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Capitolo 3 Metodologia di Costruzione della

3.6 Possibili applicazion

3.6.1 Didattica delle lingue straniere

L’impiego di corpora simili a Forlixt 1 nell’ambito dell’insegnamento delle lingue straniere si delinea come ultima frontiera tecnologica di un settore che già da molti anni, ritenendo il film come materiale pedagogico di primaria importanza per favorire il contatto dei discenti con le lingue straniere, è passato dall’utilizzo della tecnologia del VHS, al più sofisticato e interattivo DVD, che ha favorito, grazie anche all’integrazione dei sottotitoli, il graduale riconoscimento del valore della traduzione nell’apprendimento delle lingue straniere (Diadori 2007: 91-100). I corpora multimediali multilingui per la traduzione rappresentano al riguardo un ulteriore passo in avanti poiché, contestualmente al supporto audiovisivo, offrendo la consultazione di testi paralleli in due o più lingue, incentivano il ricorso alla traduzione (fruibile sotto diverse modalità) come risorsa didattica per il raffinamento di abilità non solo puramente traduttive, ma linguistiche.

Relativamente alla diffusione di moduli per la didattica di tipo corpus-based, ormai da tempo una serie di argomenti è stata addotta dagli studiosi di linguistica di corpora, a favore dell’impiego di corpora tradizionali scritti od orali in moduli didattici per studenti di livello avanzato. I corpora possono, infatti, utilmente venire impiegati per sviluppare non solamente competenze associate alla scrittura ma, in maniera significativa, anche competenze di natura orale e comunicativa, fornendo ai discenti significati contestualizzati (Aston 2001: 7), consentendo loro di mappare schemi e strategie utilizzate dalle due comunità linguistiche per costruire il discorso in diverse situazioni linguistiche e socio-culturali (Zanettin 2001: 177). È possibile dunque sensibilizzare gli studenti riguardo alla variazione determinata dall’uso della lingua in contesto per mezzo degli “usi” che essi stessi man man rilevano. Inoltre, i corpora traduttivi bidirezionali associano conoscenze enciclopediche offrendo la possibilità di sviluppare, in maniera combinata, competenza linguistica e traduttiva:

“Fino a poco tempo fa si tendeva a separare il più possibile la competenza linguistica da quella traduttiva, e si postulava in aggiunta come terza sfera separata quella della conoscenza enciclopedica, ciascuna con i suoi strumenti, i suoi processi

mentali e le sue strategie. Ora invece vale la pena di riesaminare le strategie e le operazioni connesse con le due competenze principali (quella linguistica e quella traduttiva) in vista della disponibilità e dell’eventuale adattamento di uno strumento comune di documentazione, rappresentato tipologicamente dal corpus” (Soffritti 2000a: 296).

Da un punto di vista pedagogico, uno dei maggiori vantaggi nell’utilizzo dei corpora è l’autenticità e, come visto ampiamente nel caso di Forlixt 1, l’integrità dei dati. A tal riguardo, nonostante l’ovvia obiezione che i film raramente presentino testi autentici nel senso di reali conversazioni spontanee, è nondimeno vero che i materiali impiegati in classe, durante l’apprendimento delle varietà orali di una lingua, sono di solito costituiti da situazioni simulate ad hoc, mirate spesso a mettere in luce aspetti grammaticali specifici. Quantunque i film non possano essere considerati alla stregua di esempi di reali interazioni, loro specifica finalità è nella maggior parte dei casi quella di rappresentare una realtà che, proprio perché semplificata nei suoi tratti conversazionali più tipici, può diventare un utile banco di prova per studenti che si trovano ad affrontare, per la prima volta, la complessità del discorso orale. Inoltre, con la crescente esposizione delle nuove generazioni a prodotti e serie televisive, è probabile che anche il costume linguistico ne risulti influenzato, per cui l’utilizzo di questi materiali costituisce un punto di osservazione privilegiato per monitorare la diffusione di nuovi gerghi.

Secondariamente, nell’ultimo decennio, si è andati sempre più assistendo a una crescente valorizzazione dell’uso della traduzione nei percorsi curriculari di apprendimento delle lingue. Studi cognitivi recenti hanno dimostrato che vi è una somiglianza tra processi traduttivi e meccanismi spontanei di apprendimento linguistico. È stato infatti dimostrato che nuove parole sono acquisite in maniera permanente dai discenti mediante la creazione di una serie di collegamenti con il materiale linguistico già presente nella memoria a lungo termine. In tale dinamica, la traduzione permette di assegnare, con maggiore accuratezza, significati a parole/stringhe di parole, facilitando l’associazione di nuove parole nella lingua straniera con parole già conosciute della lingua materna (Königs 2004). Inoltre, la coscienza linguistica, la memorizzazione di parole e schemi ricorrenti e il

