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12) violazione dell’art.606 lett.e) c.p.p. per mancanza contraddittorietà, illogicità, travisamento, in relazione alla questione “ catena di custodia dei reperti”, non rispettate le linee guida che richiedono un documento atto a certificare l’integrità e la linearità della catena di custodia, mancato rispetto l. 85/2009, art. 12 comma 3 deve essere altresì assicurata la registrazione di ogni attività concernente i campioni.

Il motivo è inammissibile.

Si rinvia a quanto sopra evidenziato con riferimento al tema della contaminazione e alla certificazione dei laboratori.

Tutte le attività sono state filmate e documentate. Si richiama la sentenza di primo grado ff.3-4. In sede di richiesta di ammissione delle prove la difesa ha chiesto l’acquisizione “di tutti i verbali di sequestro contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero, dell'elenco di tutto il materiale repertato da carabinieri e polizia sul luogo di rinvenimento del cadavere e in sede autoptica, di tutta la documentazione inerente i passaggi di consegna di tutti i reperti e di tutti i campioni di DNA, di tutte le videoriprese delle attività di analisi, di tutti i dati quantitativi e di tutti i c.d. dati grezzi relativi a tutte le tipizzazioni genetiche…” La Corte ha ammesso tutte le acquisizioni documentali con alcune eccezioni. In sede di ammissione delle prove la difesa non ha rilevato alcuna carenza, chiedendone anzi l’acquisizione.13 Ancora a pag.88 della sentenza di primo grado la Corte fa riferimento ai verbali di consegna dei campioni.

Del tutto inconferente risulta il richiamo all’art.12 comma 3 della legge istitutiva della Banca dati nazionale che fa riferimento all’accesso alla banca dati e all’ingresso dei campioni in banca dati. 14 TREDICESIMO MOTIVO

-pag. 184-

13) violazione dell’art. 606 lett.e) -travisamento- esito analisi campione originario 31-2. Si contesta affermazione che segue della Corte AA: “ Da ultimo appare del tutto infondata la obiezione difensiva, sostenuta anche questa solo in sede di discussione, secondo cui non sarebbero documentati gli esiti delle analisi del campione originario 31-2, in quanto tale campione è confluito, come affermato anche dal col. Lago, nel campione 31G11.” In nota 221 si legge: Nel CD a disposizione della parti vi sono poi 7 file relativi alle amplificazioni 31.2. ( da cui si evince che è confluito)

Il motivo è inammissibile

Sul punto si richiama la Sentenza A: L'analisi del 31.2, quello limitrofo al lembo tagliato, rivelava la presenza di componenti alleliche diverse dalla vittima e riconducibili ad un soggetto di sesso maschile. La medesima porzione di tessuto era divisa secondo uno schema a griglia (di qui la G

13La Corte, richiamati i criteri d'individuazione dell'oggetto della prova di cui all'art.187 c.p.p. e i limiti di cui all'art.190 c.p.p, ammetteva tutte le prove richieste, ad eccezione dell'esame dei consulenti Drago, Meluzzi, Casale e Lo Russo Michele (chiamati a deporre sulla personalità dell'imputato o della vittima), degli atti relativi ad altri procedimenti penali, dell'elenco dei soci della discoteca “Le Sabbie Mobili”, della documentazione sanitaria relativa a tutti gli accessi a strutture di pronto soccorso della Lombardia e regioni limitrofe, del verbale di controllo di Massimo Bossetti in data 15.6.2014, delle schede del Motel Pegaso e dei dati tecnici di reperti e analisi eventualmente non presenti agli atti del fascicolo del Pubblico Ministero, acquisibili tramite l'audizione dei consulenti.

14Art. 12.(Trattamento e accesso ai dati; tracciabilità dei campioni)

1. I profili del DNA e i relativi campioni non contengono le informazioni che consentono l'identificazione diretta del soggetto cui sono riferiti.

2. L'accesso ai dati contenuti nella banca dati nazionale del DNA è consentito alla polizia giudiziaria e all'autorità giudiziaria esclusivamente per fini di identificazione personale, nonchè per le finalità di collaborazione internazionale di polizia. L'accesso ai dati contenuti nel laboratorio

centrale per la banca dati nazionale del DNA è consentito ai medesimi soggetti e per le medesime finalità, previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria.

3. Il trattamento e l'accesso ai dati contenuti nella banca dati nazionale del DNA e nel laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA sono effettuati con modalità tali da assicurare l'identificazione dell'operatore e la registrazione di ogni attività. È altresì assicurata la registrazione di ogni attività concernente i campioni.

4. Il trattamento e l'accesso ai dati contenuti nella banca dati nazionale del DNA e nel laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA sono riservati al personale espressamente autorizzato.

5. Il personale addetto alla banca dati nazionale del DNA e al laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA è tenuto al segreto per gli atti, i dati e le informazioni di cui sia venuto a conoscenza a causa o nell'esercizio delle proprie funzioni.

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del codice alfanumerico indicativo del prelievo), sul quale erano eseguiti complessivi diciotto prelievi (compreso il 31.2, corrispondente nella nuova numerazione della griglia al campione 31-G11), da 31-G1 (Est. e Int. a seconda delle cuciture) e 31- G2 (Est. e Int.) a 31-G16, da tredici dei quali 31-G1Est, 31-G1Int, 31-G2Int, 31-G2, 31-G3, 31-G4, 31-G6, 31-G13, 31-G14, 31-G15 e 31- G16) era estratto un campione di DNA utilizzabile per future amplificazioni.

