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4. Caso di studio

4.5. Rischio idrogeologico associato ai bacini endoreici e agli inghiottitoi carsici del Salento

4.6.1. La Vora del Guercio

La vora del Guercio si trova nel Parco Paduli nelle campagne di Scorrano, più nota come Vora “del Genio Civile” perché è stata oggetto di intervento appunto da parte del Genio Civile, intorno agli anni 50. L’intervento ha rimodellato l’assetto della vora, con lo scopo di bonificare l’intera area e facilitare l’inalveamento delle acque meteoriche verso il recapito. La stessa toponomastica “Parco Paduli” testimonia chiaramente il fatto che in passato in tutta l’area circostante fosse sostanzialmente sede di una palude.

Tesi di laurea di Sara Brizzi

La voragine vera e propria si trova ad una quota di circa 90 m s.l.m. ed è situata in una modesta depressione morfologica, la cui quota minima è situata circa dieci metri al disotto del piano di campagna. La quota di ciglio di sfioro si attesta intorno agli 88 m.s.l.m.

La Vora “del Genio Civile” costituisce il recapito finale di un sistema di canali naturali effemerici di cui fanno parte il canale Culupara, il canale Pezzate, il canale Paduli ed alcuni loro affluenti minori.

La portata che si forma durante un evento di precipitazione viene convogliata, attraverso una bocca a battente, all’interno di una prima vasca di sedimentazione che consente il deposito dei materiali grossolani in modo tale da far immettere nella vora vera e propria, situata sul fondo della depressione, acqua sostanzialmente chiara (Figura 28).

L’acqua raggiunge dunque la falda attraverso la cavità naturale presente al centro della vora che, come un pozzo naturale, prosegue per ulteriori pochi metri prima di disperdersi in una rete di piccole gallerie(Figura 29).

Figura 28 Vora del “Genio Civile” fotografata da Nord-Ovest, è possibile vedere l’acqua che attraversa lo sbarramento a battente in quanto nel giorno precedente al sopralluogo c’è stato allerta arancione in tutto il Salento.

Analisi di suscettività da alluvione in bacini endoreici:

un caso di studio sulla pianificazione di protezione civile in Puglia

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Figura 29 Vora del “Genio Civile” fotografata da Sud-Est, si può osservare l’apertura naturale sul fondo della depressione, il centro della vora è caratterizzato da un terreno fortemente permeabile che permette l’infiltrazione in falda delle acque meteoriche

La direzione del deflusso superficiale attraverso il reticolo endoreico che recapita in vora è da sud a nord. Un sistema di canali raccoglie l’acqua piovana in eccesso ad Alessano e quella che viene accumulata lungo il percorso attraversando i paesi di Montesano, Nociglia e Brotugno che sono privi di recapiti endoreici(Figura 30).

Dunque un primo aspetto che caratterizza tale bacino endoreico, è che in condizioni di piogge intense la superficie di drenaggio diventa molto più ampia rispetto a quella che drenerebbe in condizioni di pioggia ordinarie, conferma di quanto difatto l’area di drenaggio dei bacini endoreici è fortemente dipendente dall’intensità dell’evento e quindi dal periodo di ritorno (Iacobellis & Castorani, 2014).

Inoltre un aspetto importante che caratterizza tale bacino e il territorio di Scorrano è quello di trovarsi in corrispondenza di un sistema idrografico complesso nel quale è riconoscibile l’evoluzione tipica dei bacini endoreici in substrati carsici che porta ad una migrazione dei punti assorbenti verso monte (arretramento degli inghiottitoi carsici) come spiega il professor Sansò nel suo lavoro (Sansò & Selleri, 2004) e approfondito nel paragrafo 4.4.

Infatti, attraverso un approfondimento di tale caso con il Professor Sansò dell’Università del Salento ed analizzando il progetto della Vora “del Genio Civile” gentilmente consegnato dall’Ing.Montagna è emerso che

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tale vora che rappresenta sostanzialemente una dolina da crollo si è originata catturando il reticolo idrografico che terminava originariamente nella vora Appidè, in territorio di Corigliano d’Otranto.

Questo tratto compreso tra le due vore, così come la vora dell’”Appidè”, nel corso del tempo è diventato inattivo ovvero non più interessato da un percorso fluviale, perdendosi prima (più a monte) nella vora appunto del “Genio Civile”.Quest’area che viene definita valle morta, perché sede di un tracciato idrografico “antico” che presumibilmente apparteneva ad un “paleoalveo”, a seguito di eventi intensi di pioggia si riattiva.

Dunque dalla Vora “del Genio Civile” la portata in esubero prosegue in direzione nord percorrendo direzioni preferenziali offerte dalle depressioni geomorfologiche (e quindi nell’alveo naturale effemerico) fino a Corigliano d’Otranto, per sboccare nella vora cosiddetta “dell’Appidè.” Questo spiega i frequenti allagamenti del comune di Scorrano che nonostante sia ubicato su un alto morfologico, ai piedi di tale alto si trova un’area depressa che, nel corso di eventi eccezionali, si trasforma in un vero e proprio alveo che drena il volume in eccesso per la saturazione della Vora “del Genio Civile”.

Quello che emerge, osservando in Figura 30 è che il tratto interessato da piene episodiche tra Alessano e Montesano Salentino e tra la Vora del “Genio Civile” e la “Vora Appidè”, non viene cartografato all’interno della Carta Tecnica Regionale. In giallo viene tracciato qualitativamente, il percorso dell’acqua durante piene episodiche ed è possibile osservare come sia interessato da numerose aree storicamente allagate (in nero tratteggiato).

All’interno del comune di Scorrano l’area allagata era stata segnalata all’Autorità di Bacino ancor prima della perimetrazione del PAI in quanto area critica perché frequentemente allagata. Ed è stato interessante osservare come essa si sviluppi lungo le dorsali collinari in direzione NO-SE orientata in direzione della Vora Appidè, prova del fatto che in tale tratto si genera un reticolo episodico che non è affatto da trascurare.

Questa prima analisi ha portato all’osservazione di una carenza dell’informazione idrografica di cui si era in possesso che, nonostante rappresenti una carta ufficiale, è evidente che all’interno della CTR non siano cartografati tutta una serie di corsi episodici o erroneamente considerati inattivi.

Questo può risultare di estrema pericolosità dettata dal fatto che tali aree vengono interessate da allagementi proprio a seguito di eventi eccezionali in cui viene raggiunta la saturazione delle numerose vore e depressioni distribuite per tutto il territorio.

È stato dunque necessario valutare come poter far fronte a questa evidente mancanza del reticolo idrografico, individuato per il caso di Scorrano, ma diffuso in realtà in gran parte dell’area endoreica del Salento. Tale analisi, che è stata effettuata in ambiente GIS, non è stata di immediata risoluzione dovuta alla complessità dell’analisi geomatica di aree caratterizzate da bacini endoreici.

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