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Elementi che rendono efficace la cooperazione

L’attenzione che gli esperti hanno nel fornire indicazioni molto precise sui gruppi cooperativi lascia intendere quanto sia fondamentale avere un gruppo che funzioni per ottenere il massimo della produttività nell’apprendimento. Si rende necessaria tuttavia, in questo contesto, un’ulteriore analisi sempre relativa ai gruppi: quella relativa agli elementi che li fanno funzionare e che, di conseguenza, fanno funzionare la cooperazione.

Sono ancora Johnson (1994) a fornire indicazioni e consigli sugli elementi fondamentali che rendono un gruppo in apprendimento cooperativo efficace, tramite una lista di cinque elementi. Anche in questo caso il ruolo del docente è indispensabile. Infatti, condizione necessaria è la comprensione in primis da parte del docente di come utilizzare gli elementi di base della cooperazione per ottenere risultati migliori e facilitare sia la gestione della classe sia l’apprendimento degli studenti coinvolti. Una cooperazione efficace consentirebbe all’insegnante di personalizzare le lezioni in base al programma, all’argomento, e soprattutto alle necessità degli alunni. Egli, inoltre, strutturando i propri corsi in modo cooperativo,

potrebbe individuare più facilmente i problemi che alcuni alunni riscontrano lavorando assieme e intervenire efficacemente per migliorare la produttività del gruppo.

Ogni lezione dovrebbe essere strutturata tenendo in considerazione che affinché la cooperazione funzioni è necessario che siano presenti i seguenti elementi:

1. Interdipendenza positiva: è considerato l’elemento più importante. Gli studenti devono avere un obiettivo strutturato in maniera tale che per ottenerlo tutti debbano lavorare allo stesso modo. L’apporto di ognuno deve essere fondamentale non solo per il proprio, ma anche per il successo di tutto il gruppo. Se fallisce uno tutti falliscono. In mancanza d’interdipendenza positiva non si può parlare cooperazione.

2. Il secondo elemento ritenuto fondamentale è la responsabilità

individuale e di gruppo. Il gruppo deve essere responsabile degli

obiettivi che si pone. Ogni membro deve essere responsabile della sua parte di lavoro e deve saper valutare l’impegno e i risultati personali, come pure quelli conseguiti da ognuno dei membri del gruppo. La presenza di questo elemento è garantita quando la prestazione di ognuno dei membri viene valutata e riportata al gruppo in modo da poter intervenire singolarmente sulle eventuali difficoltà di uno o più membri. Un lavoro cooperativo con il fine di migliorare le prestazioni individuali. 3. Il terzo componente è l’interazione faccia a faccia. Gli studenti hanno bisogno di fare un lavoro reale insieme, condividendo le risorse, aiutandosi, supportandosi e incoraggiandosi l’uno con l’altro. In questo modo i gruppi di apprendimento cooperativo manterranno la doppia funzione di supporto scolastico e supporto personale per i loro membri. Ciò favorirebbe le relazioni interpersonali e creerebbe un ambiente di apprendimento promozionale.

4. Un altro elemento fondamentale è promuovere le capacità sociali, che sono necessarie per lavorare in piccoli gruppi. In un contesto di apprendimento cooperativo non è solo importante fissare degli obiettivi strettamente di apprendimento disciplinare, ma è necessario anche che

le capacità interpersonali crescano e migliorino. Capacità di leadership, comunicazione, gestione di conflitti interni al gruppo e capacità decisionali sono solo alcune delle caratteristiche che gli studenti devono acquisire. Considerato che il lavoro di gruppo e i conflitti sono legati tra loro, la capacità di saperli gestire è particolarmente importante soprattutto per il successo del gruppo.

5. La valutazione di gruppo è il quinto elemento. Essa avviene quando i membri del gruppo discutono sulla qualità del loro lavoro mantenendo delle relazioni produttive. È infatti necessario individuare quali azioni siano utili e quali, invece, procurino un rallentamento del funzionamento generale del gruppo. Per ottenere questo tipo di auto analisi Johnson consigliano di procedere a delle analisi frequenti e attente dei risultati.

Tutti gli elementi descritti sono da ritenere non come delle linee guida generiche ma come delle regole alle quali attenersi rigidamente se si vuole ottenere un gruppo che funzioni (Johnson 1994b).

Gli elementi necessari invece per Kagan, per quanto simili a quelli proposti da Johnson, si riducono a quattro:

- interdipendenza positiva - responsabilità individuale - interazione simultanea - partecipazione equa

Mentre i primi coincidono perfettamente con gli elementi suggeriti da Johnson, è nella partecipazione equa che riconosciamo, se non un elemento di completa novità, un’attenzione particolare a uno dei principi basilari dell’apprendimento cooperativo. La partecipazione equa è infatti parte integrante del processo di apprendimento. Poiché infatti l’apprendimento avviene nell’interazione tra compagni, se la partecipazione non venisse strutturata in maniera equa all’interno del gruppo sarebbe difficile ottenere un gruppo di successo. Più uno studente partecipa attivamente al lavoro più prende parte diretta al processo di apprendimento.

In varia misura, tutti gli elementi proposti hanno un ruolo fondamentale per la creazione di un ambiente di apprendimento di successo. È importante sottolineare tuttavia, che seppure la creazione dei gruppi e il loro funzionamento ha come attori principali gli studenti, essa necessita di un lavoro da parte del docente che va oltre le sue competenze meramente didattiche di trasmettitore di una nozione. In questi contesti infatti, il docente deve gestire il proprio lavoro come il regista di un film o come l’allenatore di una squadra. Egli non si può limitare a comunicare conoscenze agli studenti, ma deve fare in modo che queste conoscenze vengano utilizzate in maniera produttiva. Molto dipende quindi dalla fase precedente la lezione, quella di progettazione. Per quanto possa sembrare un compito in più per il docente, se messo in relazione alla qualità dei risultati che si possono ottenere, la progettazione porterà sul lungo periodo a una diminuzione del lavoro sul lungo periodo rispetto ai metodi tradizionali.