confronto di codici culturali e strutture retoriche di alto livello, ne risulterebbero avvantaggiate poiché l’attenzione si incentrerebbe su intere strutture testuali invece che su espressioni e frasi isolate. D’altro lato, come sottolineato dalla linguistica contrastiva (Halliday 1968: 141), se per stabilire quali sistemi sono comparabili è necessario dimostrare la loro equivalenza contestuale, appare chiaro che ciò si può fare semplicemente mediante riferimento alla traduzione, grazie alla quale è possibile avere un contatto con la lingua straniera, trovando lo stesso tipo di aiuto “situazionale” avuto durante l’apprendimento della propria lingua materna (id. 143). Per di più, i corpora per la traduzione filmica sembrano offrire tutta una serie di vantaggi ulteriori. Innanzitutto, in quanto prodotti culturali, i film favoriscono lo sviluppo di uno sguardo contrastivo sulle culture delle due comunità linguistiche in esame, favorendo un primo approccio spontaneo all’interculturalità. A livello specificamente linguistico, gli studenti sono messi in grado di sviluppare abilità di comprensione e produzione orali mediante il riconoscimento di varietà regiolettali e dialettali, anche se semplificate (Heiss 2000b), e varietà sociolinguistiche specifiche (gerghi, linguaggi specialistici). Per mezzo della traduzione filmica, è altresì possibile sviluppare una competenza interazionale e comunicativa non verbale, mediante l’osservazione di mimica, cinesica e prossemica, aspetti raramente trattati nei corsi accademici. Infine, è utile ricordare che la traduzione audiovisiva, proprio perché improntata a un approccio di tipo eminentemente funzionale e pragmatico, può altresì assecondare nello studente la capacità di effettuare scelte in modo appropriato e rapido (Rundle 2000).

In terzo luogo, le caratteristiche tecniche peculiari di Forlixt 1 favoriscono un uso appropriato dello strumento in contesti di insegnamento accademico, anche multilingue, quali tradizionali lezioni in classe, sessioni di apprendimento assistite da docente/tutor, nonché moduli di auto-apprendimento gestibili anche a distanza. La prima caratteristica di Forlixt 1 è infatti la sua inerente multimodalità. È stato ormai provato che nell’insegnamento avanzato delle lingue, la multimodalità favorisce la memorizzazione di informazioni e i film, in particolare, favorirebbero ulteriormente tale processo cognitivo. Per di più, la multimodalità produce effetti positivi sull’umore, inibendo i processi che generano ansia e consentendo di

entrare in contatto in maniera privilegiata con la fonte di conoscenza, con implicazioni positive per la memoria semantica a lungo termine (Maragliano 2004: 5)

Una seconda caratteristica importante dello strumento è l’ipermedialità. Questo termine viene utilizzato come estensione logica del termine “ipertesto” in cui collegamenti fra vari testi audiovisivi si intrecciano per creare un mezzo non lineare di comunicazione. La banca dati costituisce uno strumento ipermediale in quanto l’utente può utilizzare i collegamenti audiovisivi per passare da un’occorrenza testuale specifica alla scena multimediale corrispondente e, da questa scena, alla successiva o precedente del film selezionato, oppure decidere di visualizzare la stessa scena doppiata in una delle versioni linguistiche disponibili e analizzare, aprendo l’opportuna finestra, la lista dei sottotitoli ad essa abbinata. Accanto all’ipermedialità, occorre in aggiunta ricordare le caratteristiche di interattività e personalizzabilità dello strumento, derivanti dalla specifica metodologia di annotazione adottata e dalle possibilità di combinazione delle diverse modalità di interrogazione, che rendono la banca dati in oggetto una risorsa estremamente modulare e modulabile. Ciò in misura maggiore rispetto ai tradizionali supporti DVD, con i quali Forlixt 1 condivide caratteristiche quali il multilinguismo, la possibilità di supporto di varie modalità traduttive (sottotitoli, doppiaggio, descrizione audiovisiva, ecc.), ma non aspetti come la capienza, la possibilità di inserire film diversi, e la gestibilità/modificabilità dei moduli (menu) di accesso ai contenuti. Forlixt 1 consente, infatti, di scegliere la tipologia di informazioni da visualizzare nella pagina multimediale, spostando, a seconda delle finalità, le web parts, scegliendo di chiudere alcune finestre e personalizzando l’organizzazione delle risorse nel modo più consono alle attività da svolgere. D’altro lato, gli studenti sono costantemente incoraggiati a sviluppare strategie per navigare nell’ipertesto del corpus. Mediante la funzione della ricerca per attributo è possibile, infatti, accedere a una molteplicità di percorsi modulari pre-costituiti, focalizzando l’attenzione su tratti linguistici, pragmatici e culturali di particolare interesse, esaminando occorrenze similari di uno stesso fenomeno che ciascun studente/utilizzatore è chiamato autonomamente a interpretare e ricostruire, tenuto conto della situazione, delle conoscenze enciclopediche

acquisite e delle informazioni extralinguistiche che accompagnano il messaggio verbale.