• Non ci sono risultati.

DIECI IDEE PER DIECI CASTELLA

Gregorio Cangialosi, Anna Osello

mente passare attraverso una sequenza organizzata di fasi decisionali, operative e gestionali, finalizzate alla progettazio- ne, alla realizzazione e alla fruizione di beni edilizi in un conte- sto di risorse limitate. Un’intuizione progettuale non può limi- tarsi ad essere messa in pratica così com’è, ma deve passare attraverso una serie trasformazioni, anche iterative, che ten- gono conto di molteplici variabili: dell’analisi di tutti i dati di partenza (storia, ambiente, contesto urbano, norme…), dell’individuazione dei vincoli e delle risorse a disposizione (di mezzi, economiche, umane, di attrezzature…), della committenza e dell’utenza finale, della determinazione dei pa- rametri di controllo e di gestione dell’opera, della definizione del suo ciclo di vita utile e del suo valore di trasformazione… Il fine della nostra azione non può che essere il soddisfacimento delle esigenze del committente e dell’utenza che hanno moti- vato l’intervento, attraverso la realizzazione di beni edilizi e infrastrutturali connotati da una qualità appropriata allo scopo. Il primo aspetto affrontato è stata la raccolta di tutti i docu- menti utili e l’analisi del quadro normativo di riferimento. Que- sta fase è sempre indispensabile per capire le tipologie di vin- colo sul territorio, le idee politiche di sviluppo delle aree ogget- to di intervento e i margini di errore concessi. Il Piano Regolatore Comunale, il Piano di Coordinamento Provinciale e il Piano di Indirizzo Territoriale, dovrebbero fornire informa- zioni utili a comprendere i temi contenuti nel Piano Strutturale Comunale, il cui compito è quello di definire un piano strategi- co specifico e ben articolato, atto a stabilire gli intenti della Pubblica Amministrazione verso un’area del territorio. E’ in

questa fase che la P.A. avrebbe già dovuto delineare le esi- genze della popolazione, attraverso degli studi di fattibilità del- le opere pubbliche. Dall’analisi dei Programmi Integrati di Sviluppo Locale sono emerse delle carenze in tal senso. Non esiste infatti, se non a livello di linee guida generali un master plan di intervento sulla “Svizzera Pesciatina” che evidenzi per ogni centro urbano una specifica idea di “crescita”.

In relazione al poco tempo a disposizione, si è definito un pia- no di sviluppo integrato fra le dieci castella, che aveva come fine quello di creare un complesso organizzato di attività e poli ricettivi per turisti, potenziando anche la rete di servizi a dispo- sizione dei residenti. Lo scopo progettuale è stato quello di predisporre il ripopolamento dei borghi storici, attraverso una ripianificazione dei servizi alla persona.

Così come per quanto riguarda le strategie di marketing, il potere attrattivo di un prodotto, dipende da come questo sia stato “calibrato” sul potenziale acquirente, anche in questo caso è stato necessario definire le caratteristiche dell’utente per verificare la bontà della nostra proposta. Si è deciso di raggruppare le diverse tipologie di utenza all’interno di tre clas-

si, ciascuna con specifiche necessità. Anziani residenti con età media superiore ai sessant’anni, turisti stranieri provenienti principalmente dalla Francia e dai paesi del nord Europa e potenziali nuovi residenti richiamati dalle attività insediate e con età media inferiore ai cinquant’anni.

Si è in seguito cercato di definire il quadro delle attività e dei servizi già disponibili sul territorio delle valli pesciatine, per poi poterlo ampliare (fig. 1).

Questa procedura segue in parte l’esperienza che il Politecni- co di Torino ha acquisito in merito agli studi finalizzati al recupero di alcune borgate alpine piemontesi. Da qui la con- sapevolezza di dover insediare dei servizi che fossero tra loro integrati e implementabili in termini di prestazioni offerte, al fine di poterli adattare ad una richiesta variabile nel tempo. La prima idea sviluppata, è legata alla possibilità di diffondere sul territorio un segnale Internet wireless che sfrutta la posi- zione delle torri di avvistamento che caratterizzano le dieci castella. Questo particolare sistema è già stato applicato sul territorio montano del biellese2 e ha garantito dove non arriva la banda larga via cavo, le stesse prestazioni di un impianto

Fig. 1. Tabella delle attività insediate in relazione alla tipologia di utenza: come si può vedere dalla tabella, lo spettro delle prestazioni offerte risulta

abbastanza ampio, tuttavia la necessità è quella di creare un sistema omogeneo sul territorio, che costringa il turista a muoversi fra i diversi borghi. Ogni polo dovrebbe caratterizzarsi per un particolare servizio, in modo da innescare un flusso positivo interno al sistema.

tradizionale. La distribuzione del segnale necessita la recipro- ca visibilità tra i vari punti di accesso e le sorgenti del segnale stesso. La funzionalità che in passato garantiva la comunica- zione e l’avvistamento del nemico fiorentino, ora garantisce libero accesso al mondo virtuale. Le ricadute prestazionali sono molteplici, fra queste la più immediata dà la possibilità di dota- re tutti i cittadini e le imprese di un collegamento ad internet veloce con costi molto contenuti. In Piemonte questa innova- zione ha stimolato alcuni imprenditori ad insediare all’interno delle valli delle aziende di call-center e a sviluppare delle atti- vità gestibili attraverso il telelavoro.

