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Shimamoto disegnava fiori durante la guerra

3. Protagonisti e progett

3.3 Shimamoto disegnava fiori durante la guerra

Shozo Shimamoto nasce nel 1928 ad Osaka e intorno ai 20 anni inizia ad interessarsi all’arte, dopo aver terminato i suoi studi presso l’Università Kansai Gakuin diventa discepolo di Yoshihara362, in quel momento, insieme agli altri allievi fonderà il Gruppo d’Arte Concreta

Gutai : è proprio lui a suggerirne il nome e a mettere a disposizione 363

la sua casa come sede ufficiale del gruppo.364

Nel 1955 viene creato il bollettino Gutai in cui vengono riprodotte le opere degli artisti partecipanti alle varie esposizione ed in particolare le fotografie di alcune Performance di Shimamoto stesso.

La rivista Life e la BBC realizzeranno sull’artista servizi poi mai pubblicati, ma nel 1962 con la sua prima personale presso la Pinacoteca Gutai inizia un percorso molto specifico che in seguito alla morte di Yoshihara e allo scioglimento del gruppo lo porta ad avvicinarsi alla Mail Art.

In particolare per quanto riguarda la diffusione della propria arte, considerando l’isolamento a cui la critica spinse il gruppo giapponese , fu preso in mano personalmente dagli artisti, attraverso 365

Il titolo è ripreso da uno scritto di Shimamoto a cui già facevo riferimento nel titolo della mia 361

tesi di laurea triennale, le informazioni riportate in questo paragrafo partono quindi da una serie di ricerche iniziate nel 2015-2016.

Shōzō Shimamoto, Ōsaka, la casa di Gutai in Lorenzo Mango, Silvia Cavalchi, Federica 362

Franceschini (a cura di), Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011, Oriente e Occidente, catalogo mostra che si tenne a Reggio Emilia in Palazzo Magnani dal 25 settembre 2011 al 8 gennaio 2012, Torino, Allemandi & Co, 2011, p. 127.

Cfr. Baroni, Arte postale… cit., pp. 188-189. 363

Cfr. Allan Kaprow, a lui è attribuita la nascita di forme d’arte nuove come l’Happening, nel 364

suo libro Assemblage, Environments and Happenings, 1966, dedica una sezione al Gruppo Gutai. Anche Passoni in Germano Celant, Conceptual Art. Arte Povera. Land Art, catalogo della mostra che si tenne presso la Civica Galleria d’Arte Moderna di Torino tra il giugno e luglio 1970, scrive: “Fra le correnti artistiche dell’immediato passato che mi sembravano avere nessi profondi con quella dell’arte povera, citerei fra le più importanti il Gutai giapponese."

Cfr. Marcella Cossu, Introduzione all’antologia critica, in Shinichirō Osaki, Augusta 365

Monferini e Marcella Cossu (a cura di), Giappone all’avanguardia. Il gruppo Gutai negli anni

Cinquanta, catalogo della mostra che si tenne presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di

il bollettino Gutai e successivamente il bollettino AU366. Anche qui, anche se in maniera meno provocatoria e affermativa di quella di Cavellini, l’arte si promuove da sola, decidendo che un bollettino è necessario per veicolare i contenuti di questa nuova arte.

Shimamoto si avvicina alla Mail Art dopo il 1972, in seguito alla morte del suo maestro Jiro Yoshihara e lo scioglimento del gruppo Gutai, lui chiama questa nuova arte Chaugutai che poi viene soprannominata Au ovvero Art Unidentified, arte non ben identificata dal punto di vista della critica e del mondo artistico in generale, poiché decisamente ampia, ma rivolta alla diffusione di messaggi etici e morali; proprio AU risulta il tramite perfetto con cui spiegare la nascita di un ambiente di amicizia prima che di artisti, sono qui protagonisti legami di simpatia e vicinanza, rivolti al fare arte.

Il progetto più conosciuto di Shimamoto è quello della Testa

rasata che consiste nel far intervenire tutti gli artisti che incontra con

messaggi o disegni sulla propria testa, immagini che poi circolano in giro per il mondo attraverso il sistema postale.

Fra 1975 e 1976 aderisce alle iniziative dell’Unione degli Artisti, ne viene eletto segretario capo e diventa in breve tempo uno dei massimi rappresentanti della Mail Art, sviluppando una personale concezione dell’opera come prodotto di un lavoro collettivo sempre

Le consultazioni dei bollettini Gutai ed AU sono disponibili in vari numeri presso l’Archivio 366

Artestudio Morandi di Ponte Nossa Bergamo. In particolare il bollettino Gutai registra tutte le mostre e le attività del movimento giapponese fino al numero 15 uscito nel 1965.

Per quanto riguarda la linea di continuità fra Gutai ed AU si può vedere il fascicolo AU Art Unidentified n°00122 del 6 agosto 1993, Hyōgo, Nishinomiya, che indica proprio la vicinanza di alcuni progetti. Il fascicolo è disponibile e consultabile presso l’Archivio Artestudio Morandi di Ponte Nossa, Bergamo.

