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3. Implicazioni politiche del CJK FTA

3.1 Ostacoli di carattere non economico

3.1.2 Dispute territoriali

3.1.2.1 Diaoyu/Senkaku

Le isole Diaoyu o Senkaku sono un gruppo di isole, composto da otto affioramenti rocciosi, inabitati, situati nel Mar Cinese Orientale, equidistanti (meno di 200 km) dalla costa di Taiwan e dalle isole Yonaguni e Ishigaki dell’arcipelago di Okinawa, a poco più di 400 km dalla maggiore isola di Okinawa. L’isola più grande del gruppo misura 4 kilometri quadrati, per cui il controllo su di esse non ha valore in senso stretto ma per la memoria storica e loro posizione strategica. Secondo la Cina, le isole furono occupate dal Giappone 120 anni fa, durante la guerra sino-giapponese del 1894-1895 chiamata “Guerra Jiawu” e tornarono legalmente in suo possesso dopo la Seconda guerra mondiale, in base alla Dichiarazione del Cairo e alla Conferenza di Potsdam. La disputa quindi è un’eredità della Guerra fredda.

La loro posizione strategica nelle acque internazionali dello stretto di Miyako, è cruciale per l’accesso della Cina all’Oceano Pacifico e la scoperta nel 1968 di riserve di petrolio e gas nelle acque adiacenti alle isole, le hanno conferito un elevato valore economico . Nel 2010 l’ incidente tra un peschereccio cinese e due navi della guardia costiera giapponese ha portato ad un’escalation di toni che non aveva precedenti nelle relazioni bilaterali sulla disputa territoriale.

Il 7 settembre 2010 il peschereccio cinese Minjinyu 5179 entra in collisione ben due volte con delle imbarcazioni della guardia costiera giapponese nelle vicinanze delle isole Diaoyu, che sono sotto il controllo effettivo di Tokyo ma vengono rivendicate sia dalla Cina che da Taiwan.

Figura 1. Area contesa e divisione delle acque territoriali

Fonte: Japanfocus.org

Il governo giapponese non avendo dubbi sul fatto che le isole siano parte integrante del territorio, decide di trattare l’incidente in base al diritto nazionale e processare il capitano Zhan Qixiong con l’accusa di intralcio al lavoro della guardia costiera. Il prolungamento della detenzione del capitano, scatena la forte reazione cinese che utilizza mezzi diversi per fare pressioni: trattiene quattro cittadini giapponesi con l’accusa di essere entrati in una zona militare riservata nella provincia dell’Hebei e successivamente mette in atto l’embargo effettivo ma non ufficializzato, delle esportazioni di terre rare, paralizzando la produzione elettronica giapponese. Il 24 settembre, contro ogni previsione, Tokyo libera il capitano Zhan per evitare ulteriori escalation diplomatiche tra i due Paesi, scelta fortemente criticata sul fronte interno come una dimostrazione di debolezza nei confronti della Cina. Soprattutto i nazionalisti fanno leva sui sentimenti e sulle preoccupazioni per la crescita del potere cinese militare, che minaccia la sicurezza nazionale, e cercano di acquisire maggiore consenso

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. D’altra parte anche in Cina ci sono state dimostrazioni e proteste anti-giapponesi

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collegate all’incidente delle Senkaku in molte città tra cui Pechino, Shanghai, Chengdu, Xian e Zhengzhou. Nel documento ufficiale emesso dal governo cinese sulla questione, si afferma che le isole Diaoyu hanno sempre fatto parte dell’ Impero cinese, e sono presenti negli archivi della corte cinese già dal quattordicesimo secolo come punto di riferimento sull’antico tragitto commerciale marittimo tra la Cina e Okinawa. Infatti il regno di Ryukyu è stato legato alla corte di Pechino da una relazione tributaria durata quattro secoli, per tutte le dinastie Ming e Qing fino alla metà dell’Ottocento. Nel 1879 il Giappone si è impadronito delle Ryukyu e ne ha cambiato il nome in prefettura di Okinawa. Successivamente secondo i cinesi, il Giappone ha avviato azioni segrete per invadere e occupare le Diaoyu e annetterle al proprio territorio alla fine della guerra sino-giapponese del 1894 -1895 che terminò con il trattato ineguale di Shimonoseki,con cui la Cina è stata costretta a cedere Taiwan e le altre isole, tra cui le Diaoyu, in quanto appartenenti all’isola di Formosa, che nel 1900 furono ribattezzate Senkaku 11.

Con la fine della Seconda guerra mondiale, il trattato di Potsdam stabilì che il Giappone dovesse rendere tutti i territori conquistati in guerra, tra cui però non riconosceva le Diaoyu che vennero occupate dagli Stati Uniti dal 1945 al 1972, insieme ad Okinawa. Con la fine dell’occupazione, gli U.S ritornarono i diritti amministrativi su di esse al Giappone tramite accordi bilaterali che la Cina definisce illegali e invalidi in quanto ledono i suoi diritti di sovranità nazionale. La disputa territoriale infatti è iniziata negli anni ’70 con la fine dell’occupazione americana delle isole Ryukyu e il problema della demarcazione delle acque territoriali e i diritti sulle risorse di petrolio e gas. Gli Stati Uniti hanno giocato e giocano un ruolo determinante nella creazione e manipolazione del problema Senkaku che potrebbero assumere un ruolo fondamentale nella strategia di contenimento della Cina. Nell’incidente del 2010 il Giappone cercò di coinvolgere gli Stati Uniti a intervenire nella gestione di questa questione di sicurezza in base all’articolo 5 dello “US-Japan Security Treaty” che autorizza Washington a intervenire in difesa di Tokyo nel caso di un attacco armato.Ultimamente le attività marittime cinesi all’interno e intorno ai confini delle acque territoriali giapponesi si stanno intensificando, aumentando così i rischi di nuove tensioni tra le due parti 12.

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State Council Information Office of the People’s Republic of China , Diaoyu Dao, an Inherent Territory of China, settembre 2012

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Cfr. Gavan, McCORMACK, “Small Islands – Big Problem: Senkaku/Diaoyu and the Weight of History and Geography in China – Japan Relations”, The Asia-Pacific Journal: Japan Focus, vol 9, 1, n.1 , 3 gennaio 2011.