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COSTO DELL'INTERVENTO PARTE D'IMPIANTO

COSTO ANNUO DELLE ESTERNALITA'

4 Analisi dei ricavi dell’impianto o dell’intervento

4.1 Prezzo di vendita dei prodott

4.1.1 Energia elettrica

Il mercato elettrico è divenuto completamente operativo dall’1-1-2005 e, da allora, il prezzo unitario di cessione dell’energia elettrica viene fissato in Borsa, come prezzo di equilibrio tra le offerte di vendita e le domande d’acquisto, in ogni ora del giorno.

Questi prezzi orari presentano un andamento estremamente variabile nell’arco della gior- nata, a volte imprevedibile se si verificano situazioni particolari (a livello locale, nazionale e anche sovranazionale), e possono diversificarsi a seconda dell’area geografica in cui è ubicato l’impianto di produzione. Se però si considera l’andamento giornaliero, in ciascuna area geografica, dei prezzi unitari di vendita sul mercato dall’1-1-2005, si può subito notare una forte correlazione tra prezzo e fabbisogno nazionale; inoltre è evidente l’influenza eser- citata sia dall’andamento dei prezzi per i combustibili commerciali sia dalle manutenzioni, programmate e non, per gli impianti, che comportano una temporanea riduzione della potenza elettrica complessivamente disponibile in rete.

Tenendo presenti tali correlazioni, si possono suddividere le ore dell’anno in un numero limitato di gruppi, individuando così delle fasce orarie caratterizzate da prezzi di vendita omogenei al loro interno, ma nettamente differenziati tra le varie fasce. In tal modo è possi- bile assegnare, all’energia elettrica da immettere in rete, un valore unitario diversificato a seconda della fascia oraria in cui viene prodotta, più aderente a quello effettivo di mercato. Pertanto nei programmi calcolo sono previste fino a quattro fasce orarie.

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Nei programmi valutazioni le fasce orarie sono già individuate e sono quelle definite dal- l’Autorità per l’Energia in [13]. In tal caso le fasce orarie previste sono tre:

F1, ore di punta;

F2, ore intermedie;

F3, ore fuori punta.

L’articolazione di queste fasce orarie è su base settimanale nel corso di tutto l’anno e distingue tra: giorni feriali, sabati, domeniche e giorni festivi infrasettimanali.

La Fig. 37, presente nel foglio “Fasce orarie” di questi programmi, fa vedere la suddivi- sione in fasce per le ore delle diverse giornate6)

.

Fig. 37 – Fasce orarie nei giorni della settimana

6)

Tale suddivisione, al momento in cui è stata fatta, comportava prezzi unitari ben differenziati e decrescenti dalla fascia F1 alla F3. Ma dal 2012 il prezzo medio di mercato in fascia F2 è risultato spesso più elevato di quello in fascia F1, per i mesi da marzo ad ottobre, grazie al notevole incremento della produzione fotovoltaica, reso possibile dall’entrata in esercizio dei nuovi impianti. Da quell’anno inoltre il prezzo medio nelle due fasce, durante quei mesi, ha iniziato a diminuire, riducendo sensibilmente il divario rispetto al prezzo nella fascia F3.

Fasce orarie: sabati

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

F1

F2

F3

Ora

Fasce orarie: giorni feriali

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

F1

F2

F3

Ora

Fasce orarie: domeniche e festivi

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

F1

F2

F3

79 Essa prevede per i giorni feriali :

11 ore di punta F1 ( 8 ÷ 19 ) ;

5 ore intermedie F2 ( 7 ÷ 8 ; 19 ÷ 23 ) ;

8 ore fuori punta F3 ( 0 ÷ 7 ; 23 ÷ 24 ) ; per i sabati :

16 ore intermedie F2 ( 7 ÷ 23 ) ;

8 ore fuori punta F3 ( 0 ÷ 7 ; 23 ÷ 24 ) ; per le domeniche e i giorni festivi infrasettimanali :

tutte le ore in fascia F3 .

