• Non ci sono risultati.

e attrarre la sua attenzione.

3.1 Una definizione

→1. Cornoldi, C., De Beni, R., Gruppo MT,

Imparare a studiare 2.

Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggia- menti nello studio

Erickson Editore, pp.17, 2013.

"tutte le volte che si evidenzia una tendenza costante e stabile a usare una determinata strategia, o a preferire uno specifico metodo di apprendimento rispetto a un altro1".

GLI S

TILI C

OGNITIVI

anche modo di confrontarsi con stili differenti.

Secondo Messick2, se da un lato bisogna valorizzare

lo stile di un individuo, dall'altro, bisogna spronarlo a sperimentare nuove strategie. Non bisogna focalizzarsi e insegnare solo un metodo di studio poiché, come già detto, lo studente deve entrare in possesso di una conoscenza metacognitiva. Sulla base di tale conoscenza personalizzerà la propria azione didattica.

La personalizzazione dell'insegnamento, diventa necessaria e si consegue inizialmente attraverso una valutazione diagnostica, oppure adottando strategie di insegnamento che riescano a interagire con gli stili di apprendimento. La metacognizione offre l'opportunità di potenziare l'apprendimento a scuola e lo studio

personale a casa. Introdurre metodi personalizzati all’interno del sistema scolastico aumenta oltretutto la libertà di scelta dello studente. Questa risulta

fondamentale durante l'adolescenza, età in cui i ragazzi cercano autonomia e indipendenza dai genitori e dagli insegnanti. Permettere agli studenti di scegliere come agire aumenta l’autostima, favorisce la riflessione e la motivazione intrinseca che a sua volta incoraggia il coinvolgimento accademico e sociale. Infine è stato notato che dimostrare fiducia e aspettative nei confronti dei propri studenti aumenta il rendimento della classe.

Esistono diversi modelli che studiano gli stili cognitivi e ne descrivono il funzionamento. Uno di questi è il modello di VARK2, acronimo delle modalità sensoriali

(Visivo, Auditivo, Verbale/non verbale, cinestetico) che definiscono i diversi stili cognitivi. Questo modello, con le sue distinzioni è stato elaborato da Fleming and Mills nel 1992, ed è ancora oggi molto utilizzato.

3.2 I principali modelli cognitivi

GLI S

TILI C

OGNITIVI

Non è però l’unico modello: esistono altre possibili classificazioni degli stili, e ognuna cerca di considerare l’apprendimento da una differente angolazione cognitiva. Per esempio, si possono elaborare delle classificazioni a partire dal modo in cui elaboriamo le informazioni (da qui deriva la divisione fra stile analitico e globale), o dal modo in cui interagiamo con chi ci sta accanto (si crea così la contrapposizione fra stile individuale e di gruppo). Anche per questo motivo le combinazioni fra stili differenti appartenenti a modelli diversi non sono rare. Parliamo dunque di stile multimodale quando viene utilizzato e fatto convergere più di uno stile di apprendimento. Coloro che preferiscono far riferimento a combinazioni di più stili si suddividono a loro volta in due categorie: chi, trovandosi in un contesto specifico, modifica per adattamento il proprio stile principale e chi, per elaborare le medesime informazioni, utilizza diversi stili.

Di seguito elenchiamo alcuni stili di apprendimento più diffusi e quindi più utilizzati in ambito scolastico.

─ Stile visivo verbale

Lo studente con preferenza visiva verbale preferisce osservare ciò che deve imparare, basandosi soprattutto sul linguaggio verbale.

Può trovare utile ad esempio leggere delle istruzioni piuttosto che ascoltarle, vedere scritte le cose alla lavagna, prendere nota di ciò che viene detto in classe e studiare sui libri piuttosto che ascoltare una lezione. Per aiutarsi nello studio personale lo studente

può prendere appunti in classe e riguardali a casa; ricopiandoli e ordinandoli può aiutarsi a ricordare meglio. I riassunti, le note, le sottolineature e le evidenziazioni sul testo aumentano la concentrazione e aiutano la memoria. É quindi consigliabile prima di studiare un capitolo di un libro, di leggere attentamente i titoli, i sottotitoli, aiutarsi con

le didascalie delle figure e con i grafici e diagrammi di corredo al testo.