I campioni 31-G1 Est, 31-G1 Int, 31-G2 Int, 31-G11, 31-G13, 31-G14, 31-G15 e 31-G16 e 31-G6 (nei limiti di cui si dirà infra) restituivano un unico profilo maschile non presente in alcuna banca dati e per questo denominato Ignoto 1. Dagli altri, ove interpretabili, emergeva unicamente il profilo genotipico di Yara. Il relativo elettroferogramma è stata illustrato dai consulenti in udienza mediante slide (poi prodotta, insieme alle altre, utilizzate dal col. Lago e dai cap. Staiti e Gentile nella loro prima deposizione, all'udienza del 13.11.2015).

Le dichiarazioni di Lago rese all’ udienza del 21/10/2015 confermano la corretta lettura del dato.

CONSULENTE LAGO - Nell’altro caso, quindi il 31.2 trovo ancora... Esattamente. Ancora trovo Yara, e l'altra componente trovo dei segnali, che sono certamente non meravigliosi, certamente non bellissimi, ma emerge in maniera chiara che c'è un'altra persona, che una parte significativa degli alleli sono accettabili, ed emerge anche che questa seconda persona è una persona di sesso maschile.

Vi ricordate prima che avevamo parlato del cromosoma Y? Questa è l’immagine dell’elettroferogramma, quindi del grafico dell’analisi, che riguarda appunto quello che ho sintetizzato qualche secondo fa. Cioè, l’esito per uno dei kit utilizzati, un kit di un’azienda che si chiama PowerPlex ESI 16, in cui trovo questa situazione complessa. Sono in questa semplificazione, per aiutare la lettura, i plichi che vedete puliti sono i differenziali rispetto a Yara, cioè quello che è non Yara. Attenzione che ci potrebbe anche essere qualche caratteristica che è condivisa, che io in questa fase non la posso vedere. Comunque vedete questi picchi (i colori pieni per capirci), blu nella prima riga, verde nella seconda, nero che in realtà è giallo nella terza e rosso nell’ultima, e questi picchi dicono, in maniera abbastanza chiara ed inequivocabile, in questa matrice biologica che ho estratto nel prelievo numero 31.2 sono compresi sia la vittima che un'altra persona, e quest'altra persona è di sesso maschile…. Quindi lo slip stava tagliato, riverso per una certa porzione all’esterno, e per la porzione di cui stiamo parlando... Quindi stiamo cercando di collocare dove stava il prelievo 31.2. Il prelievo 31.2, vedete in basso a destra c’è questa immagine, quindi è, abbiamo detto, nella porzione antero–centrale destra diciamo abbastanza, 7 o 8 centimetri almeno, lontano dal taglio. Tornando alla nostra immagine quindi questo significa che il prelievo 31.2 sta in una zona sostanzialmente coperta. Quindi non stiamo parlando della zona scoperta, ma della zona coperta dai leggings. E tendenzialmente nella parte terminale della fascia elastica, che è quella di chiusura del leggings. Quindi stiamo parlando di quest'area, quindi la parte dello slip...(ff.82 e ss) Sotto, tra il leggings e il corpo… Naturalmente noi, quando abbiamo acquisito il prelievo 31.2, come potete vedere anche voi facilmente, e come ho anche detto più di una volta, anche in riferimento ad altri reperti, non abbiamo una macchia chiaramente definita, che può essere presa e di cui si fa l’analisi. La classica macchia, non so, nel forense il rapinatore che si ferisce e cade la goccina di sangue, raccolgo la goccina di sangue e faccio l’analisi. Quello è un reperto intero, non degradato, diciamo ideale. Qui, per tutto quello che abbiamo detto, quindi degradazione, liquidi quindi che si diffondono un po’ ovunque, dilavamento, neve, pioggia, congelamento, scongelamento eccetera, quindi c’è diciamo una eterogeneità assoluta. Per cui, da un punto di vista macroscopico, e lo vediamo abbastanza intuitivamente tutti quanti, non abbiamo una macchia morfologicamente definita. Siamo andati su una zona a luminescenza differenziale, come ho spiegato prima, e abbiamo preso il 31.2. A questo punto, però, non avendo un criterio topografico per concentrarsi su un punto piuttosto che su un altro, abbiamo ragionato in questo modo. Abbiamo sostanzialmente diviso tutta l'area circostante, diciamo così, il punto del prelievo 31.2 con una griglia. Sostanzialmente abbiamo diviso l’indumento in una serie di quadranti, delle dimensioni

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approssimative di 3 per 1 centimetro e mezzo. Quindi rettangoli di circa 3 centimetri per 1 centimetro e mezzo, coprendo tutta l’area interessata. Quindi l'area di cui stiamo parlando e, partendo in alto a sinistra, l’immobile che vediamo evidenziata in verde. L’immagine sotto è la risoluzione grafica della griglia. Attenzione, la griglia che vedete qui disegnata è una griglia sovrapposta digitalmente. Non è che siamo andati con i pennarelli sull’indumento, che ovviamente avremmo introdotto, come dire, dei problemi per, o comunque modificato. Il foro che vedete nella parte superiore del quadrante 31.G11 è il foro che deriva dal prelievo 31.2 da cui siamo partiti.

Questa è la prima pattern, insieme, gruppo di prelievi.

QUATTORDICESIMO MOTIVO