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E DISEGUAGLIANZE SOCIALI IN TOSCANA Elena Pirani, Silvana Salvin

2. Le aree vaste toscane

La regione Toscana risulta suddivisa in quattro aree vaste: l’area di Firenze città, che in quanto comune metropolitano viene considerato separatamente; il resto della provincia di Firenze, insieme a quelle di Pistoia e Prato; l’area a sud-est composta dalle province di Arezzo, Siena e Grosseto; le province della costa Tirrenica, ovvero Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. Le quattro aree vaste toscane rappresentano un insieme piuttosto eterogeneo da diversi punti di vista, sia demografico che socio-economico.

Nel capoluogo toscano risiede una popolazione mediamente più anziana. In particolare, se ci concentriamo sulla popolazione di 50 anni e oltre, a Firenze città la quota di ultraottantenni è del 18.3%, con uno scarto di 4-5 punti percentuali rispetto alle altre aree. L’area che comprende la città di Firenze si caratterizza anche per avere mediamente un titolo di studio alto (il 19.8% dei maschi e il 12.4% delle femmine è laureato, contro una media per l’intera regione pari rispettivamente all’8 e al 5.3%, divario che rimane inalterato anche considerando la quota di individui con almeno un diploma superiore).

Come proxi della condizione socio-economica, l’indagine Istat fornisce un indicatore soggettivo dell’adeguatezza delle risorse economiche, e un indicatore composito relativo alle condizioni abitative. Per quanto riguarda il giudizio

Rivista Italiana di Economia Demografia e Statistica 173

espresso dagli individui circa l’adeguatezza delle loro risorse economiche, distinguendo fra chi le giudica ottime o adeguate da chi le ritiene scarse o insufficienti, le quote maggiori di insoddisfazione si rilevano nelle province di Firenze, Pistoia e Prato (33.9 e 39.1 rispettivamente per uomini e donne). Considerando invece l’indice di condizione abitativa, sono le province di Siena, Arezzo e Grosseto a registrare la situazione più negativa (circa 20% contro una media regionale del 17.7%).

Consideriamo ora i tre indicatori delle condizioni di salute: percezione soggettiva del proprio stato, presenza di multicronicità e di disabilità. Come emerge dalla tabella 1, l’area metropolitana fiorentina si caratterizza per una maggiore presenza di individui (sia uomini che donne) affetti da multicronicità, ma per livelli inferiori di disabilità rispetto alle altre aree. L’area di Massa Carrara, Lucca, Livorno e Pisa è invece quella che presenta la quota maggiore di uomini affetti da disabilità. Non sembrano esserci differenze marcate tra le aree vaste per quanto riguarda la percezione delle condizioni di salute. Nonostante alcune differenze in base all’indicatore di salute considerato, emerge quindi un certo grado di eterogeneità intra-regionale, non solo per la condizione socio-economica, ma anche per le diverse dimensioni che compongono il concetto di salute.

Tabella 1 – Persone di 50 anni e oltre secondo lo stato di salute (male o molto male), la presenza di multi cronicità e disabilità dichiarati, per aree vaste della Toscana e sesso.

cattiva salute multi cronicità disabilità cattiva salute multi cronicità disabilità

1. Fi città 5.35 14.39 2.71 10.29 27.27 7.09 2. FI-PT-PO 6.14 12.74 3.83 10.41 24.88 6.75 3. SI-AR-GR 6.90 12.70 3.67 11.16 23.48 7.57 4. MC-LU-LI-PI 6.90 12.02 4.33 9.87 23.39 7.15 TOSCANA 6.51 12.63 3.87 10.37 24.27 7.12 MASCHI FEMMINE

Fonte: nostre elaborazioni sui dati dell’Indagine sulle Condizioni di salute, Istat, 2005.

