2. Mail Art = Eternal Network
2.11 Mail Art come fenomeno estetico-sociologico
Nasce un desiderio, nella Mail Art, che non è solo una volontà di instaurare un rapporto umano con l’altro, ma un rapporto esistenziale strettamente connesso all’estetico o poietico282. La Mail Art è aperta a tutti, è a disposizione di tutti, ma come abbiamo ben visto si tratta di una forma d’arte in cui la dedizione è molto presente e quindi coloro che non credono fortemente nelle potenzialità di questa arte hanno vere e proprie difficoltà ad accettarla così come è e farle spazio nella propria vita.
D’altro parte, coloro che riescono a dedicarvi buona parte della propria esistenza, possono essere considerati soggetti molto interessanti da indagare qualora si volessero approfondire i valori sociologici di questa forma d’arte.
Cfr. Gio Ferri, Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete 282
dell’arte postale, aprile-giugno 1980. Il testo è interamente riportato in Boschi (a cura di), Ray Johnson e la Mail Art… cit., p. 120.
Il mittente […] spedisce ad un destinatario e fa quindi una prima operazione in effetti astratta, non commerciale, offre gratuitamente al suo interlocutore un suo prodotto dichiaratamente estetico. […]. Il destinatario può sceglierlo, non come venditore di immagini, ma come provocatore di stimoli.283
Insomma, il legame fra mailartisti è assolutamente cerebrale, intellettivo, culturale, più che umano semplicemente, forse per questo essi si comprendono così bene pur non parlando una stessa lingua, hanno in comune gli stessi procedimenti estetico-intellettivi, parlano insomma lo stesso linguaggio artistico.
Per spiegare in maniera efficace la questione estetico-ludica si può prendere ad esempio Apollinaire che era solito abbozzare le sue idee sulle cartoline in maniera veloce, affrettata ed essenziale, una forma di scrittura a se stesso per non dimenticare un concetto intervenuto in lui in dato momento, qualcosa di molto simile aveva luogo nel Dada e nelle poesie futuriste, mentre in queste ultime però aveva un ruolo molto rilevante il suono delle parole, nel caso dei Calligrammi di Apollinaire284 il ruolo centrale va ai soggetti disegnati che sono in legame estetico con gli scritti. Laddove abbiamo una forma d’arte pura e semplice, come la poesia, per esprimerla al meglio essa può arricchirsi di altre modalità comunicative, quale ad esempio l’immagine: già la parola è estetica in senso formale, attraverso quindi la forma della parola scritta, ma essa può diventare parola-disegno e veicolare un doppio significato.
Gio Ferri, Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete 283
dell’arte postale, aprile-giugno 1980. Il testo è interamente riportato in Boschi (a cura di), Ray Johnson e la Mail Art… cit., p. 121.
Il legame fra Calligrammi di Apollinaire e Mail Art viene indicata da Gio Ferri, 284
Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete dell’arte postale,
aprile-giugno 1980, punto n°5. Il testo compare in Boschi (a cura di), Ray Johnson e la mail
In maniera ancora più ampliata questo fa la Mail Art giocando con numerosi significati: immagine, parola, spazio, tempo, burocrazia, profondità, divertimento.
Si tratta probabilmente della forma d’arte totale285 più completa poiché include in se non solo tutte le sfumature dell’arte ma anche tute le sfumature della non-arte, includendole nello stesso percorso vitale che non deve più distinguere Arte e Vita286.
Ciò che interviene nell’arte postale, e che serve alla comunicazione e porta alla creazione di un legame, è il fatto che si usino
piccole infinitesimali cose, consumate imbustate, incollate, segni, scritture più o meno comprensibili, buschi, strappi. Pieni scritturali. Immagini di luoghi, che sono memorie o dimenticanze, più che fatti geografici. Che sono utopie indefinite, in particolare per i destinatari.287
In sostanza il concetto è che già nella corrispondenza artistica entra parte dell’artista in forma più o meno concreta nell’opera spedita , di conseguenza il legame fondamentale è quello, ed è 288
Per opera d’arte totale si intende la Gesamtkunstwerk teorizzata di Wagner: "nel 1851, in 285
Opera e dramma, teorizza la rottura dei confini fra le arti: tutte quante si sarebbero espresse sotto la guida della musica, mediante la creazione di un solo oggetto artistico, l’opera d’arte totale. L’opera d’arte ideale è dunque l’opera d’arte totale; in altre parole, una sintesi di tutte le forme espressive e rappresentative di cui gli esseri umani sono e saranno capaci, […]. L’arte è uno strumento potente giacché, per dare un corpo fisico alle nostre rappresentazioni, può far uso di grammatiche distinte e a volte contrapposte, quella delle emozioni e quella della ragione; tanto meglio, dunque, se per raggiungere l’obiettivo – dar corpo a un significato – l’artista riesce a mettere in moto la totalità delle arti”. Vedi Tiziana Andina, E se Wagner avesse avuto
ragione? in “Artribune”, 3 ottobre 2011, https://www.artribune.com/attualita/2011/10/e-se-
wagner-avesse-avuto-ragione/ (consultato il 11 dicembre 2018).
