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Diffusione dell'innovazione e digitalizzazione

Con il termine innovazione tradizionalmente viene definito quel processo che porta un’idea a tradursi in un bene o servizio a cui viene riconosciuto un valore. Inoltre, l’innovazione deve essere replicabile a costi sostenibili e deve soddisfare bisogni definiti. Innovare non significa inventare né progettare, bensì cercare, intuire, scoprire, progredire, migliorare e soprattutto saper intravedere come ottenere valore nel contesto attuale e futuro.

I progressi, le modifiche e gli sviluppi possono avvenire sia come evoluzione e miglioramento dello stato attuale, sia in rottura o in forte discontinuità rispetto all’esistente. Si può parlare quindi di due tipi di innovazione:

• innovazioni evolutive: apportano avanzamenti in tecnologie, processi, prodotti o servizi esistenti;

• innovazioni rivoluzionarie: avvengono in maniera discontinua rispetto al passato, a volte anche in maniera distruttiva o tali da sostituire totalmente l’esistente.

Innovare presenta sempre una componente di rischio, prevalentemente legata all’insuccesso o ad effetti e interazioni inizialmente non previsti. Ciò impone un’attenta analisi preliminare per ridurre al minimo il possibile spreco di risorse o impatti negativi inaspettati.

L’innovazione per il Gruppo Hera

L’innovazione rappresenta una delle cinque leve strategiche di Gruppo (agilità, efficienza, crescita, innovazione, eccellenza). Il modello adottato è di innovazione diffusa: ciascuna struttura è responsabile delle singole iniziative di innovazione al proprio interno, dalla revisione di processi all’identificazione di nuovi servizi, dagli strumenti di efficientamento all’avvio di nuovi modelli operativi.

Esistono però indirizzi, fattori e strumenti abilitanti il percorso di innovazione, come ad esempio l’informatica e la connettività. Per tale ragione Hera si è dotata di un’apposita Direzione Centrale Innovazione, collocata in staff all’Amministratore Delegato, che si pone l’obiettivo di analizzare i principali trend di mercato, identificare gli ambiti di maggiore interesse, valutare e proporre progetti e soluzioni alle singole strutture, supportare gli sviluppi con tecnologie e strumenti di Information and Communication Technology.

All’interno della Direzione Centrale Innovazione sono collocati i sistemi informativi, i servizi di connettività e di telecomunicazioni (attraverso la società controllata Acantho) e la funzione Sviluppo, che identifica scenari e possibili aree di intervento e propone progetti impiantistici e di innovazione tecnologica e digitale.

Gli ambiti di intervento

I principali ambiti di innovazione nel Gruppo Hera, declinati anche in coerenza con il piano industriale possono essere sintetizzati in:

• economia circolare volta alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle materie e alla massimizzazione del recupero di rifiuti o scarti;

• customer experience indirizzata a comprendere i fabbisogni e i desideri, espressi e non, dei consumatori al fine di indirizzare le azioni per incrementare il loro livello di soddisfazione;

• digitalizzazione e data analytics (utility 4.0) con attività legate all’implementazione di nuove tecnologie, soprattutto informatiche, per la digitalizzazione, l’automazione e la flessibilità dei processi, la valorizzazione e l’utilizzo dei dati;

• smart city per l’introduzione nelle città di tecnologie finalizzate a migliorare la vivibilità delle stesse e i servizi erogati alla collettività.

Con l’obiettivo di favorire e dare impulso all’innovazione nei business gestiti, il Gruppo ha inoltre attivato iniziative di social innovation, coinvolgendo gli stakeholder esterni, attraverso HeraLAB (vedi paragrafo

“Dialogo con i nostri stakeholder”) e interni, attraverso l’iniziativa Heureka (vedi sezione “Case study” di questo capitolo).

