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Questa dichiarazione, che ho personalmente trovato piuttosto commovente e dotata anche di una qualche forza persuasiva, non l'ho più trovata citata né nel corso dell'audizione, nò in

PARTE II: CASE STUDIES

CAPITOLO 3: IL CASO BALTIMORE E LA FRODE SCIENTIFICA NEGLI STAT

1 Questa dichiarazione, che ho personalmente trovato piuttosto commovente e dotata anche di una qualche forza persuasiva, non l'ho più trovata citata né nel corso dell'audizione, nò in

quelle successive, nò su alcun resoconto giornalistico della vicenda, né in testi che discutono del caso. Quello che posso supporre per spiegarmi tale omissione, è che per una sensibilità americana la confessione di Imanishi-Kari risulti troppo "intima", troppo "personale", inadatta quindi ad un'occasione pubblica come un'audizione di un comitato del Congresso degli Stati Uniti d'America.

del proprio operato: tutte le accuse e le obiezioni che sono state sottoposte alla loro

attenzione, da parte prima di O'Toole e poi di Stewart e Feder, sono state

scrupolosamente analizzate dal punto di vista scientifico e trovate essenzialmente

infondate. Questa opinione viene condivisa anche da un membro della commissione,

Norman F. Lent, il quale al termine di un nuovo interrogatorio di Margot O'Toole

dichiara: "... ho molto apprezzato questa serie di audizioni, e ho ricevuto

un'impressione veramente molto positiva dell'approfondimento e della scrupolosità

con cui le obiezioni originarie del Dr. O'Toole sono state esaminate."1

Nel corso del successivo anno, gli esperti del Secret Service proseguono le loro

indagini non solo sui dati originariamente pubblicati su Celi ma anche su alcuni dati

che sono stati aggiunti in una seconda lettera di correzione che Baltimore e Imanishi-

Kari hanno inviato alla rivista su richiesta degli NIH. In una nuova audizione del

comitato del Congresso che si svolge il 14 maggio 1990, gli esperti presentano i

risultati delle nuove indagini che sì sono svolte al MIT e hanno riguardato direttamente

le macchine (gamma counters) che hanno prodotto i nastri su cui sono stati registrati

i dati, riportati poi sui registri di laboratorio di Imanishi-Kari. Le loro conclusioni

sono che almeno un terzo dei nastri non sono stati prodotti alla data riportata sui

registri di laboratorio e che quindi Imanishi-Kari ha senza dubbio mentito nella

precedente testimonianza davanti al comitato. Inoltre, Suzanne Hadley, direttrice

d e ll'Office for Scientific Integrity, dichiara che dato che Imanishi-Kari e il suo

avvocato si rifiutano di collaborare all'indagine inviando indici degli esperimenti, è

arduo stabilire se i dati che riportano date falsifica te siano stati inclusi

nell'originario articolo su Ce//, ma che è invece certo che alcuni di essi sono stati

pubblicati nella seconda lettera di correzione. Gli NIH continuano dunque le loro

indagini e viene anche aperta un'inchiesta penale nei confronti di Imanishi-Kari.

Nel marzo 1991, sulla base delle indagini dei servizi segreti, VOffice of Scientific Integrity presenta un nuovo rapporto preliminare (draft reporf) nel quale

si accusa Thereza Imanishi-Kari di riprovevole comportamento scientifico per aver

inventato i dati di due importanti esperimenti e per aver ripetutamente presentato

agli NIH informazioni false e fuorviami: "Non è ancora chiaro se questi esperimenti

siano stati di fatto condotti. Ma se lo sono stati, i dati risultanti devono essere stati

valutati come inaffidabili o comunque insoddisfacenti, poiché un tentativo è stato

compiuto di sostituirli con altri dati." Il comportamento di Margot OToole viene invece

altamente elogiato: "Le sue azioni sono state eroiche da diversi punti di vista. Ella

merita l'approvazione e la gratitudine della comunità scientifica per il suo coraggio e

il suo impegno nella convinzione che la verità nella scienza sia importante."1

David Baltimore, divenuto nel 1988 presidente della Rockefeller University,

decide di abbandonare Imanishi-Karì al suo destino e di ritrattare l'articolo di Celi.

