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5.1 La politica di finanziamento delle donazioni

Durante la 114° sessione del Comitato Esecutivo, nell’aprile 2015, è stata approvata la Nuova Politica di Finanziamento delle Donazioni37 e le relative Procedure di Attuazione38.

A seguito di un riesame della Direzione condotto dal Vicepresidente del Fondo39 tra

dicembre 2013 e aprile 2014 e una valutazione dell’Ufficio Indipendente di Valutazione40 sono emerse molte ragioni alla base di questa decisione di cambiamento, tra le quali:

1) Rinnovare l’utilizzo e la gestione delle donazioni per garantire i più alti standard in termini di logica, efficienza ed efficacia;

2) Migliorare la pertinenza e la focalizzazione delle operazioni finanziate, introducendo nuovi orientamenti strategici e criteri di selezione;

3) Aumentare l’efficacia e l’impatto dei progetti finanziati, rafforzando l’integrazione e la sinergia con i programmi nazionali;

37 Policy for Grant Financing, IFAD Document, Roma, 2015.

38 Policy for Grant Financing: Implementing Procedures, IFAD Document, Roma, 2015.

39 Main conclusions of the Management Review of the IFAD Policy for Grant Financing, IFAD

Document, Roma, 2015.

40 Key findings of the Independent Office of Evaluations (IOE) corporate-level evaluation of the IFAD

4) Ricercare un sistema di controllo della qualità più rigoroso, attraverso una supervisione più sistematica e una maggiore responsabilizzazione;

5) Migliorare il contributo dei progetti finanziati con donazioni alla generazione e diffusione della conoscenza internamente al Fondo;

6) Formulare un quadro di risultati e indicatori specifici41 al fine di monitorare i

progressi e le prestazioni nell’attuazione della nuova politica;

7) Elaborare nuove procedure per assicurare che la nuova politica sia efficace e immediatamente tradotta in pratica, ponendo particolare attenzione alla gestione e alla comunicazione delle conoscenze.

5.2 Gli obiettivi

Il finanziamento tramite donazioni è uno strumento molto importante per far progredire l’agricoltura dei piccoli proprietari, la trasformazione rurale e la lotta contro la povertà rurale.

Rispetto ai prestiti, infatti, offrono maggiore flessibilità per rispondere ai diversi bisogni e opportunità e, sebbene i loro importi siano generalmente limitati, hanno un valore speciale per generare, testare e attuare idee e approcci innovativi, non solo con i governi partner, ma anche con attori della società civile, del mondo accademico e del settore privato.

Gli obiettivi di questa forma di finanziamento sono:

1) Fornire un contributo significativo a un bene pubblico globale, regionale o nazionale, correlato al mandato del Fondo;

41 Implementing the Policy for Grant Financing: Results framework and performance indicators, IFAD

2) Promuovere approcci e tecnologie innovative e favorevoli ai poveri; 3) Rafforzare le capacità istituzionali e politiche dei partner;

4) Generare e condividere conoscenze sull’impatto dello sviluppo;

5) Concentrarsi su quegli interventi in cui la donazione ha un chiaro valore aggiunto e un vantaggio comparativo rispetto ai prestiti;

6) Consentire ai poveri delle aree rurali di migliorare la propria sicurezza alimentare, aumentare i propri redditi e rafforzare la loro resilienza.

5.3 Le tipologie di donazioni

Il Fondo prevede due tipologie distinte di donazioni, guidate tuttavia da obiettivi strategici comuni.

Le donazioni globali e regionali devono riguardare tre o più Paesi partner, per la ricerca, lo sviluppo di capacità, e per cercare di dare risposte innovative alle sfide rurali e agricole.

Le donazioni specifiche per Paese, invece, cercano di affrontare le scarse prestazioni del governo e degli altri partner nazionali, rafforzando le capacità istituzionali e politiche di quel Paese e utilizzando approcci e metodologie che possono essere successivamente ampliati attraverso il programma nazionale. Esse possono anche finanziare una componente di un progetto di investimento finanziato con un prestito. Si distingue anche tra piccole e grandi donazioni: quelle piccole, fino a 500.000 dollari, possono essere approvate dal Presidente del Fondo; quelle grandi, sopra i 500.000 dollari, sono soggette all’approvazione del Comitato Esecutivo.

In ogni caso, tutte le attività finanziate devono essere pienamente allineate con la visione e il quadro strategico a lungo termine dell’IFAD. Per questa ragione, la Direzione del Fondo deve fornire una nota di orientamento annuale per tradurre in linee d’azione la direzione strategica. Il rilascio tempestivo di questo documento garantisce che le donazioni siano adeguatamente integrate con la preparazione dei programmi di lavoro e dei bilanci.

