• Non ci sono risultati.

3.5 La definizione del loss period nel calcolo dei lost profits

Capitolo 4: Stima del Lost Business Value

4.3 Processo di stima del lost business value

4.3.2 Definizione degli standards of value

Quando si effettua una valutazione è necessario decidere quale sia lo standard of value, o configurazione di valore, più appropriato da utilizzare per valutare il capitale dell’azienda nello specifico caso in esame. Infatti, in relazione alle motivazioni che spingono ad effettuare la valutazione scaturiscono valori diversi per uno stesso oggetto di stima.

Gaughan, in Measuring Business Interruption Losses and Other Commercial Damages, definisce i seguenti principali standards of value:

• Valore di liquidazione. • Valore contabile

• Valore economico del capitale (Enterprise value). • Fair market value.

Patrick A. Gaughan, Measuring Business Interruption Losses and Other Commercial Damages, 2009

180 Edition, op.cit., 2009, p.294 Ibidem. 181 Ivi, p.289-290 182

• Fair value.

Il valore di liquidazione è il valore che verrebbe realizzato qualora gli asset dell’azienda venissero venduti come elementi distinti e l’azienda utilizzasse tale somma per soddisfare i debiti esistenti. Esso dipende dal prezzo a cui vengono venduti gli asset che è di solito inferiore al valore che verrebbe realizzato in una vendita ordinaria. Il valore di liquidazione è a volte usato come valore minimo (floor value) dell’azienda.

Il valore contabile (book value) è dato dalla differenza tra il totale delle attività e il totale delle passività come risultano dal bilancio. Questo valore potrebbe essere inferiore a quello di mercato per via dell’impatto dell’ammortamento anche se l’esperto potrebbe aggiustarlo per renderlo più allineato a quest’ultimo. Per alcune tipologie di imprese come quelle che operano nel settore dei servizi finanziari, il valore di libro potrebbe essere alto per il fatto che le attività vengono periodicamente rivalutate al valore di mercato, mentre altre aziende presentano nell’attivo dello stato patrimoniale alcuni beni immateriali che sono di difficile valutazione, come l’avviamento.

Anche le passività non sono di facile stima. Alcune sono di natura incerta ma vengono incluse comunque nello stato patrimoniale mentre altre sono passività potenziali che non vengono inserite in bilancio in quanto non è facile farne una stima accurata, anche se potrebbero essere valori significativi.

L’enterprise value riflette il valore dell’intera azienda come valore del capitale investito. Se si sceglie un approccio asset side si mettono in evidenza sia il valore del debito che quello dell’equity. Una volta sottratto dall’enterprise value il valore della posizione finanziaria netta si ottiene l’equity value.

Il fair market value è definito dall’IRS come 183

“…the price expressed in terms of cash equivalents, at which property would change hands between a hypothetical willing and able buyer and a hypothetical willing and able seller, acting at arms length in an open and unrestricted market, when neither is under compulsion to buy or sell and when both have reasonable knowledge of the relevant facts”. 184

IRS è l’acronimo di Internal Revenue Service e cioè l’Agenzia delle Entrate statunitense

183

Nancy J. Fannon, The Comprehensive Guide to Lost Profits Damages for Experts and Attorneys, 2009

184

Tale definizione è stata rilasciata per la prima volta nel Revenue Ruling 59-60 per poi essere ampliata nel tempo.


Si tratta in definita il prezzo in denaro che sarebbe realizzato in una transazione tra un venditore e acquirente, entrambi consenzienti e adeguatamete informati su tutti i fatti rilevanti e che non sono costretti ad eseguire la transazione. 185

Il fair value, invece, si ottiene apportando aggiustamenti al fair market value sotto forma di premi o sconti in modo da tener conto nella valutazione, dei particolari interessi delle parti. Il fair value è uno standard che si applica a certi tipi di valutazione come in caso di oppressione degli azionisti di minoranza in cui si stima il valore che sarebbe prevalso se non ci fosse stata l’azione dell’oppressore. 186

In Italia i Principi Italiani di Valutazione (PIV) definiscono sei configurazioni di valore di riferimento:

1. valore intrinseco o fondamentale 2. valore di mercato;

3. valore d’investimento; 4. valore negoziale equitativo; 5. valore convenzionale (o speciale); 6. valore di smobilizzo.

“Il valore intrinseco di un’entità aziendale esprime l’apprezzamento che un qualsiasi soggetto razionale operante sul mercato senza vincoli e in condizioni di trasparenza informativa dovrebbe esprimere alla data di riferimento, in funzione dei benefici economici offerti dall’attività medesima e dei relativi rischi” . Esso è chiamato anche 187

valore economico del capitale e prende in considerazione sia i fondamentali che i benefici economici derivanti dall’azienda.

cfr Shannon P. Pratt, The opinion of the college on defining standars of value, Valuation, vol.34, no.2,

185

giugno 1989

Patrick A. Gaughan, Measuring Business Interruption Losses and Other Commercial Damages, 2009

186

Edition, op.cit., 2009, p.289-290

OIV, Principi italiani di valutazione (PIV), Introduzione e parte prima - La rete concettuale

187

Il valore di mercato di un’entità aziendale è invece “il prezzo al quale verosimilmente la medesima potrebbe essere negoziata, alla data di riferimento, in un mercato ordinato e trasparente fra soggetti indipendenti che operano in modo razionale, senza essere esposti a particolari pressioni” . 188

“Il valore di investimento esprime i benefici offerti da un’azienda al soggetto che lo detiene, o che potrà detenerla in futuro, con finalità operative o a puro scopo d’investimento” . 189

Invece il valore negoziale equitativo di un’entità aziendale esprime “il prezzo al quale essa potrebbe essere negoziata fra due o più soggetti identificati, correttamente informati e concretamente interessati, bilanciando in modo equo i rispettivi interessi” . 190

A livello internazionale tale valore si identifica con il fair value che risulta essere diverso dal valore di mercato (market value).

