Il sistema postale appare ricco di suggestioni Fluxus in quanto dominato dallo spostamento nello spazio, dalla materialità dell’oggetto, dalla sfera psicologica ed emozionale del postino, dai flussi dell’esistenza già citati più volte, insomma dal caos188.
Ciò che avviene non può essere controllato o ricondotto a particolari motivazioni, ma non per questo bisogna dimenticarne o sottovalutarne gli effetti, o semplicemente smettere di riflettervi.
Per rendere più facile la comprensione di questo concetto potrebbe essere utile fare un riferimento al film Il favoloso mondo di
Amelie189, questo film viene scelto prima di tutto perché si propone
come un moderno Alice nel paese delle meraviglie190: all’interno di questa storia si sviluppa un mondo ricco di continui rimandi al passato, alle diverse forme d’arte, alla sfera dei ricordi, al sottile strato della sensibilità umana, insomma, come all’interno del mondo di
Alice, il mondo di Amelie si sviluppa come una Wunderkammer191: un
mondo che non è propriamente fisico, ma celato nell’immaginazione o
Per comprendere meglio il rapporto fra casualità e arti, sperimentazioni sull’influsso del 188
caso, inconscio, gestualità artistica, vedi Luca Panaro, Casualità e controllo, Milano, Postmedia Books, 2014: in arte l’utilizzo di tecniche più o meno tecnologiche sono considerate come sistemi che si muovono come organismi a se’ quindi dotati di ‘coscienza’ propria, rispondenti a logiche diverse da quelle umane, quindi per noi non riconducibili ad una linearità rintracciabile, ma riconducibili al caso.
Jean-Pierre Jeunet (regia di), Il favoloso mondo di Amelie, Francia, 2001.
189
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, 1865. 190
Enciclopedia Treccani online, voce Wunderkammer, http://www.treccani.it/enciclopedia/ 191
wunderkammer/ “Il termine fu usato in origine (16° sec.) per indicare l’ambiente («camera delle meraviglie») di una residenza destinato a raccogliere esemplari rari o bizzarri di storia naturale o artefatti. La W. è all’origine del concetto moderno di museo, poiché all’interesse per il ‘meraviglioso’ unisce il bisogno di conoscenza sistematica.”
nel modo di guardare la realtà192, una scatola di Cornell resa in maniera cinematografica193.
E se Il favoloso mondo di Amelie è un moderno e più realistico
Alice nel paese delle meraviglie, bisogna sottolineare che sono
moltissimi gli studi fatti a proposito che portano alla luce la vicinanza di Cornell a Lewis Carroll194, insomma, tutto è frutto di “interlink” per citare Higgins195.
In questo film, che peraltro include caratteristiche già utilizzate nei Fluxusfilm ricchi di tempi morti196 poichè incarnanti il flusso libero197, è contenuta una sottile ma importante riflessione su quanto una mancata lettera possa condizionare l’esistenza di una persona: la protagonista, Amelie, aveva una vicina di casa a cui era morto il marito, e di cui non aveva un buon ricordo in quanto era scappato con la sua segretaria. L’unica cosa che dentro di la vicina di casa
In particolare il legame fra Cornell e Alice nel Paese delle Meraviglie con la sua opera 192
Mélisande, 1948, comunemente ritenuta riconducibile alla storia di Carroll, vedi Goffredo
Parise, Quando la fantasia ballava il Boogie, biblioteca Adelphi, 2005, capitolo dedicato a Cornell.
Cfr. Eleonora Rovida, Il favoloso mondo di Amelie: un pastiche contemporaneo, in 193
“Bollettino Telematico dell’Arte”, 23 agosto 2011, n° 621, https://www.bta.it/txt/a0/06/ bta00621.html#_ftn11 (consultato il 28 dicembre 2018).
Cfr. Eleonora Rovida, C’era una volta Joseph Cornell nel Paese delle Meraviglie, in 194
“Bollettino Telematico dell’Arte”, 8 giugno 2013, n° 681, https://www.bta.it/txt/a0/06/ bta00681.html (consultato il 28 dicembre 2018).
Dick Higgins, Intermedia, in “Something Else Newsletter”, volume 1, n° 1, Something Else 195
Press, 1965
Nel cinema Neorealista e Nouvelle Vague, che utilizzano ampiamente i tempi morti, vediamo 196
come si faccia riferimento alla relazione con i flussi dell’esistenza naturali. Cfr. Renzo Gilodi,
Nouvelle Vague: il cinema, la vita, Torino, Effatà Editrice, 2007, p. 41: “una finestra aperta sul
mondo […] quei tempi morti significanti non raccolti nel quotidiano dalla nostra attenzione organizzatrice e selezionatrice […], sequenze subito immerse nel flusso esistenziale senza il retaggio di raccordi didascalici e preamboli di avvicinamento”.