Questa evoluzione tecnologica, ci ha permesso di ideare una nuova tipologia di servizio che abbiamo adattato alle tre fasce di utenza precedentemente descritte. La creazione di una nuo- va linea di comunicazione indipendente da quella telefonica, consente l’istallazione di un apparecchio gratuito all’interno delle case dei residenti più anziani, che permette loro, attra- verso una funzione di chiamata rapida, di usufruire di servizi alla persona convenzionati, quali quello ambulatoriale a distanza e quello di spesa a domicilio.

Per i nuovi residenti e i turisti, si è creato un box tecnologico da posizionarsi in punti panoramici o all’interno di locali chiusi, dalle molteplici applicazioni (fig. 2):

- free internet point con web cam panoramica se i box sono esterni; - bancomat integrato su richiesta, con box localizzato in edifici pubblici;

- apparecchio telefonico integrato con funzioni di chiamata rapida per servizi alla persona e di sicurezza: forze dell’ordine, vigili del fuoco, 118, guardia forestale, servizio ambulatoriale e farmaci, servizio spesa a domicilio;

- sistema di comunicazione integrato per lo scambio di dati con Poste Italiane, Agenzia delle Entrate e uffici comunali, qualora il box sia localizzato all’interno di edifici pubblici; - la rete di piccoli ripetitori permette inoltre di mettere a disposi- zione dei turisti un sistema di navigazione cartografica in linea su palmare con diverse funzioni: descrizione dei sentieri, infor- mazioni storiche, sulla flora e sulla fauna dei luoghi visitati. Per ogni borgo, escluso Pietrabuona, è stata individuata un’area in prossimità del centro abitato presso la quale collocare uno spazio attrezzato dedicato al mercato ambulante. La postazio- ne mercatale è dotata di un pozzetto a scomparsa, equipag-

giato di allacciamenti idrico, elettrico e di scarico dei liquidi. Il Fig. 2. Servizio Megaweb.

fine è quello di favorire il commercio legato ai prodotti del territorio e garantire ai residenti e ai turisti la presenza di punti vendita vicini alle proprie abitazioni. A Sorana invece è stata localizzata una scuola di alta cucina relativa alle tradizioni cu- linarie della Valdinievole.

Fig. 3. Piattaforma di lancio per il “volo dell’angelo”.

Particolare attenzione è stata posta nei confronti dei turisti stranieri, che iniziano a conoscere e a popolare le zone del pesciatino. Per incoraggiare un rapporto diretto con l’ambien- te e la storia di queste vallate, si è deciso di caratterizzare il sistema turistico delle dieci castella, come complesso dedica- to allo sport e alla natura. Come si legge nella tabella di figura 1, per ogni borgata è stata individuata un’attività sportiva spe- cifica. Si va dai corsi di equitazione e all’ippoturismo, al noleg- gio di mountain bike, alla canoa e al rafting. Per rendere anco- ra più interessante l’offerta, si è deciso di inserire uno sport estremo molto particolare: una piattaforma di lancio per il “volo dell’angelo”. Quest’attività sportiva è stata sperimentata sulle dolomiti lucane tra i paesi di Castelmezzano e Pietrapetrosa. La distanza e il dislivello tra questi paesi, confrontabile con quelli che caratterizzano Aramo e Sorana, sono stati colmati con il posizionamento di un cavo in acciaio percorso da un dispositivo di movimentazione brevettato. Partendo da Sorana, ad una quota considerevole rispetto al fondovalle ed una velo- cità di 120 km/h, è possibile “planare” attraverso la valle e raggiungere Aramo in un minuto (fig. 3).

Spostando l’attenzione sul borgo di Aramo, che è stato inteso come porta di accesso al territorio della Valdinievole, si è indi- viduata un’area residenziale di nuova edificazione in prossimi- tà dell’acrocoro sito tra il centro abitato e il cimitero, al di fuori della fascia di rispetto di quest’ultimo.

