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le necessità, i desideri e le difficoltà che incontra durante lo studio

7.2 Diario: Desktribe Kit

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Il Desktribe kit corredato da una matita bicolore è stato consegnato agli studenti durante il primo colloquio. È stato accordato agli studenti il permesso di tenere il diario per due settimane, così da ottenere i risultati relativi a una settimana completa anche in caso di dimenticanze o imprevisti. Al termine delle due settimane, durante il secondo colloquio, oltre a ritirare il diario e a commentare le risposte fornite dai partecipanti, ho posto loro ulteriori domande, atte a intercettare le loro esigenze. I colloqui sono stati registrati, così da poter analizzare le interviste in una fase successiva.

I dati raccolti sono poi stati elaborati e sulla base di questi sono state definite delle aree di azione su cui agire.

Già dalle prime risposte ricevute appare chiaro che tutti i ragazzi entrano quotidianamente in contatto con la tecnologia. Alla richiesta di indicare quali siano gli oggetti tecnologici posseduti all’interno della casa, lo smartphone e il televisore si sono rivelati onnipresenti (16/16), seguiti dal computer portatile (14/16) e dal fisso (12/16). La console

videogame viene citata principalmente dal campione

maschile (8/16) mentre il tablet è presente in più della metà dei casi (9/16).

Se dal punto di vista della presenza, la situazione sembra essere diversificata, alla richiesta di dichiarare il proprio oggetto tecnologico preferito fra quelli citati, la quasi totalità degli intervistati si trova d’accordo

nell’indicare lo smartphone come device prediletto (12/16), seguito, anche se con un notevole distacco, dalla console

videogame (3/16). Anche quando è stato chiesto loro

di motivare questa predilezione le risposte sono state tendenzialmente uniformi: lo smartphone è lo strumento preferito perchè è personale, e permette, all'interno di un solo dispositivo, di compiere una pluralità di azioni.

È subito chiaro come la prima delle due motivazioni emersa giochi un ruolo decisivo nella scelta dell’oggetto: ancora una volta, in un età dove la conquista dell’indipendenza è considerata una priorità, avere a disposizione un oggetto proprio e privato diventa un motivo di preferenza.

La domanda successiva era finalizzata a individuare quali fossero le funzioni dei device maggiormente utilizzate e preferite dagli utenti. Al primo posto troviamo fotografare (15/16), seguita da sentire gli amici (13/16), e infine giocare (5/16).

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Per quanto riguarda invece le applicazioni preferite, al primo posto troviamo Whatsapp, indicato come il social

network preferito da 13 persone, seguito da Youtube,

Facebook e Instagram, quest’ultimo molto gettonato fra le ragazze (6/9). Dalla ricerca emerge come Whatsapp venga utilizzato moltissimo anche come supporto alla vita scolastica: delle 13 persone che lo indicano come applicazione preferita, 12 ne segnalano l’utilizzo scolastico, principalmente per lo scambio di appunti e informazioni. Anche Youtube è molto apprezzato, in primo luogo per guardare video musicali e di youtubers. Come supporto all'attività di studio, oltre a utilizzare quotidianamente Whatsapp, i ragazzi consultano Wikipedia, dizionari on-line e traduttori. In generale però preferiscono affidarsi al libro di testo e agli appunti presi in classe.

I componenti del campione analizzato, a testimonianza dei dati esposti in precedenza, utilizza pochissimo internet e i nuovi device tecnologici all’interno dell'orario di lezione. Sono pochi i professori che utilizzano contenuti digitali come supporto alla spiegazione, e nei rari casi in cui questo avviene non sembra incontrare il favore degli studenti. Gli alunni infatti, nella maggioranza dei casi (12/16), dichiarano di preferire l'apprendimento veicolato dalla discussione con i compagni, piuttosto che quello che passa attraverso l'osservazione e l'analisi di figure, grafici e mappe (3/16). Contrariamente però a ciò che si potrebbe pensare, mentre a scuola il campione dichiara di preferire il dialogo e l’interazione, durante le ore di studio

pomeridiano solo una persona afferma di prediligere situazioni di studio cooperativo.

Un altro dato è relativo alle azioni che gli studenti compiono per agevolare il processo di apprendimento durante le ore di studio. Ne emergono principalmente tre: utilizzano gli appunti presi in classe, leggono e ripetono ad alta voce e infine evidenziano, sottolineano e usano post-it. Queste tre azioni ricorrono contemporaneamente in ben 34 dei 45 casi totali.

