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Le case-archivio dei mailartist

2. Mail Art = Eternal Network

2.12 Le case-archivio dei mailartist

Per archivio di Mail Art intendiamo la conservazione di materiali quali lettere, cartoline, liste di indirizzi, documentazione relativa a progetti, e tutto ciò che mantiene un legame con l’arte per corrispondenza . 292

Maltese, Cupini, Latini, Mattioli, Rimacchioni Spinosa, L’Architettura, n°12, dicembre 1979. 290

Parte del testo riferito ad un progetto architettonico del gruppo è riportata nello scritto di Gio Ferri, Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete dell’arte

postale, aprile-giugno 1980.

Gio Ferri, Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete 291

dell’arte postale, aprile-giugno 1980. Il testo è interamente riportato in Boschi (a cura di), Ray Johnson e la Mail Art… cit., p. 130. Per quanto riguarda gli incontri fra Mailartisti parleremo

nel prossimo capitolo in maniera più approfondita di Ryosuke Cohen che dopo il suo Brain Cell organizza il Fractal Portrait Project in cui realizza sempre su fogli di Brain Cell i ritratti dei mailartisti, vedi figura 10 per un invito al FPP 2018 che aiuta a comprendere come si organizzano questi incontri fisici.

Chuck Welch, Networking currents, contemporary mail art subjects and issues, USA, 292

Un chiaro problema per tutti coloro che svolgono Mail Art è quello legato all’archiviazione [Figura 29]; i mailartisti sono persone che fanno arte, nel senso del termine più vicino alla creatività e più lontano dallo studio, essi non sono archivisti, per semplice amore dell’oggetto artistico che hanno fra le mani ne conservano le tracce, la maggior parte delle volte senza saper bene come catalogare tutto ciò che possiedono, ritrovandosi ad accumularlo senza inventari precisi, senza renderlo disponibile a livello digitale, e quindi mantenendolo in vita nel suo solo corpo cartaceo consultabile a mano; la sua consultazione risulta tutt’altro che libera293, facile, veloce.

Risulta difficile la conservazione in digitale, considerando l’avanzata età dei proprietari di questi archivi, non troppo abili nell’utilizzo delle ultime tecnologie, essi in alcuni casi si preoccupano di conservare più materiale possibile avendo consapevolezza del potenziale di questo materiale, ma non avendo le competenze tecniche per mantenerlo vivo.

Essa è pubblica ma non libera dai confini che limitano coloro che vorrebbero accedervi e 293

sono impossibilitati da motivazioni geografiche.

Archivio Artestudio Morandi

I mezzi a disposizione di questi mailartisti sono ‘poveri’ trattandosi di persone che fanno arte per piacere, non per soldi, e che promuovono a loro spese e spesso con aiuti più o meno consistenti dei comuni, poche centinaia di euro all’anno, i propri progetti; servono comunque già spazi fisici adibiti alla conservazione, così come associazioni culturali collegate ad essi, e questi sono ulteriori oneri di cui si fanno carico gli artisti in maniera personale.

Risultano difficili le donazioni disinteressate, considerando che la Mail Art è ancora poco storicizzata, profondamente legata a esperienze personali294, anche a distanza di anni, sono rari gli esempi incoraggianti295: Carlo Pittore dona il suo archivio ad un museo scandinavo, l’archivio di Jean Brown viene venduto al Getty Fund, archivi di artisti svizzeri entrano nel Museo delle Poste di Berna, e poi archivi donati alle università dell’Iowa, la Stanford di San Francisco. In Europa i più grandi spazi sono quello dell’Artpool di Budapest e quello di Guy Bleus, Administration Centre di Wellen. Si calcola che i principali archivi di mail art contengano dai 1000 ai 10’000 lavori di un numero di artisti che varia dalle 200 alle 2000 unità, con timbri di provenienza da oltre 50 paesi296.

