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Il Tripartite Environment Ministers Meeting

2. La cooperazione trilaterale

2.3 Altri ambiti di cooperazione

2.3.1 Sviluppo sostenibile

2.3.1.1 Il Tripartite Environment Ministers Meeting

Per promuovere lo scambio di visioni e rafforzare la cooperazione sui temi ambientali non solo regionali ma globali, i tre ministri dell’ambiente hanno istituito un’apposita piattaforma, chiamata Tripartite Environment Ministers Meeting (TEMM). Dal lancio di questo meccanismo nel 1999, si sono tenuti 14 incontri, a rotazione nei tre Paesi, al termine dei quali viene emesso un comunicato congiunto che riporta il consenso raggiunto dalle tre parti su importanti temi ambientali regionali e globali. Nel nostro periodo di analisi dal 2008 , questi sono stati gli sviluppi del dibattito nell’ambito dei TEMM:

• TEMM 10 (2008), Jeju: i tre ministri hanno accolto con favore le “Direttive e attività di politica ambientale per una crescita ecosostenibile e una migliore qualità della vita” (Environmental Policy Directions & Tasks for Green Growth & Higher Quality of Life) avanzate dalla Corea del Sud, gli sforzi di “abbattimento dell’inquinamento” e di “riabilitazione di fiumi e laghi ecologicamente vulnerabili” guidati dal principio cinese dello “Scientific Outlook on Development”, e la “ Clean Asia Initiative” e l’ “Action Plan for Low-Carbon Society” promosse dal Giappone. Tutte queste iniziative esprimono con chiarezza l’intenzione di integrare la protezione ambientale nello sviluppo economico e sociale. Durante l’incontro sono state scambiate informazioni sulle recenti politiche ambientali nei tre Paesi, si sono discusse le azioni in materia ambientale nella regione dell’ Asia nord-orientale e il futuro corso della cooperazione. Inoltre si è discusso sull’istituzione di società a basse amissioni di carbonio nella sessione speciale.

• TEMM 11 (2009), Beijing: i tre ministri hanno raggiunto il consenso sul fatto che il TEMM ha assunto vitale importanza nel promuovere la cooperazione regionale in materia ambientale e nel raggiungere lo sviluppo sostenibile nella regione. E’ stato espresso apprezzamento per i traguardi raggiunti nelle aree prioritarie nel corso dei

dieci anni di cooperazione. Durante l’ incontro, i temi di discussione sono stati la direzione delle politiche ambientali nel far fronte alla crisi finanziaria globale, le aree prioritarie della cooperazione ambientale per i tre Paesi così come il futuro ruolo dell’incontro ministeriale.

• TEMM 12 (2010), Hokkaido (Chitose, Tomakomai): i tre ministri hanno riconfermato l’importanza vitale che il TEMM ha assunto nel promuovere la cooperazione regionale in materia ambientale e nel raggiungere uno sviluppo sostenibile nella regione dell’Asia nord-orientale. Durante l’incontro, è stato adottato il “Tripartite Joint Action Plan on Environmental Cooperation” , sono state decise le dieci aree prioritarie e approvate come aree di cooperazione prioritaria per i cinque anni successivi.

• TEMM 13 (2011), Busan: i tre ministri hanno presentato le politiche ambientali domestiche dei tre Paesi, discusso le maggiori politiche per affrontare le questioni ambientali globali e regionali e esaminato l’avanzamento del Tripartite Joint Action Plan. Durante l’incontro sono state scambiate opinioni sui risultati dei “Student and Business Forums” tenutisi in occasione del TEMM 13.

• TEMM 14 (2012), Beijing: sono state scambiate opinioni sul progresso delle politiche ambientali domestiche dei tre Paesi e discussi questioni ambientali inclusi il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico transfrontaliero come le tempeste di polvere e sabbia e gli impatti ambientali delle catastrofi naturali sulla base delle lezioni apprese dal grande terremoto del Giappone nel 2011. Si è discusso anche dei risultati dei forum del TEMM. Durante l’incontro, è stata ben accolta la proposta giapponese di tenere un seminario sulle contromisure da adottare contro i disastri, basato sull’ esperienza del grande terremoto in Giappone del 2011.

Durante il quindicesimo TEMM che ha avuto luogo tra il 5 e il 6 maggio 2013 a Kitakyushu, in Giappone, si sono incontrate le delegazioni dei tre Paesi rispettivamente guidate da Nobuteru Ishihara, ministro dell’ambiente giapponese, Yoon Seong-kyu, ministro dell’ambiente coreano, mentre la Cina ha inviato il proprio vice-ministro della protezione ambientale, Li Ganjie a causa del contenzioso irrisolto delle isole Senkaku. Durante l’incontro, sono state introdotte le visioni e strategie per il futuro: “Un approccio integrato per il perseguimento di una società a basse emissioni di carbonio e basata sul riciclo dei materiali che sia in armonia con la natura” nel caso del Giappone, “Un welfare ambientale di elevata qualità che realizzi il benessere delle persone” per la Corea del Sud e “Una eco-civilizzazione come strategia di sviluppo sostenibile che sia

integrata in ogni aspetto del progresso economico, politico, culturale e sociale” per la Cina. I tre delegati hanno sottolineato l’importanza del dialogo politico, della ricerca congiunta e della cooperazione tecnica in aree prioritarie collegate allo sviluppo sostenibile, con riferimento tra le altre, allo sviluppo ecosostenibile/economia ecosostenibile/crescita ecosostenibile, biodiversità, inquinamento dell’aria, tempeste di sabbia o polvere e risposta/ intervento e gestione delle emergenze ambientali.

La cooperazione trilaterale ha avviato progetti e dialoghi a vari livelli in tutti gli ambiti compresi nel termine sviluppo sostenibile cioè economia circolare, difesa ambientale, scienze e tecnologie, agricoltura e pesca, e risorse idriche.

Il vice-ministro Li, in particolare, ha sottolineato i grandi progressi compiuti dal proprio Paese nella riduzione dell’inquinamento, ottimizzando lo sviluppo economico e al tempo stesso risolvendo problemi ambientali che ostacolavano il benessere pubblico, nella prevenzione e nel controllo dell’inquinamento nei bacini fluviali chiave, nella protezione dell’ecologia e dell’ambiente rurale così come nel garantire la sicurezza nucleare e dalle sorgenti radioattive. La Cina inoltre ha annunciato l’adozione del dodicesimo “Piano quinquennale sulla prevenzione e il controllo dell’inquinamento atmosferico” e il dodicesimo “Piano quinquennale sulla prevenzione e il controllo dell’inquinamento da metalli pesanti”. Sono stati inoltre introdotti nuovi standard ambientali sulla qualità dell’aria che verrà controllata attraverso 496 stazioni di monitoraggio situate in 74 città cinesi comprese Beijing- Tianjin-Hebei, il delta del Fiume Giallo, il delta del Fiume delle Perle, municipalità e capitali provinciali.34