I principali determinanti chiave del finanziamento in forma di donazione sono:

a) Volume totale delle risorse delle donazioni. Le risorse per le attività finanziate con le donazioni sono mantenute circa al 6.5% dell’annuale programma di prestiti e donazioni (PoLG, Programme of Loans and Grants). Questa percentuale rappresenta, sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, l’equilibrio ottimale tra vari fattori come: la domanda di donazioni, la capacità del Fondo della loro gestione e l’impatto che hanno sulla sua redditività a causa della mancanza di futuri rimborsi.

b) Allocazione delle risorse per tipo di donazione. La distribuzione delle risorse tra donazioni globali e regionali e quelle specifiche per paese rimane invariata rispettivamente al 5% e all’1,5% del PoLG annuale. Il volume delle piccole donazioni non supera il 10% del totale delle donazioni.

c) Portafoglio delle donazioni. Il numero delle nuove donazioni approvate ogni anno deve essere attentamente monitorato rispetto al portafoglio delle donazioni in corso. Al fine di ottimizzare l’efficienza e l’efficacia e lavorare nell’ambito dei limiti della capacità amministrativa, si continuerà a promuovere un numero inferiore di donazioni, ma con una dimensione maggiore, e a facilitare la chiusura dei progetti completati. d) Durata delle donazioni. Il periodo massimo di attuazione è di tre anni per le piccole donazioni e di cinque anni per quelle grandi.

e) Sostenibilità e gestione del rischio. Le domande di donazioni dovranno includere considerazioni relative alla sostenibilità dei risultati previsti e una valutazione del rischio con correlate misure di attenuazione dello stesso.

f) Attuazione e supervisione. Le divisioni e le unità che sponsorizzano e gestiscono le donazioni devono formulare piani di attuazione e supervisione dotati di risorse adeguate. Pur non essendo indispensabile, il cofinanziamento dei progetti finanziati dall’IFAD da parte di eventuali partner è fortemente incoraggiato e deve essere segnalato.

5.4 I beneficiari

I beneficiari delle donazioni possono essere gli Stati Membri in via di sviluppo, le organizzazioni intergovernative, le organizzazioni della società civile, le istituzioni accademiche e il settore privato.

Essi devono possedere le competenze e le capacità tecniche necessarie per gestire efficacemente il finanziamento e garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il Fondo effettua un’attività di due diligence su ciascun possibile beneficiario per valutare il rischio reputazionale, la competenza professionale, la capacità finanziaria, l’integrità sia delle istituzioni sia delle persone incaricate della gestione del progetto e l’eventuale collaborazione passata.

Le donazioni devono mirare a ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo in termini di impatto sulle popolazioni rurali povere, per questo l’approccio preferito per la selezione dei beneficiari è attraverso processi competitivi efficienti, inclusi gli inviti a presentare proposte su aree tematiche.

Eventuali eccezioni dovranno essere spiegate e giustificate nella domanda di donazione, tuttavia la politica del Fondo riconosce alcune esenzioni:

a) Le donazioni specifiche per Paese che fanno parte di progetti di investimento finanziati da prestiti, potranno essere erogate ai partner già identificati per il progetto; b) Le donazioni globali o regionali a istituzioni internazionali di cui l’IFAD è membro e che sono riconosciute dal Fondo come partner strategici, potranno essere effettuate per attribuzione diretta;

c) Le donazioni globali o regionali a istituzioni che sono uniche nel loro mandato politico, normativo o rappresentativo, e quindi non hanno concorrenti, potranno essere attribuite direttamente.

5.5. Le procedure di attuazione

Le procedure di attuazione mirano a rendere efficace la nuova politica di finanziamento delle donazioni approvata dal Comitato Esecutivo nell’aprile 2015, fornendo ai dirigenti e al personale del Fondo un processo coerente, armonizzato e trasparente applicabile a tutte le donazioni. Esse potranno essere aggiornate quando necessario.

Le fasi principali del ciclo di progetto di una donazione sono tre.

Fase 1: Orientamento strategico

Siccome tutti i progetti approvati devono essere allineati con le direzioni strategiche, il gruppo di controllo della qualità42 procede a sviluppare un Piano a medio termine43 per delineare una struttura strategica a medio termine solida e chiara per l’uso e la gestione

42 QAG, Quality Assurance Group. 43 MTP, Medium-term Plan.

delle donazioni, ricevendo input da tutti i dipartimenti e le divisioni del Fondo interessate, che poi dovrà essere approvato dal comitato esecutivo di gestione44.