Se proviamo a tirare le somme di questa prima analisi possiamo etichettare lo smartphone come lo strumento preferito e utilizzato dai ragazzi, impiegato principalmente per mettersi in contatto con gli amici tramite Whatsapp. Questo social network diventa il canale principale per confrontarsi con i compagni di classe, anche durante lo studio pomeridiano, che però viene preferibilmente

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affrontato individualmente. Infine si rilevano varie

strategie di studio che vengono utilizzate quotidianamente dai ragazzi e che sono elette dal campione come le più funzionali per rispondere alle richieste dei professori.

→ (06 a,b,c) Caratteristiche.

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→ (07 a,b,c) Preferenze.Visualizzazione delle preferenze indicate dal campione di ricerca

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→Dopo aver studiato →Prima dell'interrogazione

(Campione totale)

1. Riassumo e prendo note 2. Schematizzo e creo mappe

3. Utilizzo gl appunti di qualche mio compagno di classe

4. Uso internet per cercare informazioni 1. Guardando figure, grafici e mappe 2. Guardando un video 3. Discutendo con i compagni 4. Facendo un'esperienza diretta 5. Leggendo un libro

6. Ascoltando una lezione

A. Faccio una pausa e poi ripasso B. Ripeto la lezione a me stesso o a qualche familiare

C. Mi pongo delle domande e cerco di rispondere

D. Per me studiare significa leggere il testo 1 o 2 volte

Risposta multipla

5. Leggo e ripeto ad alta voce

6. Scarabocchio 7. Uso gli appunti presi in classe 8. Evidenzio, sottolineo, uso Post-it 9. Altro A B C D 1 2 9 3 8 4 7 5 6 Risposta Risposta multipla

→ (08 a,b,c) Abitudini.Visualizzazione delle abitudini indicate dal campione di ricerca

STRUMENTI E A T TIVIT À →Mentre studio: 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

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1. Riassumo e prendo note 2. Schematizzo e creo mappe

3. Utilizzo gli appunti di qualche mio compagno di classe

4. Uso internet per cercare informazioni

5. Leggo e ripeto ad alta voce

6. Scarabocchio 7. Uso gli appunti presi in classe 8. Evidenzio, sottolineo, uso Post-it 9. Altro →Risposte →Legenda

N° volte che l'azione viene ripetuta →Mentre studio: (Campione Totale) 1 1 1 1

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Le interviste che, come anticipato nei paragrafi

precedenti, ho realizzato e registrato sono risultate molto utili durante lo sviluppo dell’ipotesi di progetto. Infatti attraverso la loro analisi mi è stato possibile avvalorare alcune teorie sulla base delle quali indirizzare di progetto e individuare alcune modalità di apprendimento che sembrano essere le più efficaci durante lo studio; in particolare ne è risultata evidente la necessità da parte dello studente di, in un prima fase, sottolineare e prendere appunti e in un secondo momento di ripetere i concetti appresi a sé e agli altri per verificare la propria preparazione.

Ho affiancato alle interviste fatte ai ragazzi, i pensieri e le riflessioni di due professionisti che si occupano della creazione di contenuti digitali per ragazzi: Fabio Ferri,

Senior Instructional Designer presso Mondadori Education

e Maria Vittoria Alfieri, Head of Digital Teaching&Learning presso RCS Media Group. Queste due interviste erano finalizzate alla comprensione di come gli editori di contenuti scolastici si stiano muovendo verso il digitale e quali device stiano privilegiando; inoltre è stato chiesto loro di illustrare quali siano i bisogni che stanno cercando di soddisfare e quali servizi ipotizzano essere in grado di estendersi al di fuori delle mura scolastiche.

Durante tutto il mio percorso di ricerca sono stata seguita da esperti del settore a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti: la Professoressa Chiara Padula, che mi ha indirizzato verso gli stili di apprendimento e la teoria delle intelligenze multiple; Giovanna Mascheroni, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatrice del progetto Net Children Go Mobile e Pier Cesare Rivoltella, docente di Pedagogia e comunicazione e fondatore del Cremit (Centro di Ricerca per l'Educazione ai Media, all'Informazione e alla Tecnologia), che hanno inizialmente indirizzato la mia ricerca fornendomi ottimi spunti bibliografici.

Nel paragrafo successivo riporto le parole con le quali Fabio Ferri e Maria Vittoria Alfieri hanno gentilmente risposto alle mie domande; seguiranno poi alcuni estratti delle interviste agli studenti.

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Fabio Ferri è Senior Instructional Designer presso il Mondadori Group. Si è reso disponibile ad un incontro, qui di seguito la trascrizione dell’intervista.