Risulta inoltre interessante sapere che il secondo e terzo numero del bollettino furono trovati nello studio di Pollock dopo la sua morte, cfr. Osaki, Monferini e Cossu (a cura di), Giappone

più rivolto al sociale . Abbiamo poi già parlato di come la Pace sia 367

un argomento caro ai mailartisti e si inserisca in questa forma d’arte in maniera molto forte, dunque è interessante guardare a Shimamoto anche nel suo ruolo pacifico.

Ad ogni modo Shimamoto sviluppa un linguaggio personale:

Con la mia testa rasata, nel 1987 sono stato in America ed in Canada, e ho poi viaggiato nel 1990 in Europa da Londra fino a Leningrado. Nel 1993 sono andato in Italia ed in Finlandia. Durante le mie tappe sono stato accolto da molti artisti della Mail Art che hanno scritto i loro messaggi sulla mia testa, oppure vi hanno proiettato diapositive o anche film. Tutti ero pronti ad aspettarmi con alcune idee in mente. Nel 1988 un mio studente mi portò una copia della rivista che aveva trovato nella tasta de sedile dell’aereo della JAL in un volo Tokyo-Parigi. Era una sorta di guida del Giappone dove si presentavano in lingue inglese le bellezze dei templi buddisti, le informazioni sui piatti tipici e quant’altro. Ma fra le altre cose, nella pagina che trattava di cinema, era anche riportata come curiosità la possibilità di vedere un film proiettato sulla mia testa, con tanto di illustrazione disegnata a mano. Senza saperlo, la mia testa rasata stava volando in giro per il mondo.368

Shimamoto crea forme artistiche completamente nuove, il suo corpo e qui in particolare la sua testa rasata diventano il supporto di un nuovo fare artistico: girando per il mondo ed incontrando personaggi chiede messaggi in ricordo di un passaggio lasciato sulla propria testa, il senso è quello di portare con se’ un messaggio visibile ed esposto, in una zona del corpo nuda come nessun’altra, ed attraverso la parola mostrare un incontro, un avvenimento, un passaggio, un momento della vita.

Tutte le informazioni bibliografiche relative a Shōzō Shimamoto sono state tratte dal sito 367

internet della Associazione Shōzō Shimamoto. L’associazione è stata fondata in Italia e Giappone nel 2007 da Rosanna Chiessi, Laura Montanari e Giuseppe Morra con lo scopo di “promuovere la ricerca artistica di Shimamoto attraverso la pubblicazione di cataloghi, video e documentari e producendo alcune delle performance che lo hanno reso celebre in tutto il mondo”, così si legge nella presentazione del sito internet e a p. 10 del catalogo Shōzō

Shimamoto, Opere 1950-2011, Oriente e Occidente.

Shōzō Shimamoto, La testa rasata va in giro per il mondo, in Mango, Cavalchi e 368

Ma Shimamoto è conosciuto nel circuito di Mail Art anche per aver scritto un testo intitolato Arte d’Avanguardie è disegnare fiori

durante la guerra, il suo contenuto riguarda il fatto che quando si

parla di avanguardia si parte da un contesto sociale, l’arte che viene definita di avanguardia ha lo scopo di riflettere su una rivoluzione elaborando delle forme che possano migliorare la vita all’interno di un ambiente e di un periodo storico introducendo nuovi modi di pensare . 369

Nello scritto si parte da una riflessione sulla coesione sociale370

di Durkheim che parla di come la pressione sociale venga avvertita in maniera diversa da ogni persona: ci sono persone che elaborano i dati sulla base di un breve periodo mentre altre agiscono dopo aver calcolato le possibilità future a lungo termine; gli artisti d’avanguardia, dice Shimamoto, avvertono minimamente la pressione sociale e quindi puntano ad un futuro remoto: coloro che puntano ad un futuro remoto, riescono a vedere molto oltre rispetto a tutti gli altri e quindi trovano delle risposte e delle soluzioni ad avvenimenti presenti che gli altri non sono in grado di vedere.371 In conclusione tutti coloro che elaborano i dati sulla base di un breve periodo, non sono spesso in grado di comprendere gli artisti d’avanguardia e percepiscono il loro fare arte come qualcosa di incomprensibile e bizzarro, ma essi invece rivoluzionano il modo di guardare, dunque sono in grado di vedere la bellezza e di rappresentarla mentre regna il caos, appunto: disegnano fiori durante la guerra. Tutto questo può

Cfr. Shōzō Shimamoto, Arte d’Avanguardia è disegnare fiori durante la guerra, in Mango, 369

Cavalchi, Franceschini (a cura di), Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011… cit., pp. 133-134. Il termine viene introdotto dai sociologi Émile Durkheim alla fine dell’Ottocento e da Talcott 370

Parsons negli anni ’40-’50 del Novecento per discutere delle relazioni sociali formatesi a partire dall’appartenenza e solidarietà territoriale.

