.2 Applicazione CVC: Tecnica di Seldinger
Grafico 2 Distribuzione pazienti nei diversi gradi di AK
l grafico, nessun cane è stato classificato come A diagnosticato come AKI III, mentre la maggior pa adio di AKI IV (9/17; 52,94%) e 5/17 cani (29,41
la produzione urinaria, come si può veder ni (22,22%) erano anurici, 4/18 (22,22%) era no una normale produzione urinaria, e 4/18
ienti in base alla produzione urinaria. Sull’ordinata è riportato
18%
53% 29%
AKI stadio III AKI stadio IV AKI stadio V
Pro Oliguria Normale prod. Poliuria
Produzione urinaria
115me AKI I e AKI II. 3/17 r parte dei pazienti si 9,41%) si trovava allo
dere nel grafico XII erano oligurici, 6/18 4/18 (22,22%) erano
ato il numero dei soggetti
116
La scelta del catetere da utilizzare, come precedentemente affermato, è stata fatta in base alla mole del cane da cateterizzare. Nel dettaglio, come descritto nella successiva tabella XII e in parte già detto nel paragrafo 3.1.1, sono stati usati cateteri bilume in tutti i pazienti, 2/19 cateteri (10,52%) erano da 8 F, 16/19 (84,21%) misuravano 11.5 F, mentre è stato utilizzato solo un CVC da 13.5 F (1/19; 5,26%).
Inoltre, 2/19 CVC (10,52%) hanno subito complicazioni maggiori, quali malfunzionamento e rottura, che ne hanno determinato la loro sostituzione.
Per quel che riguarda le complicazioni minori, come riassunto in tabella 8, 4/19 CVC (21,05%) le hanno riportate in meno del 50% dei trattamenti, mentre 2/19 CVC (10,53%) hanno riportato complicazioni minori (in particolare si parla di coagulazione) in più della metà dei trattamenti effettuati.
117 Caso Tipo Misura Materia
le Ditta Giorni in sede Complicazio ni maggiori Complicazioni minori in meno del 50% dei trattamenti Complicazioni minori in più del 50% dei trattamenti
1 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 27 Nessuna Coagulazione Nessuna 2 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 4 Nessuna Nessuna Nessuna 3 Bilume 8 F Poliuret
ano medCOMP 7 Nessuna Nessuna Nessuna
4 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 135
Malfunziona mento; cambiato sulla guida Mancata aspirazione port arterioso; coagulazione port venoso; coagulazione Nessuna
5 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 0.5 Nessuna Nessuna Nessuna 6 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 11 Nessuna Nessuna Nessuna 7 Bilume 13.5 F Silicone medCOMP 10 Nessuna Nessuna Nessuna 8 Bilume 8 F Poliuret
ano medCOMP 12 Nessuna Nessuna Nessuna 9 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 7 Nessuna Nessuna Nessuna 10 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 8 Nessuna Nessuna Nessuna
11 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 26 Nessuna
Sanguinamento sito d’inserzione; mancata aspirazione port arterioso Nessuna
12 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 5 Nessuna Nessuna Nessuna 13 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 21 Nessuna Nessuna Nessuna 14 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 9 Nessuna Nessuna Nessuna 15 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 6 Nessuna Nessuna Nessuna 16 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 2 Nessuna Nessuna Coagulazione 17 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 5 Nessuna Nessuna Nessuna 18 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 121 Rottura del
CVC Nessuna
Coagulazione port arterioso; coagulazione 19 Bilume 11.5 F Silicone medCOMP 3 Nessuna Coagulazione
port venoso Nessuna
Tabella 8 Tipologia, caratteristiche, tempo di permanenza e complicazioni dei CVC utilizzati
Infine, i soggetti sono stati divisi in due gruppi in base allo sviluppo o meno di infezione del proprio catetere. Nel dettaglio, i soggetti appartenenti a quello che chiameremo “gruppo infezione” sono 3/19 (15,79%), mentre i soggetti appartenenti a quello che chiameremo “gruppo non infezione” sono 16/19 (84,21%).
In particolare, i CVC dei soggetti del gruppo infezione sono stati ritrovati positivi ai batteri riportati in tabella 9.
118
Batteri ritrovati sui CVC Emocoltura Terapia antibiotica
Caso n° 2 Klebsiella pneumoniae Non
effettuata
Penicillina + metronidazolo Caso n° 16 Serratia odorifera e Klebsiella
pneumoniae
Non effettuata
Chinolone
Caso n° 18 Enterobacteriaceae Stafilococco coagulasi negativo α/β emolitico
Penicillina
Tabella 9 Batteri ritrovati sui CVC del gruppo infezione
Per quel che riguarda gli antibiogrammi effettuati per i tre batteri citati nella tabella 9, i risultati sono riportati nelle successive tabelle: tabella 10 per il caso n° 2, riportante
Klebsiella pneumoniae, tabella 11 per il caso n° 18 riportante lo stafilococco, e tabella
12 per il caso n° 16 riportante Serratia odorifera e Klebsiella pneumoniae rispettivamente.