139 Investimenti in innovazione

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Nel 2019 il Gruppo Hera ha investito circa 78 milioni di euro (+25% rispetto al 2018) in innovazione e digitalizzazione, cifra che rientra tra gli investimenti complessivi finalizzati a creare valore condiviso (si veda il paragrafo sul Valore condiviso nel capitolo “Sostenibilità, Strategia e Valore condiviso”), 78 milioni di euro sono stati investiti dal Gruppo in innovazione. Nello specifico, in ordine di grandezza, il Gruppo ha investito circa 39,0 milioni in ambito utility 4.0; 33,7 in ambito smart city (in cui sono collocati gli investimenti per l’installazione dei contatori gas elettronici), 4,7 in iniziative innovative di economia circolare e 0,6 in progetti tesi a migliorare al customer experience.

Di seguito sono riportati i principali progetti e il relativo ambito di appartenenza.

Ambiti dell’innovazione Principali progetti

Il biometano Hera da rifiuti (si veda Case Study del capitolo “Uso intelligente dell’energia” – pag. 72)

Bioplastica da cellulosa

Bioraffineria 2.0 per produrre biometano dalle potature Sistema di idrolisi ad ultrasuoni dei fanghi

Serra per essiccamento fanghi da depurazione

Il recupero delle acque di depurazione a beneficio del territorio (si veda Case Study del capitolo “Gestione sostenibile della risorsa idrica” – pag.

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Digitalizzazione interna e data analytics (Utility 4.0)

Workforce management (Hergo Reti) Digital workplace

Senseable Dep: cruscotto andamento impianti di depurazione Robotic & Intelligent Process Automation

Ottimizzazione della gestione dei depuratori

HergoAmbiente e analisi dei dati per i servizi ambientali Progetti di digitalizzazione di Heratech

NexMeter, il contatore di nuova generazione Polo tecnologico di telecontrollo di Forlì Customer experience Progetto customer experience

Nuovi sistemi per il pagamento delle bollette Smart city: Isola ecologica smart

Il progetto ha come obiettivo la realizzazione di un’infrastruttura tecnologica per l’aggregazione in un unico punto di diversi servizi per la città, nell’ottica di ottimizzare le risorse energetiche, ambientali, economiche e informatiche. Dopo la realizzazione del primo prototipo outdoor e la sua sperimentazione nel comune di Castel bolognese avviata ad ottobre 2018, nel 2019 è stato realizzato il secondo prototipo denominato PUNTOnet waste: un centro di raccolta dei rifiuti urbani differenziati automatizzato progettato per:

• Essere accessibile a persone con disabilità

• Consentire un conferimento pulito senza leve e pedali

• Riconoscere l’utente, parlandogli e aiutandolo nel conferimento

• Limitare l’impatto urbano e aumentarne il decoro

• Pesare il rifiuto

• Chiamare quando è pieno

• Consentire progetti di gamification tra persone, comunità e quartieri

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• Essere idoneo per l’applicazione della Tariffa Corrispettiva Puntuale

Il sistema PUNTOnet waste è integrabile con altre infrastrutture come pensiline per l’attesa di autobus, ricovero bici, ricarica e-bike e con totem tecnologici. Tale modularità consente di fornire, in maniera integrata, molteplici servizi smart come:

• Connettività Wi.Fi

• Videosorveglianza

• Ricarica elettrica di dispositivi portatili

• Ricarica elettrica di sistemi mobili per disabili

• Sensori ambientali (aria e rumore)

• Dispenser dell’acqua

• Deposito e ritiro pacchi

• Illuminazione LED

• Ciclo posteggi per biciclette a pedalata assistita (e-bike) o area dedicata alla micromobilità (monopattini, ecc.)

Tutte le infrastrutture denominate PUNTOnet sono tele-controllabili e gestibili mediante applicativi informatici implementabili nelle dashboard per i comuni.

Il primo prototipo PUNTOnet waste è stato utilizzato da 50 utenti selezionati del comune di Castel Bolognese per un intero anno fino a ottobre 2019. La sperimentazione ha registrato un ottimo gradimento delle persone coinvolte e un’alta qualità del rifiuto urbano differenziato raccolto costantemente monitorato. Il secondo prototipo realizzato ha recepito alcuni miglioramenti di tipo estetico e per migliorare il riconoscimento degli utenti. Inoltre, è stata sviluppata un’app per consentire agli utenti di monitorare i conferimenti, essere sempre aggiornati sulla qualità del rifiuto raccolto, ricevere informazioni relative al recupero della materia e anche per potersi identificare all’atto del conferimento nel sistema PUNTOnet waste.