Il concetto di Arte-Vita è già stato visto ampiamente in riferimento a Joseph Beuys nel primo 286
capitolo.
Gio Ferri, Corrispondenze noetiche, in Gio Ferri e Gino Gini (a cura di), Carte segrete 287
dell’arte postale, aprile-giugno 1980. Il testo è interamente riportato in Boschi (a cura di), Ray Johnson e la Mail Art… cit., p. 126.
Da qui il riferimento al fatto che Cleopatra sia considerata la prima mail artist nel momento 288
in cui spedisce se stessa, e allo stesso modo Van Gogh nel momento in cui oltre a scrivere le lettere al fratello Theo, fa recapitare il proprio orecchio a Rachel. Questo in riferimento al ‘più concreto’, nel contemporaneo in maniera meno concreta ma pur sempre tale, intendo l’energia autoriale artistica contenuta nel lavoro spedito-recapitato.
strettamente legato al poietico in quanto si dona all’altro la pare più intima di se' che sono le proprie idee, i propri pensieri, le proprie preoccupazioni, sulla base del fatto che l’interno di ognuno di noi è ciò che fa di noi quello che siamo, e non l’aspetto, la prestanza fisica, il portamento, i modi, che invece sembrano assumere un ruolo centrale nel mondo di oggi.
Nella Mail Art, nella corrispondenza a distanza, la comunicazione e la conoscenza è basata sull’arte, ogni artista conosce l’altro attraverso il suo operato, il suo linguaggio artistico, privo di qualsiasi orpello di presentazione che è solo apparenza, c’è l’estetica si, ma essa è concreta, non è un’illusione.
La vetrina prova l’esistenza del mondo esterno289 scriveva
Duchamp nei propri appunti, e lo si può citare in riferimento al fatto che ogni elemento prova un elemento ulteriore, quindi una cartolina può provare l’esistenza di un uomo che la scrive, e in una specie di magia, come quella che può essere la registrazione video, si mantiene vivo un uomo anche dopo la sua morte: qualora il mittente di uno scritto muoia esso rimane vivo nel suo segno calligrafico e creativo, un segno diretto fra lui e la materia, che poi un altro riceverà, come ricevendo parte viva di colui che l’ha realizzata.
Tutto questo è spiegabile in maniera più scientifica:
Con la relatività si è potuto stabilire che il punto dello spazio tridimensionale e l’istante del tempo non possono avere una definizione assoluta, per cui il mondo si costituisce come un insieme di ‘eventi’ nei quali lo spazio e il tempo divengono un binomio inscindibile. Tali ‘eventi’ sono inestricabilmente relazionati fra loro, tanto che, secondo la relatività, si può affermare che ciò che avviene qui ed ora dipende solo da ciò che è accaduto qui vicino un momento fa… Le implicazioni cosmologiche della relatività hanno dimostrato che l’universo non è infinito, bensì si racchiude su se stesso pur non avendo un confine, dove massa materiale ed energia sono aspetti differenti di una medesima entità e trasformabili l’una nell’altra.
Marcel Duchamp, appunti, in Achille Bonito Oliva (a cura di), Marcel Duchamp: Mercante 289
Allo stesso modo l’edificio non ha un confine e il suo involucro e la sua massa si identificano con l’energia trattenuta o diffusa che dal dentro penetra nel fuori e viceversa… reintegrare spazialmente ‘eventi’ significa fra percepire il flusso continuo dell’energia e la proiezione di questa sulla materia in differenti situazioni spazio-tempo…290
In ogni cartolina, scatola, oggetto, busta, di Mail Art è racchiusa un’energia che rivive indipendentemente dal luogo e dallo spazio, questa è la forza di questo oggetto artistico, che attraverso la concretezza di un timbro, una data, la scrittura, un francobollo, la firma, è ufficiale e veritiero nel gesto di spedizione fatto, attribuendole una forza “amorevole, stimolante, quasi sensuale, che viene da lontano, ma è subito qui con te.291