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5. applicazione del metodo di suscettività da alluvione alla macroarea endoreica del Salento

5.5. Discussione dei risultati

Nel presente capitolo è stata svolta un’analisi mirata alla produzione di mappe di suscettività da alluvione per la macroarea endoreica del Salento. Tale analisi è stata proposta in due versioni parallele, identiche dal punto di vista formale e procedurale, con la sola eccezione della metodologia adottata per estrarre il reticolo idrografico, strato dal quale dipendono due dei quattro fattori predisponenti, più importanti.

Come visto, dall’analisi degli esiti della validazione emerge come la mappa di suscettività ottenuta tramite elaborazioni sul reticolo estratto dalla flow accumulation risultati migliore rispetto a quella basata sulla CTR. Infatti, questa prima mappa colloca nella fascia a maggiore suscettività il 70% dei dati alluvionali, corrispondenti al 30% del territorio analizzato. La fascia trascurabile contiene solo il 2% dei dati alluvionali, interessando il 25 % del territorio. Questo risultato è senza dubbio più soddisfacente di quello emerso dalla seconda mappa, che colloca quasi l’80 % dei dati alluvionali nella classe di suscettività media a fronte del 10 % che si trovano in classe di suscettività alta, evidenziando come questo strumento non sia idoneo alla rappresentazione delle aree storicamente allagate nel caso studio.

Questa differenza è dovuta alla diversa importanza assunta dai fattori predisponenti nelle due applicazioni e può essere compresa confrontando il diverso peso del reticolo nell’area di dettaglio riportata in Figura 70.

Analisi di suscettività da alluvione in bacini endoreici:

un caso di studio sulla pianificazione di protezione civile in Puglia

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Figura 70 A destra, zoom della mappa di suscettività prodotta con il reticolo della CTR a sinistra con la flow accumulation

Dall’immagine, si può notare come nella mappatura a sinistra in prossimità dei rami del reticolo non vengano individuate delle fasce di suscettività differenti classificando gran parte dell’area a suscettività trascurabile, al contrario di quella a destra che riesce invece a riprodurre delle fasce a suscettività crescente in prossimità del reticolo.

È solo la seconda metodologia affrontata che è quindi in grado di attribuire un peso adeguato ai fattori predisponenti della distanza e della quota relativa, che, si ricorda, sono entrambi connessi al tracciamento del reticolo e di fondamentale importanza per la definizione delle aree più soggette ad essere allagate.

Questo fatto non stupisce, in quanto era già emerso dalla fase di assegnazione dei pesi di tale fattori secondo il metodo WoE, che per la prima metodologia aveva portato a pesi di contrasto negativi, evidenziando dunque una correlazione negativa tra tali fattori e il verificarsi di un evento alluvionale. La mappatura è quindi basata solo su pendenza e CN, fattori che non sono sufficienti a descrivere la suscettività da alluvione di un territorio. Questa circostanza nel calcolo dei pesi non si è naturalmente verificata per la seconda mappa (quella da cui è estratta la parte di destra della Figura 70).

Un’ulteriore prova della maggiore efficacia del metodo basato sulla flow accumulation può essere riscontrata analizzando il caso del comune di Scorrano in Figura 71 . L’area storicamente allagata di tale comune era stata segnalata all’Autorità di Bacino, ancora prima della perimetrazione ad alta pericolosità del PAI, come area critica e frequentemente allagata. Nella mappatura a destra, in cui è stato utilizzato il reticolo della CTR, tale area viene classificata in classe di suscettività medio-bassa, non riuscendo a descrivere correttamente il dato storico. Nella mappatura a sinistra invece, è possibile notare come l’intera area storicamente allagata venga classificata come area ad elevata suscettività da alluvione. Anche in questo caso è possibile osservare il ruolo di rilievo che possiede il reticolo idrografico.

Tesi di laurea di Sara Brizzi

Infatti grazie all’integrazione automatica del reticolo, che ha permesso di trovare un presumibile “paleoalveo” che si attiva in condizioni intese di precipitazione, è stato possibile identificare un corretto livello di suscettività del comune di Scorrano. È utile osservare che l’area compresa tra le due vore “Genio Civile” e “Appidè”, lungo il tratto del reticolo integrato dalla flow accumulation, risulta ad elevata suscettività.

Questo rappresenta la conferma del fenomeno che interessa queste aree carsiche, nelle quali durante piene eccezionali è frequente che tratti compresi tra due vore, posizionate nella direzione di flusso, si possano trasformare in veri e propri alvei di piena, drenando volumi di acque meteoriche piuttosto consistenti. Quest’area viene individuata a suscettività medio bassa nel primo caso perché, a causa dell’assenza del reticolo in tale area, la mappa di suscettività che viene prodotta non risulta in grado di individuare tale fenomeno peculiare di queste aree.

Figura 71 Focus sul comune di Scorrano, a destra mappa prodotta con il reticolo della CTR a sinistra con la flow accumulation. Infine, è possibile effettuare un confronto tra le due mappe di suscettività e la mappatura del PAI (Figura 72), L’area che viene osservata è interessata da alcune aree storicamente allagate (in nero tratteggiato) e da alcune perimetrazioni del PAI da bassa pericolosità (in azzurro) ad alta pericolosità (in blu).

A primo impatto visivo è possibile notare come le perimetrazioni effettuate dal PAI si limitino alla perimetrazione di piccole aree, diffuse a “macchia di leopardo”, producendo una parziale perimetrazione di pericolosità idraulica dell’area in esame. Inoltre nella prima mappa prodotta utilizzando il reticolo della CTR emerge che le aree storicamente allagate ricadano in una classe di suscettività media mentre nella seconda, dove è possibile osservare l’integrazione del reticolo, tali aree risultino in classe di suscettività elevata. La mappa di suscettività, seppur classificando in alcuni casi aree piuttosto ampie ad alta suscettività, permette una totale copertura del territorio e rappresenta uno strumento utile da affiancare alla perimetrazione PAI in fase di pianificazione di emergenza.

Analisi di suscettività da alluvione in bacini endoreici:

un caso di studio sulla pianificazione di protezione civile in Puglia

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Tesi di laurea di Sara Brizzi