Nel comune di Castel Bolognese sono stati inoltre posati due prototipi di pensiline smart con illuminazione a led e ricarica elettrica di dispositivi portatili e sistemi mobili per disabili.

Le attività di prototipazione continueranno nel corso del 2020 con la realizzazione di un Totem tecnologico in grado di erogare acqua. I prototipi realizzati rappresenteranno invece il punto di partenza per soddisfare eventuali progettualità che si dovessero presentare.

Smart city: Sensori ambientali

La rete di sensori per il monitoraggio dei principali parametri di qualità dell’aria installata nel comune di Castel Bolognese ha permesso di raccogliere i dati con frequenza oraria per tutto l’anno 2019. Tali dati evidenziano una variabilità stagionale legata sia ai fattori climatici che alle attività antropiche. Per comprendere in dettaglio il peso di ogni fonte emissiva (settore riscaldamento e traffico) in ambito urbano, i dati raccolti sono stati elaborati con dati di climatologia, dati relativi al traffico stradale e dati di consumi energetici tramite tecniche di machine learning avanzate.

I risultati hanno evidenziato un forte contributo del riscaldamento a biomassa sull’inquinante particolato, mentre il traffico potrebbe contribuire col fenomeno del risollevamento del particolato dal manto stradale.

Al fine di approfondire meglio questo secondo aspetto, si sta valutando un test sperimentale che consiste nel trattamento del manto stradale con un prodotto di origine naturale in grado di fissare le particelle fini, evitandone la loro veicolazione in aria e la possibilità di raggiungere le vie respiratorie. La possibilità di agire sul fenomeno del risollevamento potrebbe essere opportuna per risolvere i problemi di inquinamento, in corrispondenza delle maggiori arterie stradali, nei periodi dell’anno più critici.

I dati provenienti dalle centraline acustiche sono stati implementati nella dashboard comunale di Castel Bolognese per offrire una visione qualitativa dell’inquinamento acustico sul territorio. Le misure saranno ulteriormente elaborate per cercare di comprendere i fenomeni che generano il superamento dei limiti normativi.

141 Smart city: Dashboard e sensori IoT

La Dashboard per i comuni è un cruscotto di analisi e monitoraggio di KPI ambientali, sociali ed economici.

Essa permette di visualizzare in modo integrato le elaborazioni e le correlazioni di dati (Big Data) provenienti da vari servizi e sensori installati strategicamente nel territorio.

Gli obiettivi che vengono monitorati derivano dagli SDGs dell’Agenda ONU 2030, da protocolli nazionali od obiettivi specifici delle Amministrazioni.

Attraverso questo strumento le amministrazioni comunali si dotano di un sistema informatico che consente il monitoraggio costante e real-time di dati ambientali, sociali ed economici. Questo processo di analisi è utile al fine di valutare lo stato qualitativo del territorio e conseguentemente per attuare processi di miglioramento e cambiamento nella direzione della sostenibilità.

Nel corso del 2019 è stato valutato l’impatto dei servizi offerti al Comune di Castel Bolognese, il quale ha apprezzato le iniziative a carattere innovativo promosse sul territorio. Inoltre, è stato definito un accordo col Comune di Cesena per realizzare progetti sperimentali inerenti alla circular economy, la transizione energetica e la transizione digitale che potranno comprendere la fornitura della dashboard, sensori IoT per il monitoraggio acustico e della qualità dell’aria e infrastrutture tecnologiche PUNTOnet. La funzionalità della dashboard è stata ampliata anche per altri contesti come aziende e campus universitari.