Non è stato possibile effettuare l’antibiogramma dell’Enterobacteriaceae ritrovata sul CVC del caso n° 18 poiché questa, già in piasta Petri, presentava una crescita stentata.
Klebsiella pneumoniae caso n°2 amoxicillina/ac. clav R difloxacina R cefadroxil R cotrimoxazolo R cefalexina R rifampicina R cefquinome R tetraciclina R ceftiofur R doxiciclina R enrofloxacina R streptomicina R marbofloxacina R gentamicina R
119
Stafilococco caso n°18
cefalexina S ciprofloxacina S
clindamicina MS piperacillina S
eritromicina S sulfimetoxazolo+trimethoprim S amikacina S amoxicillina+ac. clavulanico S
rifampicina S tobramicina S neomicina S enrofloxacina S streptomicina S doxiciclina S aztreonam R gentamicina S amoxicillina S cefotaxime R cefalotina S ceftazidime R tetraciclina S
Tabella 11 Antibiogramma caso n° 18
Serratia odorifera caso n°16 Klebsiella pneumoniae caso n°16
ampicillina R ampicillina R
amoxicillina/ac clav R amoxicillina/ac clav R
cefotaxime R cefotaxime R cefadroxil R cefadroxil R cefalexina R cefalexina R ceftiofur R ceftiofur R cefquinome R cefquinome R ceftazidime R ceftazidime R cefoxitina R cefoxitina R flumechina R flumechina R enrofloxacina R enrofloxacina R marbofloxacina S marbofloxacina R gentamicina R gentamicina S amikacina S amikacina S streptomicina R streptomicina R cotrimoxazolo R cotrimoxazolo R tetraciclina R tetraciclina R
120 Klebsiella pneumoniae del caso n°2 si è dimostrata resistente a tutti gli antibiotici
testati, lo stafilococco del caso n°18 è risultato sensibile a 17/21 (80,95%) antibiotici testati, mentre, dei due batteri ritrovati nel CVC del caso n°16, sia Serratia odorifera che Klebsiella pneumoniae sono risultati sensibili a 2/17 (11,76%) antibiotici testati, anche se si tratta di antibiotici diversi.
Del gruppo infezione un solo soggetto è deceduto (1/3; 33,33%), mentre del gruppo non infezione sono deceduti 7/17 (41,18%).
I cani sono stati inoltre raggruppati in base alla terapia antibiotica che veniva loro somministrata (tabella 13). Questo parametro, come raffigurato in tabella 13, ha permesso di evidenziare che 1/19 cani (5,26%) che presentavano un CVC hanno assunto una terapia con chinoloni, 1/19 (5,26%) una terapia con chinoloni associati a penicilline, 1/19 (5,26%) una terapia con chinoloni associati a metronidazolo, 2/19 (10,53%) penicilline associate a cefalosporine, 1/19 (5,26%) cefazoline associate a metronidazolo, cloramfenicolo associato a penicilline, 1/19 (5,26%) penicilline associate a metronidazolo e chinoloni, 1/19 (5,26%) chinoloni associati a penicilline e cefalosporine, 1/19 (5,26%) penicilline associate a cefalosporine e metronidazolo, 2/19 (10,53%) ha assunto una terapia con penicilline, mentre 7/19 soggetti (36,84%) ha seguito una terapia con penicilline associate a metronidazolo.
Numero soggetti e antibiotici somministrati
Chinoloni 1 Penicilline 2 Chinoloni + Penicilline 1 Chinoloni + Metronidazolo 2 Penicilline + Cefalosporine 1 Penicilline + Metronidazolo 7 Cefazoline + Metronidazolo 1 Cloramfenicolo + Penicilline 1
Penicilline + Metronidazolo + Chinoloni 1
Chinoloni + Penicilline + Cefalosporine 1
Penicilline + Cefalosporine + Metronidazolo 1
121 Analisi statistica
I dati relativi al numero di giorni di permanenza del CVC sono risultati distribuiti non normalmente. Nel gruppo di soggetti che hanno presentato infezione del CVC, la mediana di permanenza è risultata di 4 giorni (min 2 – max 121 giorni), mentre nel gruppo che non ha presentato infezione, la mediana di permanenza è risultata di 8,5 giorni (min 0,5 – max 135 giorni). Il Mann Whitney test, tra i due gruppi di soggetti, non ha evidenziato differenze significative nel tempo mediano di permanenza del CVC.