Sulla base del suddetto Piano e di altri documenti (come il Quadro Strategico, la Relazione annuale sui risultati e sull’impatto delle operazioni del Fondo e la Relazione sull’efficacia dello sviluppo del Fondo) viene elaborato, dal gruppo di controllo della qualità, un orientamento strategico annuale per l’anno successivo che viene inviato a tutto il personale.

Per ogni progetto di finanziamento in forma di donazione, sia essa globale e regionale o specifica per paese, viene formulata dallo sponsor una descrizione di massima che contiene uno schema della descrizione del progetto e del processo competitivo proposto, la quale verrà approvata o rifiutata dal comitato di strategia operativa e orientamento politico45.

Fase 2: Elaborazione finale del progetto

In questa fase, lo sponsor della donazione si occupa del processo per la selezione competitiva dei beneficiari e della finalizzazione dell’elaborazione del progetto.

Il gruppo di controllo della qualità effettua una revisione sostanziale del progetto per verificarne la conformità alle norme a agli standard sulla qualità, dopodiché lo trasmette al comitato di revisione del controllo qualità46 che decide se autorizzare o rifiutare il documento di progetto finale.

Fase 3: Approvazione e attuazione del progetto

I documenti di progetto finale delle piccole donazioni vengono sottoposti all’approvazione del Presidente del Fondo, contestualmente a tutti i documenti

44 EMC, Executive Management Committee.

45 OSC: Operational Strategy and Policy Guidance Committee. 46 Quality Assurance Review Committee.

pertinenti, mentre quelli delle grandi donazioni devono essere sottoposti all’approvazione del Comitato Esecutivo.

Infine viene redatto l’accordo di donazione che include, oltre al documento di progetto finale, anche un piano di lavoro annuale e un progetto preliminare di bilancio a fronte del quale verranno effettuati i pagamenti. L’accordo viene firmato dal Presidente, se riguarda una grande donazione, o dal direttore della divisione coinvolta, se riguarda una piccola donazione.

Durante l’attuazione del progetto è prevista un’attività di monitoraggio e reporting: il beneficiario deve presentare una relazione semestrale sullo stato di avanzamento rispetto al piano di lavoro; lo sponsor è responsabile della sua condivisione con il team di elaborazione del progetto, della gestione delle conoscenze e della preparazione del rapporto sullo stato della donazione; ogni dipartimento deve riferire annualmente su tutte le donazioni di cui si è occupato attraverso rapporti sulle prestazioni e sui risultati dei progetti finanziati; il gruppo di controllo della qualità prepara ogni anno, con il supporto di tutti i dipartimenti interessati, un rapporto sull’attuazione della politica di finanziamento delle donazioni che sarà allegato alla Relazione sull’efficacia dello sviluppo del Fondo.

Il beneficiario deve presentare una relazione finale sull’esecuzione complessiva, sui risultati e l’impatto del progetto entro sei mesi dal suo completamento.

Il progetto si considera concluso dopo che tale relazione finale è stata approvata dallo sponsor della donazione e dalla divisione servizi finanziari del Fondo47.

5.6 Le responsabilità

L’attuazione efficace ed efficiente della politica per il finanziamento delle donazioni implica una chiara attribuzione di responsabilità ai diversi attori coinvolti nell’intero ciclo di gestione del progetto.

1) Lo sponsor della donazione è responsabile:

a) Dello sviluppo della descrizione di massima del progetto da presentare, tramite il proprio direttore della divisione, al capo del proprio dipartimento;

b) Dell’organizzazione del processo di selezione dei beneficiari in consultazione con la divisione servizi finanziari e l’ufficio del direttore degli affari legali e societari del Fondo48;

c) Della gestione dell’elaborazione completa del progetto e della presentazione puntuale e corretta di tutta la documentazione;

d) Di assicurare una gestione efficace della donazione e, insieme al proprio direttore di divisione, una disponibilità di tempo e di budget per un’adeguata gestione del monitoraggio, della rendicontazione e delle conoscenze;

e) Di garantire, per quanto riguarda le donazioni globali e regionali, che il personale coinvolto dell’IFAD, compresi i gestori dei programmi per paese, i responsabili della gestione delle conoscenze e gli economisti regionali, siano informati degli obiettivi e dei risultati del progetto.