Questo tipo di intervento è stato così localizzato perché richiesto

all’interno delle linee guida alla progettazione, forniteci dall’orga- nizzazione del workshop. Tuttavia il Piano Regolatore impedireb- be la costruzione di nuovi edifici a fini residenziali, permettendo solo il recupero di edifici esistenti interni agli antichi insediamenti. Il PRGC definisce la zona oggetto di intervento come AE0_Agricolo Ambientale. La soluzione progettuale prevede la possibilità di realizzare cinque unità abitative ipogee ad uso foresteria, mantenendo la destinazione agricola del terreno sovrastante. Nel caso particolare, viti e ulivi. Le zone di in- gresso ai monolocali sono mascherate da pergolati coltivati a vite e i materiali scelti per il rivestimento delle strutture visibili, sono coerenti con quelle degli edifici esistenti. L’invasività dal punto di vista relativo alle tecniche realizzative e il presumibile costo finanziario elevato, sono compensati dal limitatissimo impatto visivo (fig. 4).

Così come richiesto dal Programma Integrato di Sviluppo Lo- cale si è previsto l’inserimento di nuove aree adibite a par- cheggio. Nel rispetto del Piano Regolatore Comunale si sono individuate a tale scopo, le zone prospicienti il cimitero. Il nu- mero di posti auto è stato volutamente limitato a 20 unità, ga- rantendo la manovra e la sosta per pullman di piccole dimen- sioni (max 25 posti). Al fine di limitare il traffico di veicoli lungo le strade delle valli pesciatine, si è ritenuto opportuno mettere a disposizione dei turisti e dei residenti, un servizio di navette, che collegano il sistema delle Dieci Castella con la città di Pescia. Durante la giornata di studio che ha seguito il workshop, si è

Fig. 4. Il posizionamento degli alloggi è stato determinato in modo tale da

avere un affaccio verso i paesi che circondano il borgo di Aramo. La scelta della tipologia di intervento ha preso in considerazione tutto il processo edilizio, si è tenuto conto della fase realizzativa, e gestionale dell’opera. Si sono considerate le problematiche connesse alla stabilità dei pendii, alle eventuali opere di consolidamento e di progettazione dei dispositivi antisismici. Si sono considerati il problema del trasporto dei materiali da valle e la movimentazione delle terre. La regolazione e il controllo del sistema ambientale interno, il dimensionamento del sistema tecnologico e la corretta progettazione degli strati impermeabilizzanti.

potuto verificare l’impegno che ogni gruppo ha dedicato alla buona riuscita dell’iniziativa. Dall’analisi delle varie soluzioni progettuali e dal confronto fra le differenti metodologie di pro- getto, si sono messi in evidenza i pregi e i difetti di ciascuna scuola. Per quanto ci riguarda, possiamo affermare che in ogni progetto è emerso un aspetto caratterizzante, e che dalla com- binazione di questi diversi modi di vedere e vivere l’architettura, nasce il più completo metodo di indagine e di progettazione.

NOTE

1 UNI 7867/4.

2 www.cittastudi.org/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3195

Il tema dell’intervento in un contesto urbano storicizzato - in particolare nell’ambito dei centri storici minori come quelli che connotano in modo così significativo il paesaggio della Svizze- ra Pesciatina - consente alcune considerazioni sul raccordo tra la lettura degli insediamenti, che si sono formati per suc- cessive fasi di strutturazione del loro assetto tipologico, e la comprensione dei fenomeni e dei caratteri del luogo, nella to- talità delle sue dimensioni ambientali.

Si configura quindi un intreccio di relazioni tra le diverse compo- nenti fisiche, storiche e culturali dell’ambiente, in modo da costi- tuire una base di riferimento per un organico inserimento delle nuove strutture insediative nel paesaggio naturale e costruito. Fondamentale appare , in tal senso, il concetto di unità ambien-

tale, come organismo che traduce, nella correlazione tra pae- saggio e insediamento, l’insieme dei caratteri del luogo, sia quelli inerenti all’ambiente naturale che quelli risultanti dai processi for- mativi dell’ambiente antropico, alle diverse scale del costruito. L’aderenza alla globalità di tali caratteri pone in luce la con- nessione che lega gli organismi costruiti storicamente conso- lidati ai fenomeni e alle strutture del luogo considerati nel loro assetto attuale, come oggetto di conoscenza diretta, nei loro aspetti di configurazione tipologica, organizzazione spaziale e costruzione formale.

Da questa visione unitaria delle componenti ambientali scatu- risce, quindi, l’esigenza di un metodo di lettura che risulti orien- tato all’interpretazione del luogo nei suoi “momenti d’uso” e nei suoi elementi strutturali, corrispondenti a spazi, forme e “figure tipiche”1, in stretta connessione con i fattori di orienta-

LETTURA E COMPRENSIONE DEL LUOGO