Il più grosso inconveniente riguardante gli archivi postali, certo indispensabili per la conservazione ad uso di ricercatori e storici futuri di una traccia fedele delle molteplici attività della rete, non è tanto però la mancanza di ordine quanto la quasi totale

In occasione del Decentralized Networker Congress del 2012, il 3 novembre, presso 294

Artestudio Morandi di Via San Bernardino, 88, Ponte Nossa, Bergamo, si discusse sui temi e problemi della Mail Art, e ne furono rese pubbliche le conclusioni con un bollettino, in particolare per quanto riguarda il problema degli archivi personali: “in quanto “personali” gli archivi hanno un valore soprattutto affettivo: fanno parte, è vero, della storia della Mail Art, ma soprattutto della nostra storia. Creare musei di Mail Art in concorrenza con i musei d’arte istituzionali, o istituire, all’interno dei musei d’arte, una sezione di Mail Art, sono soluzioni estranee alla tradizione ed allo spirito della Mail Art, che potrebbero aprire la strada a conclusioni e competizioni nella stessa comunità mailartistica, e in sostanza alla resa di Mail Art al sistema dell’arte con le sue ferree leggi.”

Cfr. Baroni, Arte postale… cit., pp. 212-213. 295

Welch, Eternal Network… cit. Chuck Welch ha inoltre, negli ultimi anni, diligentemente 296

catalogato, giorno per giorno, al computer, il materiale in arrivo, dunque ha una statistica precisa e sempre aggiornata in quantità, contenuti, provenienza.

assenza per ovvie e comprensibili carenze di tempo, mezzi economici e personale da adibire all’impresa, di precauzioni ed accorgimenti atti ad una corretta conservazione di opere e pubblicazioni tanto effimere e deperibili, sensibili all’azione distruttiva dell’umidità, del calore, della luce solare e degli sbalzi di temperatura.297

Essendosi fin dall’inizio autoaffermata, la Mail Art oggi ne paga il prezzo nella sua archiviazione, laddove non vi si siano affermati centri particolarmente ricchi che hanno personalmente provveduto alla conservazione dei materiali, o laddove università ed altri enti vi si siano interessati. Ma un grande problema di fondo è che non c’è distinzione precisa fra Archivio e Collezione, dato che la conservazione di Mail Art avviene comunque principalmente a livello privato298.

In relazione all’arte in generale la conservazione di arte postale è ancora agli inizi, ma ci sono comunque archivi pubblici che ne conservano le tracce, soprattutto all’estero; per citarne alcuni: negli Stati Uniti, Against the Clock Mail Art Show Collection presso il Colby College Museum of Art di Waterville, Alternative Tradition in

the Contemporary Arts presso University of Iowa, Artist’s Book Collection e Art Metropole ad Ontario, a New York la Jean Brown Collection presso Getty Center for the History of Art and Humanities,

ancora a Santa Monica, Chicago, Seattle, e in Giappone Art

Unidentified a Nishinomiya, in Norvegia Carlo Pittore Room of International Mail Art a Hovikodden, in Italia il Milan Art Center di

Ruggero Maggi e il Museo civico e della Mail Art in provincia di Ancona a Montecarotto.

Per quanto riguarda invece il privato, o meglio, collezioni private che sono comunque consultabili dal pubblico su richiesta abbiamo l’Archivio Cavellini di Brescia, Artestudio Morandi di Emilio Morandi e Franca Monzani a Bergamo, Aleatory Archive di

Cfr. Baroni, Arte postale… cit., p. 213. 297

Welch (a cura di), Eternal Network… cit., p. 259. 298

Marcello Diotallevi a Fano, Ethereal Open Network Archive di Vittore Baroni a Viareggio, in Svizzera l’Ecart Archive, l’H.R. Fricker Mail-

Art-Networking and Tourism Archive, l’Other Books and So Archive

ed il Ruch’s Archive; in Belgio il R.A.T. Mail Art Archive presso Liegi, l’Administration Centre di Guy Bleus, numerosi spazi in Francia, Germania, Olanda, l’Artpool di Julia e Gyorgy Galantai di Budapest,

Archive Um a Varsavia, il Clemente Padin Archive in Uruguay, l’Open World Archive di Belgrado, The Nomad Museum Mail Art Archive a

Lisbona, ed infine Zaum Mail Art Archive ad Eysk in Russia.299


La lista di spazi che conservano materiale utile alla storicizzazione della Mail Art è stilata in 299

base a Chuck Welch, Mail Art Archives and Collection, in Welch (a cura di), Eternal Network… cit., pp. 259-269. Vedi anche siti online che includono liste di nominativi, indirizzi, biografie dell’operato di mailartisti personalmente compilati da coloro che si occupano di Arte Postale, i più completi: https://mailartists.wordpress.com (consultato il 27 dicembre 2018).

Forse che mi contraddico? Benissimo, allora vuol dire che mi contraddico.

Sono vasto, contengo moltitudini.