Infine per lo studente visivo verbale è consigliabile guardare in volto la persona che sta parlando e, in classe cercare di sedersi in un posto vicino all'insegnante e alla lavagna.

GLI S

TILI C

OGNITIVI

─ Stile visivo non verbale

L’allievo con preferenza visiva non verbale, preferisce vedere ciò che deve imparare, ma basandosi soprattutto sul linguaggio non verbale (disegni, fotografie, simboli, grafici, diagrammi, ecc.). Trova utile per esempio scorrere un libro o una rivista guardando le figure, imparare a fare qualcosa

osservando come si fa piuttosto che leggendo o ascoltando le istruzioni, guardare un film su un certo argomento piuttosto che ascoltare una lezione o una discussione, basarsi sulla memoria visiva per ricordare luoghi, persone, fatti e circostanze. Una buona strategia da adottare durante lo studio può essere quella di ridisegnare figure, grafici, diagrammi per ricordare termini e concetti e per riassumere ciò che è stato letto o ascoltato, e utilizzare evidenziatori colorati nei propri appunti.

È importante inoltre, prima di leggere il capitolo di un libro, guardare attentamente le figure,

le fotografie, ed eventuali grafici, così da stimolare la creazione di immagini mentali di ciò che si sta leggendo o ascoltando, e favorirne la memorizzazione. Quando qualcosa non è chiaro può essere utile

chiedere all'insegnante esempi concreti di concetti difficili e modelli di come debba essere svolto un compito. Infine anche per l’alunno visivo non verbale guardare in volto la persona che parla puòaiutare la concentrazione.

─ Stile uditivo

Lo studente con stile uditivo preferisce ascoltare ciò che deve imparare e le lezioni vengono considerate più coinvolgenti rispetto alla lettura di un libro

scolastico.

Per questo motivo leggere a voce alta, ripetere mentalmente, partecipare a discussioni in classe e svolgere lavori di gruppo sono, in questo caso, ottime strategie di apprendimento. Prima di iniziare a leggere un capitolo, per favorire il coinvolgimento e la concentrazione, lo studente può provare a ipotizzare ad alta voce gli argomenti che vi verranno trattati. Inoltre, per ottenere risultati migliori, è sempre consigliabile ripetere, recitare a voce alta e rispondere a quesiti inerenti all'argomento trattato, anche posti da terzi. Lo studente deve sempre cercare di ascoltare

GLI S

TILI C

OGNITIVI

le parole mentre studia e per andare incontro a questa sua attitudine può avvalersi dell'ausilio di sussidi esterni come registratori e audio-libri.

Infine, in classe, chiedere all'insegnante spiegazioni o istruzioni orali può favorire la comprensione. ─ Stile cinestetico

È uno stile contraddistinto dal movimento.

Solitamente gli studenti cosiddetti cinetici tendono, nella comunicazione, a gesticolare molto e sono persone molto attive. Per questo preferiscono svolgere attività concrete, fare esperienze dirette e attive dentro e fuori dalla scuola come ricerche, interviste

ed esperimenti di laboratorio. Amano muoversi può dunque rivelarsi utile cadenzare lo studio con pause frequenti. Scrivere, disegnare ed evidenziare può aiutare nella concentrazione. In classe fare alcuni movimenti (anche solo con le mani) si rivela estremamente utile, mentre in casa si possono cercare posizioni e movimenti che favoriscano

la concentrazione, come ad esempio alternare momenti in cui si sta seduti a momenti in cui si cammina.