La dashboard comunale include la mappa energetica, strumento che favorisce la transizione energetica dei comuni e che, attraverso l’elaborazione dei dati dei consumi energetici da fonti fossili con quelli provenienti dalle fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico, ha portato allo sviluppo di un algoritmo in grado di mappare il territorio dal punto di vista energetico. Una tale visione permette alle pubbliche amministrazioni non solo di conoscere in modo approfondito il proprio territorio, ma anche di individuare zone maggiormente critiche e soprattutto di comprenderne i fenomeni che generano tali situazioni.

Nel 2020 si prevedono quindi i rilasci della piattaforma Dashboard e relativi servizi smart (Passaporto della Sostenibilità, sensori IoT, mappature ambientali, sentiment analysis, etc.) per altri comuni, enti pubblici e privati che mirano, attraverso la digitalizzazione dei loro processi, di raggiungere obiettivi di sostenibilità.

Economia circolare: Bioplastica da cellulosa

Nel corso del 2019 è stata è stata condotta un’intensa attività di ricerca mirata allo sviluppo di una tecnologia in grado di produrre bioplastica dagli zuccheri ottenuti dalla cellulosa di scarto (ad esempio dalle potature).

L’attività ha portato alla produzione, a livello di scala di laboratorio, dei primi quantitativi di bioplastica che presenta caratteristiche quasi analoghe a quello ottenuto da zuccheri tradizionali.

Proseguiranno anche nel corso del 2020 le attività sperimentali finalizzate all’ottimizzazione del processo e alle riduzioni dei costi di produzione di zuccheri cellulosici nell’ottica di un possibile sviluppo industriale della tecnologia.

Economia circolare: Bioraffineria 2.0 per produrre biometano da potature e sotto-prodotti agricoli

Il progetto di valorizzazione delle potature per la produzione di biometano ha ricevuto nel 2019 un finanziamento europeo del programma LIFE, aggiudicandosi un contributo di circa 1,4 milioni di euro al progetto LIFE STEAM.

Hera da anni porta avanti una ricerca mirata all’analisi delle tecnologie per produrre biocombustibili avanzati derivanti dal trattamento di sfalci e potature raccolti sul territorio. Questi materiali di scarto vengono attualmente utilizzati nei processi di compostaggio o sono inviati a recupero energetico, ma in futuro potranno essere impiegati nella produzione di bioetanolo o di biometano. Entrambi questi combustibili possono essere considerati di tipo avanzato in quanto prodotti da materiali di scarto e non da colture energetiche dedicate, che sottraggono terreni potenzialmente utilizzabili per l’alimentazione umana o animale. Per riuscire a ottenere questi combustibili dagli scarti ligneo-cellulosici sono necessari dei pretrattamenti particolari (come la steam explosion, un processo termico con vapore ad alta pressione) che

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rendono il materiale facilmente degradabile da parte di batteri, enzimi o lieviti, nei processi di digestione anaerobica o di fermentazione alcolica.

I risultati della sperimentazione, conclusa nel 2018, hanno portato alla definizione di un primo progetto in scala industriale per la produzione di biometano da biomasse lignocellulosiche di scarto, di cui nel corso del 2020 verrà avviato l’iter autorizzativo (presso l’impianto di Enomondo).

Economia circolare: Sistema di idrolisi ad ultrasuoni dei fanghi

Il progetto nasce a valle di una ricerca, effettuata nel 2017, finalizzata ad individuare nuove tecnologie per l’ottimizzazione del ciclo idrico e lo smaltimento dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane.

Il sistema di idrolisi ad ultrasuoni dei fanghi prevede che una parte dei fanghi ispessiti, provenienti dal processo di depurazione (20-50%), sia sottoposta ad onde acustiche, le quali, a contatto con la matrice liquida da trattare, per mezzo della cavitazione, generano una lisi cellulare che rende disponibile alla biodegradazione una quantità maggiore di solidi volatili, aumentando la produzione di biogas e riducendo la sostanza secca finale nei fanghi e quindi riducendone il volume da smaltire.