Attraverso la tecnica cinematografica è possibile lasciar fluire spontaneamente idee, azioni e 197
improvvisazioni, artisti come Robert Filliou e Yoko Ono hanno sperimentato la produzione di cortometraggi-lungometraggi Fluxus e Joseph Cornell prima di loro realizzò un cortometraggio dedicato a Rose Hobart attraverso una ricca tecnica di montaggio. Vedi Sandra Solimano, The
Fluxus Constellation, Genova, Neos, 2002 e Achille Bonito Oliva (a cura di), Ubi Fluxus ibi motus: 1990-1962, Mazzotta, Milano, 1990.
Per quanto riguarda il cortometraggio di Joseph Cornell, Rose Hobart, 1936, vedi sito web MoMA, https://www.moma.org/learn/moma_learning/joseph-cornell-rose-hobart-c-1936/ (consultato il 7 gennaio 2019).
manteneva in vita un pò di felicità era il ricordo di quelle lettere che lui le scrisse quando ancora l’amava. Qualche giorno dopo la conversazione fra Amelie Poulin e la vicina Madeleine Wallace, la prima lesse sul giornale un articolo:
Donna Svizzera di 80 anni riceve una lettera speditale 30 anni fa, la missiva è stata scoperta da un gruppo di alpinisti sul Monte Bianco. Il sacco postale era caduto dalla stiva del Malabar Princess, un aereo precipitato alla fine degli anni ’60.
Così la protagonista ha un’idea198: entra di nascosto nella casa della vicina e prende le vecchie lettere scrittele dal marito, le legge, le studia, le fotocopia, in una serie di taglia e incolla ne realizza una romantica lettera d’addio che poi invierà alla vicina199 con una lettera allegata e firmata dal direttore dell’ufficio delle relazioni con il pubblico delle poste (firma fittizia):
Signora, in seguito al rinvenimento di un sacco postale smarrito il 12 ottobre 1969 sul monte bianco, le poste hanno il piacere di farle pervenire la lettera qui allegata destinata a lei, accolga signora Wallace tutte le nostre scuse per l’insolito ritardo.
Nella lettera frutto della fantasia di Amelie, il marito scomparso si dichiarava ancora innamorato della donna, e le faceva le sue scuse, rimettendo in ordine le cose e i ricordi.
L’uomo è affascinato all’idea di poter ampliare le sue facoltà normalmente limitate dal fisico 198
attraverso la tecnologia (per tecnologia si intende tutto ciò che non è naturale, ma supportato da sistemi): “sul piano fisiologico l’uomo è perpetuamente modificato dall’uso normale della tecnologia e trova e sua volta modi sempre nuovi per modificarla. Diventa insomma, per così dire, l’organo sessuale del mondo della macchina...: gli permette il processo fecondativo e l’evoluzione di nuove forme”, in Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore, 1979, p. 56.
Troviamo un forte parallelismo con Tristan Tzara, Manifesto sull’amore debole e l’amore 199
amaro, Zurigo, 1920: indicazioni dell’artista sul procedimento artistico di creazione della poesia
dadaista “Prendete un giornale. Prendete un paio di forbici. Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia. Ritagliate l’articolo. Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettete tutte le parole in un sacchetto. Agitate dolcemente. Tirate fuori le parole una dopo l’altra disponendole nell’ordine con cui le estrarrete. Copiatele coscienziosamente. La poesia vi rassomiglierà. Eccovi diventato ‘uno scrittore infinitamente originale e fornito di sensibilità incantevole’”. Vedi De Micheli, Le
Amelie in questo modo salva un ricordo, ma nel corso del film fa molto di più, salva dalla dispersione un album di fotografie già a sua volta frutto di un salvataggio da parte di un altro ragazzo e riconsegna all’uomo che abitava prima di lei nella sua abitazione una scatolina contenente i ricordi di quando era bambino200, gli elementi, le forme, i contenuti, sono tradotti in cinema, ma sono gli stessi delle altre arti del Novecento201.
Materialità e spirito si influenzano a vicenda in un dialogo che nell’arte collabora continuamente e slitta da una parte all’altra soffermandosi in alcuni momenti della storia sulla materia e sul corpo e in altri momenti sul contenuto astratto e filosofico, ma dimenticando troppo spesso che spirito e corpo hanno entrambi un peso quando si tratta di quello strato umano interiore legato agli affetti, alle passioni, all’amore per qualcosa e qualcuno, così come semplicemente per l’arte.