La relazione tra alcune caratteristiche socio-economiche (Maciocco 2009) e le condizioni di salute, è messa in evidenza nella tabella 2. Se consideriamo innanzitutto il titolo di studio degli individui, emerge che per tutti e tre gli indicatori di salute considerati a livelli di studio inferiori corrisponde una situazione più critica e svantaggiata. All’aumentare del titolo di studio si riducono, a parità di classi di età, le quote di coloro che alla domanda “Come va in generale la sua salute” rispondono “male” o “molto male”; tale andamento si riscontra, anche se in misura più attenuata e non sempre decrescente, anche per la condizione di multi cronicità e di disabilità. In quest’ultimo caso la differenza è rilevante soprattutto nelle età più avanzate. In secondo luogo, la tabella mostra che la percentuale di soggetti che dichiarano di essere in cattive condizioni è più alta tra coloro che lamentano risorse economiche scarse o insufficienti. Le differenze sono piuttosto rilevanti, con scarti di oltre 10 punti percentuali tra gli

ultrasessantacinquenni. L’effetto discriminante dell’adeguatezza delle risorse economiche è esercitato anche sulla condizione di multicronicità e di disabilità, sebbene in modo differenziato per genere e classi di età: in questo caso sono soprattutto le donne ad presentare quote più elevate di multicronicità e disabilità. Infine, anche l’abbassarsi dell’indice di condizione abitativa sembra essere rilevante nel peggiorare la percezione delle proprie condizioni di salute e nel dichiarare 3 o più malattie croniche: in particolare si registra un aumento di circa 10 punti percentuali dello svantaggio in termini di salute per gli uomini oltre i 65 anni e per le donne con meno di 80 anni. Per quanto riguarda la presenza di disabilità, invece, l’effetto discriminante delle condizioni abitative si ha con intensità rilevanti dopo gli 80 anni.

In sintesi, per ognuno dei tre indicatori di salute considerati, si conferma l’ipotesi che gli individui maggiormente svantaggiati da un punto sociale ed economico sono maggiormente svantaggiati anche da un punto di vista delle condizioni di salute, e quindi di un legame tra questi diversi fattori.

Tabella 2 – Persone di 50 anni e oltre secondo la percezione dello stato di salute, la presenza di multi cronicità e disabilità dichiarati, per classi di età, sesso, e indicatori della condizione socio-economica. Nessun titolo/ Lic. elem. Licenza media Diploma sup./ Laurea Nessun titolo/ Lic. elem. Licenza media Diploma sup./ Laurea Scarse/ insuffic. Ottime/ adeguate Scarse/ insuffic. Ottime/ adeguate non buone (i=1-6) ottime (i=7) non buone (i=1-6) ottime (i=7) 50-64 7.2 8.1 3.8 11.9 7.2 3.3 10.2 4.8 14.5 5.3 6.2 6.3 13.8 6.7 65-79 16.8 10.4 5.1 24.1 24.8 19.7 19.8 10.3 32.4 18.5 21.9 11.9 32.9 22.1 >80 28.4 23.0 16.5 33.0 43.3 25.0 34.7 21.5 43.6 26.4 44.3 23.9 32.1 34.4 50-64 20.8 13.6 11.4 35.5 27.2 18.1 22.9 12.2 34.9 25.2 15.2 15.0 34.4 26.6 65-79 33.6 19.8 29.3 46.4 49.0 48.1 36.7 26.8 55.9 41.7 38.9 28.4 61.7 44.6 >80 40.9 54.8 42.4 49.3 49.7 46.4 43.9 41.4 54.7 44.8 52.9 40.9 48.6 49.3 50-64 4.4 2.4 1.2 3.0 1.2 1.0 5.2 1.6 1.8 2.0 1.2 2.9 2.6 1.8 65-79 9.5 6.0 5.9 11.4 11.1 10.5 11.4 6.5 12.9 10.3 10.7 7.7 15.8 10.5 >80 31.0 32.0 18.4 49.5 45.1 36.7 32.5 27.3 58.4 40.0 39.0 27.9 56.0 46.0

PERCEZIONE DELLE CONDIZIONI DI SALUTE (male o molto male)