2) Il beneficiario della donazione è responsabile:

a) Della gestione efficace ed efficiente delle risorse assegnate e della consegna dei risultati indicati nel documento di progetto approvato;

b) Di riferire regolarmente sullo stato di attuazione del progetto e informare tempestivamente lo sponsor di eventuali sviluppi;

c) Di intraprendere tutte le misure necessarie per affrontare le sfide e i rischi emergenti; d) Di presentare senza indugio il rapporto completo sul progetto e di contribuire attivamente alla gestione della conoscenza;

e) Del rispetto di tutti i requisiti standard, legali e di affidabilità del Fondo.

3) Il direttore della divisione è responsabile:

a) Del coordinamento e della selezione delle descrizioni di massima dei progetti all’interno della propria divisione, assicurandone l’allineamento con le priorità divisionali e dipartimentali, nonché con le indicazioni strategiche aziendali per le donazioni;

b) Di assicurare che siano assegnate risorse adeguate per la gestione e il monitoraggio della donazione;

c) Di assegnare la funzione di coordinatore di divisione delle donazioni a un membro competente del personale che sarà responsabile della supervisione del portafoglio delle donazioni della divisione.

4) Il capo del dipartimento è responsabile:

b) Della presentazione, al comitato di strategia operativa e orientamento politico, di un elenco delle descrizioni di massima preparate dalle divisioni, accompagnate da una nota che spiega la loro logica e la richiesta di finanziamento tramite donazione.

5) La divisione servizi finanziari è responsabile:

a) Di garantire che la due diligenze fiduciaria sia applicata adeguatamente nella selezione dei beneficiari;

b) Di fornire assistenza e supporto su tutti gli aspetti fiduciari delle gestione delle donazioni agli sponsor e ai beneficiari;

c) Di supervisionare le spese, gli audit e la chiusura tempestiva di tutti i progetti completati.

6) L’ufficio del direttore degli affari legali e societari è responsabile: a) Di garantire l’idoneità e la legittimità del beneficiario della donazione;

b) Della preparazione di eventuali lettere di modifica, sospensione e risoluzione del progetto.

7) Il comitato di revisione del controllo qualità è responsabile:

a) Di assicurare che tutti i progetti finanziati con donazioni presentati al Presidente, o al Comitato Esecutivo, per l’approvazione siano conformi alla politica delle donazioni, siano tecnicamente solidi e contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi strategici del Fondo.

8) Il gruppo di controllo della qualità è responsabile:

a) Di sviluppare il Piano a medio termine e di elaborare, dopo essersi consultato con tutte le divisioni e i dipartimenti coinvolti, l’orientamento strategico annuale;

b) Di preparare ogni anno, con il supporto di tutti i dipartimenti interessati, un rapporto sull’attuazione della politica di finanziamento delle donazioni che sarà allegato alla Relazione sull’efficacia dello sviluppo del Fondo.

9) Il comitato esecutivo di gestione è responsabile: a) Dell’approvazione del Piano a medio termine;

b) Dell’approvazione dell’orientamento strategico annuale.

10) Il comitato di strategia operativa e orientamento politico è responsabile:

a) Di selezionare quali tra le descrizioni di massima dei progetti preparati dagli sponsor dovranno essere sviluppati per l’elaborazione completa;

b) Di approvare le modalità di selezione dei beneficiari.

11) Il Presidente del Fondo è responsabile:

a) Dell’approvazione delle piccole donazioni, tranne quelle al settore privato;

b) Di autorizzare l’approvazione delle grandi donazioni da parte del Comitato Esecutivo.

12) Il Comitato Esecutivo è responsabile:

a) Dell’approvazione delle grandi donazioni e di tutte le donazioni al settore privato; b) Della supervisione strategica del programma di donazioni.

CONCLUSIONI

La produzione alimentare dovrà raddoppiare entro il 2050 per soddisfare la domanda proveniente dall’aumento della popolazione mondiale.

Secondo stime delle Nazioni Unite, contenute nel “World Population Prospects

2019”49, la popolazione mondiale aumenterà da 7,7 miliardi del 2019 a 9,7 miliardi nel 2050 e raggiungerà i 10,8 miliardi nel 2100.

La relazione intitolata “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione 2019”50

che viene pubblicata congiuntamente ogni anno dall’IFAD, dalla FAO, dall’UNICEF, dal PAM (Programma Alimentare Mondiale) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, rileva che attualmente nel mondo ci sono più di 820 milioni di persone che soffrono la fame, quasi l’11%, nel 2015 erano meno di 800 milioni. Il problema è in aumento in quasi tutte le regioni africane, rendendo l’Africa il continente con la più alta prevalenza di denutrizione, quasi il 20%. La fame sta aumentando anche in America Latina e nei Caraibi, sebbene colpisca meno del 7% della popolazione, e nell’Asia occidentale, 12 %.

