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Il PSLI e i governi De Gasperi (1947-1951)

2.2 Le elezioni del

Il motto di questa campagna elettorale cominciata dovrebbe essere per noi: rivincita della sinistra. Quando parliamo di sinistra occorre dissipare qualche equivoco. Non sono a “sinistra” i comunisti e i fusionisti quando fanno dipendere la loro politica, anche se generalmente orientata verso finalità apparentemente rivoluzionarie e di progresso socialista, dall’influsso di forze estranee alla classe lavoratrice italiana e quando sono portati a ravvisare come un possibile contributo alla propria vittoria l’intervento di potenze straniere. Né d’altra parte possono essere escluse dalla sinistra quelle forze cattoliche che, pur essendo inquadrate nel partito della democrazia cristiana, hanno in comune con noi l’aspirazione ad una organizzazione profondamente diversa della società ed alla eliminazione del privilegio e dell’ingiustizia e non intendono piegare definitivamente il capo davanti alla grande industria nazionale e alle pressioni del capitalismo internazionale.445

Il 7 e 8 febbraio 1948 si era svolto a Milano il Convegno nazionale dei socialisti indipendenti, su iniziativa di “Europa Socialista”, a cui avevano partecipato gli ex azionisti non confluiti nel PSI, che avevano preso il nome di Azione Socialista Giustizia e Libertà, fra cui Aldo Garosci, Paolo Vittorelli, Tristano Codignola, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi; gli autonomisti del PSI riuniti intorno ad Ivan

444 CIRIEC, FRT, Carte personali, 5.5.3.28, promemoria di Tremelloni sull’attività svolta alla guida del ministero dell’Industria e del Commercio, 15 maggio 1948, p. 4. “Caro De Gasperi, sono stato in questi cinque mesi un tuo collaboratore silenzioso: spero che tu possa avere ugualmente ritratto la convinzione che la mia opera sia stata intonata a quella lealtà di cui parlammo all’inizio di questo periodo. Ho cercato di occuparmi dei problemi che quotidianamente si affollavano nel ministero, con passione e con onestà, prescindendo dall’obiettivo di “mettermi in luce” o di difendermi da chi cercava di pormi in cattiva luce. Forse questa è una lacuna grave, nella vita politica; e in tal caso riconosco la mia deficienza. Certo è che mai la passione di parte è prevalsa in me, e ogni buona volontà è stata posta per evitare intralci ad una collaborazione che doveva attuarsi nell’interesse del Paese e non di partiti singoli”. CIRIEC, FRT, Carte personali, 4.1.2.10, Tremelloni a De Gasperi, bozza di lettera, senza data, scritta nel maggio 1948. Cfr. anche la breve relazione sull’attività svolta da ministro dell’Industria inviata da Tremelloni ai compagni di partito, in CIRIEC, FTR, Carte personali, 4.1.2.10, 1 maggio 1948

Matteo Lombardo; indipendenti e altri gruppi socialisti rimasti fuori dai partiti (Maria Alberto Rollier) e con la presenza per il PSLI di Mondolfo.446

Il Convegno si era concluso con la formazione di un movimento di tipo federativo chiamato Unione dei Socialisti, con segretario Ivan Matteo Lombardo, che si alleò, durante la campagna per le elezioni del 18 aprile, con il PSLI nelle liste di Unità Socialista.447

Molti segnali indicano che l’importanza dell’avvenimento è stata avvertita dalla classe lavoratrice -scrisse “L’Umanità”-… Così il nostro obbiettivo prossimo resta il “governo a direzione socialista”. E’ quanto dire che le attuali posizioni di governo occupate dal nostro partito non ci soddisfano e che le consideriamo provvisorie. Spetta ai lavoratori chiamati prossimamente alle urne darci la forza parlamentare che ci consentirà di spostare, effettivamente l’asse del governo a sinistra, in guisa che il programma socialista diventi la sicura sua direttiva di azione.448

Il 4 e 5 aprile 1948, a ridosso delle elezioni, si svolgeva, ancora a Milano, un Convegno sui problemi della Terza Forza, a cui parteciparono esponenti del Partito repubblicano fra cui Ferruccio Parri, del PSLI con Ugo Guido Mondolfo, dell’UdS con Ivan Matteo Lombardo e Aldo Garosci, di riviste culturali come “Stato Moderno” e di varie personalità indipendenti. All’evento fu data particolare importanza: da questa riunione, infatti, come scrisse Parri a Tremelloni, sarebbero dovute uscire “le tavole di un governo per domani”.449

446

Cfr. Il convegno di Milano, in “L’Umanità”, 10 febbraio 1948.

447 “Noi non intendiamo che ancora in Italia dilaghi la Paura, la Paura che si insinua nelle ossa, contro i muri, dappertutto e per questo noi neghiamo i Fronti, noi combattiamo i Fronti. Noi abbiamo visto che l’Europa potrebbe diventare veramente ricca nella vita unitaria. Noi non vogliano, come Terza Forza, essere una forza inerte. Noi vogliamo diventare una forza potente che ci consenta di poter raggiungere gli alti livelli di vita sociale, di poter redimere l’uomo in assoluta libertà e rispetto della sua personalità umana”. Ibidem, questo numero riporta anche la cronaca del convegno stesso.

