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Difficoltà di tipo agronomico e organizzative.

Oltre al prezzo, un ulteriore problema riguarda la difficoltà di avviare una produzione di erbe officinali senza i giusti mezzi e soprattutto senza le conoscenze adeguate. Al riguardo il piano afferma che non esistono prodotti fitosanitari30 adeguati. Le piante officinali sono

infatti considerate come “colture minori” e per questo motivo non possono essere impiegati quei prodotti fitosanitari autorizzati solo per le colture maggiori31, scarseggiano le

30 Ovvero prodotti a difesa delle piante, difesa contro parassiti, insetti e malattie necessari a mantenere la pianta in salute e a ottenere un prodotto di qualità.

31 L’utilizzo di pesticidi e diserbanti è giustificato quando le colture che vanno a proteggere sono consumati da larghe fasce di popolazione e rivestono quindi un’importanza maggiore rispetto a colture consumate in maniera ridotta.

informazioni e gli studi sulle emergenze fitosanitarie e sulle possibili strategie di intervento. La suddivisione tra colture maggiori e colture minori divide le colture con una maggiore diffusione dalle colture che hanno una limitata estensione di superficie coltivata. La suddivisione è operata in ragione delle diverse esigenze di utilizzare prodotti fitosanitari o per intendersi meglio: dei pesticidi. Per le colture maggiori, avendo una rilevanza economica maggiore, è possibile ricorrere ad una più ampia gamma di prodotti fitosanitari, mentre per le colture minori lo stesso utilizzo è limitato. A seguito del Regolamento 21/10/2009 sono state inoltre sottoposte a revisione tutte le sostanze attive impiegate come prodotto fitosanitario, riducendo drasticamente il numero di sostanze attive utilizzabili32.

Questi fattori rendono più difficoltoso occuparsi delle colture minori. Una collaborazione particolarmente utile a tal proposito sarebbe quella con la Francia. In Francia infatti da anni si conducono sperimentazioni volte a ottenere la omologazione dei fitofarmaci sulle piante aromatiche, medicinali e condimentarie.33 Diverso ancora è il discorso legato alle aziende

che si occupano di produzioni biologiche, i mezzi tecnici per la coltivazione biologica sono dettagliatamente regolati dal Regolamento CE n°834/2007 e rinnovato dal nuovo regolamento che entrerà in vigore a partire dal 2021.34

Continuando ad elencare le difficoltà legate a questo tipo di colture, si riscontra una problematica legata alla coltivazione, o meglio, alla raccolta. Queste piante oltre ad essere numerose per tipologia, sono generalmente differenti per caratteristiche agronomiche dalle piante classiche alimentari e per questo motivo non possono essere trattate con i normali macchinari per la raccolta e trebbiatura ma richiedono macchinari speciali o adattati per la raccolta35. Chi non ne potesse disporre, dovrebbe ricorrere a manodopera aggiuntiva che si

32 Delle iniziali 1200 sostanze attive utilizzate come prodotti fitosanitari il numero si è ridotto a circa 450 sostanze attive ammesse.

33 www.e-phy.agricolture.gouv.fr 34 Regolamento CE n.848/2018

35 Le macchine più indicate per essere adattate alle officinali sono quelle utilizzate per la raccolta dello spinacio.

traduce in ulteriori costi e quindi un aumento del prezzo finale. Tutte problematiche che sono diciamo normali per un agricoltore che passa alla coltivazione di una coltura di cui non si era mai occupato prima, tuttavia queste difficoltà rapportate alle colture officinali assumono una rilevanza ancor maggiore.

Queste piante infatti, come spiegato sopra, sono preziose per via della chimica dei componenti, c’è un tempo, specifico per ogni pianta, che costituisce il tempo balsamico ovvero il momento perfetto per la raccolta, che influisce tantissimo sulla qualità del prodotto. Il momento balsamico è definito come la finestra di tempo dove la composizione chimica della pianta raggiunge i livelli ottimali ed è pertanto il momento migliore per la raccolta36. Tutto ciò si traduce nell’esigenza per il coltivatore di raccogliere e conservare

tutte le piante in un arco temporale ristretto al fine di ottenere un prodotto dallo standard qualitativamente buono, evitando il decadimento dei principi attivi.37

Qualora la fase di raccolta non fosse un problema perché si dispone di macchinari adatti o di manodopera aggiuntiva, deve essere comunque considerato che la fase di prima conservazione o di prima lavorazione sono passaggi fondamentali, sia che si voglia commercializzare un un prodotto secco, che un prodotto fresco. Una fase mal gestita di conservazione può infatti vanificare l’intero raccolto. Uno dei processi necessari per ottenere un prodotto secco è l’essiccazione, un processo lungo, che richiede macchinari appositi o condizioni climatiche perfette ed è fondamentale per la commercializzazione di

36 Il tempo balsamico è richiamato anche dalle GACP, le buone pratiche di coltivazione e di raccolta. É stabilito infatti che la raccolta di piante medicinali deve essere fatta solamente nel tempo balsamico specifico di ogni pianta, in moto tale giustificare al massimo la raccolta.

37 Ogni pianta ha il proprio specifico tempo balsamico. A febbraio per esempio le specie vegetali che raggiungono il tempo balsamico sono: Abete bianco, Abete rosso, Carrubo, Cipollaccio col fiocco, Cipresso, Favagello, Lichene islandico.

molti prodotti38, pertanto non può essere improvvisato con mezzi di fortuna o senza una

tecnica adeguata. Se invece si volesse puntare sulla commercializzazione di un prodotto fresco, sarebbe necessario ricorrere alla refrigerazione per evitare il decadimento dei componenti vegetali39, che si traduce in un costo aggiuntivo, considerando che sono

comunque tutte piante che devono essere lavorate per eliminare le impurità o di cui si devono selezionare solo alcune parti, si capisce come la questione della conservazione o dell’essiccazione siano passaggi fondamentali, così come la pronta destinazione alla fase successiva.

1.7. Inserirsi in un mercato nuovo: quanto, dove e come