L’aumento della popolazione e delle persone che soffrono la fame rende sempre più fondamentale e complesso il lavoro del Fondo. Nel perseguire il suo mandato, ovvero sradicare la povertà e la fame nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, affronta molte problematiche che rappresentano altrettante sfide.

49 World Population Prospects 2019, Online Edition. Rev.1. United Nations, Department of Economic

and Social Affairs, Population Division, 2019.

50 State of Food Security and Nutrition in the World 2019. Safeguarding against economic slowdowns

Le principali aree tematiche nella quali opera sono: la nutrizione, la coltivazione, i cambiamenti climatici, il ruolo delle donne e dei giovani, le popolazioni indigene e la situazione della terra e dell’acqua.

La nutrizione

Dopo un periodo di diminuzione, le persone che soffrono la fame nel mondo sono aumentate negli ultime tre anni (2016, 2017, 2018). Inoltre circa due miliardi di persone non ricevono cibo sufficientemente nutriente e sicuro.

Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF51, circa 150 milioni di bambini sotto i 5 anni

presentano ritardi nella crescita a causa della malnutrizione, e i due terzi dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni non ricevono tutti gli alimenti di cui avrebbero bisogno.

La carenza di cibo impatta anche sulla produttività economica degli individui e dei Paesi in cui vivono. Combattere la fame nel mondo, oltre a ridurre i problemi di salute consentendo ai bambini di diventare degli adulti in grado di utilizzare a pieno il loro potenziale fisico e mentale, permette anche di sviluppare l’economia.

Il Fondo elabora progetti per aumentare la sicurezza alimentare, investendo nell’educazione alimentare e in sistemi di produzione migliori al fine di arricchire le diete delle popolazioni rurali con alimenti diversi e più nutrienti.

La coltivazione

I piccoli agricoltori forniscono dal 60 all’80% del cibo prodotto nei Paesi in via di sviluppo e sono i principali produttori di alimenti al mondo, ma numerosi fattori, come l’aumento della popolazione, i cambiamenti climatici, la scarsità dell’acqua, il degrado

51 La condizione dell’infanzia nel mondo 2019. Bambini, cibo e nutrizione. Crescere sani in un mondo in

del suolo e gli alti livelli di perdite alimentari successive alla raccolta, rendono sempre più difficile il loro lavoro.

Lo scopo dei progetti finanziati dal Fondo è, quindi, quello di aumentare il loro raccolto aiutandoli: ad avere a disposizione le moderne tecnologie agricole e le sementi di miglior qualità; a migliorare la gestione del suolo e dei parassiti attraverso l’uso dei fertilizzanti; e ad accedere ai mercati e ai servizi finanziari per investire nelle loro aziende agricole.

L’IFAD, attraverso il suo programma di prestiti e donazioni, collabora anche con i governi e il settore privato per ridurre le perdite alimentari subite dai piccoli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo, ottenendo benefici in termini di maggiore sicurezza alimentare, migliore nutrizione e opportunità di reddito alla famiglie che si occupano di agricoltura.

Tra il 2013 e il 2016 ha stanziato 433 milioni di dollari per migliorare le infrastrutture e le attrezzature e sviluppare le capacità dei soggetti coinvolti lungo tutta la catena di approvvigionamento, consentendo ai piccoli agricoltori di ridurre le loro perdite.

I cambiamenti climatici

Il settore dell’agricoltura è molto dipendente dagli ecosistemi e subisce in modo drammatico gli effetti dei cambiamenti climatici: inondazioni, siccità, innalzamento del livello del mare, scioglimento dei ghiacciai e degrado delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e le foreste.

Per queste ragioni l’IFAD sostiene una crescita agricola ecosostenibile, finanziando progetti che mirano a migliorare la gestione del territorio e le pratiche agricole, per ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas serra, aumentare i raccolti e la biodiversità, e combattere la povertà.

Oggi, circa 1,2 miliardi di persone, il 16% della popolazione mondiale, non hanno accesso all’elettricità e oltre 2,7 miliardi, pari a circa il 38%, fanno ancora affidamento sull’uso tradizionale della biomassa (come la legna da ardere, il carbone, i rifiuti agricoli e lo sterco animale) per cucinare52. Ciò grava anche sulla salute delle persone,

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