L’arte postale è frutto di un intreccio di scelte fatte da colui che realizza il contenuto inserito in una busta, e un intreccio di scelte o
Jean-Pierre Jeunet “A suggerirmi l’idea di una ragazza che decide di riparare ai torti subiti 200
dagli altri è stato sia un racconto di Paul Auster in cui una donna cambia la vita di un uomo regalandogli anonimamente dei bei vestiti, sia un film di Paul Vecchiali, Les ruses du diable, in cui la giovane protagonista trova tutti i giorni tra la posta una banconota da 100 franchi. La piccola scatola dei tesori infantili scovata da Amélie è invece quella di Rudiger Vogler in Il
corso del tempo di Wim Wenders che aveva a sua volta preso l’idea da Il temerario di Nicholas
Ray. Ma la verità è che Amélie Poulain sono io, con gli aneddoti della mia esistenza e l’elenco di cose che amo e che non amo già illustrate in un mio cortometraggio, Foutaises”. Cfr. Jean- Pierre Jeunet, Guillaume Laurant e Phil Casoar, Il favoloso album di Amélie Poulain, Mondadori, 2002.
Vedi anche Kynastone McShine, Joseph Cornell, catalogo della mostra che si tenne a Firenze nel 1981, Firenze, 1981, p. 11: “usciva ogni giorno dalla porta del tempo per esplorare le magiche prospettive dell’immaginazione associativa e, come un bimbo che incolla le figurine la sera, lavorava sul tavolo della cucina della modesta casa di Long Island sepolto in un mondo di piccoli oggetti, ritagli di stampe, biglietti di viaggio scaduti, angeli di bisquit e di carta ricamata, bicchierini, palle di vetro colorate, etichette, piccoli flaconi, carte del cielo e del mare, fotografie, frammenti di specchio, rami secchi e infiniti relitti del tempo”.
Cfr. Eleonora Rovida, Il favoloso mondo di Amelie: un pastiche contemporaneo, in 201
“Bollettino Telematico dell’Arte”, 23 agosto 2011, n° 621: “L’attenzione magica dedicata alla cura del dettaglio risponde a quella poetica della meraviglia che caratterizza il Novecento e trova un suo spazio e una sua dignità artistica attraverso le tecniche d'accumulo: il collage, l’assemblage, il found footage cinematografico”.
non-scelte dovute all’ambiente esterno all’oggetto spedito che influisce su di esso in maniera caotica e casuale: coincidenze, parallelismi, caso, sono alla base di un arte che si lascia creare dalle situazioni , come se il caso inconsapevolmente portasse nella 202
direzione più opportuna alla realizzazione del destino203.
La nascita della Mail Art porta nel 1963, ma soprattutto negli anni successivi in cui sviluppa ed amplia il proprio Network, alla creazione di legami fra artisti che siano al tempo stesso Arte e conoscenza d’uno e dell’altro in maniera ironica, ludica, ma costruttiva . 204
La Mail Art rompe lo schema del precedente sistema dell’arte composto di artista, critico e solo in un momento successivo pubblico, autoaffermandosi, autostoricizzandosi, riportando alla luce il vero scopo dell’Arte, far emozionare, senza che qualcuno determini sotto forma di regola il motivo per cui essa può o non può ritenersi utile all’uomo.
Il compito attuale non è quello di adeguare l’arte alla ristrettezza mentale delle masse odierne, ma quello di allargare per quanto è possibile il loro orizzonte. 205
Non possiamo ritenere arte ciò che risulta in linea con l’ampiezza delle nostre vedute mentali, dobbiamo adeguare il nostro orizzonte in modo da includervi le forme creative già esistenti, poichè come la filosofia suggerisce, un’opera d'arte non è un ente nella rete
Cfr. Rachel Cohen, A Chance Meeting: Intertwined Lives of American Writers and Artists, 202
1854-1967, Milano, 2004, p. 308.
Il destino deve svolgersi secondo una logica che potrebbe a noi apparire illogica ma che 203
potrebbe essere invece parte di un disegno più grande a noi sconosciuto o invisibile; vedi Friedrich Dürrenmatt, La panne, una storia ancora possibile, Svizzera, Piccola Biblioteca Adelphi, 1956: “destino e caso pur non estranei a una certa intenzionalità consentono il raggiungimento di una giustizia sociale o ordine superiore”.
Martina Corgnati e Francesco Poli, Dizionario d’Arte Contemporanea, Milano, Feltrinelli, 204
1994, p. 125.
Arnold Hauser, Storia sociale dell’arte, secondo volume, Torino, Piccola biblioteca Einaudi, 205
dei rimandi, ma un ente che dischiude un suo mondo poiché istituisce un mondo di valori e di significati che provengono dalla materialità fisica della terra già sviluppati206.
La Mail Art risulta aver ampiamente sviluppato un suo mondo di valori e significanti provenienti dalla terra, dalla sua storia, dalla sua evoluzione.
Martin Heidegger, Essere e tempo, Halle, 1927. 206
Ho eseguito un gesto irreparabile, ho stabilito un legame.