Il sistema è stato installato e avviato nel mese di novembre 2019 presso il depuratore di Forlì, i risultati attesi relativi alla maggiore produzione di biogas ottenibili grazie al sistema ad ultrasuoni verranno misurati e validati nel corso del 2020.

Economia circolare: Serra per essiccamento fanghi da depurazione

Nel corso del 2018 è stato completato lo scouting tecnologico e la fattibilità tecnica relativa alla possibilità di utilizzare delle particolari serre per essiccare i fanghi di depurazione.

La serra solare pilota presso il depuratore di Ca’ Nordio-Padova, la cui realizzazione è stata completata nel 2018, ha dato ottimi risultati permettendo un risparmio di 335 tonnellate di fango in 15 mesi. A fronte dell’efficacia e semplicità del sistema e agli esigui costi operativi si è deciso di proseguire con la realizzazione della serra definitiva con dimensioni 4 volte maggiori dell’attuale camera di essiccazione.

La serra solare di 900 metri quadri permetterà di essiccare per ogni ciclo di trattamento circa 200 tonnellate di fango in ingresso disidratato al 30% sostanza secca che uscirà con un tenore di sostanza secca dal 50 al 80% a discrezione delle esigenze gestionali e condizioni climatiche stagionali. L’avvio della nuova serra è previsto per aprile 2020 e si prevede un risparmio annuo di 900 tonnellate di fango pari a circa al 15% dei fanghi prodotti annualmente dal depuratore di Ca’ Nordio.

Utility 4.0: Workforce management (Hergo Reti)

Sin dal 2018 è stata introdotta una nuova piattaforma informatica “Geocall” per la gestione delle attività sul campo dei sistemi a rete, dalla conduzione e manutenzione, all’assistenza tecnica, al pronto intervento. Il primo rilascio avvenuto nel novembre 2018 ha consentito immediatamente un significativo efficientamento delle attività di pronto intervento, con una semplificazione delle attività, una interfaccia grafica intuitiva e la fruizione tutte le funzionalità rese disponibili dalla tecnologia degli smartphone.

“Geocall” è stato completamente integrato con i sistemi informativi basati su tecnologia Sap, e consente di superare le precedenti inefficienze operative legate a consultazione di documenti offline, persistenza di documenti cartacei, necessità di continuo confronto telefonico con gli assistenti, accesso a dati solo da postazioni fisse, impiego di diversi dispositivi per le diverse funzionalità, consuntivazione attività in ufficio.

Di seguito una sintesi delle principali caratteristiche:

• accesso immediato alle informazioni tecniche degli impianti di utenza;

• inserimento e ricerca dati con accesso diretto ai data base aziendali (es: specifiche tecniche della strumentazione a supporto di una specifica attività);

• possibilità di creare, aggiornare, assegnare, consuntivare direttamente da “mobile” le differenti diverse fasi di lavoro;

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• ottimizzazione nel monitoraggio e nella schedulazione degli ordini di lavoro grazie alla qualità dei dati relativi alla tracciabilità delle singole attività (tempo e spazio);

• possibilità di recupero diretto delle letture in campo dei gruppi di misura;

• accesso online e offline alla cartografia;

• accesso e visibilità dei dati inerenti il personale in servizio (es. in orario di reperibilità, fasce di indisponibilità, calendari di lavoro) al fine di ottimizzare la gestione di attività da eseguire sul territorio;

• funzionalità di “navigazione” verso l’indirizzo della segnalazione telefonica;

• acquisizione e consultazione di documenti multimediali (immagini, pdf, file cad ecc..) con possibilità di allegarli all’ordine di lavoro.

Tutto questo si traduce in tre termini che ben rappresentano quanto sviluppato: efficienza, performance e soddisfazione.

Nel 2019 sono state gestite 130.000 segnalazioni di pronto intervento con questo nuovo sistema, che ha coinvolto 1.500 dipendenti.

Nel 2019 si è anche proceduto con l’evoluzione del modello sviluppando tutte le funzionalità atte alla gestione delle attività di conduzione e manutenzione, per le quali è previsto il go-live operativo nei primi mesi del 2020 per un volume di circa 50.000 interventi. Il percorso di diffusione procede ora con la gestione delle attività a contatore previste per i primi mesi del 2021.