In tutti i programmi, per individuare i prezzi unitari di vendita dell’energia da immette- re in rete nelle varie fasce orarie, è opportuno prendere una media di più valori riferiti ad un arco temporale abbastanza ampio. Dal momento che il prezzo di vendita dell’energia elettrica è strettamente correlato al costo medio di produzione del parco nazionale, si può suddividere il prezzo unitario di ciascuna fascia in due componenti:

 una (con valori differenziati e decrescenti dalla fascia F1 alla F3 o F4 se presente) a copertura dei costi fissi, i quali, essendo legati al recupero dei costi di costruzione ed a gran parte dei costi d’esercizio e manutenzione degli impianti, possono conside- rarsi indipendenti dall’energia prodotta;

una a copertura dei costi variabili, dipendenti dall’energia prodotta e dovuti quasi interamente al costo dei combustibili utilizzati, il cui valore è lo stesso in tutte le fasce e, per essere rappresentativo, va ottenuto come media su un periodo di qualche anno poiché, come si è visto, è soggetto a oscillazioni anche notevoli.

Qualora poi si vogliano fare delle stime preliminari sui ricavi annui dalla vendita dell’ener- gia elettrica prodotta o sia disponibile la sola produzione globale annua, basta assegnare un prezzo unitario unico di vendita, sulla base dei valori medi di mercato disponibili a consuntivo o di quelli fissati nelle contrattazioni tra produttore e utenze, a seconda della particolare situazione.

4 . 1 . 1 . 1 D A T I R I C H I E S T I D A I P R O G R A M M I

I dati richiesti sul prezzo unitario di vendita dell’energia elettrica sono gli stessi per tutti i programmi e vanno inseriti nelle caselle colorate del foglio “entr.”, se l’impianto è di sola produzione elettrica, o del foglio “entr. cog”, se l’impianto è di produzione diversa. In ciascun programma è possibile fissare i prezzi unitari per le diverse fasce orarie o un prezzo medio unico; quando vengono forniti entrambi, il programma non considera quelli differen- ziati per fasce e calcola i ricavi annui dalla vendita dell’energia elettrica sulla base del solo prezzo medio.

Se si vogliono differenziare i prezzi di vendita per fasce orarie, i programmi prevedono l’inserimento separato dei dati per il calcolo dei valori medi unitari delle componenti fissa e variabile.

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La componente variabile richiede l’inserimento dei dati relativi al costo unitario variabile per il parco termoelettrico nazionale che utilizza combustibili commerciali. Tale costo veniva prima identificato col parametro Ct, periodicamente aggiornato, inizialmente con cadenza bimestrale poi trimestrale, dall’Autorità per l’Energia; con l’avvento del libero mercato è stato abrogato e a partire dal 2007, come già detto in 3.3.1, l’Autorità non ne pubblica più i valori. Per il 2007 si deve quindi far riferimento agli aggiornamenti forniti dall’Acquirente Unico, dove sono riportati i valori storici del parametro Ct (denominato vecchio Ct o vCt), nonché il suo andamento trimestrale, a consuntivo e previsto, mentre dal 2008 occorre stimarlo a partire dalle quotazioni di mercato dei vari combustibili.

Affinché i programmi funzionino correttamente, i dati per questa componente vanno sempre inseriti, anche quando non si vogliono differenziare i prezzi di vendita per fasce orarie.

La Fig. 38 mette in evidenza come vanno forniti i dati per questa componente del costo unitario.

Costo unit. variabile riconosciuto Ct bim./trim. c€/kWh peso 3° 2005 4,415 3 4° 2005 5,319 3 1° 2006 6,090 3 2° 2006 6,380 3 3° 2006 6,380 3 4° 2006 6,380 3 1° 2007 5,919 3 2° 2007 5,252 3 Media pesata 5,77 24

Fig. 38 – Esempio di inserimento dei dati per la componente variabile

L’operatore inserisce i dati sul Ct nella seconda colonna, nella prima indica il periodo cui si riferiscono e nella terza assegna il relativo peso, che deve essere un numero intero pari al numero di mesi per i periodi della prima colonna (3 in questo caso trattandosi di periodi trimestrali). Il programma calcola automaticamente la media pesata dei valori forniti per il

Ct ed evidenzia, con la comparsa di caselle rosse nella colonna peso, eventuali errori nell’immissione dei dati.