L’International Valuation Standards Council nel 2013 da due definizioni riguardo a questi due standards of value, applicabili dai valutatori di tutto il mondo:

• Fair Value: “The estimated price for the transfer of an asset or liability between identified knowledgeable and willing parties that reflects the respective interest of those parties”. 


Si può definire cioè come prezzo stimato per il trasferimento di un asset o passività tra parti identificate e consenzienti che riflette l’interesse di tali parti.

• Market value: “The estimated amount for which an asset or liability should exchange on the valuation date between a willing buyer and a willing seller in an arm’s-length transaction, after proper value marketing and where the parties had each acted knowledgeably, prudently and without compulsion”. 


Si può definire come l’ammontare che un venditore consenziente e un acquirente consenziente negoziano in una negoziazione indipendente, in cui le parti agiscono con consapevolezza e senza costrizioni.

Ivi, p.17-18 188 Ivi, p.18 189 Ibidem. 190

Il termine fair market value, definisce lo stesso concetto di market value proposto dagli International Valuation Standards. 191

Il valore convenzionale viene definito in base a criteri specifici e la correttezza della stima discende dalla loro corretta applicazione. Un esempio ne sono i principi contabili che definiscono i valori di bilancio. 192

Infine, il valore di smobilizzo è un prezzo determinato in condizioni non ordinarie di chiusura dell’attività economica. 193

La selezione della configurazione di valore più appropriata è influenzata dallo scopo della valutazione e dalla prospettiva che si assume con conseguente impatto sul valore stimato.

Inoltre la valutazione dipende anche dal soggetto che la effettua e dalla sua percezione del rischio dell’azienda valutata.

Nella stima del lost business value, l’obiettivo è quello di risarcire la parte danneggiata in modo tale che essa sia nella stessa posizione in cui sarebbe stata se non avesse subito la lesione. 194

Nelle valutazioni d’azienda per scopi diversi da quello della stima della perdita spesso si seleziona il fair market value come benchmark. Tuttavia, sorgono alcune questioni riguardo all’utilizzo di quest’ultimo come standard of value appropriato in caso di valutazione delle perdite economiche.

Innanzitutto, non è detto che l’esperto sia in grado si dimostrare che l’azienda possa essere venduta ottenendo come corrispettivo tale valore. Per esempio, qualora ci siano già stati dei tentativi di collocamento dell’azienda in cui si chiedeva il fair market value

The Guide to damages in international arbitration, Editor John A Trevor, 2016, p.164-165

191

OIV, Principi italiani di valutazione (PIV), Introduzione e parte prima - La rete

192 192

concettuale di base (conceptual framework), op.cit., 2013, p.19

Ibidem.

193

“…the purpose of compensatory damages for lost business value is to place an injured party in the

194

same position as it would have been if it had there been no injury; that is, to compensate for the injury actually sustained”, Nancy J. Fannon, The Comprehensive Guide to Lost Profits Damages for Experts and Attorneys, 2009 Edition, Business Valuation Resources, LLC, 2009, p.Intro-14

e che non sono andati a buon fine, non è indicato utilizzare tale configurazione di valore. 195

L’esperto deve, inoltre, considerare qualora il punto di vista di un potenziale acquirente sia rilevante. Se per esempio il proprietario non intende vendere l’azienda, il valore dovrebbe essere calcolato dal suo punto di vista piuttosto che il valore dell’opportunità mancata di un acquirente informato così come definito dal fair market value. 196

Quando l’azienda è distrutta, il venditore non è consenziente e per tale ragione non è corretto l’utilizzo del fair market value ma è più indicato il valore per il proprietario (value to owner). 197

Se si valuta nell’ottica di uno specifico investitore, e non secondo il concetto di valore di mercato (che risulta essere impersonale e unico per tutti i soggetti) si può parlare anche di investment value, cioè del valore che un asset ha per quel particolare investitore. 198

Inoltre, un’azienda può essere acquistata ad un prezzo che non sempre coincide con il valore di mercato, che ne definisce un valore base, poiché nella realtà l’acquirente ne potrà ottenere uno maggiore. Si deve tener conto, a questo proposito, delle sinergie derivanti dall’acquisizione dell’azienda quali quelle di mercato, operative, finanziarie e fiscali, per le quali il soggetto sarà disposto a pagare un prezzo maggiore rispetto al fair market value.

Inoltre è necessario tener conto di premi e sconti, che aumentano o diminuiscono il valore dell’azienda. 199

Everett P. Harry, Damages measurement and the business valuation report - Challenges and Pitfalls,

195

Dunn on Damages - The economic damages report for litigators and experts, Fall 2011, p.8 Ibidem.

196

Richard M. Wise, Quantification of Economic Damages, McGill University, Faculty of Law, 1996, p.

197 33 Ivi, p.32 198 Ivi, p.31 199