All'inizio di maggio scrive una lettera di scuse indirizzata a Margot O'Toole nella quale

la elogia per il suo coraggio e si dispiace che la sua troppa fiducia nei confronti di

Imanishi-Kari gli abbia impedito di riservare le giuste attenzioni alfe obiezioni che la

giovane ricercatrice aveva espresso: "Questo intero episodio mi ha fatto render conto

dell'importanza dell'umiltà davanti ai dati scientifici."2 Tuttavia le sue mosse si

rivelano tardive: benché non personalmente accusato di aver falsificato i dati, il fatto

di non aver controllato i dati di laboratorio in esperimenti su cui compariva la sua

firma e la sua protratta difesa di Imanishi-Kari, lo rendono il bersaglio di numerose

accuse e lo pongono in una posizione molto debole. Nel dicembre 1991, dopo che molti

professori avevano protestato con l'amministrazione per la sua permanenza alla

presidenza, a loro giudizio fonte di imbarazzo e discredito per l'università, Baltimore

si dimette dalla Rockefeller University.

Ancora una volta si potrebbe immaginare che il caso sia chiuso, ma la nostra

vicenda ci riserva un altro colpo di scena, e non si tratta neppure dell'ultimo. Nel

luglio 1992, la pubblica accusa decide di archiviare l'inchiesta penale nei confronti di

Thereza Imanishi-Kari, poiché trattandosi di una complessa controversia scientifica

1 Estratti del d ra ft r e p o r t non ancora ufficialmente distribuito sono stati pubblicati da diverse riviste scientifiche; cfr. Barbara J. Culliton, "NIH: Imanishi-Kari guilty", N a t u r e , Voi. 350, 28 March 1991, p. 262; e David P. Hamilton, "NIH Finds Fraud in C e li Paper", S c ie n c e , Voi. 251, 29 March 1991, p. 1552.

2 David Baltimore, "Dr. Baltimore says 'sorry'“. N a tu r e , Voi. 351, 9 May 1991, p. 95.

sembra praticamente impossibile giungere ad una sentenza di condanna, per la quale

nel sistema penale americano è necessario sia superato qualsiasi ragionevole dubbio.

Nel frattempo l'avvocato di Imanishi-Kari ha commissionato a un grosso studio di

avvocati una perizia sulla correttezza dell'analisi legale praticata dal Secret Service

sui registri di laboratorio. La conclusione raggiunta dall'esperto indipendente è che

quell'analisi si è basata su un campione inadeguato dei dati, ha compiuto erronee

interpretazioni per quanto riguarda i risultati dei test e presentava numerose

manchevolezze quanto a metodologia e procedure.1 Dichiarando che la ritrattazione

deM'articolo di Celi era dipesa esclusivamente dai risultati delle analisi dei servizi

segreti e che nel frattempo sia Imanishi-Kari sia altri hanno replicato gli esperimenti

contestati confermandone i risultati,2 David Baltimore annuncia la ritrattazione della

ritrattazione delParticolo di Celi.

Nel novembre 1994, tuttavia, VOffice of Research Integrity, che come vedremo

nel prossimo paragrafo ha sostituito l'Office of Scientific Integrity, presenta il suo final report sul caso: Thereza Imanishi-Kari viene trovata colpevole in relazione a 19

imputazioni di frode scientifica e condannata al divieto di ricevere fondi federali per la

ricerca per 10 anni. Abitualmente la condanna è di 3 anni ma il comitato d'inchiesta ha

ritenuto particolarmente gravi sia le falsificazioni perpetrate sia la continuativa

azione di cover-up.3 Imanishi-Kari presenta immediatamente appello, possibilità

garantita dai regolamenti del nuovo organismo di indagine e controllo, ma nel

1 Si veda Christopher Anderson and Traci Watson, "US drops Imanishi-Kari investigation; Baltimore withdraws C e fi retraction", N a t u r e , Voi. 358, 16 July 1992, p. 177.

2 Già nell'allegato alla sua deposizione davanti al Congresso del maggio 1989, David Weaver