La piattaforma è utilizzata in Emilia-Romagna, nel Triveneto e nelle Marche.

Utility 4.0: Digital workplace

Nel corso del 2019 è stato avviato il piano di change management relativo all’implementazione del Digital Workplace - Office 365, con l’attivazione di una piattaforma di e-learning focalizzata sull’utilizzo degli strumenti digitali e una serie di workshop applicativi finalizzati alla digitalizzazione dei micro-processi operativi.

L’introduzione della Digital Workplace - Office365 Microsoft mette infatti a disposizione di tutti una moderna architettura tecnologica sulla piattaforma Cloud Microsoft Azure, garantendo mobilità, collaborazione, integrazione, semplicità d’uso e di gestione, flessibilità e sicurezza.

La postazione di lavoro diventa un device così come uno smartphone, sicuro e sempre aggiornato, i documenti saranno ugualmente accessibili da tutti i device e da tutti i canali, il backup continuo, i servizi sempre disponibili anche in caso di problemi alla rete aziendale, l’utente sarà autonomo nell’installazione di applicazioni aziendali e la casella di posta diventa praticamente senza limiti.

Anche dal punto di vita della gestione dei servizi IT, la Digital Workplace introduce enormi efficienze in termini di facilità di installazioni e aggiornamenti, distribuzioni self-service, integrazione dei sistemi di gestione e manutenzione, telemetria avanzata con protezione di identità, blocco di minacce e violazioni, gestione dell’archiviazione, governo e individuazione dei dati in conformità al Gdpr (Regolamento generale dell’Unione europea sulla protezione dei dati).

A fine 2019 sono state installate 5.505 postazioni di lavoro abilitate per la Digital Workplace. Entro i primi mesi del 2020 la piattaforma sarà diffusa a tutta la popolazione del Gruppo.

Utility 4.0: Senseable Dep: Cruscotto di monitoraggio dei processi depurativi

La piattaforma di monitoraggio dei processi depurativi, attraverso l’utilizzo di cruscotti semplificati per riassumere in pochi indici lo “stato di salute” del processo di depurazione dal punto di vista biologico, idraulico ed energetico, è stata sviluppata per i quindici principali impianti di depurazione.

Nel corso del 2019 sono stati implementati diversi algoritmi al fine di monitorare indicatori normalizzati di funzionalità per la corretta gestione dei processi depurativi.

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È stata inoltre sviluppata una visualizzazione sintetica e aggregata della piattaforma accessibile mediante una dashboard direzionale.

Utility 4.0: Robotic & Intelligent Process Automation

A fine 2019 è stata completata la foundation della piattaforma di Robotic & Intelligent Process Automation, con lo scopo di automatizzare i processi che prevedono attività di interazione con i sistemi informatici caratterizzati da alti volumi, elevato effort o da alti livelli di qualità attesa.

L’industrializzazione della piattaforma per la digitalizzazione e robotizzazione dei processi aziendali, ha dato esiti estremamente soddisfacenti nei 7 processi identificati (gestione del Durc dei fornitori, gestione delle comunicazioni fra venditore e distributori di energia, gestione del processo di Order Entry del venditore, gestione delle “note spese”, gestione degli avvisi di servizio inerenti i servizi ambientali, gestione degli ordini di lavoro per la sostituzione degli apparati di misura in ambito Reti, assistente virtuale per la pianificazione di incontri e prenotazione sale riunioni), sia in termini di velocizzazione del processo, e conseguente efficienza, sia di affidabilità delle operazioni svolte.

Attraverso l’introduzione di apposite dashboard di monitoraggio delle attività automatizzate, è possibile analizzare le principali cause di scarto e intervenire puntualmente sui processi di business ottimizzando

Attraverso l’introduzione di apposite dashboard di monitoraggio delle attività automatizzate, è possibile analizzare le principali cause di scarto e intervenire puntualmente sui processi di business ottimizzando