• Non ci sono risultati.

Il tasso di imprenditorialità nel nostro Paese è andato progressivamente riducendosi nel tempo. Se ai primi anni duemila in Italia si aveva un saldo netto di imprese annuo, la differenza tra iscritte e cessate nei registri camerali8, positivo e superiore alle 100 mila, la crisi del 2008 ha rappresentato una battuta d’arresto enorme, rendendo il saldo leg-germente positivo, che si è attestato intorno alle 20 mila imprese annue fino al 2019, per poi essere negativo nel 2020 e rimbalzare positivamente nel 2021. Di conseguen-za, in termini relativi, il tasso di iscrizione netta (ossia il saldo in rapporto alle imprese registrate), si è ridotto passando da poco più del 2% annuo nei primi anni duemila, scendendo a livelli inferiori allo 0,5% dopo la crisi del 2008 per essere negativo nel 2020, per effetto della pandemia. Dunque, il Covid non ha rappresentano che l’epifenomeno di un percorso in corso. L’effetto delle varie crisi sul volume delle impre-se è un dato, posto che la numerosità delle impreimpre-se non è di per sé un valore. Ad esempio, molte imprese hanno subito processi di fusione e aggregazioni. Oltretutto, l’effetto volume è sempre da considerare in ragione dell’effetto sulla qualità e le caratte-ristiche dimensionali delle stesse (Figura 6).

- - -

8 Movimprese – Unioncamere, https://www.infocamere.it/movimprese.

© Cesi Multimedia 14

Figura 6 Il saldo delle imprese e Tasso iscrizioni nette, 1999-2021

Fonte 6 Ns elaborazioni su dati Movimprese-Infocamere e ISTAT, ISTAT Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo, estrazione 26 febbraio 2022

Ciò nonostante, in valori assoluti il numero delle imprese italiane resta sempre molto alto. L’Italia si conferma un Paese comunque molto creativo, intraprendente e pieno di animal spirit. Le caratteristiche del tessuto imprenditoriale sono note: il 90% delle im-prese ha meno di dieci addetti in media e occupano metà degli occupati complessivi italiani. Oltre a ciò, altra grande caratteristica del sistema italiano è che molta impresa è di tipo familiare, aspetto che andrebbe approfondito nelle sue varie sfaccettature. In sostanza, sono oltre 6 milioni le imprese registrate (dati camerali), oltre 5 milioni quelle attive. Durante il Covid le cessazioni sono state superiori alle iscrizioni di circa 10 mila imprese in media l’anno (Tabella 2).

Tabella 2 Imprese Registrate, Attive, Iscritte e cessate, 2019-2021 Totale Registrate

Totali Attive Totali Iscritte totali Cessate Totali Saldo 2019 6.091.971 5.137.678 353.052 362.218 - 9.166 2020 6.078.031 5.147.514 292.308 307.686 - 15.378 2021 6.067.466 5.164.831 332.596 344.436 - 11.840 Fonte Movimprese-Infocamere

© Cesi Multimedia 15 Anche in questo caso, sono forti le differenziazioni regionali: il 32% delle imprese regi-strate nel 2020 erano collocate nel Mezzogiorno. Lo spaccato regionale delle dinami-che post Covid di fatto consegna una situazione abbastanza positiva ma differenziata a livello regionale. Le imprese registrate nel 2021 crescono dell’1,4% in tutta Italia, nel 2020 praticamente sono cresciute di poco sopra lo zero. Nelle Regioni del Mezzogior-no crescoMezzogior-no a valori superiori della media italiana. Tra le Regioni più sviluppate, tranne la Lombardia, quasi tutte sono al di sotto della media italiana. Stessa classifica si ha durante l’anno del Covid, quando i tassi negativi sono stati prevalentemente nelle Re-gioni più sviluppate. Il freno all’imprenditorialità durante il Covid è stato maggiore nelle Regioni più ricche (Tabella 3).

Tabella 3 Imprese Registrate, iscrizioni, Cessazioni e tassi di crescita 2020-2021, per Regioni

Fonte Movimprese-Infocamere

Al netto di ciò, la pandemia, innestandosi nel percorso che abbiamo rappresentato, non ha sortito gli effetti negativi che si immaginavano, ossia il tracollo della base im-prenditoriale. Si sa bene che le crisi hanno spesso un’onda lunga, che si riverbera nel medio termine anche sulla capacità delle imprese di “continuità aziendale” oltre che nelle prospettive che producono quel clima di fiducia che è generativo di nuova impre-sa. Non bastano degli incentivi o dei fondi per creare nuove start-up d’impresa (pur

© Cesi Multimedia 16

sempre necessari) ma anche un clima che non mortifica l’imprenditorialità, che motiva gli investimenti e il rischio di impresa rispetto alle prospettive future. Su questo il conte-sto finanziario e dei servizi professionali possono giocare un ruolo combinato e rilevan-te in tal senso.

Dentro la dinamica demografica del recente passato, è utile guardare anche alle dina-miche per tipologie di imprese. Il risultato è abbastanza inequivocabile, sia se guardia-mo le variazioni annue nel 2020 e 2021 per le imprese registrate (Figura 7) sia se ana-lizziamo gli andamenti per imprese attive (Figura 8). Le società di capitali rispondono meglio alla crisi, registrando tassi di crescita positivi e ampiamente superiori a quelli di tutte le imprese, sia tra le registrate che tra le imprese attive. Società di persone e ditte individuali si riducono ampiamente nei due anni, le prime in misura maggiore.

Discorso a parte è bene fare per le cooperative, che, dentro il mondo delle società di capitali attive, segnano numeri in decrescita, leggera e continua anche durante il Covid (-1,3% le cooperative attive in Italia a fine 2021 rispetto all’anno precedente, 76.517 in tutto; l’anno precedente rispetto al 2019 si riducevano dello 0,6, dati camerali delle cooperative attive)9. In Italia, si fanno meno cooperative l’anno: otto anni fa se ne face-vano 8 mila l’anno, nel 2021 ne sono nate 2676.

Una prima considerazione, perciò, infine, ha senso fare in ragione di una impostazione delle politiche di finanza/credito e di sviluppo che evitino o mitighino il rischio derivante dalla riduzione del numero delle imprese (effetto volume): le società di capitali, più strut-turate, con maggiori garanzie dal punto di vista degli assetti societari e patrimoniali so-no meso-no esposte alle crisi.

- - -

9 Fondosviluppo – Confcooperative, Studi & Ricerche n. 162, febbraio 2022 e n. 132 febbraio 2021.

© Cesi Multimedia 17 Figura 7 Imprese Registrate per forma giuridica, 2020-2021

Figura 8 Imprese Attive per forma giuridica, 2020-2021

Fonte 7-8 Ns Elaborazioni su Movimprese-Infocamere

© Cesi Multimedia 18