─ Stile analitico

Lo studente analitico di fronte a un problema preferisce osservarlo scomponendolo in più parti e considerare ogni porzione singolarmente. Quando ragiona tende a farlo in modo logico, basandosi su fatti precisi, mettendo a fuoco le differenze tra le cose

e procedendo nel pensiero, così come nel lavoro, in modo lineare, passo dopo passo. Nello svolgere i compiti è sistematico, e ama programmare in anticipo ciò che deve fare. Questo perché è guidato dal

desiderio di usare bene il tempo che ha a disposizione, sia per lo studio che per altre attività. Mentre studia non vuole essere distratto da altri stimoli, per esempio dalla musica, poiché ricerca la concentrazione

necessaria a rispettare i termini che si è imposto per un determinato compito. Lo studente analitico, da un lato deve cercare di sfruttare a fondo i suoi punti di forza, dall’altro rendersi conto dei vantaggi

che derivano dall’utilizzo di uno stile più globale. Deve quindi sforzarsi di considerare un problema nel suo complesso e non trascurare le sensazioni e ciò che è suggerito dall'intuito.

─ Stile globale

Chi possiede uno stile globale preferisce considerare un problema valutandolo nel suo complesso:

per questo non è raro che lo studente globale dimostri una spiccata propensione per il riassunto e la sintesi. Durante lo studio spesso trova utile sintetizzare, e, per memorizzare, mette a fuoco le somiglianze fra le cose. Il più delle volte le decisioni vengono prese in modo intuitivo, basandosi sulle sensazioni più

che sui ragionamenti.

È raro che uno studente dallo stile globale programmi il tempo di studio e pianifichi le attività; solitamente preferisce decidere cosa fare man mano che il lavoro procede e svolgere più compiti contemporaneamente. Così come lo studente analitico, anche lo studente globale deve cercare di sfruttare i punti di forza dati dal suo metodo senza perdere di vista i vantaggi dati dall’adozione di uno stile più analitico. Ad esempio deve cercare di organizzare il proprio tempo ed evitare di disperdere l'attenzione in più direzioni.

In classe può essere utile leggere attentamente le istruzioni di un compito e cercare di capire bene come procedere prima di cominciare un lavoro, anche confrontandosi con i compagni di classe e l'insegnante. ─ Stile individuale

Una predominante individuale fa sì che si preferisca lavorare da soli e condurre uno studio solitario

piuttosto che accompagnarsi ai compagni o al gruppo. Si crede di imparare meglio studiando su un libro, a casa, che non lavorando con gli altri a scuola. Un allievo con predominanza individuale deve

però tener presente che il confronto con l'insegnante e i compagni si rivela molto utile poiché arricchisce il modo di pensare e di lavorare. Inoltre lo studente deve cercare di sfruttare meglio il tempo di lavoro in classe, oltre che a casa, cercando di ascoltare con attenzione le opinioni degli altri e confrontandole con le proprie.

─ Stile di gruppo

Chi preferisce lavorare in classe piuttosto che a casa, a coppie o in gruppo piuttosto che da solo viene fatto convergere all’interno dello stile partecipativo e di gruppo. Lo studente con questa

GLI S

TILI C

attitudine ama discutere con gli altri piuttosto che studiare per conto proprio sui libri, e preferisce formare da sé il proprio gruppo autodeterminandosi nei ruoli all'interno di esso3.

GLI S

TILI C

OGNITIVI

Il professore e psicologo Gardner Howard, elabora nel 1983 la teoria delle intelligenze multiple4, teoria che

riscuoterà un enorme successo in tutto il mondo della psicologia e pedagogia per la sua innovativa forma di pensiero. La teoria delle intelligenze multiple ha sfidato il tradizionale punto di vista che vedeva l'intelligenza come una capacità unitaria misurabile attraverso test logico- matematici. Al contrario, tale teoria la definisce come l'abilità occorrente per risolvere problemi o per creare prodotti che sono valutati in almeno una cultura.

Secondo Gardner esistono 7 differenti tipologie di abilità mentali indipendenti o intelligenze. Il prevalere di una non elude la presenza delle altre, poiché gli individui non sono mai dotati di una sola di esse. Al contrario,

le persone che non hanno alcun danno cerebrale posseggono tutte le intelligenze e le miscelano in differenti modi quando si trovano impegnati nella creazione di qualcosa o nell'esecuzione di un compito.