448 L’unità socialista, in “L’Umanità, 17 febbraio 1948.

449 CIRIEC, FTR, Carte personali, 4.1.2.10, Parri a Tremelloni, Roma, 23 marzo 1948. Tremelloni, a causa dei suoi impegni istituzionali, non riuscì a prendere parte ai lavori del convegno, nonostante le ripetute sollecitazioni dello stesso Parri. “Caro Tremelloni, la presente è solo per un richiamo alla tua memoria ed attenzione. L’interesse che si sta svegliando intorno al convegno è già grandissimo. Se tu potessi essere a Milano nelle due giornate del 4 e del 5 aprile io ti chiederei di riferire sulla metà dei temi 4/5 [L’economia italiana e l’E.R.P. (bilance dei pagamenti, dell’attività economica, della ricostruzione e riconversione)] e sul tema 9 [Caratteri fondamentali di un’economia di terza forza per il periodo d’emergenza. Panorama dell’economia italiana 1948. Crisi dell’apparato produttivo. Programmi di risanamento ed E.R.P. Criteri fondamentali della politica economica]: per il primo dovrebbero bastare 15 minuti di basic data; per il secondo 30 minuti (o meno) di basic ideas, di inquadramento ad interventi integratori.

Di grande interesse, fra le altre, la relazione di Giuliano Pischel, in cui si osservava come uno dei primi passi, per la creazione di uno schieramento nazionale terzaforzista, doveva essere la creazione di un organo tecnico del quale avrebbero fatto parte esponenti di tutti i partiti, correnti e movimenti favorevoli alla Terza forza. Il compito di questo organo sarebbe stato quello di dare una valida consulenza sui progetti legislativi, fornendo ai gruppi parlamentari suggerimenti per l’efficace esercizio della propria iniziativa. Infine la “Terza forza” avrebbero dovuto rimettere in primo piano un aspetto dell’attività parlamentare che sembrava caduto in oblio: il controllo pubblico sull’amministrazione.

E’ un problema di tecnica ed è un problema di costume -dichiarava Pischel-. Non possiamo tollerare che i Ministeri e i pubblici uffici siano coperti da ermetiche cappe che troppe volte celano l’inefficienza, lo sperpero, il disordine, quando non addirittura connivenze politiche. Il popolo ha da sapere come funziona la macchina che per lui è creata; il contribuente ha diritto di conoscere come vengono impiegati i mezzi che egli fornisce; il cittadino deve poter accertare quale uso -ché da essere costruttivo uso- si faccia dei prestiti esteri o degli aiuti E.R.P.450

Sul tema della legislazione economica e sociale, il PSLI si sarebbe dovuto far sostenitore della necessità ed urgenza di dare vita istituzionale al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che la Costituzione aveva rinviato in Parlamento. Vi era la convinzione che oltre all’attività puramente consultiva sugli argomenti economici e sociali, il Consiglio nazionale dell’economia avrebbe

Capisco benissimo come questo periodo tra Ministero, partito, elezioni ed il resto sia un martirio per te. Sono d’altra parte obbligato ad insistere per l’interesse assai più che elettorale che avrà questa riunione, dalla quale vorremmo uscissero le tavole di un governo per domani. Ti chiederò nei giorni prossimi conferma. Vorrei pubblicare un organico ed intelligente corpo di atti e documentazioni: se hai materiale scritto da darmi e farmi preparare… Molto cordialmente Parri”. “Caro Tremelloni, mi spiace aggiungermi ai persecutori di un cireneo (lo sono anch’io). Ma non possiamo fare a meno del tuo intervento ed anzi della impostazione che tu solo puoi dare all’ultimo tema (lunedì 5, pomeriggio) [Problemi di fondo -educazione e quadri- dell’avvenire politico e morale della nazione]. E la posta è veramente importante. Mi dice Pischel che il tuo discorso di Padova, che non conosco, ritoccato ed integrato potrebbe essere sufficiente. Vi saranno non pochi interventi; e tu eventualmente potrai rispondendo completare le informazioni. Dovresti stare nei 45-60 minuti: meglio se di meno. Il pubblico è qualificato: si può sopprimere tutto il generico e risaputo. Facci dare a Milano (io parto ora) un cenno d’assicurazione. Aff.mo Parri. P.S. Se Landriscina è con te, portatelo dietro. Potrà servire, anche per dire quello che tu potresti preferire tacere”. CIRIEC, FTR, Carte personali, 4.1.2.10, Parri a Tremelloni, Roma, 30 marzo 1948.

450 G. Pischel, Chi siamo, che cosa vogliamo, in L. Mercuri (a cura di), Sulla “Terza forza”, cit., p. 80.