La componente fissa Cf viene fornita, in ciascun intervallo temporale considerato e per ogni fascia oraria, come differenza tra il valore medio dei prezzi unitari di vendita dell’ener- gia, registrati nelle ore ricadenti nella fascia, e la media pesata del Ct; pertanto comprende, oltre ai costi fissi di produzione, anche il profitto ottenuto dalla sua vendita. Solo nella fascia oraria di minor richiesta, i programmi accettano valori negativi di Cf, comunque non superiori, in valore assoluto, alla metà della componente variabile Ct calcolata.

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Nei programmi valutazioni, come già ricordato, le fasce orarie sono quelle stabilite in [13]. Essendo in vigore dall’inizio del 2007, i dati direttamente disponibili, sui prezzi di vendita in ciascuna di queste fasce orarie, coprono un ampio arco temporale e possono essere reperiti dai comunicati dell’Acquirente Unico, in relazione ai suoi acquisti di energia elettrica sul mercato. Per i periodi precedenti, i dati disponibili fanno riferimento ad una diversa articolazione delle fasce orarie; quindi andrebbero prima calcolati i valori medi ponderati, relativi alle nuove fasce, a partire dai dati storici sui prezzi e sui quantitativi orari di energia venduta, pubblicati dal Gestore del Mercato Elettrico ora Gestore dei Mercati Energetici (GME), per ciascun periodo preso in esame. Il calcolo dei prezzi medi di vendita per fasce orarie può esser fatto sia con riferimento al prezzo orario unico nazionale (PUN), che a quello orario per la zona di mercato in cui si trova o deve essere costruito l’impianto di produzione.

La Fig. 39 mostra un esempio d’inserimento dei dati per la componente Cf del prezzo unitario.

Prezzo unitario comp. fissa Cf (c€/kWh)

periodo F1 F2 F3 peso 1° 2007 6,08 1,97 -0,77 1 2° 2007 4,93 1,41 -1,49 1 3° 2007 2,85 1,20 -1,84 1 4° 2007 2,60 1,22 -1,14 1 5° 2007 4,13 1,49 -1,12 1 6° 2007 5,42 1,53 -1,05 1 26,01 8,82 -7,41 6 Media 4,34 1,47 -1,24

Fig. 39 – Esempio di inserimento dei dati per la componente fissa nei programmi valutazioni

Da notare che il numero intero assegnato al peso dei vari periodi è pari ad uno, poiché si riferisce a valori medi mensili; inoltre i valori negativi in fascia F3 indicano che, nei mesi presi in considerazione, i prezzi medi di vendita in tale fascia sono risultati sempre inferiori al valore medio calcolato per la componente variabile Ct.

Invece nei programmi calcolo sono previste fino a quattro fasce e la loro articolazione non è prefissata. In questo caso l’operatore deve prima scegliere il numero di fasce e stabilire come ripartire in esse tutte le ore dell’anno; poi può calcolare i prezzi medi di vendita in ciascuna fascia, per ogni periodo preso in esame, come visto in precedenza. Qualora l’operatore ritenga opportuno scegliere un numero di fasce inferiore a quattro, deve tener presente che eventuali valori negativi della componente fissa sono accettati solo nella

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colonna F4; pertanto, in tal caso, dovrà inserirli in questa colonna e lasciare vuota la co- lonna F3, se le fasce scelte sono tre, o le colonne F2 ed F3, se le fasce sono solo due.

La Fig. 40 mostra un esempio di inserimento, nei programmi calcolo, dei dati per questa componente del prezzo unitario, supponendo di far riferimento a periodi trimestrali di anni precedenti in analogia con quanto visto per la componente variabile.

Prezzo unitario comp. fissa Cf (c€/kWh)

periodo F1 F2 F3 F4 peso 4° 2005 9,40 3,78 2,05 3 1° 2006 9,40 3,78 2,05 3 2° 2006 8,30 3,34 1,81 3 3° 2006 9,38 3,92 2,19 3 109,44 44,45 24,28 0,00 12 Media 9,12 3,70 2,02 0,00

Fig. 40 – Esempio di inserimento dei dati per la componente fissa nei programmi calcolo

Come si può notare, dal momento che è stato scelto un numero di fasce pari a tre, i dati, tutti positivi, sono inseriti nelle colonne relative alle prime tre fasce e la colonna F4 è lasciata vuota.