“Prendendo in considerazione eventi come la seconda guerra mondiale, o lo sviluppo 371

economico e il conseguente problema ambientale, a distanza di molti anni vengono considerati eventi incredibili e discutibili, ma la storia dimostra che nel loro tempo la gente li riteneva una risposta normale e ovvia. Gli artisti d’avanguardie però esprimono se stessi indipendentemente dall’andamento sociale e quindi magari disegnano giorni anche se la guerra imperversa. Questa è avanguardia.” Shōzō Shimamoto, Arte d’Avanguardia è disegnare fiori durante la guerra, in Mango, Cavalchi, Franceschini (a cura di), Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011… cit., p. 134.

avere un significato molto ampio dal punto di vista sociale, e da il via ad una serie di progetti rivolti alla pace nel mondo, Shozo Shimamoto

Shozo Shimamoto

Artistamps

Shozo Shimamoto Busta di Mail Art, 2010

Head Network by Jarvis Pilcher

Archivio Artestudio Morandi, Ponte Nossa, Bergamo

Shozo Shimamoto

Head Art, 1980-1990

ricorda:

Tutto cominciò nel 1986 quando Bern Porter venne a farmi visita, Ben era un fisico nucleare che aveva partecipato al Progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale, ma che rimase poi sconvolto dal fatto che una bomba fosse stata sganciata su Hiroshima nonostante l’imperatore si fosse già arreso, si pentì del suo contributo a quell’esperimento, divenne mail artist e cominciò a fare pellegrinaggi nel mondo per chiedere perdono. […] Dopo aver saputo delle mie attività egli mi propose come candidato al Premio Nobel per la Pace, che però non presi. Continuai comunque a promuovere la pace […]. Ci sono molte azioni che legano l’arte e la pace, però questo legame non deve essere affermato con leggerezza, è una cosa delicata e difficile e la strada non è ancora stata spianata. Per questo è un tema che vale la pena di affrontare, ed è il tema della mia vita.372

Sulla scia forse di quello che era stata la Autostoricizzazione di Guglielmo Achille Cavellini, gli artisti della Mail Art si cimentano in celebrazioni di artisti ancora vivi, per omaggiarli e ringraziarli del loro operato, in momenti creati amichevolmente con scopo celebrativo mentre la critica non la prende in considerazione.

Shimamoto fu proposto come candidato a Premio Nobel per la Pace da Bern Porter, ed anche se non verrà premiato il suo ruolo è ben conosciuto da tutti i networker, la sua arte è conservata in alcuni dei più grandi musei del mondo ed ha tenuto mostre personali presso il Guggenheim di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo d’arte contemporanea di Madrid, la Galleria Nazionale di Roma, e i più grandi musei del Giappone373.

Nel 1993, il 12 giugno, alle ore 18, in Campo Santa Giustina a Venezia, venne organizzato da Emilio Morandi lo Shōzō Festival, la piazza accolse circa 100 persone, Shimamoto stesso disse “fischiavano e cantavano improvvisate canzoni che dicevano <<Viva

Intervista all’artista, sito web dell’Associazione Shōzō Shimamoto, http:// 372

www.shozoshimamoto.org/scritti/intervista-a-shozo-shimamoto consultato il 15 dicembre 2018. Cfr. Achille Bonito Oliva (a cura di), Shozo Shimamoto. Samurai Acrobata dello sguardo 373

1950-2008, catalogo della mostra tenutasi al Museo di Villa Croce e delle performance a

Genova, Genova, 2008. Ultime pagine dedicate alla cronologia delle mostre e performance a cui l’artista ha partecipato in forma personale e collettiva.

Emilio Morandi,

Invito alla Festa per Shozo in Venezia, 1993

Shōzō>>” ; si tenne poi alla fine della Biennale presso Rauma un 374

ulteriore festival denominato Shōzō Networking, organizzato da un altro mail artist, Illkka Juhani Takalo-Eskola, finlandese, che rese possibile la realizzazione di performances ideate dall’artista giapponese, in differenti luoghi, che Shimamoto precisò “questa non fu una performance, ma piuttosto un Networking Art fatto da me stesso” , lo status dell’arte è più difficile da definire poiché “arte e 375

vita non devono più essere due cose separate”376.

Shozo Shimamoto è morto nel 2013 ma tutti conservano un grande ricorso del suo lato mailartistico, artistico, e soprattutto umano.

Shōzō Shimamoto, “AU Art Unidentified”, n°00122, Hyōgo, Nishinomiya, 6 agosto 1993. 374

Ibidem. 375

Jerry Dreva, High Performance n°9, primavera 1980. 376

Shozo Shimamoto Networking Archivio Artestudio Morandi, Ponte Nossa,