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La diffusione del microcredito nel mondo e in Italia

AIUTO ALLO SVILUPPO E LOTTA ALLA POVERTÀ: IL RUOLO DEL MICROCREDITO

5. La diffusione del microcredito nel mondo e in Italia

Il rapporto del Microcredit Summit Campaign del 2007 registra all’incirca 3316 istituzioni di microcredito nel mondo che hanno raggiunto complessivamente 133 milioni di destinatari. A fronte di una crescita diffusa, il microcredito ha conosciuto una flessione solamente nel Nord America e nell’Europa occidentale, registrando, tuttavia, un aumento esponenziale nei paesi industrializzati, ascrivibile principalmente all’incremento di progetti nell’area dell’Europa dell’Est e dell’Asia centrale. Nell’Europa occidentale sono state tentate diverse strade del microcredito, ma, data l’assenza di una legislazione uniforme, le istituzioni attive in questo settore hanno assunto forme diverse: dalle cooperative (31%) e dalle fondazioni (25%), alle istituzioni finanziarie non bancarie (19%), organizzazioni non

governative (9%), associazioni (9%) e banche (7%). Il 79% delle organizzazioni concede prestiti individuali, il 4% solo prestiti di gruppo ed il 17% entrambi. Nell’Europa a 25 i clienti attivi sono 122.000, ed i prestiti erogati ammontano a 400 milioni di euro (Overview of the Microcredit Sector in the European Union, 2008). In Italia, nel 2007, le famiglie, che si trovano in condizioni di povertà relativa (ISTAT, 2008), sono 2 milioni 653 mila e rappresentano l’11,1% delle famiglie residenti, mentre gli individui poveri sono nel complesso 7 milioni 542 mila, il 12,8% dell’intera popolazione1. Il debito, le cui principali componenti sono i mutui per abitazioni e il credito al consumo, rappresenta in media il 33% del reddito, ma si avvicina al 55% per le classi d’età più giovani e le famiglie più numerose. Tra il 2002 ed il 2008 i mutui per la casa, che al momento hanno subito una battuta d’arresto, sono cresciuti del 119%, mentre il credito al consumo del 120%.

I progetti di microcredito in Italia, tra cui quelli che fanno capo a Banca Popolare Etica e a Banca Prossima, sono diversi, ma non ancora sufficienti a rispondere alla domanda potenziale. La Banca Popolare Etica, nata nel 1998, è un istituto finanziario ordinario al servizio dello sviluppo sostenibile che offre prodotti per il risparmio e l’investimento che coniugano il rendimento con criteri di responsabilità sociale e ambientale. Dall’esperienza della Compagnia di San Paolo nel 2007 è nata Banca Prossima, la prima in Europa dedicata esclusivamente al terzo settore, che è caratterizzato da uno spiccato dinamismo, ma da una difficoltà di dialogo con il sistema del credito. La regione con il maggior numero di iniziative microcreditizie è la Toscana: il progetto Smoat (Sistema di Microcredito Orientato Assistito Toscano), dedicato alle PMI del territorio regionale, concede crediti del tetto massimo di 15 mila euro, erogati da Fidi Toscana ad un tasso minimo pari all’Euribor, maggiorato dell’1,55%, rimborsabili in 60 mesi; il Fondo Etico e Sociale le Piaggie di Firenze eroga finanziamenti di massimo 2.600 euro (per la necessità della vita domestica) o di 7.000 euro (per l’avvio di una microimpresa); il Fondo Essere del Quartiere 4 di Firenze e la Banca del Chianti Fiorentino concede ad un tasso del 3% prestiti fino a 5.000 euro, nel caso di persone fisiche, e fino a 10.000 euro per le PMI; Microcredito di Solidarietà S.p.A., nelle province di Siena e Grosseto eroga mutui di massimo 10 mila euro, restituibili in 5 anni ad un tasso del 4,50%; a Pistoia è, invece, attivo il progetto Mi fido di te ed a Prato il programma Microattiva. Nel territorio bolognese l’associazione Micro.Bo., in partnership con la Banca di Bologna eroga microcrediti dell’importo massimo di 10 mila euro, restituibili in rate settimanali per il periodo di un anno al tasso del 6%. A Imola il Consorzio Servizi Sociali e la Caritas Diocesana, tramite Banca

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La soglia della povertà per una famiglia di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona, che nel 2007 è risultata pari a 986, 35 €.

Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica 119

Popolare Etica, finanziano progetti microcreditizi fino a un massimo di 7 mila euro a un tasso del 3%. Numerosi altri progetti sono avviati nelle Regioni Piemonte (ad esempio, il progetto Come, che concede importi massimo di 20 mila euro, al tasso Euribor maggiorato del 3% restituibili in 48 mesi, esclusivamente a cittadini extracomunitari desiderosi di avviare una start-up) e Veneto (soprattutto su iniziativa della Caritas, come il progetto Compro Casa a Pordenone e gli sportelli di microcredito delle Banche di Credito Cooperativo a Vicenza). Da ricordare è, inoltre, l’esperienza pioneristica delle Mag (Mutue Autogestite), quali attualmente quelle di Verona, Milano, Torino, Venezia, Reggio Emilia e Roma, che, già dagli anni ’70 concedono prestiti a soggetti non bancabili. La maggior parte dei progetti di microcredito sono diffusi nell’Italia settentrionale, tuttavia vi sono alcune iniziative anche nel Mezzogiorno: il progetto Senapa è rivolto a giovani non bancabili che vogliano avviare o consolidare attività imprenditoriali e, più in generale, a tutti coloro che vivono sotto la soglia della povertà nella Diocesi di Termoli-Larino, che possono ricevere un finanziamento di massimo 5.000 euro, rimborsabili in 36 mesi, al tasso Euribor, maggiorato di uno spead dell’1,7%.

6. Conclusioni

Per molto tempo si è ritenuto che solo l’esistenza di disuguaglianze possa favorire la crescita economica, in quanto, in un mondo egualitario, non vi sarebbe incentivo all’azione individuale. La globalizzazione, però, pur aumentando, in una certa misura, le disuguaglianze, non ha portato sostanziali modifiche nei tassi di crescita e, anzi, recentemente, l’assenza di regole di comportamento o, almeno, la loro carenza, ha determinato rallentamenti nella dinamica del PIL anche dei Paesi industrializzati. La povertà non nasce e si cementa solo nei PVS, ma si diffonde anche nelle ricche realtà urbane occidentali, a dimostrare che forse è tempo che si riscopra l’esistenza di complementarietà e non di antagonismo tra etica ed efficienza. E’, infatti, possibile che, in determinate situazioni, l’uguaglianza possa favorire la crescita, mettendo in condizione ciascuno di contribuirvi. E’ questo il ruolo del microcredito nella lotta alla povertà ed è necessario che venga attuato anche nei Paesi ad economia avanzata, ove il maggior sostegno all’iniziativa privata consentirebbe, nell’ottica della solidarietà e della cooperazione, il raggiungimento di un più elevato livello di benessere.

Riferimenti bibliografici

Becchetti L. (2008), Il microcredito, Il Mulino, Bologna.

Ciravegna D., Limone A. (2006), Otto modi di dire microcredito, Bologna, Il Mulino. EMN (2008), Overview of the Microcredit Sector in the European Union 2006-2007, EMN Working Paper n°5.

Ferrara Mirenzi L. (1981), Vivere insieme i problemi economici e politici : da libertà e giustizia a tirannia, Ecumenica, Bari.

ISTAT (2008), La povertà relativa in Italia, Roma.

Sen, A. (1981), Poverty and Famines: An Essay on Entitlement and Deprivation, Oxford University Press, Oxford.

Sen A. (1992), La diseguaglianza. Un riesame critico, Bologna, Il Mulino. Sen A. (1999), Lo sviluppo è libertà, Milano, Mondadori.

Sen A. (2002), Etica ed economia, Laterza ed., Bari.

Smith A. (1776), La Ricchezza delle nazioni, ed. it. 1948, Torino, UTET. Walras L. (1974), Elementi di economia politica pura, UTET, Torino.

ABSTRACT

“What improves the circumstances of the greater part can never be regarded as an inconvenience to the whole. No society can be flourishing and happy if the greater part of the members are poor and miserable” (Smith, 1776). Smith’s words are in tune with work of Yunus: to help subjects who usually cannot have access to banking services means to give millions of people the possibility to get out of poverty and to create a sustainable development.

The aim of this work is to show that ethics in economics is relevant to decrease inequality, poverty and social exclusion. For this reason authors analyze the role played by micro credit institutions in generating a new model of development and reaching a higher degree of welfare.

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Isabella MARTUCCI, Professore Associato di Economia Politica, Dipartimento per lo studio delle società mediterranee, Università di Bari.

Anna RINALDI, Ricercatore di Economia Politica, Dipartimento per lo studio delle società mediterranee, Università di Bari.

Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009

METODI DI SINTESI PER LA MISURAZIONE DELL’EQUITÀ