I programmi calcolano automaticamente la media pesata dei valori forniti per le diverse fasce. Nei programmi calcolo questi valori medi dovranno risultare decrescenti a partire dalla fascia F1, mentre nei programmi valutazioni i valori medi per F1 ed F2 dovranno risultare maggiori di quello per F3; dove ciò non si verifica, il relativo valore diventa rosso per segnalare un errato inserimento dei dati per quella fascia o, nel caso dei programmi calcolo, un criterio di individuazione delle fasce orarie non adeguato.

In tutti i programmi, ciascuno di questi valori calcolati diventa rosso anche quando l’ope- ratore non inserisce qualche dato nei periodi temporali ai quali ha assegnato un peso, segnalando così l’errato calcolo della media. Da notare che il peso, come al solito, va indicato solo per i periodi nei quali sono forniti i relativi valori unitari; eventuali errori sui valori assegnati al peso sono evidenziati con la casella rossa e vanno rimossi, altrimenti le medie pesate non vengono calcolate correttamente.

In alternativa l’operatore può fornire, oltre ai dati per il calcolo della componente variabile Ct, il prezzo unico di vendita per l’energia elettrica puve (vedi Fig. 41), tenendo

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produzione elettrica oppure una sua variazione (in caso d’intervento di riqualificazione), il programma evidenzia la casella in rosso. Tale casella sarà anche evidenziata qualora, nono- stante ci sia produzione o una sua variazione, il ricavo annuo da essa ottenuto risulti nullo, al fine di segnalare che per ottenere risultati congruenti deve esservi inserito un valore.

4 . 1 . 1 . 2 C A L C O L I E S E G U I T I D A I P R O G R A M M I

Se l’operatore opta per una differenziazione del prezzo unitario di vendita secondo le fasce orarie, tutti i programmi calcolano, nello stesso foglio in cui sono stati inseriti i dati richiesti, i valori unitari della componente fissa per ciascuna fascia e il valore della componente variabile, arrotondando alla seconda cifra decimale le relative medie pesate, ottenute come detto al punto precedente. Valutano quindi i prezzi unitari di vendita, in ogni fascia, sommando il valore della componente fissa, che gli compete, a quello della componente variabile e azzerando automaticamente i prezzi delle fasce nelle quali l’operatore non ha fornito valori per la componente fissa.

I programmi calcolano sempre il prezzo minimo di vendita dell’energia elettrica puvmin e ,

pari al più piccolo dei valori unitari forniti per il parametro Ct ed espresso in €/MWh; perciò, se la componente variabile calcolata è nulla in presenza di produzione elettrica o di una sua variazione, l’anomalia viene evidenziata col valore rosso.

Qualora l’operatore non voglia differenziare i prezzi e fornisca solo un prezzo unico di vendita, la sua casella, come già detto, diventa rossa se il valore risulta inferiore al prezzo minimo calcolato.

La Fig. 41 fa vedere il calcolo dei prezzi unitari differenziati per fasce orarie e del prezzo minimo di vendita nel foglio “entr.” dei programmi calcolo, in base ai valori riportati nelle Fig. 38 e Fig. 40.

Valori unitari Comp. fissa

Comp. variab.

prezzo en. elet. F1 14,89 c€/kWh 9,12 5,77

prezzo en. elet. F2 9,47 c€/kWh 3,70 5,77

prezzo en. elet. F3 7,79 c€/kWh 2,02 5,77

prezzo en. elet. F4 0,00 c€/kWh 0,00 0,00

prezzo unico vendita ener. elettrica puve €/MWh

prezzo minimo vendita ener. elettrica puvmin e 44,15 €/MWh

Fig. 41 – Esempio di calcolo dei prezzi unitari

Il prezzo della fascia F4 è azzerato poiché, come si può vedere in Fig. 40, non sono stati forniti valori per la sua componente fissa.

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