GAC appunto si autostoricizzava in maniera grandiosa, Pete Horobin lo fa con

Articolo scritto in seguito ad una conversazione con Stewart Home, Moving images from the 392

Attic Archive, mostra che si tenne presso la Cooper Gallery dal 20 marzo al 17 aprile 2010:

https://www.dundee.ac.uk/cooper-gallery/exhibitions/moving-images/ (consultato il 7 dicembre 2018). Vedi anche Galántai e Klaniczay, Artpool: the experimental art archive… cit., p. 475.

Malcom Dickson, DATA: Daily Action Time Archive in Budapest, 6 aprile 2012, https:// 393

slpresearch.wordpress.com/2012/04/06/data-daily-action-time-archive-in-budapest/ (consultato il 7 dicembre 2018).

Pete Horobin

DATA Cell

maggiore semplicità, ma il procedimento alla base è lo stesso, la vita è arte e l’arte è vita, tutto insieme, tutto combacia, così come da sempre si sostiene, “bisogna fare la propria vita come si fa un’opera d’arte” diceva d’Annunzio e il suggerimento è stato seguito in maniere diverse ma pur sempre efficaci.

Il progetto si chiama DATA e significa Daily Action Time

Archive, la documentazione raccolta riguarda la vita dell’artista di 10

anni, dal 1 gennaio 1980 al 31 dicembre 1989, utilizzando diverse forme artistiche come registrazioni, fotografie, scritti, insomma una “capsula temporale dettagliata di un decennio (detailed time capsule of a decade)”.394

Ma non solo Pete Horobin documenta e conserva presso il suo archivio questa documentazione della vita, oltre a spedirne frammenti qua e la per il mondo attraverso la Mail Art, invia ad Artpool, probabilmente il più grande archivio d’arte sperimentale del mondo, tutto ciò che aveva conservato, e proprio in questo processo di spostamento, abbiamo un nuovo elemento artistico, i grandi scatoloni vengono spostati da un’archivio all’altro, attraverso un progetto chiamato From A to A, considerando che questa documentazione si spostava dall’Attic Archive all’Artpool Archive.395

Eight DATA CELLs were carefully packed and sealed by the Attic Archive administrator during April and May of 2010 and dispatched by UPS to Budapest. The average weight of each of the DATA CELLs was 26 kilos. […] The unpacking, assisted by Julia Klaniczay, took two full days. The CELLs were unpacked in reverse numerical sequence, from 08 to 01 - A to A. As much as the contents would permit they had been packed according to the geography of the mail art / correspondence art within them. All the loose material, archived as it had originally arrived in Dundee and the most part in the original envelopes, was sorted and filed in new folders and archive boxes which were later

Malcom Dickson, DATA: Daily Action Time Archive in Budapest, 6 aprile 2012, https:// 394

slpresearch.wordpress.com/2012/04/06/data-daily-action-time-archive-in-budapest/ (consultato il 7 dicembre 2018).

Galántai e Klaniczay, Artpool: the experimental art archive… cit., p. 475. 395

Pete Horobin,

DATA 21.05.1984

On Kawara, Postcards I Got Up, 1969 Solomon R. Guggenheim, New York

On Kawara, Postcards I Got Up, 1977

stenciled and labeled. […]396

Da questo progetto siamo in grado di apprendere come gli artisti dell’arte sperimentale e soprattutto della Mail Art si muovano in maniera sempre più autonoma all’interno del proprio panorama artistico, intessendo fra di loro rapporti e collaborazioni artistiche molto forti, che consentono ad ognuno di esprimere il proprio potenziale artistico personalmente con il supporto e la valorizzazione della comunità che si sviluppa intorno a loro.

Il caso di Pete Horobin, e dei suoi DATA CELL che testimoniano i propri semplici e quotidiani movimenti-spostamenti, così come il semplice fatto di essere in vita e respirare sono alla base di un concetto che apre una grande finestra di riflessione sul legame che arte e vita intessono l’una con l’altra, in riferimento ancora una volta a ciò che affermò d’Annunzio, si ritrova anche il legame fra vita, natura, arte, comportamento, che veicolava Joseph Beuys, e una similitudine si può trovare con On Kawara che proprio avvalendosi di cartoline come supporto e metodo di spedizione, annota dietro alle fotografie dei luoghi in cui è stato l’orario preciso in cui si è svegliato per un determinato lasso di tempo397.